Ombre e luci

 

 Nell’imprevedibile gioco della vita, le ombre possono essere le vere protagoniste, facendoci prigionieri; senza un’apparente via d’uscita, senza una visibile speranza.

Talvolta un sogno infranto o il dolore per un evento avverso sono sufficienti per rendere l’orizzonte dominato da una enorme ombra, e delle luci che prima illuminavano la nostra vita nemmeno più il ricordo.

Capitolare con una resa incondizionata ad ogni battaglia, è la peggiore delle sconfitte, e nemmeno l’alibi più seducente potrà modificare la realtà dei nostri insuccessi.

Potrebbe esserci una luce capace di illuminare gli angoli più remoti di noi stessi, e di superare la nostra stessa fantasia?

La risposta è: quell’Uno e quel Tutto che ci anima, è quell’Armonia totale , cosmica, che è dentro di noi inconsapevolmente sin dal primo giorno.

Nella nostra avventura piccole luci ci fanno attraversare le paludi, con un sorriso, con una stretta di mano, talvolta con una buona parola, mentre un affetto ,un’amicizia sono sufficienti a farci superare i silenzi minacciosi delle ombre così da accorgerci che senza le luci non potremmo nemmeno vivere.

 

La fortuna di tutti è quella che è sempre la Luce a trovare noi, nonostante gli sforzi per cercarla siano spesso vani, ed è proprio la Luce quella forza  che ci dà il coraggio di addormentarci senza più la paura delle ombre, e la speranza di rivedere un nuovo giorno, una nuova luce.

 

 

                                                                     sospesa 

 

Coi primi raggi del sole, prese a galleggiare nell’aria , sospinta da una forza invisibile verso il cielo.

Il mondo gli apparve dall’alto e gli sembrò così piccolo visto da lì.

Poi nell’inevitabile regia delle cose, ella provò freddo, tanto freddo, si sentì pesante al punto di dover cadere dal cielo.

Perché cadere ? Abbandonare d’un colpo le alture di una sicura dimora, dopo aver visto le vette più alte, gli uccelli più temerari, ed i boschi più belli ?

…….Al mattino la pioggia aveva bagnato i campi, i boschi, e la città, e dove non piovve, una fitta coltre di rugiada copriva i fiori, l’erba, le piante.

Dalla propria essenza si erano sprigionate milioni di piccole gocce d’acqua, che davano vita e nuova ninfa ad altre creature.

Cosa rimane ora di quella splendida nuvola leggera, impalpabile e inafferrabile?

La memoria di ogni singola goccia di vivere sospesa tra cielo e terra.

In ognuno  di noi c’è un po’ di nuvola, un po’ di goccia, e comunque “sospesi” tra cielo e terra.

 Fabio Mancini

                            

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