J.H.
Kwabena Nketia, etnomusicologo del Ghana, definisce lo studio della musica
africana a sud del Sahara come "lo studio della diversità nell'unità".
Osservate complessivamente dall'esterno, infatti, le musiche africane sub-sahariane
mostrano un insieme di caratteristiche e di tendenze comuni, mentre a una
osservazione più attenta risulta evidente la presenza di una grande
varietà tra le diverse tradizioni.
Molti dei caratteri
generali della musica africana sono ben noti: uno dei più comuni
di tali caratteri è costituito dalla tendenza a porre in primo piano
gli aspetti ritmici della musica. In gran parte della musica africana l'interesse
per il ritmo prevale su altri aspetti quali
la melodia o l'armonia. Indubbiamente a questo proposito vien fatto di
associare alla musica africana l'uso dei tamburi: ma anche più diffuso
dell'impiego dei tamburi è l'utilizzo in funzione ritmica di una
vasta gamma di strumenti idiofoni non melodifici (sonagli, gong, idiofoni
a percussione reciproca, campane e simili). Più in funzione ritmica
che in funzione melodica vengono spesso utilizzati anche strumenti eminentemente
melodici quali xilofoni [balafon], liuti, flauti e arpe.
Dato
il grande rilievo che assume il ritmo si rileva anche, in gran parte della
musica dell'Africa Nera, una generale preferenza per strutture ritmicamente
complesse. In primo luogo, i moduli ritmici africani tendono a essere brevi
e ripetitivi e uno o più di questi moduli fungono spesso da unità
costitutive di base ovvero da struttura sottostante della forma musicale.
Un'altra tendenza della musica africana è rappresentata dal fatto
che i sistemi di accordatura spesso sono definibili solo per sommi capi.
Una delle più
comuni
osservazioni formulate a proposito della natura della musica africana riguarda
la dipendenza di questa musica
dalle circostanze dell'esecuzione e dal contesto funzionale entro il quale
viene a inserirsi. L'uso degli strumenti musicali, poi, può assumere
valenze o significati differenti in relazione all'etnia oltreché,
appunto, alla circostanza e al contesto. Vi è dunque una grande
varietà di musiche: musiche da lavoro, ninne-nanne, musiche per
il raccolto, per il gioco o ancora musiche eseguite nel corso di cerimonie
rituali come sepolture o riti di pubertà, musiche per danze, per
matrimoni, nascite, musiche di accompagnamento a processioni e così
via. Tutto ciò è caratteristico delle espressioni musicali
di tutti i Paesi del continente africano.
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