La storia e il territorio

24-02-09

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La storia e il territorio

 

 Il Territorio del Comuene di Arzana si estende per 162,60 km2 e si divide in dueparti:quellachesi estendeintorno all’abitato ha forma allungata in direzione est-ovest e confina a nord col territorio di Villagrande Strisaili, a est con Tortolı`, a sud con Elini, Gairo e Seui, a ovest con Aritzo e Desulo; c’e` poi un’area costiera, utilizzata di solito per il pascolo invernale, che si trova piu` a sud, al confine con la provincia di Cagliari: a nord confina con un’analoga area di pertinenza di Lanusei, a est col mare, a sud con Villaputzu, a ovest con una parte staccata del territorio di Jerzu. Mentre quest’ultima e` una zona di colline compresa tra il litorale e il rio diQuirra, altezzamassima i 589 m di Punta S’Accettori, l’altra va dalla piana ogliastrina, 30msul livello del mare, alla cima del Gennargentu, punta La Marmora, 1834 m, inglobandone altre tra le maggiori del complesso montuoso: monte Ido`lo, punta de Aira e S’Armidda, tutte tra i 1200 e i 1300 m. Il paese e` servito da una strada secondaria che si dirama dalla direttissima 389 Nuoro-Lanusei; per altre vie comunica con Elini, Tortolı` e gli altri centri della regione. A Elini passa anchela ferrovia a scartamento ridotto Cagliari-Mandas-Arbatax, che e` utilizzata attualmente per usi esclusivamente turistici ed e` percorsa dal cosiddetto‘‘ trenino verde’’.

STORIA L’attuale villaggio ha origini medioevali: apparteneva al giudicato di Cagliari ed era compreso nella curatoria dell’Ogliastra. Quando il giudicato cessò di esistere e il suo territorio fu smembrato, nel 1257 A. e l’Ogliastra tutta entrarono a far parte del terzo assegnato ai Visconti che l’annetterono al giudicato di Gallura. Dopo l’estinzione dei Visconti A., a partire dal 1288, fu amministrata da funzionari del Comune di Pisa, ma i suoi abitanti mantennero un minimo di autonomia. Subito dopo la conquista aragonese, dal 1324 entrò a far parte del Regnum Sardiniae e nel 1325 fu concessa, assieme all’intera curatoria, a Berengario Carroz, costituendo il primo nucleo della futura contea di Quirra. Negli anni che seguirono anche gli abitanti di A.,unitamente a quellidegli altri villaggi della montagna, lottarono duramente contro i feudatari per conservare la loro autonomia ma Berengario, alternando la repressione più dura alla concessione di alcuni privilegi, sembrò averne ragione. Quando però nel 1353 scoppiò la prima guerra tra Mariano IV e Pietro IV, essi si ribellarono nuovamente; Berengario II riuscì tuttavia a conservare il possesso del territorio e nel 1363 ottenne il titolo di conte di Quirra. Scoppiata poco dopo la seconda guerra tra Arborea e Aragona, a partire dal 1366 A. e l’Ogliastra furono occupati delle truppe giudicali che vi mantennero l’occupazione fino al1 409. Frattanto i Carroz,cuinominalmente il re aveva riconosciuto la titolarità del feudo, si erano estinti e nel 1383 A., pur continuando a rimanere occupato dalle truppe giudicali, passò ai Bertran Carroz, i quali riuscirono a venirne in possesso dopo il 1409, in seguito alla caduta del giudicato d’Arborea. Nel 1416 gli abitanti di A. accettarono, insieme a quelli degli altri villaggi dell’Ogliastra, alcuni Capitoli di grazia (=) che i nuovi feudatari concessero; i buoni rapporti con i Bertran Carroz continuarono e nel 1452 ottennero altri privilegi. Estinti nel 1511 i Bertran Carroz, A. passò ai Centelles; i nuovi feudatari fecero amministrare l’Ogliastra dalla loro burocrazia e vi svilupparono un sistema di esazione fiscale piuttosto gravoso. La successione del feudo ai Borgia fu contestata dai Catalan che, dopo una lunga lite, nel 1746 riuscirono a venirne in possesso; negli stessi anni A., la cui popolazione era diminuita, nel 1771 fu aggregata come frazione a Baunei e dal 1801 passo` dai Catalan agli Osorio.Nel 1821 fu inclusa nella provincia di Lanusei, nel 1840 fu riscattata agli ultimi feudatari. Di questo periodo la preziosa testimonianza di Vittorio Angius: «Le arti meccaniche di prima necessità per gli usi della vita, e pei bisogni dell’agricoltura, sono trattate da pochi. Le donne sono molto laboriose ed i loro telai, che non sono meno del numero delle famiglie,provvedonodi tele di diversa qualita` e di panno forese [orbace] non solo gran parte dell’Ogliastra, ma molti paesi ancora del Campidano di Cagliari. Il forese tingesi variamente con le erbe e radici che trovansi nel territorio. Le famiglie sono presentemente in numero di 352, le anime 1497. Nutresi gran quantita` di bestiame; quello che serve d’aiuto all’uomo nelle sue fatiche e` delle seguenti specie e numero: buoi 235, cavalli 300, asini 150, i quali pascolano nel prato comunale.Grande e` poi il numero degli armenti e delle greggie, che pascola nei salti del paese nella primavera, estate ed autunno, donde nell’inverno passa alle marine nei territori di Tortolı`, Bari, Loceri e altrove. Le pecore saranno poco più di 30 000, le capre circa 20 000, i porci 556, le vacche 638. Coltivansi pure gli alveari, ma il  numero non eccede il migliaio. I prodotti delle greggi e sono di ottima qualità; e d’eguale bontà, sebbene scarsi, sono quei degli armenti. Si commercia direttamente coi genovesi, ma più spesso coi sensali ogliastrini e sarrabesi ». Quando nel 1848 furono abolite le province, A. entrò a far parte della divisione amministrativa di Cagliari e vi rimase fino al 1859, anno in cui fu compresa nella omonimae ricostituita provincia. Nel corso del secolo il paese divenne un rinomato centro per la produzione  del vino, ma nel 1894 i suoi vigneti furono distrutti dalla fillossera. Quando nel 1927 fu ricostituita la provincia di Nuoro A. tornò a farne parte fino al 2004, quando fu istituita la nuova provincia dell’Ogliastra.

& PATRIMONIO ARCHEOLOGICO Il territorio conserva domus de janase altre vestigia prenuragiche e nuragiche nelle localita` di Scusorgiu e Ruinas e resti di insediamenti romani in località Bangius. I nuraghi si trovano nelle localita` di Arredabba, Biddadeni, Gilorzi, Lua, Meurri, Perdu Loi, Pixina Niedda, Ruinas, Sa Mela, Sa Pentuma, Unturgiadore. Il sito più importante è quello di Ruinas dove, oltre al nuraghe e alle domus de janas, è stato individuato un villaggio nuragico situato a 1200 m sul livello del mare: consta di circa duecento capanne dal diametro variabile ed è uno dei più elevati della Sardegna. Arzana –Monumento ai caduti in guerra, opera di Pinuccio Sciola.

PATRIMONIO ARTISTICO, CULTURALE E AMBIENTALE Il piu` significativo monumento di Arzana è la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, costruita in forme neoclassiche su progetto di Gaetano Cima tra il 1860 e il 1865 al posto della vecchia chiesa, grazie all’iniziativa dell’allora parroco Stocchino. L’edificio e` a croce latina e ha una sola navata sulla quale si affacciano le cappelle laterali. Fu restaurato nel 1890. Al suo interno sono conservate alcune argenterie del secolo XVII eseguite dall’argentiere cagliaritano Cannavera e alcune statue del secolo XVII. Molto ricco il patrimonio ambientale che il territorio può vantare: le parti più interessanti sono disposte lungo la vallata del Flumendosa e sulle pendici delle montagne, dove si trovano ampi tratti di macchia mediterranea, nonchè boschi in parte spontanei in parte frutto di recenti interventi di forestazione; sono popolati da mufloni e cervi, pernici e conigli, cinghiali e aquile.

Testi: Enciclopedia della Sardegna

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Ultimo aggiornamento: 24-02-09