La Storia

 

 

 

Cenni storici

La chiesa di Nostra Signora del Buon Cammino

Fin dalle origini della fede cristiana in Sardegna ad opera della Chiesa Greca di Costantinopoli (VI secolo d. C.), il culto della Madonna Odighetria[1]  o Madonna d’Itria, fu localizzato in valichi montani dove gli eremiti potevano aver contatto con i pastori al fine di diffondere la fede. In seguito in quegli stessi luoghi i Benedettini  eressero i loro monasteri senza cancellare l’opera dei Greci. (Lo Spano[2] ne individua i toponimi greci in Sardegna così come evidenziati  in cartina a pagina 25)

Il primo documento in cui si parla della chiesa risale al 1639: si tratta del testamento della signora iglesiente Elena Serra, in cui viene citata una chiesa ed un’opera di N.S. del Buon Cammino.


[1] Letteralmente “Colei che guida”, “che conduce per la buona via” , perciò del Buon Cammino.

[2] B. Spano La grecità bizantina e i suoi riflessi geografici nell’Italia meridionale e insulare Pisa 1965.

Altre notizie ci portano al diciottesimo secolo quando un’invasione di cavallette ridusse in carestia la città. Gli iglesienti per scongiurare ulteriori danni si unirono in processione guidati dal Capitolo della cattedrale e dai Reggitori del Comune, portando avanti a braccia la statua della Vergine. Le cavallette scomparvero e nel 1735 fu edificata sul colle una cappella in legno.

In questa vicenda non si accenna ad una preesistente chiesa:  forse nel tempo quella nominata nel testamento era andata distrutta, pur rimanendo il colle luogo di  culto?

In quel tempo viveva in Iglesias un certo Antioco  Bernardini, che venne ingiustamente accusato da alcuni nemici.

Sottoposto a processo, non avendo testimoni e temendo per la propria sorte, Bernardini  fece voto che, se fosse stato assolto, si sarebbe recato ogni settimana sul colle ad accendere un cero. Egli  fu assolto e mantenne la sua promessa, ma un giorno proprio un cero acceso causò l’incendio della  cappella.

Fu allora, nel 1777, che i coniugi Maria  Antioca Pisano e Antioco Bernardini,  ottenuto il nullaosta dal vescovo della città mons. Deplano, fecero costruire  una piccola chiesa campestre in quel punto.

I coniugi diedero inizio alla tradizione della festa religiosa e la devozione ebbe nuovo impulso.

Si stabilì  l’usanza di salire sul colle a piedi una volta all’anno .

La chiesa, con struttura a capanna, era lunga 10,5 m e larga  5,7 m; la facciata era sormontata da un piccolo campanile a vela.

 

Chiesa del Buon Cammino: particolare del campanile a vela

Nell’anno 1803 fu affiancata sul lato destro della  cappella un’altra costruzione perché servisse, ai proprietari,  di appoggio nei giorni della festa;  l’edificio si presentava ora con una facciata a due timpani.

Un terzo ampliamento risale al 1817 quando vi fu l’aggiunta di un corpo alloggio; la facciata, sempre unica. si presentava ora con tre timpani e lunga complessivamente 18,5m.

Il 9 Agosto 1818 morì Maria Antioca Pisano, e,  secondo i suoi desideri, venne  seppellita nella chiesa. Nel 1849 vi fu sepolto il figlio Bonifacio, che ne aveva continuato l’opera .

La proprietà del colle e degli edifici passò agli eredi , le cui famiglie continuarono a celebrare la festa.  N.S. del Buon Cammino era considerata propiziatrice dei raccolti e della vendemmia. Iglesias, allora sotto il dominio dei  Savoia, era legata ad un’economia prevalentemente agricola, con una frangia pastorale; mentre l’attività estrattiva delle miniere  era ad uno stadio embrionale.

La festa  richiamava folle  di pellegrini da tutto il Sulcis Iglesiente e i documenti dell’epoca dimostrano che aveva tanta importanza da istituire nel mese di Settembre una apposita fiera  “per favorire il commercio e l’industria”.

Dal verbale del Consiglio Comunale del 25 aprile 1893 (Registro 173, Archivio Storico Comunale di  Iglesias)

Dal verbale del Consiglio Comunale del 10 giugno 1893 (Archivio Storico Comunale  di Iglesias)

In tempi più recenti, l’Associazione dei combattenti fece richiesta  di portare la statua  della Madonna  ad Iglesias in processioni di ringraziamento, ottenendo però un rifiuto da parte degli eredi Bernardini.

Nel 1945 invece sempre su richiesta della stessa associazione , la statua della Madonna per la prima volta, venne portata in  processione in città. In Duomo ci fu una solenne funzione di ringraziamento per aver preservato la città dai bombardamenti della guerra.

A memoria di questo avvenimento sul colle fu posta una lapide.

Con il passare degli anni la chiesa si deteriorò per gravi lesioni da cedimento, divenendo pericolosa per i fedeli.

 

Chiesa prima del restauro

Questo documento denuncia lo stato di pericolosità della chiesa e il divieto di apertura al pubblico dopo la perizia tecnica del comune.

A causa del previsto grande onere dei lavori di sistemazione  degli edifici  gli eredi Bernardini donarono ( 1957 ) la chiesa ed i terreni circostanti alla diocesi, che si assunse l’incarico del restauro.

La chiesa fu chiusa e la venerata statua fu collocata in Cattedrale.

Negli anni dal 1958 al 1963 i festeggiamenti si svolsero in tono minore in Cattedrale e nella chiesa del Cuore Immacolato.

Nel 1961 il vescovo mons. Pirastru benedisse la prima pietra di una nuova chiesa da erigere sul colle, ma per mancanza di fondi  tutto sfumò.

Fu deciso allora di restaurare alla meglio la vecchia costruzione, e la Madonna venne riportata sul colle ( 1964 ).

Nel 1968 un gruppo di giovani muratori si impegnò nella costruzione della nuova chiesa, che rapidamente risorse grazie alle offerte dei fedeli e venne consacrata dal vescovo ausiliario mons Enea Selis che vi ricollocò stabilmente la statua.

La chiesa  con lavori successivi venne completata, (1974), di presbiterio e sacrestia.

 

Chiesa nell’aspetto attuale

Rimane la facciata a tre timpani, a basamento dell’altare viene collocata una macina di mulino e accanto al Tabernacolo una lampada a carburo dono di un anziano minatore che l’usò nei suoi 48 anni di lavoro.

 Nel 1978 il vescovo  di Iglesias  mons Giovanni Cogoni celebrò la solenne incoronazione della Madonna.

                  Statua  prima  del  1978: nell’antica immagine la                     Statua dopo l’incoronazione

                  Madonna  e  il  Bambino  portano  sul  capo una 

                  corona di rose (Collezione Marco Madeddu)

 

Sotto la macina dell’altare sono state poste  reliquie dei santi Callisto, Ponziano,  Ippolito,  Antioco; le tombe della famiglia Bernardini  sono state sistemate sul lato sinistro della chiesa , prive delle lapidi originali, andate distrutte per mano di vandali nel periodo della chiusura.