Quanti  millimetri è alto Napoleone?

Introduzione al Wargame Tridimensionale Terrestre


Prima che i soliti buontemponi diano la stura ad una serie di sgangherate analogie (Quanti metri  è largo Garibaldi? Quanti centimetri è lungo Genghiz Khan?)  premetto che, ovviamente,  mi riferisco ai soldatini, o meglio alla loro creativa ed entusiasmante applicazione nei giochi di guerra tridimensionali. Gli incauti poteri che reggono questa rivista mi hanno dato “carta bianca” per aiutare l’ignaro  volgo ad orientarsi negli oscuri meandri di quest’arte, e senza ritegno mi accingo a riempire questa “carta bianca” con tutta la mia scienza. E se qualche bene informato volesse osservare che a questo scopo sarebbe apiamente sufficiente il retro di un francobollo, non posso che dichiararmi assolutamente d’accordo,  ma visto che per mia fortuna la forma batte  quasi sempre la sostanza  spero di fare comunque la mia bella figura .

CHE COSA É IL GIOCO DI GUERRA TRIDIMENSIONALE

 Iniziamo subito con gli alti concetti: è  la riproduzione in scala di una battaglia, con l’ausilio di miniature (soldatini, casette etc)  e secondo parametri di simulazione fissati da un regolamento.  Ma perché scegliere il “tridimensionale” invece che i boardgames  (giochi di guerra in scatola, con pedine in cartone e mappe) o i computer-games? E perché allora banchettare in un ristorante a 5 stelle invece che ingollare un’ hamburger ad un fast-food o preparasi una frittatazza alle cipolle nella cucina di casa propria? Eh? Perché il giocatore di tridimensionale SA VIVERE, ecco perché. Mi spiego. Chi compera un boardgame è limitato (salvo poche eccezioni) ad UNA battaglia. Dopodiché, fine. O si rigioca la stessa battaglia fino alla paranoia (il che spiega, in effetti, lo sguardo allucinato del boardgamer medio, ora che ci penso), oppure si compera un altro boardgame (il che spiega l’aspetto emaciato del boardgamer medio e l’aria florida dello spacciatore ... ehm ... del negoziante, volevo dire).. Idem with potatoes (o mit kartofeln) per i computer-games, con l’aggiunta che è solitamente un vizio solitario (il che spiega l’aria vagamente malsana del computer-gamer medio, minato da questo e da ben altri e più inquietanti  vizi solitari, se posso esprimere la mia opinione). Il tridimensionalista invece, dopo aver dipinto con pazienza il suo bell’esercito (o dopo averlo fatto dipingere da biechi mercenari, nel caso sia tragicamente inetto a qualsivoglia attività manuale - come il sottoscritto) può giocare centinaia, migliaia, fors’anche DECINE di battaglie diverse. Lussuria senza fine ... E  poi, se dobbiamo proprio scendere sul materiale, chi si riesce ad immedesimare in una pedina di cartone ha bisogno di attenta osservazione specialistica, chi lo fa con un “icona” (o come diavolo si chiama) su uno schermo di computer è buono per il sesso virtuale (e buon divertimento a lui), mentre il tridimensionalista, quando muove all’attacco un suo reggimento, VEDE  le bandiere, TOCCA i cannoni, si compiace all’estasi della bella pittura e della finezza di scultura delle miniature, osserva con occhio cinico e saccente gli sgorbi informi dipinti dall’inetto avversario e SA che in quel momento sta combattendo la SUA battaglia ... ohem ... devo fermarmi un momento ... ho le mani tremanti e l’occhio un po’ pallato ... Dopo aver ristabilito il mio (precario) equilibrio psicofisico (ho aperto la scatola ove riposa serena la mia invitta  Reichsexpeditionarmee in miniatura, sbriciandola con amore), passiamo ad altri dettagli importanti.

FROTTOLE, BUBBOLE E PANZANE SUL TRIDIMENSIONALE.

Punto primo: il costo. NON E’ VERO CHE IL TRIDIMENSIONALE E’ TROPPO COSTOSO. Date un occhio all’etichetta del prezzo di un boardgame o di un computergame, deglutite con calma, e riconsiderate quanti battaglioni potreste dipingervi (o anche farvi dipingere) a quel prezzo. Con il vantaggio che i soldatini si possono anche comperare un po’ per volta, cosa non praticabile con i boardgames (“mi dia mezz’etto di pedine, per cortesia, ma buone, perché le ultime erano un po’ moscette”) o con i computer-games (“quanto viene un Megabyte di programma? Facciamo un Megabyte e mezzo, allora”).

Punto secondo. NON E’ VERO CHE IL TRIDEMSIONALE E’ TROPPO COMPLICATO. La quantità di regolamenti disponibile e’ amplissima, e ce ne sono per tutti i gusti. Volete combattere Waterloo in un paio d’ore? Volete impiegarci il resto della vostra vita terrena? Volete impiegarci un tempo più ragionevole? (Ditemi di sì, vi prego, ho bisogno di essere rassicurato). Beh, posso citarvi sicuramente almeno un regolamento per ciascun caso, e tutti gran bei regolamenti.

Punto terzo: NON E’ VERO CHE IL TRIDIMENSIONALE RICHIEDE TROPPO SPAZIO. Se siete dei pazzi maniaci come me, e spero di no per la salvezza della Vostra anima, é un conto. Ma, se volete, un tavolo di medie dimensioni è più’ che sufficiente. Basta scegliere un regolamento adatto ed una scala di miniature abbastanza piccola. Ed eccoci proiettati in media res ...

LA SCELTA DEI SOLDATINI

I soldatini del tridimensionale sono disponibili in varie dimensioni, riferite all’altezza di un fante. Le più comuni sono il 25mm (ed il suo figliastro 20mm), il 15mm ed il 6mm. Questo in bella teoria, visto che in realtà, soprattutto nelle produzioni più recenti,  gli scultori per aggiungere sempre più dettagli hanno cominciato a “barare” un po’ sulle dimensioni, che sono ora nettamente superiori. La scelta della dimensione dei soldatini per il Vostro esercito non è più fortunatamente un problema di disponibilità, visto che oramai pressoché tutti i principali  periodi storici sono prodotti in tutte le scale, ma principalmente una valutazione economica. I 6mm sono poco costosi, e ragionevolmente rapidi da dipingere (se non cercate improbabili iperdettagli), i 25mm sono invece piuttosto cari,, e richiedono parecchio tempo per un buon lavoro di pittura. I 15mm sono una via di mezzo, abbastanza dettagliati da permettere una pittura di soddisfazione ed abbastanza economici per permettervi di ammassare rapidamente interi eserciti . Altre considerazioni sono lo spazio a disposizione per giocare (più piccoli i soldatini, più grande il campo di battaglia che si può ricostruire) , e l’aspetto estetico. Solitamente i 6mm mostrano visualmente un rapporto più  “credibile” tra gli elementi paesaggistici e le unità di soldatini, ma la qualità delle miniature lascia spesso a desiderare. I 25mm sono solitamente molto ben scolpiti, ma se non dipinti a puntino sono degli immondi pupazzetti. I 15mm, nuovamente, uniscono i due pregi e riducono i due difetti ( i lettori più astuti saranno stati a questo punto sfiorati dal vago sospetto che i miei eserciti in miniatura siano in 15mm. Vincono una bambolina). Un ultima considerazione è la categoria “di massima” di regolamento che si vuole utilizzare, ed eccoci già, ratti e implacabili, a ...

LA SCELTA DEL REGOLAMENTO

Prima di avviare lo scannamento settario e bizantino su “qual’é il miglior regolamento di tridimensionale” (argomento su cui ogni giocatore ha immancabilmente intolleranti e peronali opinioni del tutto contrarie a quelle del resto dell’umanità wargamistica, e che vi sciorinerò in dettaglio e per gradi in futuri articoli - trema popolo!), la scelta di cui parlo è limitata alla categoria “di massima”.

Il livello più piccolo simulabile è il cosiddetto Skirmish, ovverosia sconti tra pattuglie che raramente vedono impiegati più di 5 o 10 soldatini per ogni giocatore, ognuno dei quali rappresenta un singolo soldato.  In questo caso solitamente si scelgono i soldatini in 25mm per un miglior effetto estetico, e le dimensioni del tavolo da gioco (anche se in teoria potrebbero essere minime) sono solitamente piuttosto ampie per permettere di simulare i tiri a lunga distanza. Vantaggi: con pochi soldatini si può cominciare, non é necessaria molta documentazione storica per ideare una “battaglia”, il gioco è abbastanza “istintivo” e non richiede tattiche particolarmente sofisticate, l’immedesimazione con i propri eroici soldatini é immediata. Svantaggi: essendo situazioni sempre “sui generis” si perde immancabilmente il gusto della rievocazione storica, alla lunga è un po’ ripetitivo (ma con pochi soldatini nuovi si può passare ad un altro periodo), richiede tavoli di gioco MOLTO dettagliati e possibilmente ampi. Giudizio: divertente, veloce e furioso, i più appassionati di storia dopo un po' cercheranno qualcosa di più “tosto”. Motto: “Sotto! Sotto! Sotto! Sturiamogli il Condotto!”

La categoria immediatamente più ampia è il Tattico, ovverosia scontri tra una decina di battaglioni o reggimenti per parte, con ogni soldatino che rappresenta solitamente dai 20 ai 40 uomini. Era fino a qualche anno fa il livello di gioco più usato, tutte le dimensioni di soldatini sono ugualmente valide, e non richiede spazi di gioco particolarmente ampi. Vantaggi: permette di utilizzare buona parte delle tattiche storiche, ed è quindi di maggior soddisfazione, non richiede un numero eccessivo di soldatini, lascia una certa libertà nell’organizzare battaglie “plausibili” anche senza troppa documentazione. Svantaggi: per alcuni periodi non permette di simulare appieno elementi fondamentali (quali l’uso delle riserve nel Napoleonico, o gli schieramenti difensivi in profondità nella 2ª Guerra Mondiale),  richiede comunque un minimo di preparazione storica (il che, alla fine dei conti, non è affatto uno svantaggio!). Giudizio: buono sia per i principianti che per i più accaniti, è importante che chi organizza la battaglia sappia creare situazioni verosimili. Motto: “Ho perso solo per colpa dei dadi”.

Il livello di perversione finale si raggiunge con i Grandi Tattici, regolamenti studiati per impiegare intere Divisioni e Corpi d’Armata, con ogni soldatino che rappresenta solitamente dai 60 ai 100 uomini. E’ un tipo di regolamenti che incontra sempre più il favore dei giocatori, sull’onda di numerosi eccellenti prodotti per lo più di origine statunitense, e più adatto per soldatini da 6mm (o 15mm se si ha un tavolo abbastanza ampio). Vantaggi: il massimo della completezza per quanto riguarda l’impegno dei giocatori, che possono veramente simulare con realismo le loro battaglie, è il livello più di soddisfazione per i veri appassionati di storia militare. Svantaggi: richiede assolutamente una buona preparazione storica ed una buona documentazione per preparare battaglie interessanti. Giudizio: è un traguardo a cui tutti i tridimensionalisti devono aspirare, ma non è facile. Motto: “Se fossi stato io Napoleone, a Waterloo avrei vinto” (segue coro di pernacchie).

ULTIMA NOTA

Se volete cominciare, e dopo una presentazione così brillante non vedo proprio come potreste trattenervi, rivolgetevi se possibile a qualcuno dei numerosi gruppi di tridimensionalisti attivi quasi ovunque. Nonostante la loro fama di scorbutici, come tutti i matti duri sono in realtà quasi sempre persone miti e soavi (eccetto il sottoscritto, che come tutti sanno è una carogna ed un gran puzzone). Vi daranno certo buoni consigli e vi inviteranno volentieri ad una partita di prova, così potrete vedere di cosa si tratta prima di mettere mano ai portafogli ed ai pennelli. Per chi é a Roma, o trova il modo di passare per la Città Eterna, la ARSM, lo storico e  glorioso sodalizio di cui ho l’onore di far parte (e per una volta non scherzo), é sempre a disposizione per fare nuove vittime ... ehm ... volevo dire proseliti.

 Ma, tornando ab ovo, quanti millimetri è alto Napoleone?


  pagine visitate dal 15 settembre 2002

pagina aggiornata il 15 settembre 2002