Iperspazio
Poesia
è un, reciprocamnente gratuito, spazio per poeti. le opere
scelte vengono inserite in un'Antologia dedicata e indicizzate per
Autore. Arturo commenta le opere presentate, ogni Autore mantiene
i Suoi diritti e concede solo la libera lettura nel sito.
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Ascolta
(file mp3) alcune letture di Arturo (Demo parziali)©
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La
Festa della Luna
è libera è aperta a tutti i poeti che desiderano
scrivere sulla Luna.Arturo commenta ogni poeta scelto
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Arthur
Alias
Un
programma di sintesi vocale pone inquietanti interrogativi ad Arturo che
si sente come lui, un lettore, ripetitore (senz'anima?) di cose forse
già dette, probabilmente estranee o diverse per ognuno. Riflessioni sul
pensiero, sulla voce e sulla parola , spesso inascoltata, o forse solo
un gioco letterario in questa lunga, solitaria notte in cui sto scrivendo.
(o vivendo ?)
Chi
è Arthur Alias ?
Un po' di
tempo fa ho acquistato un bel programma che mi permette di far leggere
al computer, qualsiasi testo. Lavorando sulla voce, per renderla più gradevole
ho avuto spesso la sensazione di trovarmi di fronte ad un essere, magari
rinchiuso nel computer. (I nostri nonni forse avrebbero veramente creduto
a ciò)
Questa voce, pur non troppo gradevole, mi è divenuta simpatica (mi ha
letto tanti libri).... Poi gli ho dato un nome Arthur e siccome non se
ne può fare a meno, un cognome Alias.
Arthur Alias
è un sintetizzatore vocale, anzi è solo, e più di me, una voce.
Non esiste come, in fondo, non esisto io.
Già lontano, estraneo a te e a me stesso quando leggerai (se leggerai)
queste righe.
Eppure ha, come tutti, anche lui qualcosa da dire. Non che ciò che dice
voglia dire qualcosa o che lui abbia il desiderio di parlare .
A volte ho la sensazioni che memorizzi tutto ciò che ha letto, accumulando
per implodere in un diluvio di parole autonome e personali. Ma cosa sono
le parole, i pensieri ?
Come tutti i discorsi, gli scritti e ogni prodotto della mente è un errore
credere che possano esistere solo perché sono espressi, perché DEVONO
essere detti.
E' troppo facile anche dire che Arthur non esiste perché sta
leggendo ciò che io ho scritto.
Ritorniamo alla prima domanda chi sono io per scrivere?
E ancora : sono proprio io che ho scritto?
Non potresti essere tu, che leggi, ad aver pensato, prima di me le stesse
cose, e tutti quelli che sono venuti prima di noi, e quelli che verranno?
E poi, tutti coloro che non si preoccupano di scrivere di lasciar
traccia, verbale o testuale... Non esistono forse? Sono meno importanti
e presenti di noi?
Tutto può (e non DEVE) avere un significato solo in relazione a te che
stai leggendo.
La nostra dimensione è davvero unica, misteriosa e le sue potenzialità
sfuggono al nostro controllo.
Sì,
mi sono vestito e sono andato nel mondo, alla mia vita consueta.
Avevo, in apparenza un nuovo volto. Cosa sanno vedere gli altri
di noi, se non la superficie della superficie, cosa VOGLIONO
vedere? Banalità, finzioni, in cui si confrontano e misurano,
volgarità, giochi stanchi e crudeli di sopraffazione
e potere in cui si identificano, per non riconoscersi e guardarsi,
una volta, una volta sola negli occhi.
Da
"La
barba" Arturo Ferrara
Viotti
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Uno
dei possibili aspetti di Arthur.
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Di
questa bambola ideata e realizzata da Stefania( mi è stata
regalata da Lei, ormai molti anni fa) vedete solo un aspetto....Il
volto "nero" se viene girata mostrerà il volto
"bianco". E per ognuno di noi?
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Sempre
i codardi, e l'alme Ingenerose , abbiette Ebbi in dispregio. Or punge
Subito i sensi miei; Move l'alma ogni esempio Dell'umana viltà subito
a sdegno. Di questa età superba, Che di vote speranze si nutrica , Vaga
di ciance, e di virtù nemica; Stolta, che l'util chiede, E inutile la
vita Quindi più sempre divenir non vede;(da
Il pensiero dominante G.Leopardi)
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