La Misenetta |
A qualche chilometro da Napoli, lungo le rive del lago Miseno, nel cuore dei campi Flegrei, tra fumi sulfurei e memorie archeologiche straordinarie cè un posto in cui i sapori di ieri si sposano con il gusto e le tendenze di oggi. E La Misenetta che deve il suo nome a Ungaretti che la frequentava fin dagli anni 50 ed è il regno di Salvatore di Meo e di sua moglie Nicole.
Salvatore, figlio darte, ha iniziato la sua carriera di chef perfezionando i piatti classici della cucina napoletana; la nouvelle cuisine è la seconda tappa del suo iter culinario che lo porta alla fusione di questi due tipi di cucina nellunico modo possibile: rinnovandola. E il poeta della cucina: alla Misenetta "serve" uno spettacolo teatrale La cucina in scena dove viene recitato, con storie strettamente implicate con quei sapori, il menù che lui stesso prepara in scena e che il pubblico mangia durante la rappresentazione. Come si cucina la gelosia? Senza nessun dubbio con un piatto agrodolce. Non solo poeta ma anche compositore: musica i suoi piatti con strumenti presi fra i vari attrezzi della sua cucina e la sua melodia in onore del timballo flammand rende questo piatto indimenticabile. Ma al di là di queste "trasgressioni" Salvatore di Meo prosegue la sua ricerca di modernizzazione della sua tradizione culinaria tenendo però sempre ben presente le radici della cultura mediterranea. Per questo motivo è stato scelto per allestire il pranzo dei sette capi di Stato riuniti a Napoli due anni fa: un menù solare, semplice e delicato che ha contribuito, nel suo piccolo, a fare ritornare questa meravigliosa città agli antichi fulgori di un tempo. |
|