LUNA LIBERA
Per quale mai legale analogia
solo perché so in formule il tuo moto
dovrei pensarti schiava,
incatenata all'orbita,
e a questa, assimilare il mio cammino,
di attonito pastore rassegnato.
No,
per me sei vagabonda smemorata,
che sempre in campo aperto s'avventura,
ma la terra da un fianco la richiama.
A questa luna voglio somigliare,
a questa libertà che c'è in natura,
che è quella di seguire principi primi,
mossi da profonde spinte.
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Daniele Bollea e' nato nel 1945 a Roma, dove vive e lavora. Laureatosi in fisica nel '69, ha lavorato come astrofisico fino al '78. La sua prima raccolta di versi, Fammi veder le stelle, esce nel '93, con l'editore Campanotto. E' di prossima uscita, per le Edizioni del Battello Ebbro, una nuova raccolta poetica: Prendere terra.
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MENTRE I RAGAZZI FANNO IL TEMA
Mentre i ragazzi fanno il tema
e le loro teste sono chine sul foglio
la stanza della classe riposa quieta
e brilla come una luce intorno ai loro capi.
Io li guardo, e la loro forza mi punge
- una ragazza è venuta a chiedermi una cosa
e nei suoi occhi celesti sprofondo -,
alcune delle fanciulle sono meno belle
ma nei loro tratti rivedo la gloria
delle donne latine,
i modi augusti e i lineamenti noti,
- penso a giovani donne prenestine, antichissime,
ornate di monili, eleganti,
e a povere fanciulle, a contadine a pastore
dei secoli più bui -,
e anche i ragazzi, quanta gloria sui loro capi.
E in tutti, quanta attesa, quante speranze
- loro di tutti i miei allievi sono i più grandi, sono già grandi -
e penso: come non ho detto niente a loro!
come non ho fatto niente! - non avrei potuto? -
solo preoccupato di fare il professore,
nella fretta in cui sono sempre, e distratto,
come se non mi fossi mai accorto di loro.
E mi stupisco di essere stato capace
pure di galleggiare in questo abisso di luce,
di essere rimasto illeso, salvo, tra tanta forza di flutti,
tra tanto mare calmo come un cielo celeste.
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Claudio Damiani è nato a San Giovanni Rotondo nel 1957. Ha pubblicato le raccolte Fraturno (Abete, 1987), La mia casa (Pegaso, 1994, Premio Dario Bellezza) e La miniera (Fazi, 1997, Premio "Carnet"- Il miglior libro dell'anno). Suoi testi sono apparsi su varie antologie. Nel '95 ha curato, per Fazi Editore, Orazio, Arte poetica, con interventi di autori contemporanei. E' stato tra i fondatori della rivista Braci (1980-84). Vive a Roma dall'infanzia.
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IL CAVALLO E LA FONTE
E che salendo verso i piedi della Montagna
che in sé partorisce il capro e il lupo
che tu direzionando con lo sguardo il mio
indichi una fonte e tendini d'acqua
e penso in fare di sillabe al cavallo
che ha ali, e tu sorridendo e portando
la mia mano sul tuo ventre dire
che di Quello e dello zoccolo ne hai parlato
ieri ai tuoi alunni, e loro chiederti curiosi
del prodigio e di quelle sorgenti a filo
che dalle finestre di classe intravedono;
e simili a me in una bocca di parola sospesa
e sorpresa, amore
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Lamberto Garzia è nato a Sanremo nel 1965. Collabora a giornali e riviste. Nel 1997 è uscita presso l'editore bolognese I Quaderni del Battello Ebbro la sua raccolta d'esordio, intitolata La Chanson de Lambert.
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DA "VIAGGIO TERRESTRE E CELESTE DI SIMONE MARTINI"
Calava a picco su di lui il verdetto
o incubava nel sangue, maturava
nel chiuso della mente?
aprire ali, vele, cuori, mettersi
in movimento. Verso dove? "Dove"
non ce n'era. Luogo non esisteva.
In quel punto di luce e di fusione
veniva meno il tempo
e ogni frontiera
tra perdita ed acquisto,
tra calcolo e dispendio.
Nondimeno: in movimento!
questo era, da chi mai? il comando.
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Mario Luzi è nato a Firenze nel 1914. Ha pubblicato di poesia: La barca, 1935; Avvento notturno, 1940; Un brindisi, 1946; Quaderno gotico, 1947; Primizie del deserto, 1952; Onore del vero, 1957; Nel magma, 1963; Su fondamenti invisibili, 1971; Al fuoco della controversia, 1978; Per il battesimo dei nostri frammenti, 1985; Frasi e incisi di un canto salutare, 1990; Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini, 1994. È anche autore di poemetti drammatici (Ipazia, 1972; Rosales, 1983) e di traduzioni di W. Shakespeare, S.T. Coleridge e poeti francesi.
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Mario Luzi è nato a Firenze nel 1914. Ha pubblicato di poesia: La barca, 1935; Avvento notturno, 1940; Un brindisi, 1946; Quaderno gotico, 1947; Primizie del deserto, 1952; Onore del vero, 1957; Nel magma, 1963; Su fondamenti invisibili, 1971; Al fuoco della controversia, 1978; Per il battesimo dei nostri frammenti, 1985; Frasi e incisi di un canto salutare, 1990; Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini, 1994. È anche autore di poemetti drammatici (Ipazia, 1972; Rosales, 1983) e di traduzioni di W. Shakespeare, S.T. Coleridge e poeti franc
VERSI E AVVERSI
Benvenuta londa avversa
che nel solitario nuotatore
tempra spinta e intrepidezza
mentre è mal vista lavversione
da molti professata con parole
vezzo, vanto o alterigia
che rivela appieno la miseria
di chi altro non sa essere
se non la propria stessa rabbia
e avversa ciò che pure lo dispensa
da tale vizio capitale
e pernicioso macero dellanimo.
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Daniele Pieroni è nato a Pescara nel 1961, vive a Roma dalletà di dieci anni. È autore di poesia, prosa, saggi apparsi su riviste e in volume. Fra i tanti titoli: Scritti, Shakespeare & C., Milano 1984; Il libro di Ilaria, Ripostes, Salerno 1991; Colombario dellidea, La Cometa, Roma 1995 e il recente Passi esornativi e una palinodia, Stamperia dellArancio, Grottammare 1999. È inoltre autore di un libretto dopera, La festa dellUniverso e di soggetti per la danza. Traduce dallinglese e dal francese e ha curato antologie di poesia del Québec, di Russia e Australia. Ha ottenuto il Premio Erato-Farnesina 1997 per la Poesia.
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SONO STRANI I POETI
Sono strani i poeti
leggono versi in piazza solenni diffidenti.
Nel bailamme tracciano le frontiere
del silenzio. Inventano scale per sistemi
lunari, mormorano preghiere tra apnee e soffi
per un destino immortale.
Sono strani i poeti,
curvi lenti impacciati anonimi
impiegati dell'assoluto, podisti
zoppicanti dietro alle visioni.
Per scelta minimale, sono corretti
latori di lineari strofe di misurata
espansione. Pochi versi rare ossessioni.
O, sono alchimisti che in bicamere
e alcove tramano strofe liturgiche
astrali teurgiche crismatiche occulte
contro la maligna morte da salmodiare
ingenui adolescenti davanti alle ruffiane
grottesche facce degli udenti.
Sono strani i poeti
ostinati custodi dell'essere
in bilico sul non essere
di un mondo che appena in là
schiamazza rutta sputa s'ingozza
s'incazza schiatta s'ammazza.
Sono strani i poeti
tengono a bada il nulla
svoltolando in rima o in dissonanti
sibillini detti. Polvere d'oro ringrugnita
in versi che vigilanza hanno
dall'insonne anima musicante.
tra tutti la più attenta
"al frusciar degli astri
dentro una parola" rivela
che in Roma è inscritto l'OM
radiante cavee sonore
e magmatici flutti.
E se una gara fosse
tu Musa chi sceglieresti
da gettare oltre il rogo
dell'infausto futuro?
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Mimma Pisani vive e lavora a Roma. Con Vettor Pisani ha partecipato alla fondazione di "R. C. Theatrum", per cui ha scritto i testi teatrali in versi Germania, Virginia e il signor G, Canti per la Resurrezione, Le Sfingi del Testaccio, Edipo clinico e doktor Freud, Otto ed Helene, L'enigma non esiste, Filastrocca del Frammento, I Safforismi. Di poesia ha pubblicato le raccolte PerVersi, Aureo Stagno e, recentemente, Verso Campo dei Fiori. Ha pubblicato testi critici sull'arte in varie riviste e cataloghi e è critico cinematografico della rivista "Risk". Nell'estate del '95 ha instituito insieme a Vettor Pisani nelle Cave di Serre (Siena) una casa filosofale denominata "Museo della catastrofe".
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LA NASCITA DELLA LUNA
Quattro miliardi e mezzo di anni fa
quando il nostro pianeta era ancora
una sfera di fuoco incandescente
sfavillante nella notte celeste
allimprovviso sbuca dallo spazio
buio un corpo vagabondo, un meteorite
enorme, tre volte più grande di Marte:
la traiettoria lo porta diritto
verso un immane scontro con la Terra.
Latmosfera e gli strati superiori
del pianeta ricevono limpatto
dellinvasore.
Tengono il colpo dellabbattimento.
Si disintegra limpeto al contatto
con la morbida pelle della Terra.
Si è trattato, secondo gli studiosi
di una specie di fusione cosmica
dalla quale si sarebbe alzata
una nube di detriti, che un anello
nuziale va a mettere al pianeta
a ventimila chilometri di altezza.
Con il tempo, da questo stesso anello
si agglomera in un corpo
sferico la materia
nasce Selene
come una nuova creatura celeste.
Da allora
la Luna si allontana dalla Terra
tre centimetri allanno
impercettibilmente.
E dalla Terra che è nata la Luna
come una pallida bambina, un frutto
un chicco silenzioso di uva spina.
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Giacomo F. Rech e` nato a Roma, dove vive, nel 1956. Studi classici. Laurea in Giurisprudenza. Pubblica le prime poesie nel 1978 sulla rivista "Lettera"della Universita` di Cardiff. Negli anni '80 collabora a "Prato pagano",giornale di nuova letteratura. Nel 1986 il Festival di Villa Medici a Roma rappresenta un suo testo di teatro, "Diana". Ha pubblicato la raccolta di poesie "Firmamento" (1988). Poesie, prose e traduzioni (dal latino, dal greco e dall'inglese) escono in volumi collettivi e su riviste, anche straniere. Ha tradotto e annotato l'"Arte poetica" di Orazio (Fazi Ed.,1995). Si occupa anche di storia e dei diritti delle donne: su questi temi ha pubblicato una decina di volumi.
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DA "IL BALCONE DI TRILUSSA"
Esser te vorrei rondine
che il nido fai sul tetto
io che in amore al massimo
castelli in aria ho eretto
***
In aereo un'occhiata
obliqua al cibo do
e con gli occhi la terra
mi divoro dall'oblò
***
Mi sento come euforico
in preda a un gas leggero
sul tram che corre io l'unico
notturno passeggero
***
Colosseo che ironia
dal ruggito dei leoni
sei passato al miagolio
dei gatti sornioni
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Fabio Sargentini, gallerista d'avanguardia tra i più importanti del dopoguerra, è nato a Roma nel 1939. Ha pubblicato L'amico della luna (1984), Deserto di rose (1986), Foglie volate (1987), Diario per modo di dire (1995) e Il balcone di Trilussa (1999). Ha messo in scena otto pieces teatrali, tra cui spiccano Peter Pan e Ballerina (1979).
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PER PIETRO, CHE HA UN ANNO
Somigli a latte fresco di giornata
o a basilico nato a primavera
una spiga di grano il tuo corpo
pare e due chicchi gli occhi belli
hai denti che sono grani di riso
e guance come due splendenti soli
il tuo albero ha rami di pesco
e foglie e gemme al mondo rare.
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Gabriella Sica e' nata a
Viterbo. Vive a Roma. Ha pubblicato le raccolte poetiche: La famosa vita (Premio
Brutium-Tropea, 1986), Vicolo del Bologna, (Premio San Pellegrino Terme, 1992) e Poesie
bambine (La Vita Felice, 1997). Di narrativa, Scuola di ballo (Premio
Lerici-Golfo dei poeti 1988) e E' nato un bimbo, (Oscar Mondadori, 1990). Ha
diretto la rivista Prato Pagano, si è occupata di metrica italiana (Scrivere in
versi. Metrica e poesia, Pratiche, 1996) e ha curato il volume La parola ritrovata.
Ultime tendenze della poesia italiana (Marsilio, 1995). Attualmente sta realizzando un
programma sulla poesia italiana del '900 per la Rai televisione. Insegna Letteratura
Italiana all'Università La Sapienza di Roma.
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E' QUESTA LA STAGIONE NUOVA
E' questa la stagione nuova -
la felice stagione s'è dichiarata.
Io e te l'attendevamo.
Nascosti serravamo le fila:
i passi sconosciuti,
le luci appena viste
della città di sempre.
E' questa la stagione nuova -
e non ci saranno più
lunghe notti d'attesa.
E la stessa voce che parla
dentro di noi - per tutto
il silenzio che c'è stato. Così
sempre chiedevo a me stesso che fosse.
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Alberto Toni è nato a Roma, dove vive, nel 1954. Ha
pubblicato: La chiara immagine (Rossi & Spera 1987); Partenza
(Empiria 1988); La fine del sogno in L'anno di Poesia 1990/1991 (Jaca
Book 1991); L'apparizione (suppl. al n. 49/50 di Schema 1992); Poesie
per Patrizia (Tipografia della Pace 1993); Dogali (Empiria 1997, Premio
Sandro Penna); Liturgia delle ore (Jaca Book 1998, Premio Montale). Ha tradotto
testi di J. Marie Laclavetine, E. Dickinson. T. S. Eliot, M. Leiris. E' anche autore di
teatro e collabora come critico letterario con varie riviste letterarie.
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VAMPE DEL TEMPO
Non so se ti amo davvero o non ti amo; tu non sai se puoi amarmi o non puoi amarmi; io di sicuro non so se so amare; guastati da inerzia, duriamo lontani; e polvere piove da un'aria fredda, come quando in giorni grigi resiste l'anno alla primavera.
***
Mi sembra che posso vivere grazie al sogno di te, grazie al fatto che nel sogno di te posso cullarmi, la sera in cui ci raggiungiamo - la luce d'un lumetto accoglierà una fede il solstizio del freddo, e udremo scampanii dal borgo ai campi oltre il fango del sentiero sotto il nitore dell'inverno. E nel sogno posso cullarmi d'un cuore pacificato in questo, che nei miei sensi sarà compiuta lei che dal principio è in me, timida, bruna, a tratti come lieta.
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Pietro Tripodo è nato nel 1948 a Roma, dove ha sempre vissuto. Ha pubblicato Altre visioni (Rotundo, 1991), libro di poesie e di rifacimenti dalla lirica greca e latina, dai Sonetti di Shakespeare e dai Poematia et Epigrammata di Pascoli, e Vampe del tempo (Edizioni Il Bulino, 1998), con due incisioni di Paolo Cotani. Ha curato Liriche scelte di Georg Trakl (Salerno, 1991), La chioma di Berenice di Callimaco e Catullo (Salerno, 1995),Canti di scherno e d'amore di Arnaut Daniel (Fazi, 1997); insieme a Giampiero Moretti ha curato L'anima e la forma di Stefan George e Ludwig Klages (Fazi, 1995), in particolare I canti del sogno e della morte e tutte le altre poesie di George incluse nel libro. In volumi collettanei è intervenuto su Landolfi, Pizzuto e sull' Ars poetica di Orazio. Ha tradotto Poliziano, Pontano, Chénier, Keats, Valéry, Machado. E' presente o collabora in varie riviste, tra cui "Nuovi argomenti" e "Anticomoderno". E morto a Roma nel 1999.
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PER LUCIO BATTISTI
Anche i poeti che fanno lo stage
nelle torri d'avorio, sull'Atlantico
dove meditano sui millenni,
fischieranno un tuo motivo
come le sirene delle navi.
Non si conosce nostalgia
che non sia da lontananza, fin
dalle frecce preistoriche degli addii.
Perciò le canzoni accompagnano le vite
e la buona poesia i secoli.
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Valentino Zeichen è nato a Fiume nel 1938. Vive a Roma. Ha pubblicato Area di Rigore (Coop. Scrittori, 1974); Ricreazione (Guanda, 1979); Pagine di Gloria (Guanda, 1983); Museo Interiore (Guanda, 1987); Gibilterra (Mondadori, 1991); Metafisica tascabile (Mondadori, 1997). Zeichen è anche tradotto in francese ed è presente nell'antologia di poesia internazionale, in lingua tedesca, curata da H. Magnus Enzensberger
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