Storia dell'osservatorio
meteorologico di Tiriolo
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Il Sindaco con "lieto animo" accoglie la proposta e dice: "esser pronta la casa per collocarvi l'Osservatorio offerta gratuitamente dall'ing. Francesco Le Piane, che ne assumerebbe senza compenso, la Direzione". Una prima stima stabilisce in £ 1.157 la somma necessaria per la costruzione; il Comune era pronto a contribuire per £ 300 più £ 50 per l'assistente del Direttore. Il Ministro dell'Istruzione Pubblica, anch'esso interessato dal Prefetto, in data 31 Agosto scrive che "a causa di mancanza di fondi non è possibile istituire l'Osservatorio Meteorologico". Malgrado tutte le sollecitazioni l'iter per la costruzione è tutto in salita, infatti il 4 Marzo 1879 l'Ufficio Centrale di Meteorologia, scriva al Prefetto "che pur lodando l'iniziativa il Consiglio non potrà dare parere favorevole". Finalmente nel Giugno del 1879 il Sindaco può informare il Prefetto che il locale (un solo vano) per l'Osservatorio è pronto "all'alto di questo abitato". |
La Gazzetta Piemontese di Torino del 14 e 15 Dicembre del 1879 (Anno XIII - N° 344) p. 3, riporta un articolo a firma di Padre Francesco Denza dell'Osservatorio di Moncalieri dal titolo "Nuovi osservatori meteorologici - ... Tra breve un altro osservatorio |
meteorologico verrà inaugurato a Pistoia nella Toscana; ed altri due sorgeranno nell'estrema penisola, uno a Tiriolo, nella parte più stretta di questa, sulla cresta dell'Appennino Calabro, tra i due golfi di Squillace e di Santa Eufemia; e l'altro a Bova Marina presso Capo Spartivento". Il 4 Novembre 1881 il Sindaco Antonio Caiola nomina il sig. Gaetano Marsico nuovo Direttore dell'Osservatorio Meteorologico. Il progetto definitivo approvato su base d'asta di £ 7.370,73 fu aggiudicato dalla ditta Domenico Nardo di Antonio per £ 6.566,65 il 26 Febbraio 1886; ma i lavori, per i numerosi |
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parafulmini, per un totale di £ 13.216,37. L'11 Maggio 1891 il Ministero dell'Agricoltura Industria e Commercio scrive al Prefetto di essere favorevole ad accollarsi la metà della spesa e l'altra metà a carico della Provincia. Vent'anni dopo il viaggiatore inglese Norman Douglas, giunto in Calabria nel 1911, nel suo "Old Calabria" scrive: "Sulle rovine di non so quale vecchio edificio sulla cima (di Monte Tiriolo), hanno costruito una solitaria struttura esposta alle intemperie, che commuoverebbe Maeterlinck. La chiamano stazione sismologica, ma compiango coloro che devono dipendere dall'allarme dato da quella baracca per sfuggire ai pericoli di un terremoto. Non notai alcun segno di vita: i vetri delle finestre erano rotti, le persiane a pezzi, un vecchio parafulmine penzolava sconsolatamente dal tetto. Sembrava abbandonato quanto il mitico castello della favola.....". |
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come sede del "Parco Naturale ed Archeologico Monte di Tiriolo. |