L'UOMO

La particolare orografia del Massiccio del Pollino ha fatto si che le comunità abbiano avuto nel corso dei secoli una distribuzione estremamente punteggiata e isolata tra loro. Si sono quindi via via sviluppate e conservate eterogenee tradizioni culturali. Queste differenze ancora oggi si riflettono nei dialetti, nelle pratiche religiose e nella gastronomia. 

Vicende Storiche 

Nella Grotta del Romito sul fiume Lao, presso Papasidero, sono stati trovate delle sepolture umane e il famoso graffito del Bue primigenio risalente ad oltre 12.000 anni fa questa è la prima testimonianza della presenza umana nell'area del Parco. Il ritrovamento di frammenti di ossidiana provenienti dalle Eolie fanno ritenere che lungo il fiume Lao dovesse esserci un intenso scambio di merci tra popolazioni della costa Ionica e quella Tirrenica. Altri siti preistorici sono la Grotta del Santuario della Madonna di Praia a Mare e il Terrazzo di Rosaneto presso Tortora. 

In epoca storica l'area fu contesa da Bruzi, Lucani e Greci. A Cersosimo la presenza di resti di una fortificazione del IV sec. a.C. è un’attestazione della presenza dei Lucani sul Massiccio, mentre sul Monte Manfriana (1981 m s.l.m.) sono stati rinvenuti alcuni massi squadrati realizzati probabilmente da maestranze greche o bruzie per edificare un altare o un tempietto. 

Con la conquista romana seguì un’intensa latinizzazione favorita anche dalla costruzione della Via Popilia che attraversando Campotenese collegava il Tirreno con lo Ionio. Dopo la caduta dell'Impero Romano d'occidente alterne vicende videro protagonisti Bizantini e Longobardi, e successivamente Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Saraceni, Albanesi e Spagnoli.   

Dialetti 

Il passaggio di popoli di origine diversa ha lasciato traccia in alcuni termini dialettali 

Dialetto Significato Etimo originario Significato originario
Cropo Letame Greco (copros) Sterco, escrementi
Scifo Trogolo Greco (skyphos) Contenitore per alimenti
Cantaro Contenitore generico Greco (cantaros) Vasetto di ceramica
Zimma Locale per animali Germanico Stanza
Zimmaro Caprone Germanico Caprone
Crai Domani Latino (cras)

Domani

Meru Vino Latino

Vino

Zafarane Peperone Arabo (za'farãn) Rosso
Purtuallo Arancia Arabo

Arancia

Lambrada Recinzione Spagnolo

Recinzione

Buffetta Piccolo tavolo Francese (buffet)

Piccolo tavolo

Melogna Tasso Latino (meles)

Tasso

Pittoio Faina Latino (putorius) Faina

Centri storici

L'assetto urbanistico dei centri storici del Parco fu determinato a partire dal basso medioevo e quasi tutti gli abitati rispondono a precisi parametri: abbarbicati su una collina a scopo difensivo, presentano alla sommità il rudere di un castello o di una torre difensiva. Citiamo il Castello Normanno di Morano Calabro e quello Svevo di Viggianello. Di particolare interesse è il Castello medioevale di Valsinni, oggi parco letterario dedicato alla poetessa Isabella Morra vissuta nel XVI sec. Suggestivi sono anche i vecchi villaggi abbandonati di Tripidone e Salvato nel comune di Buonvicino, e Laino Castello totalmente disabitato dal 1982. Numerosi sono anche i Santuari e Monasteri abbandonati come il Monastero del Colloreto del XVI sec. nel comune di Morano Calabro, l'Abbazia di Santa Maria del Sagittario del XII sec. e il Convento di Ventrile nel comune di Chiaromonte, il Monastero di Sant'Elia del XI sec. nel comune di Carbone e il Seminario della Madonna della Consolazione a Rotonda.   

ARBËRESHË: le comunità albanesi 

Di particolare interesse sono le popolazioni di origine albanese che in seguito alla conquista turca del loro paese si stabilirono nell'area. Queste comunità dal XV sec. ad oggi nonostante abbiano subìto tentativi di "italianizzazione" hanno conservato il proprio idioma e i propri culti. La loro lingua anche fortemente influenzata dai dialetti calabresi e lucani conserva ancora le caratteristiche originarie. I riti religiosi sono officiati secondo i dettami della liturgia bizantino-greca. Le differenze maggiori rispetto alla religione cattolica-romana sono da riferirsi alle particolari celebrazioni della Pasqua, del Matrimonio, all’assenza del celibato per i sacerdoti e alla funzione religiosa cantata. Da non perdere sono le splendide iconostasi dorate con le icone dei principali Santi venerati. I comuni albanesi sono:  Acquaformosa-Firmosa, San Basile-Shën Vasili, Lungro-Ungra, Frascineto-Frasnita, Civita-Çifti, San Paolo Albanese-Shën Pali, San Costantino Albanese-Shën Kostandini e Plataci-Pllatani.

Gastronomia 

La cucina tradizionale è influenzata dalla diversità ambientale e dalla vicinanza al mare. Così mentre nelle comunità a ridosso della costa Ionica e Tirrenica non mancano eccellenti pietanze a base di pesce fresco, conservato in olio o seccato, nelle aree di media collina e ricche d'acqua i migliori piatti sono a base di ortaggi dall'incredibile varietà, cucinati in diversi modi (ciambotta, minestra patane e vajane) o conservati nell'olio o nell'aceto (scapece) Non manca inoltre la polenta nelle aree a vocazione irrigua. Nelle zone a carattere più montano è estremamente diffuso l'allevamento del capretto, dell'agnello e del vitello con la produzioni di carni di sapore eccellente allevate in ambienti incontaminati. Ovunque è diffuso l'allevamento del maiale per la produzioni di prosciutti e salami (supressata, sauzizza, capocoddro) che rappresentano il vero gioiello della produzione alimentare locale. Le farine di grano tenero e duro sono utilizzate per la produzione di taralli e pane cotto a legna, e a volte con l'aggiunta di patate e farina integrale e di pasta fatta in casa in diverse forme con o senza uova. Quasi ogni famiglia prepara da sé il passato di pomodoro. Molto diffusa è la coltivazione della vite e la preparazione del vino in casa per il consumo privato, ma in alcune aree, come ad esempio tra Frascineto e Castrovillari, è particolarmente sviluppata la produzione di vino da vendita di ottima qualità. Allo stesso modo si può dire per l'olio di oliva. Molte aree agricole hanno mantenuto una singolare arretratezza tecnologica che però oggi si traduce in una spinta genuinità dei prodotti alimentari, in un’assenza quasi totale dell'uso i fitofarmaci di sintesi, e nell'esistenza ancora oggi di antichi sapori scomparsi nel mondo industrializzato.   

Artigianato 

Molte attività artigianali hanno rischiato di scomparire, ma recentemente si sta assistendo ad un certo recupero. Le più importante sono la produzione di ceramiche, di oggetti e arredi di legno pregiato, di zampogne, di lavori a maglia e all'uncinetto e di cesti in vimini.   

Principali festività religiose e civili 

In alcune comunità delle aree più montane è particolarmente sentita la tradizionale Festa dell'Abete. Si tratta di un arcaico rito propiziatorio che consiste nel "matrimonio" di due alberi, in genere un abete e un faggio, con un lungo e interminabile viaggio dai monti, dove sono abbattuti, alla piazza principale del paese per l'innalzamento. Il tutto interrotto da danze, libagioni e momenti di preghiere, con pernottamento all'addiaccio qualsiasi siano le condizioni climatiche. A Rotonda e Laino Borgo e Castello si svolge dal 8 al 13 Giugno, a Viggianello inizia il 28 Agosto e ad Alessandria del Carretto l'ultima domenica di Aprile. Altri riti propiziatori legati all'agricoltura sono la Danza del falcetto a San Paolo Albanese il 16 Agosto e ad Episcopia il 5 Agosto e a San Giorgio Lucano. In questa danza è mimata la falciatura del grano e la scacciata di presenze negative. A San Costantino Albanese la seconda domenica di Maggio, in occasione della festa della Madonna della Stella si tiene la festa dei "Nusezit", la sfilata nel centro del paese di pupazzi animati, con esplosione di mortaretti e la bruciatura del "diavolo". In occasione della festa di San Giuseppe, a Rotonda, si tiene "u 'mito", una grande tavolata a base di "laganeddre e cicere", che si conclude in serata con il "focarazzo", un grande falò. La più importante meta di pellegrinaggio è la Festa della Madonna di Pollino, dal primo venerdì di luglio fino a domenica. Qui si riuniscono presso il Santuario tutte le comunità orbitanti nell'area del Pollino, in una cornice suggestiva e panoramica sulla Cresta della Madonna del Pollino a quota 1537 s.l.m. Altrettanto emozionante è a Laino Borgo la ricostruzione il Venerdì Santo de La Giudaica in costumi d'epoca nelle vie del paese. Le Vallje sono delle particolari danze che vengono svolte generalmente il martedì successivo alla Pasqua nelle comunità albanesi di Acquaformosa, Civita, Frascineto, come è sicuramente da ricordare il particolare rito della Pasqua e della Pentecoste con la sfilata delle "ndorce" a Lungro. Altre feste significative sono: la Festa di San Leone con i falò, il 19 febbraio a Saracena ; la Festa di Sant'Anna in località Sant'Anna nei pressi della Timpa i San Lorenzo; la Madonna del Pettoruto dal 1 al 8 Settembre presso l'omonimo Santuario; la Festa della "Cinta" nel comune di San Sosti la prima domenica di Maggio; la Festa della Madonna delle Armi presso l'omonimo e bellissimo Santuario a Cerchiara di Calabria il 25 Aprile; la Madonna del Carmine con la processione con i "Cigli" a Francavilla sul Sinni il 21 e 22 Luglio. 

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Testi, grafica e foto di Roberto & Giuseppe Cosenza.
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Aggiornato il: 25-06-01 .