Eros
e tanatos
Il credito che abbiamo
nei confronti di certa pittura, seria ed impegnata, è il potere
che essa ha di catturarci, o meglio, di catturare il nostro intellletto
e di restituircelo arricchito. I termini elogiativi, con i quali vado
a presentare queste tele di Luca Morelli mi rendono orgoglioso, e soddisfatto,
che un artista come lui abbia finalmente trovato la sua dimensione. Luca
Morelli ha concretizzato un percorso e, parafrasando il Mengs, si è
iniziato alla vera natura dell'arte. La pittura neoclassica è una
delle radici su cui si fonda l'identità contenutistica di queste
opere: in questa epoca la manualità pittorica, troppo spesso, è
messa da parte per dare spazio ad eventi che hanno il sapore della sensazionalità
ma che, al contrario, non riescono ad uscire da un sistema di etichette
e di omologazione. Le vere difficoltà nella figurazione sono, a
mio parere, gli argomenti: come trattare le tematiche senza scadere nel
già visto o nell'obsolescenza? L'originalità è la
frontiera aperta verso la novità ed io credo che qui, tali frontiere,
ci siano. La forza di questi quadri è nell'estrema modernità
delle dinamiche compositive: esplorare di nuovo la pittura con la voglia
e la forza della sfida; il corpo, allora, diviene frontiera. Azzarderei
un parallelo da vertigine: quali differenze di frontiera ci sono tra le
performances di artisti estremi come Franko B., Orlan, nelle poetiche
degli allestimenti della Bourgeois e tra l'essere rivoluzionario alla
maniera di Giotto, Masaccio, Caravaggio, El Greco e Bacon? La pittura
di Luca Morelli è provocazione più di quanto non sembri,
il dramma, il dolore dell'anima sono lì a ricordarcelo. L'amore
e la morte, la sofferenza e la felicità: i due paradossi della
vita. L'impossibilità nel raggiungere la perfezione: la via periferica
dell'incoscenza.
Andrea Pochetti
opere1:
contrasti cm.97x77, 2000
|
opere2:
corpo riflesso II cm.110x120, 2000
|
opere3:
corpo riflesso cm.120x150, 2000
|
|
|