Premessa
Vista del BuonCamino, versante coincidente con il castello
Il progetto
su base triennale, proposto nell’anno scolastico 1996/97 ed approvato dagli
organi scolastici, è stato portato a termine nell’a.s. 98/99
Il gruppo di
“ricercatori” era composto dagli allievi della 2°C del corso Industriale
coordinati dalla prof Giuseppa Rita Angius; hanno collaborato la prof Silvia
Zurru per la parte storica ed il prof Maurizio Favarolo consulente esterno
esperto in Botanica ; per la Media La
Marmora gli allievi della 1°A coordinati
dal prof Roberta Osana si sono occupati dell’ organizzazione di un erbario.
Si vuol qui
metter l’accento sulla partecipazione corale dei giovani allievi, anche se
come sempre avviene,, con interesse ed impegno differente
fra gli uni e gli altri.
Osservato
che durante i sopralluoghi in campo, tanti erano i quesiti che venivano posti
dai presenti, si è ritenuto di allargare la ricerca su altri argomenti
concernenti il colle.
Si è quindi
raccolta una quantità di notizie non certo esaustiva, ma che ci è parso
opportuno corredasse i risultati della ricerca vera e propria.
Ringraziamenti
Ringraziamo
tutti coloro che ci hanno aiutato per la realizzazione del nostro progetto.
In particolare ci sia permesso citare la disponibilità:
-
del prof Luciano Alba dalle cui pubblicazioni abbiamo mutuato le notizie
archeologiche;
-
del prof Piergiorgio Madeddu e della prof.ssa Pia Porcu Guaita
per le notizie riguardanti
-
l’albero genealogico dei Bernardini;
-
del sac. don Carlo Cani per le documentazioni dall’archivio diocesano;
-
del Corpo Forestale di Vigilanza ambientale della R.A.S. di Iglesias per
le precise
documentazioni sugli incendi del territorio;
-
dell’
Ufficio Tecnico comunale di Iglesias per la cartografia;
-
dell’Archivio Storico Comunale di Iglesias per la documentazione
concessaci.
Conclusione
Questo percorso ha dato delle
tracce, meritevoli di approfondimento,
su alcuni interessanti aspetti colti nell’esame della collina del Buon
Cammino, nell’intento di segnalarne le potenzialità non sviluppate.
Soltanto un impegno di tutela
e di adozione da parte della comunità iglesiente, potrebbe colmare la
trascuratezza e i maltrattamenti di tanti anni
(pascolo incontrollato, incendi, mancata valutazione delle testimonianze
storiche).
Sarebbe inoltre auspicabile
l’istituzione di un osservatorio che verifichi l’evoluzione della
vegetazione (la quale mostra già grandi segni di ripresa nei punti non
ripercorsi dal fuoco dopo l’incendio del 1987) e la valorizzazione di quanto
è qui presente nel riportarlo alla luce.
Le mura pisane costeggiano la
via che porta al colle. Dell’antica porta medievale di vede solo l’arcata
superiore:
il resto è scomparso sotto il
livello stradale.