La Riso.nquista - Commiato - Deliquio esistenziale
Piera Servino Gelli
(SEVERO)
biblio@seve.inwind.it
Compressa
In un ordine sociale
Che delinea finemente
Ogni relazione,
Ogni iato comportamentale;
Ho trovato la forza di reagire,
Di uscire,
Di riconquistare
L'indulgenza di un sorriso,
La beatitudine rappresentativa
Di uno sguardo,
che da tempo
Aveva cessato di rivelarsi.
Riprendiamoci il mondo,
Alleggerendolo
Da tutta la sua gravità,
Dal suo istrumentum
Di controllo oppressivo,
Abbandonandosi
Ai messaggi,
Agli eventi capaci di produrre
Ilarità
Per un'esistenza sostenibile,
Confacente alla leggerezza
Della nostra anima.
Il sorriso
Riconquista
Ogni positività dell'esserci.
L' incanto che finora ci ha tenuto in vita
Si spegne lentamente,
tutto diviene meno palpabile,
l'inconsistente gravita sui nostri animi.
Il nostro ritrovarsi è così patetico,
che suscita in me
un pianto sommesso,
che spossa indicibilmente il mio cuore.
Ci siamo ritirati in un esilio
Da cui non si torna più indietro;
l'esistenza del nostro essere
non è più ricostruibile,
Il nulla a cui siamo pervenuti
Ci mette a diretto contatto con il dolore,
doloce che ci induce a rinunciare a reinventare,
qualcosa che ormai non esiste più.
Assenza inesprimibile,
Che condiziona umori,
stati d'animo
che raccoglie spaesamenti,
che imprigiona
possibili slanci
di generosa amicizia
muta
Attraverso ogni confine,
con passi condizionati
Da un indeciso incedere,
per arrivare in luoghi
In cui si possa riflettere,
Riflettendo
In specchi luminosi,
la propria immagine riflessa