Piazza del Plebiscito col Sedile di San Luigi (1195)

             Il Seggio di San Luigi è l'unico monumento medievale del genere della città ancora esistente, gli altri, il Seggitiello di Piazza e il sedile di Sant'Andrea, furono tutti demoliti. Questo, adibito a luogo di convegno, fu utilizzato in precedenza anche per amministrare la giustizia.
            Il Seggio, attiguo al Palazzo Masola, poi Bonavita, quattrocentesco (si vedano il portale catalano e le finestre bifore dell'ultimo livello), di pietra grigia, con gli altri, fu concesso alla città dall'Imperatore Enrico VI nel 1195 e, come i Seggi di Napoli, anch'esso apparteneva ai Nobili; venne retto dal Monte della Pietà (1599) fino a quando non passò nella Chiesa di Santa Maria del Popolo.
            Il seggio col passar degli anni, assieme agli altri della città, subì gravissimi danni tanto che nel 1692 fu completamente ristrutturato, come ricorda l'epigrafe apposta in una campata interna:

ILLUSTRIVM FAMILIARIVM CIVITATIS AVERSAE / MONVMENTVM DEDIT / ENRICVS VI ROM. IMP. ET SICILIAE REX / BARONIBVS AC MILITIBVS ILLIVS / ANNO 1195 / ELARGITVS SEDILIA / QVIBVS VETVSTATE FERE LABEFACTIS / HOC VNO INSTAVRATO / ET AD POLITIOREM FORMAM REDACTO / ANNO 1692 / EORVM ANTIQUISSIMAE NOBILITATIS MEMORIAM / A TEMPORVM INIURIA VINDICARVNT / PROCERES / EIVSDEM VRBIS

            La loggia è costituita di due campate coperte da volte a padiglione e da un cornicione aggettante e con muretto alla sommità, da massicci pilastri quadrangolari e grandi archi a tutto sesto. Lo spazio dell'area è recintato da un muretto e da un artistico cancello eseguito nel 1913 dagli alunni dell'Istituto Artistico di San Lorenzo di Aversa.

            Sul lato destro del Sedile prospetta la bella chiesa di San Domenico. Questa fu fondata da Carlo I d'Angiò nel 1278 su di un'altra antichissima, Sant'Antonino (poco dopo il re vi fondava anche il convento), e completata da suo figlio Carlo II. La parte trecentesca è visibile all'esterno dell'abside della chiesa ove si trova il grande finestrone tra due contrafforti quadrangolari e in alcuni ambienti terranei del convento con monofore lobate.


F. Raguzzini. Esterno della Chiesa di San Domenico (1742)

            I Domenicani vi abitarono fino al 1808; nel 1813 il convento passò ai Minori Osservanti della Maddalena, che vi rimasero fino al 1911. La chiesa in origine presentava uno schema di grande aula rettangolare, simile al Sant'Antonio nella stessa Aversa, fino a quando, nel 1742, l'Ordine monastico, pensò ad un suo radicale restauro incaricando, senza alcun dubbio, l'architetto beneventano Filippo Raguzzini (Raguzzini, conterraneo del papa Benedetto XIII, che lo seguiva nei suoi viaggi, lo dovette seguire anche in una delle visite che questi fece all'amico cardinale Caracciolo, vescovo di Aversa, e ai confratelli di San Domenico), il quale utilizzò, per la facciata della chiesa, il progetto per il concorso di San Giovanni in Laterano in Roma, eliminando le ali laterali. Si tenga comunque presente che all'architetto sono ascritte altre opere nella medesima Aversa.


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Patrimonio artistico-monumentale