Il nucleo originario

            Al centro della fertile pianura Campana, la Campania Felix dei romani, territorio dei Liburni (da Leuterni da cui Leboria o Liburni), antica popolazione affine ai Cimmeri, i cui confini erano delimitati a sud dal Ducato di Napoli a est e a nord dal fiume Clanio e ad ovest dal mar Tirreno, sorse la città di Aversa che qualche recente studio vuole di fondazione etrusca. Recenti scavi nella zona ovest della città e nel comune limitrofo di Gricignano di Aversa, hanno riportato alla luce insediamenti capannicoli del tardo Neolitico (fine IV millennio a.C.), ripartizioni agrarie e solchi di ruote di carri nonché fosse con scheletri rannicchiati della media età del Bronzo (fine del III inizio II millennio a. C.) e numerose tombe del IV-III sec. a.C.
            L'impianto della città si presenta perfettamente inserito in un'antica parcella di 600 m di lato di una probabile precedente suddivisione etrusca del territorio, poi inquadrata nella parcella delimitata dal I° quintare SDV e dal SDVI e dal II° quintare VKX e VKXI della pars ultrata dei DM e KM dell'ager campanus della centuriazione romana; il centro della parcella era costituito dall'area sacra della Cattedrale sorta sull'antica cappella
Sanctu Paulu at(ad) Averse, probabile area pagana.
           Per la posizione geografica nonché per la radice del suo toponimo
Aversa (da a-vers [fuoco]), collocandosi ai margini della zona flegrea, ne assunse il toponimo che richiama verosimilmente anche quello di Velsu, una delle dodici città estrusche campane non ancora individuata. Nome poi corrotto in Verzelus (Verzulus), Versaro, (...) quindi Averse.
            Della città, che sorse probabilmente tra il VII e il VI sec. a. C., se ne persero ben presto le tracce per l'asperità del luogo, malsano e paludoso; la ritroviamo, poi, come castello unito alla cappella di San Paolo, memoria del transito dell'Apostolo per la via Consolare Campana, nel viaggio verso Roma del 61 d. C.

 

 Gricignano di Aversa. Capanna o deposito di 28 x 7 metri. Antica età del Bronzo (fine III millennio a.C.)

Aversa (presso Istituto ITIS): strada in terra battuta con impronte di ruote di carro. (antica fase avanzata dell'età del Bronzo, XVIII secolo a.C.). (Da "Archeo", n. 4, Aprile

Gricignano di Aversa. Deposito rannicchiato umano. Antica rtà del Bronzo (fine III inizio II millennio a.C.). (Da "Archeo", n. 4, Aprile )


Planimetria della giurisdizione di Aversa di V. Fioravante (1772)

           Il Villaggio o Castello che fosse Giovanni Villano lo riporterà nelle Cronache napoletane. Dell'antica città rimarrebbero alcune suppellettili della necropoli della sua zona nord, presso Teverola, qualche scritta, rilievi di animali, vasellame nonché una rete di cunicoli sotterranei, in buona parte ancora percorribili, che collegavano tra loro le varie aree sacre.
            Aversa, comunque, deve l'assetto urbanistico, il definitivo, ai Normanni, i quali riunendo i borghi già esistenti o di nuova formazione in quattro cinte murarie, utilizzarondo strutture già esistenti, ne crearono di nuove con un sistema di fortificazione che comprendeva la primitiva area dal palazzo-fortezza e la cappella di San Paolo.

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