Le riprese d'architettura possono essere concettualmente collocate a mezza via tra quelle per industria e quelle di moda: loro duplice scopo è infatti di documentare ma anche di suggerire sensazioni ed emozioni. In questo genere di immagini è spesso fondamentale la resa dei materiali e dunque la padronanza e la conoscenza della luce, naturale per gli esterni ma anche artificiale per gli spazi all'interno.

Linee ed archi, vetro, pietra e cemento spesso trovano la loro migliore rappresentazione nell'essenzialità del bianco e nero: se quest'ultimo è infatti tecnicamente e cronologicamente anteriore al colore, sotto il profilo lessicale e culturale è invece probabilmente ben più avanzato.

L'eliminazione delle linee cadenti, ossia la convergenza prospettica delle linee architettoniche visualizzate dal basso o più raramente dall'alto, fino a non molti anni addietro era ritenuta assolutamente irrinunciabile ma per la concezione odierna della foto d'architettura ciò riveste un'importanza assai più limitata ed anzi spesso si tende addirittura ad enfatizzare tali fughe prospettiche.

In questo tipo di fotografia trovano spesso impiego le dispositive stereo 3D: due diapositive vengono realizzate da punti di vista leggermente ed opportunamente discosti; le immagini così ottenute, osservate attraverso appositi ma semplicissimi visori, rendono la tridimensionalità dei volumi e degli spazi fotografati, anche di plastici o modellini.

Naturalmente siamo in grado di realizzare immagini panoramiche, prive di distorsioni verticali, stampabili con qualità fotografica e con un campo di ripresa fino ad oltre 360°; ma non è tutto: i sistemi digitali consentono una visione continua dell'intera prospettiva, sul Vostro monitor, con un semplice trascinamento del mouse, come quella sottostante (in risoluzione SUPER BASSA !!!).

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