La critica in Iperspazio Racconti. Arturo commenta Annalisa di Claudia B..Se vuoi puoi aggiungere i tuoi commenti scrivendo al sito.

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arturo commenta Claudia

 

L'atto esorcistico.… eseguito nel momento in cui si è "imparato a vedere riconoscere in sé le capacità di "navigare" nel proprio io,(che è anche coscienza universale) attraverso la consapevolezza interiore,quasi una nuova ricerca del bene e del male...dicevo l'atto che chiude e, in un ciclo magico fa quasi "ricominciare" la storia della protagonista è il punto chiave del breve racconto di Claudia: le due dita immerse nelle bianca neve, a ricordare un gesto lontano e gentile che univa le donne "trasformate in gelatina"dal mostro della coscienza, “evocato” forse dal funerale di una persona cara, (sensi di colpa, angoscia?) quasi simbolo di una benedizione per scacciare i demoni interiori....mi fanno tornare alla memoria un salmo che in genere si canta per i defunti "Sarai più bianco della neve" e che annuncia la Resurrezione . Nel racconto assume la funzione di salvezza, riscatto, fuga dal male o più semplicemente il ritorno alla propria vita, con un grande dolore nuovo ma anche un po’ più di saggezza (la riflessione sul ricordo) per tentare di affrontarlo.

Trasformazione che libera dalla corruzione della carne (la gelatina) e dello Spirito (l'attrazione per le scienze occulte, l'ignoto) e riporta i protagonisti ad una vita "normale", un tentativo di ri-cominciare ad amare e vivere se stessi e la vita.

Claudia mi ha detto che questo (come molti altri suoi racconti) è ispirato ad un suo sogno.Indubbiamente la capacità “visionaria” dell'autrice è notevole, unita alla maniera di raccontare, apparentemente semplice e colloquiale forma una particolare miscela narrativa che, se sviluppata, potrà portare ad esiti interessanti anche nel racconto meno breve. L'utilizzo di “tòpoi”, spesso, nello stesso tempo attrazione per un pubblico non proprio “letterato” e limite che fissa e blocca la psicologia dei personaggi nei racconti erotici, che l'autrice anche scrive, in questo caso non è penalizzante perché essi sono inseriti "nei margini della coscienza" dove la percezione ed il sentimento sono pronti a partire per la tangente del mistero, una sottile angoscia percettiva nella quale  il reale si dilata e apre ad una dimensione invisibile dove il dolore, il  ricordo e la nostalgia generano ricordi, fantasmi del passato che turbano il presente, echi  del desiderio, nel sogno e anche specchi  della passione e possibilità.....In questo caso i conflitti tra sensi e ragione, realtà e sogno generano artistiche vie (anche inconsapevolmente simboliche) dove si esalta, come detto, lo stile complice e colloquiale di Claudia e anche la sua "naturale" femminilità si può estendere ad "altre" zone dei sensi, in quell'ignota, anche un po' inquietante , molto poco esplorata, percezione. La storia sembra dirci che la realtà si vive e manifesta in molteplici dimensioni (per la maggior parte ci sono quasi totalmente ignote.)

 Ricerca, tentativo di armonia,fuga dai terrori interiori e dell'esistenza.....In questa prospettiva, nel racconto le tre figure femminili, ed in particolare la protagonista assumono funzioni medianiche,per introdurci in un territorio (non solo letterario) ai confini fra il passato ed il presente..... paiono alla fine trovare una loro misteriosa, magica e conquistata armonia, eterea, femminea, per affrontare con nuove forze (meno violente di quelle maschili) la vita, il pensiero.

 Arturo Ferrara per arte e letteratura maggio 2003

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