Trekking antropologico...

...nel Parco Nazionale del Pollino 

Viaggio tra l’antico e il moderno modo di vivere la fede, da parte di una comunità rurale di uno dei paesi più industrializzati del mondo (l'Italia!). 

Ogni anno due gruppi di fedeli di Rotonda (PZ), a piedi, salgono in montagna per recidere due alberi che faticosamente saranno portati in piazza, “maritati” e innalzati in devozione a Sant’Antonio. Il viaggio dura sei giorni tra fatiche titaniche, antiche tecniche per il trasporto, strani congegni, forzuti buoi, preghiere, musiche balli e canti. Da quanto tempo dura questa tradizione non è dato sapere, ma è possibile che i devoti di oggi perpetuino un antico culto che ha avuto origine oltre 2000 anni fa e che ha resistito a persecuzioni religiose e alla modernizzazione del nostro secolo. Il trekking prevede la totale “simbiosi” e quindi un forte rispetto delle regole e dei modi di vivere dei devoti.   

Programma

8 giugno 
Pomeriggio tardi arrivo a Rotonda. Sistemazione e cena in albergo. Presentazione del trekking. 
Ore 22.00 si va a vedere la partenza dei fedeli in località Santa Maria. Fuochi d’artificio e preghiera dei fedeli. Conoscenza con i “Caporali”. I Caporali sono i capi delle due spedizioni. Essendo le persone più anziane e con maggior esperienza sono una ricchezza di aneddoti. Avere un buon rapporto con loro è fondamentale per integrarsi nella manifestazione. Gradito è che ogni partecipante “contribuisca” alla festa portando un “omaggio” (una bottiglia di grappa, un salame tipico della sua area, una bottiglia di vino fatta in casa oppure una fisarmonica per suonarla la sera, ecc.) Notte in albergo. 

9 Giugno
Partenza alle ore 6.30. 
Incontro con i fedeli a Colle Impiso. 
Percorso insieme ai fedeli per vedere il taglio dell’albero in località Cugno dell’Acero e ritorno. Da questa località i fedeli procedono su vecchie mulattiere. In quest’occasione i fedeli recidono un albero di abete. Lo stesso viene preparato per il trasporto fino a Rotonda, avendo cura di mantenere intatta i rami e le fronde della parte apicale. Vengono adottate particolari tecniche di taglio e trasporto con l’ausilio di una coppia di buoi. La particolarità sta nel fatto che i buoi non trascinano l’albero altrimenti la chioma verrebbe danneggiata, ma viene trasportato sollevato da terra con l’aiuto di una ventina di persone. Il trasporto dell’albero presenta alcune difficoltà tecniche che vengono superate a forza di braccia e rappresentano un momento di forte abnegazione alla fatica. Il Percorso attraversa una suggestiva faggeta-abetina, ricca anche di importanti entità faunistiche e vegetazionali. 
Si dorme in tenda in località Colle Impiso insieme ai fedeli. Durante la sera davanti al fuoco i fedeli consumeranno una frugale ma abbondante cena a base di prodotti tipici. Dopo cena i fedeli cantano e danzano al ritmo di tarantelle, accompagnati da zampogne e fisarmonica. Ovviamente si dedicheranno a racconti di fatti salienti avvenuti negli anni precedenti durante la festa. Questa è l’occasione giusta per un momento di racconto con gli anziani del gruppo: essi hanno, infatti, vissuto questa festa sin dalla prima infanzia senza soluzioni di continuità. Sono testimoni dei cambiamenti sociali e culturali avvenuti. 

10 Giugno
Mentre i fedeli proseguono il viaggio i trekkers possono raggiungere i Piani di Pollino per visitare il cuore del Parco e vedere i Pini Loricati. 
Al termine dell’escursione si raggiunge il gruppo di fedeli presso Piano Pedarreto, dove avviene l’incontro con l’altro gruppo di fedeli che hanno tagliato la pianta di faggio a Piano Marolo. Il Faggio viene trascinato da 13 coppie di buoi condotti dai “valani” e l’ausilio dei “pannulari”. Anche qui per il trascinamento del tronco vengono realizzate alcune “attrezzature” tradizionali per l’"imbaiamento" dei buoi e l’attacco del tronco ai buoi. Per il posizionamento dei buoi si attengono ad una particolare misurazione che comporta spesso aspri litigi per aggiudicare le posizioni più prestigiose. Durante la sera canti e danze con l’incontro dei due gruppi di fedeli. Si dorme in tenda in località Pedarreto. 

11 Giugno 
In questa giornata inizia la discesa verso Rotonda fino alla località Pozzicelli al seguito dei Fedeli. La partenza è preceduta da una messa che raccoglie tutti i fedeli compresi quelli che salgono dal paese per l’occasione. I fedeli durante la notte rientrano alle loro abitazioni. In questo momento di disimpegno, può avvenire che fedeli gravati da malattie, camminino sul tronco dell’Abete per chiedere la grazia per intercessione di Sant’Antonio. Il gruppo dei trekkers può anche in quest’occasione svolgere una escursione alternativa in altra località del Parco che termini presso l’albergo dove si alloggerà la notte. Si alloggia in albergo/rifugio (volendo anche in tenda) 

12 Giugno
La mattina, tutti i fedeli e i trekkers si portano in località Pozzicelli. Qui le piante e gli animali vengono addobbati con i tradizionali “ceri” per la discesa finale alla piazza del paese. Nel pomeriggio avviene l’incontro con le autorità civiche e religiose. Nel tardo pomeriggio si svolge la sfilata dei tronchi in piazza tra la folla in attesa. Dopo il discorso delle autorità il tronco di faggio svincolato dai bovini viene sollevato a forza di braccia dai fedeli e condotto a spalla, con una spettacolare prova di forza, fino al luogo dove verrà innalzato. L’abete viene custodito all’interno della chiesa con uno spettacolare momento di devozione religiosa. Cena e pernottamento in albergo. 

13 Giugno
La mattina presto i fedeli preparano la chioma dell’abete e la “maritano” al faggio con particolari legacci. Dopodiché si procede al sollevamento a mano e con l’uso delle “porfiche”, speciali forche di legno di grandi dimensioni. Una volta innalzato l’albero è possibile che alcuni fedeli tentino la “scalata”. Il pomeriggio visita del centro storico di Rotonda. 
Alloggio in albergo e cena a base di prodotti tipici presso ristorante. 
Durante la serata concerto in piazza ed altre manifestazioni. 

14 Giugno
Mattina partenza  

Per programmi personalizzati e informazioni scrivere a guidadelpollino@asklepios.it


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Testi, grafica e foto di Roberto & Giuseppe Cosenza.
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Aggiornato il: 25-06-01 .