del mondo
fotolibro di alessandro torrelli
GENTE
capitolo secondo
Fredda
pioggia, grigio tenue le colonnine
dei
busti addolorati che tra il volteggiar di
fronde
sudate e le umide foglie danzanti
nel
vento senza tempo, scrutano il passo
svelto
dei viandanti.
Noi andiamo nel bianco
sicuro della fretta,
e
gli sguardi pallidi e indifferenti di quei
volti,
sembrano angeli custodi; quale sarà
il mio? Forse quello
baciato da un lungo
raggio
che prepotente filtra tra nubi incerte?
Poggio il mio sguardo nel
suo immobile
destino,
lo imito, e in pochi secondi leggo
nella
sua nobile anima, il suo pensiero.
Ora
quando voglio, divento anch’io un
noi come sassi in mutamento
e non c'è tempo ne momento
del tutto e del nulla.
e se un bimbo nella culla
del segreto sappia certo,
se lo tien in se conserto.
D'ore d'angoscia vive
il vecchio, di morir ancor
restio si aggrappa nell'oblio
dei ricordi e del suo Dio.
Non affannatevi, non serve,
chi si logora la vita perde, e
chi non pensa è molto saggio,
dal sole è baciato lungo un raggio.
Chi non pensa e sol diviene non
s'affligge da mille pene, ma dal
fiume è trasportato,
è sicur dal tramontarsi ed
una nuova veste farsi.
vedi il Primo Capitolo
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