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Economia

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Mercato del sale, Largeau, Ciad
Mercato di banane, Ejura, Ghana
Mercato dei datteri, Algeri

L’economia africana era caratterizzata dalla prevalenza del settore agricolo: ciò prima che iniziasse la spartizione coloniale effettuata dai Paesi europei, attratti soprattutto dalle ricchezze minerarie particolarmente abbondanti nella fascia centro-meridionale del continente (vedi anche la sezione "risorse"). L'agricoltura ha continuato a essere praticata, ma prevalentemente per ottenere prodotti che incrementassero l'esportazione e fossero competitivi sui mercati internazionali (zucchero, caffè, cotone, tè, arachidi, tabacco ecc.); le coltivazioni sono divenute intensive, ma in un regime di bassissimi salari la grande produzione non ha contribuito ad elevare le condizioni generali di vita delle popolazioni. Per molti versi ciò ha invece stimolato un processo tuttora in atto di emigrazione di parte della popolazione verso Paesi più ricchi, come quelli europei.

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Dopo la seconda guerra mondiale ha inizio un processo di industrializzazione (cementifici, raffinerie ecc.), mentre grande impulso hanno avuto le attività estrattive, soprattutto quelle legate al petrolio (prevalentemente Stati del Nord) e quelle di diamanti, oro, cobalto (soprattutto nel Centro-Sud; vedi la sezione "Paesi dell'Africa"). Anche in questi casi i benefici hanno ben poco modificato le condizioni di vita delle popolazioni residenti.

L’Africa è certamente ancora oggi un continente che presenta caratteri di sottosviluppo: basso è il reddito pro-capite e bassi i livelli di produttività agricola; la base industriale è ristretta, corrisponde soltanto al 2 per cento della produzione industriale mondiale. I livelli di scolarizzazione e il tasso di mortalità sono elevati.



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