Simboliche                                                                     index          indietro      avanti
 

LA SOTTOMISSIONE ALLA LUNA, 2001   (33x100 cm).

Matita ed acrilici su tavola in listellato d'abete

Una delle mie raffigurazioni del satellite. Lei vince in bellezza, in poesia, misteriosa dolcezza... Qui la battaglia è terminata ed il trionfo radioso, Come due attori, che portino i simboli di ciò che rappresentano, o le maschere teatrali. Ho di questa composizione un ricordo piacevole, fatta di getto, vista subito nella sua conclusione, lasciata senza ritocchi. Con la mano sinistra...Stavo al telefono!




IL VOLO OFFESO (particolare, 2001). Matita ed acrilici su compensato, cm. 80x90.
Non molto da dire, è una raffigurazione della delusione o della purezza colpita.




Primantitesi, 2001 (particolare). cm. 92x60 circa.

Matita, ingrandimento con PC, fissaggio su legno dai contorni irregolari, rifinitura con acrilici. Proposta per illustrazione di copertina su rivista di psicoterapia riguardante la definizione dei concetti del bene e del male nella psiche umana. L'immagine è vaga, una personificazione malvagia, o il Diavolo stesso, imprigionato in una pesante armatura sanguigna (spunto probabilmente ispirato dalla scena finale del film The Black Hole, 1979) trattiene o cattura un angelo (qui dall'aspetto femmineo). L'essere scarno ed efebico forse grida, forse chiama, comunque anela ad una luce di salvezza. Alcuni suggeriscono anche che la luce sia la sua purezza, che sprigiona via, essendo ormai vincolato dai pesi terreni. Invisibile in questa immagine, a occhio nudo si distinguono nelle zone fumose, ombrose intorno alle mani del Male una miriade di piccoli simboli, ricavati senza senso da geroglifici, caratteri lineari micenei etc., quasi a voler indicare che il male può propagarsi in mille forme e linguaggi.
Note: Ogni creativo attraversa delle fasi nelle sue forme espressive che lo portano ad avvicinarsi sempre di più ad un'unica via di rappresentazione. Intendiamo qui lo stile riconoscibile di ognuno. Quest'immagine rappresenta per me un punto significativo.
Dapprima disegnavo a matita, poi ho cominciato ad integrare le opere  con l'utilizzo del computer. Poi la passione per il rendering dove la precisione ed il calcolo davano risultati fotografici. Le soddisfazioni non erano molte e perlopiù personali. Decisi allora di riprendere la matita, e trovare una via di mezzo, ma in fase elaborativa al PC ricascavo in una ricerca del particolare, della precisione anatomica e pulizia grafica che risultava in illustrazioni valide, ma prive di 'impronta'. Qui è la prima volta che lascio pressoché intatto il bozzetto a matita, senza correzioni, senza ossessionarmi con i canoni dell'anatomia classica e dello studio di luci ed ombre. I corpi irregolari (mi vengono spontanei colli larghi, mani fuori scala e nervose, bacini allungati) non vengono più ritoccati. Adesso riconosco che li ho fatti io. Da qui continuo e vado avanti.