Carissimo Dario,

con la presente vorrei complimentarmi con te per il gesto di Sabato pomeriggio:sei stato davvero un grande!!!!!

E’ così che fanno i veri campioni:quando qualcosa non va bene o un loro compagno sbaglia,subito fuori dal campo in segno di protesta !

E se qualcuno tenta di richiamarti alla posizione ,giù con insulti e paroloni!

E’ vero: si fa proprio in questo modo.

Capisco che per te sia particolarmente complicato adattarsi in una squadretta di calcio amatoriale,considerati i tuoi trascorsi in prestigiosi club di serie A,ma vedi,per giocare con noi,serve qualcosa che va al di là della classe e dell’ abilità (qualità che certamente possiedi!);serve qualcosa che a te manca:l’intelligenza!

Si,ti sembrerà un’assurdità,ma è proprio così.

Perché tiro in ballo l’intelligenza?

Perché, se ancora non ti dovesse essere ben chiaro,caro il mio Evangelista De Moraes Marco detto Cafu (dei poveri),ogni cazzo di Sabato giochiamo con un preciso obiettivo: quello di difendere l’onore di una maglia (magari divertendoci anche)!

Perché,secondo te, siamo ancora qua a giocare dopo quattro partite in cui abbiamo racimolato un solo punto? Perché giochiamo sempre con la stessa voglia,lo stesso spirito e la stessa determinazione? Perché ognuno di noi vuole giocare a tutti i costi? Perché?

Non siamo dei fenomeni (è ovvio che non tutti possono avere le tue qualità!),ma amiamo giocare a calcio:e il calcio è un gioco di squadra e,in quanto tale,implica collaborazione,complicità e sacrificio.

Sono tre termini che,sfortunatamente,mancano nel tuo vocabolario,caro il mio Sergio Conceicao (di stà mi…..)!

Ed io, nonostante i miei evidenti limiti,in campo do sempre il massimo e al fischio finale non ho nulla da rimproverarmi quanto ad impegno profuso!

E poi, tutti (tranne tu,scusa!) possono sbagliare:soprattutto i difensori,per i quali la cappellata è sempre in agguato!

Ma veniamo al dunque,visto che non ho certo tanto tempo da perdere con un bambino viziato che fa le bizze in campo.

Punto primo,egregio Da Conceicao Silva in arte Eriberto (di stò ca…),non puoi minimamente permetterti di compiere gesti del genere: in questa squadra vali meno di una cacata di mosca e, in più, non sei altro che un ospite (per di più sgradito!) di passaggio…praticamente un ripiego in mancanza di alternative!

Punto due,caro il mio Claudio Dos Santos in arte Serginho,cerca di imparare l’educazione:quando qualcuno cerca di spiegarti qualcosa,visti i tuoi evidenti limiti intellettivi,prova ad ascoltare piuttosto che aggredire! Potrai solo imparare qualcosa! E poi sai,nei rapporti interpersonali,un giorno, potrebbe anche servirti!

Punto tre,da Sabato prossimo ritieniti libero!

Non abbiamo bisogno delle tue bizze: lo abbiamo già in squadra un bambino rompipalle (indovinate chi è?),ma gli vogliamo tutti bene (o almeno così credo...),e a lui è concesso questo ed altro……

Concludo la mia lettera,pregandoti di restituire la maglia ad Alessandro: un indegno che esce dal campo lasciando in ambasce la propria squadra non merita la maglia dell’ A.S. Calasciabica!

 

Cordiali saluti

                                                     

                                                                    Luigi