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FRENIS  zero 

Psicoanalisi Applicata alla Medicina, Pedagogia,    Sociologia, Letteratura ed Arte 

 

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Rivista iscritta al n.978 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce

ISSN: 2037-1853

Edizioni Frenis Zero

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Nuova pubblicazione per le Edizioni Frenis Zero:

"ID-ENTITA' MEDITERRANEE. PSICOANALISI E LUOGHI DELLA MEMORIA"

a cura di Giuseppe Leo

Scritti di J. Altounian, S. Amati Sas, M. Avakian, W. Bohleber, M. Breccia,  A. Coen, A. Cusin, G. Dana,  J. Deutsch, S. Fizzarotti Selvaggi, Y. Gampel, H. Halberstadt-Freud, N. Janigro, R. Kaës, G. Leo, M. Maisetti,          F. Mazzei, M. Ritter, C. Trono, S. Varvin, H.-J. Wirth

Questo libro raccoglie scritti di psicoanalisti (italiani e stranieri), ma anche di personalità della cultura sul tema dei luoghi della memoria collettiva nel Mediterraneo e dei loro rapporti con i traumi sociali e la loro trasmissione transgenerazionale dal punto di vista della riflessione psicoanalitica. 

Giuseppe Leo (a cura di), Id-entità mediterranee. Psicoanalisi e luoghi della memoria, Collana Id-entità mediterranee, Edizioni Frenis Zero, Lecce, 2010, pagg. 520, ISBN 978-88-903710-2-8, € 30,00.

Per ordinare il libro: clicca su http://ilmiolibro.kataweb.it/libro.asp?id=426253 oppure clicca su Support independent publishing: Buy this book on Lulu.

clicca qui per leggere la prefazione di Nicole janigro e la presentazione del libro

Un'anteprima limitata del libro è accessibile su all'indirizzo    www.id-entitamediterranee.tk                   

 

E' uscito il libro: AA.VV. "LA PSICOANALISI E I SUOI CONFINI", a cura di Giuseppe Leo, Astrolabio, Roma, 2009, pagg. 224, € 20,00.

 

Nel nostro portale internazionale "Thalassa. Portolano of Psychoanalysis" è accessibile la recensione (in inglese) di Ambra Cusin (psicoanalista S.P.I. di Trieste) del libro.

clicca qui per leggere la recensione

 
La redazione di Frenis Zero vi augura Buone Feste e  Buon 2011! 
18.12.2010 E' uscito il numero 15 anno 8 della rivista di psicoanalisi Frenis Zero intitolato "Psicoanalisi e luoghi della negazione"

clicca qui per leggere l'editoriale

 

18.12.2010  Segnalazione seminari organizzati dall'Area G a Milano.

“I SEMINARI DI AREA G” - 2011

“ASPETTI TEORICI E CLINICI ALLA LUCE

DELLA COMPLESSITÀ ATTUALE

“Si può diventare adulti quando si presenta un disturbo del comportamento alimentare?”

F. Ladame

Venerdì 25 Febbraio 2011 (15-17,30)

Sabato 26 Febbraio 2011 (9,30-17,30)

“La ‘video intervention therapy’ con gli adolescenti e le loro famiglie”

(In collaborazione con l’Associazione per lo studio dell’adolescenza - ApSA)

G. Downing

Venerdì 13 Maggio 2011 (15-17,30)

Sabato 14 Maggio 2011 (9,30-17,30)

“Coazione a ripetere e addictions”

E. Schmid Kitsikis

Sabato 8 Ottobre 2011 (9,30-17,30)

“Psicologia per vie traverse. Cos’è che cura, cosa è da curare. Ragionamenti, tra passato e futuro,

sui modi di essere e di fare psicologia/psicoterapia”

G. Blandino

Sabato 5 Novembre 2011 (9,30-17,30)

Verrà richiesto l’accreditamento ECM per medici e psicologi per i seminari di maggio, ottobre e novembre

2011.

Sede: Hotel Marriott - Via Washington, 66 - Milano e Circolo Filologico Milanese - Via Clerici, 10 -

Milano per il Seminario di G. Downing.

La partecipazione ai seminari è gratuita per i docenti della Scuola e per i Soci della Associazione.

Il costo è di € 100+Iva per i primi due seminari e di € 80+ Iva per i seminari di una sola giornata.

Per gli studenti di scuole convenzionate il costo è di € 70 +Iva.

La partecipazione è aperta a colleghi, studenti (di medicina e di psicologia) e altri operatori. È necessaria

la prenotazione (almeno con una settimana di anticipo) tramite fax o e-mail (sveva.ilossi@areag.net), con

i seguenti dati: codice fiscale, cognome, nome, professione, disciplina, telefono, cellulare, e-mail, indirizzo,

cap, città, provincia, luogo e data di nascita.

 

18.12.2010 Segnalazione seminari "Psicoanalisi ed Arte: un fertile incontro"

Società Psicoanalitica Italiana

Centro Psicoanalitico di Roma

   Programma 2011

 

 

 


Sabato 12 febbraio

 

Ore 10       Psicoanalisi,

                   Architettura e Letteratura

                       “Giardini : tra architetture futuribili    e rappresentazioni letterarie”

                        Rel.  di M.Capuano e  F.Oneroso

                   (con proiezione di un cortometraggio)

 

 

 

Mercoledì 16 marzo

 

 Ore 21.15      Psicoanalisi e Teatro

                      “L’identificazione proiettiva nella

                      recitazione e nella situazione    teatrale”

                      Relazione  di A. Angelini                     (con la partecipazione di un attore)

 

 

 

Mercoledì 13 aprile

 

 Ore 21.15       Psicoanalisi e Cinema

                       “Jurij”

                       Relazione di F. Rocchetto con la

                     presenza del regista S. Gabrini

                       (con proiezione del suo film)

 

 

 

 

Sabato 7 maggio

 

 Ore  10      Psicoanalisi e Musica

                   “Conoscenza estetica in Psicoanalisi: da una Psicoanalisi dell’arte ad una Psicoanalisi dall’arte”

                        Relazione di A. Di Benedetto

                    (con ascolto musicale dal vivo)

 

 

 

 

Sabato 22 ottobre

 

Ore 10        Psicoanalisi e Letteratura

                    “Melanconia dell’Io”

                    Relazione di A. Luchetti

 

 

 

 

 

 

Mercoledì 23 novembre

 

Ore 21.15       Psicoanalisi e Pittura

                       “La mente spiegata da E. Munch”

                         Relazione di M. Alessandrini e

                     L. Albrigo

                         (con proiezione dell’opera di Munch)

 

 

 



RELATORI

 

Leonardo Albrigo

Psicoanalista, Membro Associato della SPI

 

Marco Alessandrini

Psichiatra, Psicoterapeuta

 

Alberto Angelini

Psicoanalista, Membro Associato della SPI

 

Marta Capuano

Psicoanalista, Membro Ordinario della SPI

 

Antonio Di Benedetto

Psicoanalista, Membro Ordinario della SPI Didatta con funzioni di training

 

Alberto Luchetti

Membro Ordinario della SPI

 

Stefano Gabrini

Regista cinematografico Docente del Centro Sperimentale di Cinematografia

 

Fiorangela Oneroso

Prof. Ordinario di Psicologia Generale

 

Fabrizio Rocchetto

Psicoanalista, Membro Associato della SPI

 

 

Coordinatore degli incontri

 

Fabio Castriota

Psicoanalista, Membro Ordinario della Spi, Presidente del Centro Psicoanalitico di Roma.

 INFORMAZIONI

 

 

Gli incontri, che si terranno in Via Panama, 48 sede del Centro Psicoanalitico di Roma,  sono aperti e gratuiti.

 

Per i colleghi esterni, interessati all’accreditamento ECM il costo è di €100+Iva 20% (€ 120). E’ stato chiesto l’accreditamento solo per i primi 4 incontri. Per l’iscrizione, rivolgersi presso la segreteria del Centro Psicoanalitico di Roma, Via Panama 48, tel/fax 06/8415016 – tel. 06/64781827, entro il 20 gennaio  2011. Le iscrizioni saranno accettate fino ad esaurimento della disponibilità. L’iscrizione può essere effettuata direttamente presso la sede del Centro Psicoanalitico di Roma, oppure con assegno non trasferibile intestato al Centro Psicoanalitico di Roma, o ancora a mezzo bonifico bancario su C/C 1848785 intestato al Centro Psicoanalitico di Roma, presso la UNICREDIT BANCA – Agenzia di Roma Parioli A – Coordinate bancarie: IT 22 P 02008 05120 000001848785 specificando il nome e il titolo dell’evento.

Per la conferma dell'iscrizione bisogna inviare un fax al n.06/8415016  con fotocopia della ricevuta del bonifico effettuato.

         

 

18.12.2010  Segnalazione di iniziativa formativa dell'AIPA(Associazione Italiana Psicologia Analitica)- sezione di Milano

LA SCENA DELLA NATIVITA’ DESIDERI E RELAZIONI EMERGENTI

Seminario di tre giornate, con cadenza mensile, volto a inserire l’evento della nascita di un bambino

nel suo ambiente, mettendo a fuoco le figure che insieme a lui compongono la scena della natività e le

loro relazioni.

RELATORI Marisa D’Arrigo , Claudio De Vescovi , Marc Erisman , Ronny Jaffe , Nadia Neri , Chiara

Rogora , Gemma Trapanese

A.I.P.A. via Sacchini n.23 – Milano

1° incontro – 22 gennaio:

DESIDERI DI MATERNITA’

10.13 Nadia Neri e Chiara Rogora: Desiderio e bisogno di figli La procreazione frontiera tra corpo e psiche, tra il proprio essere figlie e il diventare

madri

14.17 Marisa D’Arrigo: Se i bambini non arrivano. Quando le coppie si rivolgono all’inseminazione artificiale o all’adozione

· 2° incontro – 19 febbraio:

C’E’ UN PADRE O E’ SOLO UNA METAFORA?

10.13 Marc Erisman: Nascita e paternità come evento e processo (*)

14-17 Claudio De Vescovi: In nome del padre

· 3° incontro – 19 marzo:

ESSERE FRATELLI

10-13 Gemma Trapanese: Il familiare e l'estraneo perturbante, tra complesso edipico e complesso fraterno

14-17 Ronny Jaffe: Il complesso fraterno nella relazione analitica 

(*) Per la relazione del dott. Erisman, che parlerà in inglese, è garantita la traduzione

I RELATORI

Dott.ssa Marisa D’Arrigo , Psicologa Analista AIPA, membro IAAP e psicoterapeuta

infantile

Dott. Claudio De Vescovi , Psicologo analista AIPA con funzioni didattiche, membro IAAP

e psicoterapeuta infantile

Dott. Marc Erisman , Psichiatra e Psicoanalista, socio fondatore IAACT e GPK (Ass.

svizzera di Psicoterapia della Gestalt e di Arte Terapia), docente universitario

Dott. Ronny Jaffe , Psicoanalista con funzioni di training della SPI, Vice Presidente EPF

(Federazione Psicoanalitica Europea)

Dott.ssa Nadia Neri , Psicologa Analista AIPA con funzioni didattiche, membro IAAP

Dott.ssa Chiara Rogora , Psicologa analista AIPA, membro IAAP e psicoterapeuta infantile

Dott.ssa Gemma Trapanese , Psichiatra, psicoanalista SPI e IPA, Responsabile del

Dipartimento di Psicoanalisi Applicata alla Coppia e alla Famiglia.

Destinatari del seminario sono gli Operatori dei Consultori Familiari e gli studenti delle

Facoltà di Psicologia, gli Psicologi e Psicoterapeuti che si occupano dell’infanzia, della

famiglia e dei genitori.

Sede del seminario sarà la sede milanese dell’A.I.P.A. in via Sacchini n.23 – Milano (MM

rossa e verde Loreto)

Costi di partecipazione:

€ 170 l’intero ciclo di incontri per associati AIPA o studenti

€ 60 a singolo incontro per associati AIPA o studenti

€ 220 l’intero ciclo per coloro che non sono associati AIPA o studenti

€ 80 a singolo incontro per coloro che non sono associati AIPA o studenti

Per coloro che parteciperanno all’intero ciclo di incontri è’ stata inoltrata la richiesta per

l’accreditamento ECM fino a 25 partecipanti.

Modalità di iscrizione e pagamento:

Bonifico bancario intestato a :

AIPA, Banca INTESA via V. Monti 21, ABI 3069, CAB 9503, c/c 86283770/131. Codice

IBAN IT25 O030 6909 5030 8628 3770 131 (il primo O è la lettera O maiuscola)

Per l’iscrizione è prevista una conferma via fax o via e-mail dell’avvenuto pagamento,

indicando gli estremi del bonifico

Per informazioni:

Segreteria organizzativa Aipa sede di Milano, via Sacchini 23

tel. 02 00619679 begin_of_the_skype_highlighting              02 00619679      end_of_the_skype_highlighting cell. 335 1678410 begin_of_the_skype_highlighting              335 1678410      end_of_the_skype_highlighting

fax 02 700538853

e-mail: aipamilano@gmail.com

 

 

 

 

14.12.2010 Segnalazione iniziativa formativa dell'A.I.Psi. (Associazione Italiana Psicoanalisi)

 

PASSIONI E MITO. Incroci tra psicoanalisi e letteratura

 

                

 

 

  Sabato 22 gennaio 2011 ore 10.00

 Antigone nell'agorà, emozioni e politica.

                          

                            Introduce:

                        Dott. Luigi Maccioni

Psicoanalista, associato A.I.Psi.

                             Prof.ssa Francesca Brezzi

                        Docente di Filosofia morale- Roma TRE

                           

Sabato 19 febbraio 2011 ore 10.00

Dioniso e il doppio

 

Introduce:

Dott.ssa Simona Argentieri

Psicoanalista didatta A.I.Psi.

Prof. Massimo Fusillo

Docente Critica Letteraria e Letterature Comparate all’Università dell’Aquila

 

Sabato 19 marzo 2011 ore 10.00

Fedra e la rivelazione dell'eros

 

Introduce:

                       Dott.ssa Geni Valle

                       Psicoanalista ordinaria, segretario scientifico - A.I.Psi.

Prof. Guido Paduano

Docente ordinario di Filologia classica- l'Università di Pisa

 

 

Presenta le giornate il Dott. Matteo De Simone_coordinatore commissione cultura A.I.Psi.

 

Evento accreditato E.C.M.

                            Posti limitati, si prega di prenotare

Quota di iscrizione per giornata: 25 € (studenti 7 €)

 

A.I.Psi.-Via di Priscilla 128- 00199 Roma Fax e segr. telefonica 06-85354861email: info@aipsi.it

.

Il tema si articola in tre giornate, in cui si tenterà di approfondire e riflettere su passioni e mito, partendo dall'incontro fecondo tra psicoanalisi e arte - in questo caso con la letteratura e il teatro - che ha interessato e stimolato sin dall'inizio, il pensiero psicoanalitico. Arte e psicoanalisi s'incontrano sull'orlo di una stessa incrinatura, su una stessa linea di confine, ed entrambe cercano di valorizzare e risignificare quell'incrinatura, quella linea di confine anche se con differenti scopi. Arte e psicoanalisi coniugano - in maniera diversa - necessità e libertà del soggetto, individualità e comunicabilità del sentire, a volte s'incrociano, interferiscono e s'illuminano a vicenda.

 Il mito e le passioni sono l’essenza stessa della vita psichica. Mito è racconto, sogno, utopia; è dare senso al mondo e credere in qualcosa che spieghi e orienti l’esistenza. La passione, invece, indica la temperatura e la direzione del movimento psichico, costruttivo o distruttivo, determinando varie sfumature degli affetti profondi. Ogni uomo costruisce I suoi miti individuali, in modo conscio e inconscio; può trattarsi di miti religiosi, laici, civili, politici, di miti assoluti, sacri, profani, letterari, a volte positivi e a volte negativi.

 I miti sono tradizionalmente considerati come creazioni collettive della mente umana, permeati di significati profondamente religiosi, filosofici, antropologici, psicologici. Pur potendo individuare le origini del sapere e della narrazione mitologica proprio nella cultura greca, la produzione mitopoietica è stata considerata in tutte le culture, da quelle orientali a quelle delle società arcaiche e primitive, una modalità assai appropriata per l'espressione di credenze e forme di pensiero collettivo.

Freud si interessò al mondo del mito, ai temi e alle costruzioni mitologiche come possibili modelli cognitivi ed ermeneutici, strumenti di interpretazione atti a sostanziare le formulazioni teoriche; utilizzò i temi delle antiche strutture mitologiche per esemplificare i conflitti e le dinamiche dell'inconscio, elaborando la nozione di complesso di Edipo. Freud concepiva i sogni come espressioni della struttura e della dinamica della vita dell'inconscio, infatti, il sogno, in molte sue caratteristiche, somiglia al racconto mitico proprio di culture nelle quali quest'ultimo esprime ancora la totalità della vita. Paradigmi per eccellenza sono, ad esempio, il mito di Edipo e le formulazioni freudiane relative alla situazione edipica, ma il mito consente più in generale di esplorare l'ignoto, sviluppare i sistemi di conoscenza e favorire l'evoluzione degli individui e dei gruppi.

Viviamo in un'epoca dominata da quelle che Spinoza chiamava le "passioni tristi", con questa espressione il filosofo non si riferiva alla tristezza del pianto, ma all'impotenza e alla disgregazione. 

Il mondo è diventato senza confini, estremamente veloce, gli uomini sono profondamente soli in contrasto con la tanto teorizzata semplificazione e facilitazione dei rapporti, a partire dall’area della sessualità che è apparentemente viva, dinamica, intensa perfino nei suoi aspetti non consueti e anomali ma che in realtà è profondamente rarefatta, talvolta priva di qualsiasi connotato vitalistico, avvolta in un’area mortifera tendenzialmente opposta a qualsiasi pulsione di vita o funzione desiderante. L'illusione che il controllo dell’esistenza sia sinonimo di libertà determina anche il pensiero del singolo promuovendo passioni senza sentimento, le passioni fredde tese unicamente all'agire per uno scopo concreto, così che ogni movimento emozionale profondo è negato, prevalgono così gli agiti e il non-pensiero. In altre parole l'incertezza dell’esistere, il crollo di ideali e di strutture, non ha portato ad una crisi della razionalità, quanto piuttosto ad una miopia collettiva, che a volte rasenta la cecità, e che è l'effetto di una regressione progressiva del sentire ai livelli soltanto umorali o sensoriali. L'analgesia degli affetti trasforma i rapporti generazionali, sottraendo autorità agli adulti che rinunciano alla loro funzione e che scivolano, nei confronti dei figli o degli studenti adolescenti, in una relazione simmetrica dove si scambiano solo incertezze e paure.
 Scompare così la distinzione dei ruoli, lo spazio del confronto, non c’è più un luogo, dove incontrarsi rispettando i propri spazi identitari, le storie, le traiettorie dell’esistere. Le passioni tristi, ovvero il senso di impotenza e di disgregazione secondo la definizione di Spinoza, non derivano solo da un mondo dominata dall’incertezza rispetto al futuro, ma anche dall’incapacità di percepire la realtà, l’hic at nunc, causata dall’evaporarsi della capacità del sentire, dalla svalutazione di ogni cosa o processo di pensiero, quindi dall’impossibilita di incontrare se stessi e i vissuti interni.
Il desiderio scompare sempre di più dalla giornata di qualsiasi uomo, si vive nella riproduzione seriale dell’esistenza, tutto è riproducibile per cui non è più importante la particolarità e la specificità dell’individuo. L’Io si frammenta in mille pezzi o più spesso non ha neanche avuto la possibilità di strutturarsi, prevalgono le modalità imitative, adeguate e utili nei primi mesi di vita, impoverenti e devianti nell’età adulta.

La psicoanalisi in questo momento deve accettare una sfida: trovare la possibilità e facilitare l’incontro, l’accoglienza, di praticare l’ospitalità come elemento primario.

Ospitare l’altro che confuso, disperso, angosciato ci cerca e vuole essere trovato.  

 

 

 

11.11.2010 

Segnalazione CORSO DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA SUPERVISIONE IN GRUPPO SECONDO IL METODO BALINT

(Lecce, 4  dicembre 2010)

 
 

 

FRENIS zero e

  ASSOCIAZIONE ITALIANA DI PSICOLOGIA ANALITICA (A.I.P.A.)

organizzano

CORSO DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA SUPERVISIONE IN GRUPPO SECONDO IL METODO BALINT 

 

 

  Sabato, 4 dicembre 2010

Lecce,Centro Psicoterapia Dinamica "M. Mancia"

via Lombardia, n. 18

 

Il Corso di formazione, rivolto a psicoterapeuti e tenuto dalla Dr.ssa FABRIZIA TERMINI (psicoanalista didatta dell’A.I.P.A.), è in fase di accreditamento ECM (n.10040712) per un numero massimo di 24 posti tra Medici e Psicologi.

 

I Gruppi Balint sono nati da un’idea originale e innovativa di Michael Balint di utilizzare la sua esperienza di formatore di psicoanalisti presso la Tavistock Clinic di Londra per addestrare i medici di famiglia al rapporto con i loro pazienti. 

Sono gruppi di formazione rivolti ai “professionisti dell’aiuto” (cioè coloro che si trovano a gestire un rapporto sbilanciato tra chi chiede aiuto e chi lo fornisce istituzionalmente) al fine di prendere consapevolezza della relazione emotiva che si instaura con i pazienti e del proprio coinvolgimento emotivo, facendone uno strumento terapeutico.

 

Gli obbiettivi del corso di formazione sono di:

1.     Migliorare la capacità dell’operatore nell’ entrare in relazione con il paziente e con i suoi familiari;

2.     Imparare ad identificarsi col paziente per capire meglio le sue esigenze;

3.     Insegnare, attraverso la discussione del caso presentato in gruppo dall’operatore, a focalizzare l’attenzione non sul solo paziente, ma sulla relazione che si instaura tra operatore e utente, per riconoscere e decodificare le sue richieste in modo da non dargli risposte stereotipate e pre-confezionate;

4.     Constatare che anche i propri colleghi hanno le stesse difficoltà e che nel gruppo si possono trovare soluzioni adeguate e meglio rispondenti al proprio stile personale;

5.     Prevenire nell’operatore il Burn-Out (caratterizzato dall’insorgere di sentimenti di logoramento, frustrazione, perdita di interesse, senso di inutilità) che vanifica l’efficacia dell’intervento terapeutico.

 

La metodologia consiste: nella supervisione e discussione in un “piccolo gruppo” di massimo 8-10 partecipanti, di un caso tratto dalla propria pratica quotidiana ospedaliera o ambulatoriale. Il setting di lavoro prevede un numero di partecipanti fisso e stabile con incontri a cadenza concordata della durata di 90 minuti.

Contrariamente ai gruppi di psicoterapia il cui scopo è la terapia dei partecipanti, in questi gruppi di discussione gli operatori si riuniscono per confrontare e migliorare le proprie esperienze professionali. Inoltre è importante che il gruppo sia omogeneo, cioè che i partecipanti abbiano la stessa qualifica professionale in modo che ogni membro possa identificarsi con l’altro in una situazione empatica di reciproca comprensione.

 

Valutazione dell’apprendimento

Per la valutazione dell’apprendimento è stata approntata una scheda per la Commissione E.C.M. che ogni partecipante compila e sottoscrive alla fine del corso di formazione.

 

Formatore

FABRIZIA TERMINI  è psicoanalista didatta dell’A.I.P.A.. Ha un’esperenzia  ventennale di conduzione di gruppi Balint destinati  a svariate figure professionali in ambito sanitario in numerose Istituzioni terapeutiche pubbliche e private (Centri Diurni psichiatrici, Equipe curanti ospedaliere, Centri di Salute Mentale, Ser.T, equipes psico-pedagogiche).

 Costi 

Con crediti ECM: euro 160,00

Senza crediti ECM: euro 100,00

Informazioni

Per informazioni ed iscrizioni: dott. Giuseppe Leo  (Ce.Psi.Di. “M.Mancia”-  Frenis Zero)    tel. 3386129995 email: assepsi@virgilio.it 

Clicca qui per scaricare la scheda di iscrizione

 

 

 

7.11.2010 

Resoconto dell'intervento di Catherine Chabert "Un posto perduto".

clicca qui per leggere il resoconto

 

7.11.2010

Nuova pubblicazione: "Una linea di sviluppo ampliata per la negazione: rigetto, rifiuto, diniego" di Bonnie E. Litowitz

 clicca qui per leggere l'articolo

 

5.11.2010

(fonte/source: N-PSA Newsletter)

(in English)

 

Arnold Pfeffer Centre for Neuropsychoanalysis
at the New York Psychoanalytic Institute

Neuropsychoanalysis Lecture Series
on Saturday, November, 6 2010 at 10:00 am
 

Testing Psychoanalysis in the Scanner:  Current Neuropsychoanalytic Research

 

At our November meeting, a panel of young investigators conducting fMRI research will discuss their ongoing studies. They will review the background of their particular research questions, discuss some of the challenges and solutions they have encountered in operationalizing their psychoanalytic constructs, and, where possible, present pilot data.

This exciting program will be educational for clinicians interested in processes that are relevant to day-to-day work in the consulting room, and provide a basis for those interested in research to think about how we go about developing proper neuropsychoanalytic studies.

Panel:

Trait and Emotion Appraisal in Borderline Personality Disorder: Social Psychological and Neural Findings

 
Eric A. Fertuck, Ph.D.
City University of New York, New York State Psychiatric Institute, and the Columbia University Center for Psychoanalytic Training and Research

Borderline Personality Disorder (BPD) is a serious syndrome that is partly characterized by unstable interpersonal relationships and frantic efforts to avoid abandonment. Despite a long psychoanalytic tradition of theorizing about these symptoms, only recently have the social and cognitive bases for these impairments begun to be illuminated through empirical research. This presentation will outline a series of studies that investigate the social cognition of BPD using social psychological, psychophysical, and neural approaches. The relevance of these findings for psychoanalysis will be discussed.

Mental Representation, Social Cognition, and Functional Neuroimaging: A Multi-Level Approach to Borderline Personality Disorder

Jeffrey K. Erbe
M.Sc.
The Graduate Center (CUNY) and New York State Psychiatric Institute

This research project focuses on the intersection of neuroimaging, social cognition, and narrative assessment of mental representations using the Object Relations Inventory (ORI) and the Adult Attachment Interview (AAI). By investigating multiple levels of BPD, the concordance between subjective experience, appraisal of social stimuli, and regional brain activation can be rigorously investigated.

Borderline Personality Disorder, Schizotypal Personality Disorder, and Empathic Accuracy
 Luis Ripoll, M.D. 
Mt. Sinai School of Medicine

 
This research project seeks to better understand the interpersonal dysfunction in borderline personality disorder (BPD) and schizotypal personality disorder (SPD) and investigate the underlying neurobiology for this aspect of psychopathology, and different avenues of treatment. Although still in the early phases of data collection, I will present background research in affective processing and alexithymia in BPD, and a research plan for further understanding dysfunctional mentalizing in these personality disorders. The focus will be on a well-validated, naturalistic Empathic Accuracy paradigm, relying on matching perceivers' efforts at emotional state attribution of a target to the target's own self-appraisal of their emotional state. Future research utilizing this paradigm and psychoanalytic implications will also be discussed.

Can Fear Be Reduced Without Awareness? A Neuropsychoanalytic Paradigm

Paul Siegel, Ph.D.
Purchase College, State University of New York

Although Freud’s idea of unconscious conflict is perhaps his most enduring intellectual legacy, experimental demonstrations of unconscious conflict are rare. This study tested whether unconscious exposure to phobic stimuli can reduce fear, by comparing the effects of conscious and unconscious exposure to a live tarantula.  We found a double dissociation: unconscious exposure reduced avoidance of the tarantula and did not affect subjective distress, whereas conscious exposure increased distress but did not affect avoidance. Theoretical implications will be discussed, given that experiments have rarely been able to pit psychoanalytic and cognitive-behavioral theory against each other.

Auditorium, New York Psychoanalytic Institute,
247 East 82nd Street, (between 2nd and 3rd Avenues) New York

 ALL WELCOME

(in italiano)

Domani 6 novembre 2010 per la serie delle "Neuropsychoanalysis Lecture Series" si terrà presso l' Auditorium del "New York Psychoanalytic Institute" il "panel" dal titolo "Testing Psychoanalysis in the Scanner:  Current Neuropsychoanalytic Research"  di cui riportiamo  i relatori e gli abstracts:

Testing Psychoanalysis in the Scanner:  Current Neuropsychoanalytic Research

Nell'incontro di novembre giovani ricercatori, che utilizzano la risonanza magnetica funzionale, discuteranno dei loro studi tuttora in corso. Essi prenderanno in esame ciò che fa da sfondo alle loro particolari questioni di ricerca, discuteranno alcune delle sfide e delle soluzioni che hanno incontrato nel rendere operativi i loro costrutti psicoanalitici, e, laddove sarà possibile, presenteranno  dei dati pilota. Un tale entusiasmante programma sarà formativo per quei clinici che sono interessati ai processi che sono rilevanti nel lavoro quotidiano nella stanza di consultazione, e fornirà una base per coloro che sono interessati alla ricerca sul come pensare la nostra condotta nello sviluppare adeguati studi neuropsicoanalitici.

Panel:

"Valutazione dei tratti e dell'emotività nel disturbo borderline di personalità: scoperte socio-psicologiche e neuroscientifiche" di Eric A. Fertuck

Il disturbo borderline di personalità (BPD) è una grave sindrome  che in parte è caratterizzata da relazioni interpersonali instabili e sforzi frenetici di evitare l'abbandono. Nonostante una lunga tradizione psicoanalitica di teorizzazione di questi sintomi, solo recentemente  le basi sociali e cognitive di tali disabilità hanno cominciato ad essere messe in luce grazie alla ricerca empirica. Questa presentazione delineerà una serie di studi che indagano la cognitività sociale del BPD utilizzando approcci socio-psicologici, psicofisiologici e neuroscientifici. Verrà discussa la rilevanza di queste scoperte per la psicoanalisi.

"Rappresentazione Mentale, cognizione sociale e 'neuroimaging' funzionale: un approccio a più livelli al disturbo borderline di personalità" di Jeffrey K. Erbe

Questo progetto di ricerca si focalizza sull'intersezione tra 'neuroimaging', cognizione sociale e valutazione narrativa delle rappresentazioni mentali grazie all'uso dell' "Object Relations Inventory"(ORI) e dell'"Adult Attachment Interview"(AAI). Indagando i molteplici livelli del BPD, la concordanza tra esperienza soggettiva, valutazione degli stimoli sociali ed attivazione di certe aree cerebrali possono essere rigorosamente indagate.

 

"Disturbo borderline di personalità, disturbo schizotipico di personalità ed accuratezza empatica" di Luis Ripoll

 

Questo progetto di ricerca cerca una migliore comprensione della disfunzionalità interpersonale presente nel disturbo borderline di personalità (BPD) e nel disturbo schizotipico (SPD) e vuole indagare gli aspetti neurbiologici soggiacenti a questo aspetto della psicopatologia, e differenti vie di trattamento. Sebbene ancora siamo nelle fasi iniziali di raccolta dei dati, presenterò la ricerca di fondo sull'elaborazione affettiva e sull'alessitimia nel BPD, ed un piano di ricerca per un ulteriore comprensione delle disfunzioni nella mentalizzazione in tali disturbi di personalità. Il focus sarà diretto sul paradigma naturalistico, già ben convalidato, dell'Accuratezza Empatica, facendo affidamento sugli sforzi di coloro che sono messi a confronto nella percezione al livello dell'attribuzione di stati emotivi di uno stimolo nel valutare i propri stati emotivi. Verranno  anche discusse le future ricerche che utilizzeranno questo paradigma e le sue implicazioni psicoanalitiche.

 

"La paura si può ridurre senza la consapevolezza? Un paradigma neuropsicoanalitico" di Paul Siegel

Sebbene l'idea di Freud del conflitto inconscio rappresenti forse il suo lascito intellettuale più duraturo, sono rare le dimostrazioni sperimentali relative al conflitto inconscio. Questo studio ha testato se l'esposizione inconscia a stimoli fobici possa ridurre la paura, confrontando gli effettidell'esposizione conscia ed inconscia ad una tarantola viva. Abbiamo trovato una doppia dissociazione: l'esposizione inconscia ha ridotto l'evitamento della tarantola e non ha influenzato lo stress soggettivo, mentre l'esposizione conscia ha incrementato lo stress ma non ha influenzato l'evitamento. Verranno discusse le implicazioni teoriche, dato che gli esperimenti sono stati solo di rado in grado di mettere a confronto, l'una di fronte all'altra, la teoria psicoanalitica con quella cognitivo-comportamentale.

 

30.09.2010 

(fonte/source: N-PSA Newsletter)

(in English)

Arnold Pfeffer Centre for Neuropsychoanalysis
at the New York Psychoanalytic Institute

Neuropsychoanalysis Lecture Series
on Saturday, October 2, 2010 at 10:00 am
 
Vittorio Gallese, M.D.
Professor of Physiology, Dept. of Neuroscience,University of Parma, Italy (www.unipr.it/arpa/mirror/english/staff/gallese.htm)
 
will jointly receive The Arnold Pfeffer Prize for 2009 and give a lecture entitled:
 
  From mirror neurons to embodied simulation:
A new perspective on intersubjectivity
 
 Our seemingly effortless capacity to perceive the bodies inhabiting our social world as goal-oriented individuals like us depends on activity within a shared “we-centric” space. I have proposed that this shared manifold space can be characterized at the functional level as embodied simulation, a basic functional mechanism by which our brain/body system models its interactions with the world.
 The mirroring mechanism for action and other mirroring mechanisms in our brain represent sub-personal instantiations of embodied simulation. Embodied simulation provides a new empirically based notion of intersubjectivity, viewed first and foremost as intercorporeity. Embodied simulation challenges the notion that Folk-psychology is the sole account of interpersonal understanding. Underlying our capacity for “mind reading” is intercorporeity as the main source of knowledge we directly gather about others. Parallel to the detached third-person sensory perception of social stimuli, internal non-linguistic “representations” of the body-states associated with actions, emotions, and sensations are evoked in the observer,

 

5.06.2010

CINEMA E PSICOANALISI al Festival dei Due Mondi di Spoleto.

18.05.2010 

Segnalazione della presentazione del libro "A ciascuno il suo cervello. Plasticità neuronale e inconscio".

Scuola Lacaniana di Psicoanalisi sede di Venezia e Istituto Svizzero di Roma sede di Venezia

invitano alla presentazione del libro "A ciascuno il suo cervello. Plasticità neuronale e inconscio"

in Venezia, venerdì 28 maggio 2010 alle ore 18.00 presso sede Istituto

Svizzero in Campo S.Agnese – Dorsoduro 810.

Presentazione:

Cosa accadrebbe se, secondo quanto già auspicato da Freud, la psicoanalisi potesse trovare conferma nelle neuroscienze? E se le neuroscienze stesse si avvantaggiassero dal confronto con il modello psicoanalitico? François Ansermet e Pierre Magistretti propongono in questo saggio (Bollati Boringhieri, 2008) l’incontro originale tra due discipline spesso presentate come antagoniste. Non più quindi una rivendicazione di primato da parte dell’una o dell’altra, ma un tentativo di conciliazione.

Interverranno gli autori:

François Ansermet, psicoanalista AMP, professore di neuropsichiatria infantile presso la Facoltà di Medicina dell'Università di Ginevra e responsabile del servizio di psichiatria dell'età evolutiva presso gli Ospedali di Ginevra;

Pierre Magistretti professore di neuroscienze presso l’Ecole Polytechnique Fédérale e presso l’Università di Losanna e direttore del Centro di neuroscienze psichiatriche del Centre Hospitalier Universitaire Vaudois

Coordinerà:

Gelindo Castellarin psicoanalista SLP e docente all' Istituto Freudiano per la clinica, la terapia e la scienza

Marina Paties Segretaria SLP sede di Venezia

 

 
 
 
 
18.05.2010

 Segnalazione programma del Convegno "Cinema filosofia psicoanalisi. IL NUMERO".

Università del Salento

Facoltà di Scienze della Formazione

Dipartimento di Filosofia e Scienze Sociali

Prin: “Fenomenologia, riflessione etico-politica ed estetica dal Novecento in poi: testi e temi della filosofia del mediterraneo”

Dottorato internazionale di ricerca Lecce-Paris IV Sorbonne “Forme e storia dei sapere filosofici”

 

Fedic

Direzione generale del Cinema

Istituto per lo studio e la diffusione del cinema di animazione – ISCA

Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano”

 

VIII edizione del Convegno: “Cinema filosofia psicoanalisi. Il numero”

21 maggio 2010

Aula “M. L. Ferrari” – Palazzo Codacci-Pisanelli

 

ore 9.30 – Coordina e introduce Franca Mazzei

 Franca Mazzei

Il numero nel tempo e nello spazio cinematografico

 

Carlo. A. Augieri

Lo sguardo: l’apparizione dell’Unico e il silenzio del numero

 

Alessandra Spadino

Se il numero è vita: a proposito del “Fiore delle mille e una notte” di P. P. Pasolini

 

Daniela De Leo

Credere nel numero. "The Beautiful mind" di R. Howard

 

Ada Manfreda

Quando il numero tesse la trama

 

 

ore 16 - Coordina e introduce Massimo Maisetti

 

Massimo Maisetti

Il num3ro in 6 film

 

Federica Rega

Peter Greenaway: quando il cinema dà i numeri  

 

Salvatore Colazzo

Matematiche ossessioni. Su “Proof / La prova” (2005) di John Madden

 

Fabio Sulpizio

Da 2001 a 300

 

Giovanni Invitto

“Fahrenheit 451”, Word 97-2003. Questioni di memoria

 

Agli studenti di Scienze della Formazione che parteciperanno al Seminario saranno riconosciute otto ore di tirocinio

 

7.05.2010

Intervista a Francesca Comencini a cura di Barbara Massimilla

clicca quiper leggere l'intervista

 

 6.05.2010

Resoconto del convegno "Psicoanalisi e neuroscienze: un dialogo possibile" (Napoli, 17.04.2010)

clicca quiper leggere il resoconto

 
28.04.2010

Recensione del libro "From psychoanalytic narrative to empirical single case research" di Kaechele, Schachter e Thomae.

clicca qui per accedere alla recensione

 
 

21.04.2010

Proiezione del film "LO SCHERMO OPACO" di Giuseppe Riefolo e Paolo Boccara

il venerdì 16 aprile 2010 al Festival del Cinema Europeo di Lecce.

L’incontro è avvenuto presso il Cinema Santalucia (via S. Lazzaro, n.32), nell’ambito del 6° Corso di Formazione sul linguaggio cinematografico, con la proiezione del film “Lo schermo opaco” alle ore 11,00 e con il dibattito alle ore 15,00. Ingresso libero.

Foto: Giuseppe Riefolo e Giuseppe Leo durante l'incontro

     

In collaborazione con il Festival del Cinema Europeo di Lecce, abbiamo invitato Giuseppe Riefolo a dialogare con i partecipanti, dopo la proiezione del film che ha realizzato con Paolo Boccara,  sul contributo che il cinema può dare alla teoria ed alla clinica psicoanalitica.

 

 

L’autore:

Giuseppe Riefolo è psichiatra (responsabile del Centro di Salute Mentale dell’ASL Roma/E) e psicoanalista (membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana). Tra le sue numerose pubblicazioni ha pubblicato il volume “Psichiatria prossima. La psichiatria territoriale in un’epoca di crisi” (Bollati Boringhieri, 2001) e  “Le visioni di uno psicoanalista” (Antigone, 2006), libro dedicato ai rapporti tra cinema e psicoanalisi.

 Il film:

Il titolo del documentario usa una fondamentale affermazione di Freud rispetto alla relazione analitica,   tuttora  molto dibattuta nelle teorie psicoanalitiche contemporanee,   che  riguarda l’opportunità o meno per l’analista di utilizzare in seduta aspetti della propria soggettività.  Il tema de “lo schermo opaco” viene scomposto in una serie di 11 piccole sottosezioni in cui, attraverso scene di film ed interviste, si toccano punti cruciali dell’immaginario collettivo riguardante la psicoanalisi. (In alcuni passi il tema viene affrontato solo con la presentazione di brevi immagini di film con un tema musicale di sottofondo, in altri le interviste stesse diventano contrappunto ed occasione per l’approfondimento dei temi rappresentati nelle immagini cinematografiche.)

 I film sono solo quelli in cui, dagli anni ’30 a tutt’oggi, è esplicitamente presente la figura dell’analista e le scene si alternano con  frammenti di interviste a quattro psicoanalisti  della Società Psicoanalitica. Italiana ( Anna Ferruta, Stefano Bolognini, Franco Borgogno e Antonino Ferro ), che hanno in molte occasioni già affrontato il tema della soggettività del terapeuta   nella relazione analitica.

 

Un analista

e un paziente

si incontrano in una stanza.

Il paziente guarda l’analista. 

Lo vede stupendo!   

È una questione di cuore.

Salvami!

Abbracciami!

E tu chi sei?  (???)

Ed io chi sono?

…e infine nasce l’amore.

La frase, volutamente ambigua, che accompagna la presentazione e lo sviluppo del tema,   compone 11 piccoli “capitoli”. L’ambiguità sta nel registro che apparentemente e formalmente è quello della cultura comune, dei registi e degli spettatori.  Nel corso del documentario, attraverso le interviste, si prova a svelare l’altro senso (quello analitico effettivo) della frase e dei concetti sottostanti. Le scene dei film ribadiscono il punto di vista della cultura comune, mentre le interviste chiariscono la posizione psicoanalitica.

 I film, come  ambito di rappresentazione di emozioni, vengono assunti come fedele strumento che negli anni, involontariamente, ha sempre documentato la persistenza critica del tema della soggettività dell’analista. In questo, i film, negli anni, si sono per lo più trovati in conflitto con le descrizioni che la psicoanalisi ufficiale cercava di dare di se stessa. Nei film – in ogni epoca e secondo i vari generi cinematografici – l’analista si trova sempre a cimentarsi faticosamente con la propria partecipazione emotiva al processo terapeutico: puntualmente i film documentano la problematicità dell’analista “specchio opaco” e il trionfo delle emozioni e degli affetti che la cultura comune sente pericolosi e devastanti mentre per l’analista rappresentano l’oggetto e lo strumento di lavoro. Il documentario è rivolto ad un pubblico   ampio, di livello culturale comune, (che semplicemente può essere toccato dalle descrizioni di psicoanalisti nel cinema.) Un pubblico più colto potrà usare le suggestioni del documentario cogliendone gli aspetti più specifici del tema trattato.

Su un altro versante, seppur attraverso suggestioni semplici e leggere, il documentario può essere un utile strumento di riflessione e discussione per gli stessi psicoanalisti, i quali potrebbero in tal modo  osservarsi attraverso le rappresentazioni che la cultura comune  custodisce di loro.

 

 

 

 

 

 
 
21.04.2010

Nuova pubblicazione: "DAL CONFLITTO INTRAPSICHICO ALLA VIOLENZA RELAZIONALE: UNA PROSPETTIVA TEORICA" di Luca Mazzotta

clicca quiper leggere l'articolo

 

 

21.04.2010

Resoconto di Luca Mazzotta del seminario "LA 'PRESENZA' DELL’ANALISTA NELLA TERAPIA DI BAMBINI E ADOLESCENTI" (Milano, 20.03.2010).

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7.04.2010 Segnalazione conferenza il 10 aprile 2010 al "New York Psychoanalytic Institute" di Alice Entin & Aideen Nunan dal titolo "Clinical Neuropsychoanalysis: two case reports".

(fonte/source: N-PSA newsletter)

(english version)

Arnold Pfeffer Centre for Neuropsychoanalysis
at the New York Psychoanalytic Institute

Neuropsychoanalysis Lecture Series
on Saturday, April 10, 2010 at 10:00 am

 

(Note: this lecture is held exceptionally
on the second Saturday of the month)

 

Alice Entin, NPAP and Institute for Expressive Analysis
&
Aideen Nunan, NPAP and Institute for Expressive Analysis 

will present

CLINICAL NEUROPSYCHOANALYSIS: 
TWO CASE REPORTS

Working analytically with neurological patients offers at least two important benefits:  providing needed psychological services to patients whose emotional needs are often neglected following brain injury, and adding to our understanding of the neural substrates of intrapsychic processes, as we observe how they are altered with brain lesions.  In this presentation, Alice Entin and Aideen Nunan  will present their work with two patients: Patient 1 suffers from diffuse brain damage; Patient 2 is an elderly woman with a history of trauma and loss who suffered a large middle cerebral arterial stroke 5 years ago.
Mark Solms, Ph.D., who has supervised this clinical work, will open the presentation with some introductory remarks on working with neurological patients, and follow the clinical reports with some additional neuropsychoanalytic observations on the material.
Discussant: Mark Solms

Past lectures can now be downloaded at www.viddler.com; type neuropsychoanalysis in 'Search' on the Home Page 

Auditorium, New York Psychoanalytic Institute,
247 East 82nd Street, (between 2nd and 3rd Avenues) New York

 ALL WELCOME

 

2.04.2010 E' morto Mario Bertolini

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25.03.2010

Il 1 aprile 2010 Salomon Resnik compirà 90 anni: abbiamo voluto festeggiare l'anniversario con la pubblicazione di un suo articolo.

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25.03.2010

"La malattia di Darwin" di Peter Brian Medawar

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23.03.2010

 

Nuova pubblicazione: "I PRIMI CONTATTI CON LO PSICOTERAPEUTA" di Stefano Benegiamo

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4.03.2010

Sono aperte le iscrizioni al "Corso clinico-pratico di formazione in psicopatologia e psicoterapia" - Edizione 2010.

Responsabile Scientifico del corso: dott. Galliano G. Claudio AULETTA (psicoanalista membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana)

Provider E.C.M.: A.S.P.P.I. (Associazione per lo Sviluppo della Psicoterapia Psicodinamica nelle Istituzioni) E-mail: info@istitutopsicoterapia.org

Segreteria Organizzativa: Frenis Zero - e-mail assepsi@virgilio.it cell. 3386129995

Sede del corso: Sede della rivista Frenis Zero - via Lombardia, 18 - 73100 Lecce

Date: 9 gennaio  - 11 dicembre 2010

Durata effettiva del corso (in ore): 66

Per l' evento è stata fatta domanda (riferimento n. 9040290) di accreditamento alla Commissione Nazionale per la Formazione Continua  E.C.M. (la edizione precedente è stata accreditata per per n. 48 crediti      per Medici e Psicologi)

Obiettivi

Il Corso si propone di far acquisire conoscenze clinico-teoriche e aggiornamenti tecnici nell’ambito della psicopatologia e della psicoterapia con specifica attenzione agli ambiti istituzionali, nei quali viene lamentata grave carenza di supervisione dei casi clinici trattati e di confronto intra- e interdisciplinare.

L’evento proposto è in linea con il seguente obiettivo formativo di interesse nazionale di cui all’articolo 16 ter comma 2 del D.L. 229/99:

-          aggiornamento professionale nell'esercizio dell'attività psicologica e psicoterapeutica

e prevede

-          l’esecuzione diretta di tutti i partecipanti di attività pratiche o tecniche.

 

Docente: Dr. Claudio G. Galliano Auletta

Attività svolta durante le ore di corso:

 

·        supervisione di casi clinici: a turno ciascun partecipante presenta un proprio caso clinico basato su un intervento psicodiagnostico o psicoterapeutico; tale intervento viene sottoposto a supervisione del docente/esperto, con lo scopo principale di determinare un feedback in grado di favorire l’eventuale correzione, modulazione etc. dell’intervento del terapeuta.

 

Nell’ultima giornata, dalle 17.00 alle 20.00 viene effettuata la verifica dell’apprendimento mediante prova scritta

Per informazioni: email assepsi@virgilio.it cell. 3386129995

4.03.2010 Recensione del libro di Thomas Ogden "Rediscovering Psychoanalysis"(Routledge, 2009)

clicca quiper leggere la recensione

 

3.03.2010 Pubblicazione dell'articolo di Lidia Tarantini "La funzione analitica nel confronto interculturale".

clicca quiper leggere l'articolo

 

2.03.2010 Segnalazione della mostra "Estreme figure" di Zoran Music a Venezia.

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2.03.2010 Segnalazione del libro di Santa Fizzarotti Selvaggi "Dell'intimità dell'essere. Tra malattia e salute"(Schena Editore, 2009).

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2.03.2010 Segnalazione eventi formativi della S.I.P.Re.

(fonte: S.I.P.Re. Newsletter)

Sabato 6 marzo 2010, a Milano presso l'Hotel Mariott - Via Washington 66, il Centro SIPRe di Milano organizza Incontro con Darlene B. Ehrenberg.

Il tema dell'incontro:
Lo studio dell'interazione consente di gettare uno sguardo nuovo sulla relazione tra paziente e terapeuta, colti nel loro essere e porsi "per come sono e per come possono nella vicenda del legame tra loro". Abbandonato oramai da tempo lo schema oggettivante che voleva il paziente bisognoso di cura e l'analista dispensatore di rimedio, con l'interesse per l'esplorazione dei fenomeni interattivi tra due persone che si auto e mutuo regolano (Beebe, Lachman), la psicoanalisi trova una via stimolante per tradurre le moderne consapevolezze epistemologiche in una prassi.
Darlene B. Ehrenberg mette a fuoco una chiara distinzione epistemica tra teoria della tecnica analitica, che ha le sue radici nell'agire conscio e intenzionale del terapeuta, e teoria dell'azione terapeutica, che si fonda sull'interazione comunicativa, affettiva, partecipativa nella coppia analitica. Con straordinaria sensibilità clinica e umana, mostra le potenzialità cliniche di un lavoro analitico che elegge l'interazione e la sua analisi a metodo di cura.


Sabato 13 Marzo, a Roma, presso il Centro di Formazione Polo Didattico (P.zza Oderico da Pordenone, 3), il Centro SIPRe di Roma organizza un Incontro/Confronto con Joyce Slochower sul tema "L'idealizzazzione e il diniego: Winnicott; i suoi pazienti e noi".

Anche se parlare di idealizzazione non è cosa nuova, si è scritto molto poco sul contributo dell'analista all'idealizzazione del paziente o sulla sua tendenza ad idealizzare il paziente. La sola idea che potremmo trovarci ad essere idealizzati dai nostri pazienti, o ad idealizzarli, si scontra con l'ideale che abbiamo di noi stessi come professionisti. Di conseguenza tendiamo a resistere con forza a queste dinamiche e spesso le trasformiamo in denigrazione quando vengono smascherate. A partire da uno studio sull'idealizzazione co-costruita come si manifesta nel trattamento di Masud Khan e di Harry Guntrip da parte di Winnicott, si cercherà di riflettere insieme sull'universalità di queste dinamiche.
 

 
 

24.02.2010 Segnalazione iniziativa dell'A.I.P.P.I.

L'A.I.P.P.I.-S.L. Roma, la rivista Confronti e la Tavola valdese, invitano all'iniziativa

«SEMI DI PACE - il conflitto israelo-palestinese
raccontato da operatori di pace»

Martedì 2 marzo 2010 alle ore 21 si terrà l'incontro (ingresso libero) presso l'A.I.P.P.I., in Via Alessandria 130 - Roma, nel quale si potrà incontrare la delegazione ed ascoltarne la testimonianza. Modera l'incontro Lucia Cuocci, del mensile Confronti.

La delegazione è composta da due giornalisti (il palestinese Nasser Laham e l'israeliano Meron Rapoport), due ragazzi (l'israeliana Anat Sageev e il palestinese Bashar Asir) e due rappresentanti di Combatants for Peace: Bassam Aramin e Yaniv Reshef.

«Semi di pace» dal Medio Oriente
di Gian Mario Gillio*

«Semi di pace» è un programma di incontro tra testimoni di pace giovani e adulti, israeliani e palestinesi, che raggiungono il nostro paese sia per conoscersi meglio tra di loro che per condividere con il pubblico italiano le loro esperienze e le loro analisi. La caratteristica di questa iniziativa è che, dopo un breve periodo di orientamento rispetto alla realtà italiana, i "testimoni" si dividono in coppie - un israeliano e un palestinese - e si mettono al servizio dei gruppi, delle associazioni e delle istituzioni che li hanno invitati. Confronti porta avanti questo progetto da circa dieci anni. «Semi di pace» è un'iniziativa della rivista Confronti resa possibile grazie al sostegno dell'8 per mille della Tavola valdese e con l'adesione di Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), Articolo 21, Tavola della Pace e Gruppo Martin Buber - ebrei per la pace.

Nasser Laham, giornalista palestinese, è il direttore dell'agenzia di stampa palestinese Ma'an che, con il suo sito Web, aggiorna sugli eventi locali in arabo, inglese ed ebraico. Con 150 milioni di contatti ogni mese, Ma'an è una delle principali fonti di informazione per i palestinesi. Finanziata anche da fondi stranieri (olandesi, danesi, statunitensi), Ma'an - che gestisce anche diverse stazioni radio e tv - è fiera della propria indipendenza. Da poco intervistato sulle pagine de La Stampa, Nasser Laham ha dichiarato: «Hamas non ha altra scelta, deve cominciare a parlare una nuova lingua». Laham lavora per la Nbc (Libano), Qatar Radio (Qatar), Inra Press Agency (Iran).

Meron Rapoport, giornalista israeliano, scrive per il quotidiano Haaretz, dove racconta il conflitto israelo-palestinese, con particolare attenzione alle ingiustizie dell'occupazione. Nell'estate del 2006 fu tra i pochi, nella stampa del suo paese, a denunciare l'uso, da parte dell'esercito israeliano, di cluster bomb nel sud del Libano: «Questi quarant'anni hanno finito col paralizzare la società al punto che i suoi dirigenti non hanno più il coraggio di lavorare a una soluzione reale del conflitto. L'occupazione ha finito con l'invadere Israele».

Bashar Asir, giovane palestinese e Anat Sageev, giovane israeliana, hanno partecipato, in tempi diversi, al progetto «Fiori di pace» di Confronti e oggi hanno espresso il desiderio di poter tornare in Italia. Anat, di fronte a cinquecento studenti italiani del Liceo Maffei di Verona, lo scorso novembre ha detto: «Credevo difficile poter diventare così tanto amica di una ragazza palestinese, come è successo con Lilia: con lei ho parlato di tutto, dal conflitto alle questioni personali, con lei ho condiviso la stessa camera, la gioia di sorridere e di raccontarsi anche le confidenze più intime. Lilia, seppur palestinese, è d'accordo con me su molte cose rispetto alla situazione israelo-palestinese, anche lei spera in un futuro di pace, ma sappiamo tutte e due che sarà impossibile se qualcuno non interverrà dall'alto».

Bassam Aramin, palestinese, e Yaniv Reshef, israeliano, appartengono all'organizzazione Combatants for Peace, movimento israelo-palestinese che riunisce insieme ex soldati israeliani ed ex prigionieri palestinesi. È un movimento che, tramite la non violenza, punta alla riconciliazione dei due popoli, con l'obiettivo e la consapevolezza che si possa raggiungere la pace solo attraverso l'incontro e il dialogo. L'organizzazione è stata vincitrice dell'Euromed Award 2009, consegnato il 21 settembre 2009 a Stoccolma, in occasione del Forum «Restore Trust, Rebuild Bridges» organizzato dalla Fondazione Anna Lindh e dalla Fondazione Mediterraneo. Spesso ci domandiamo che cosa possiamo fare, noi italiani, per questo conflitto. Un conflitto che, dall'inizio della seconda Intifada (settembre 2000) ha causato la morte di circa 7000 palestinesi e 1100 israeliani. Che cosa possiamo fare di fronte all'occupazione militare che distrugge la speranza e la qualità della vita di milioni di palestinesi? Che cosa possiamo fare di fronte alla violenza degli attentati suicidi, al lancio di missili Qassam e ad una strategia di terrore che punta al cuore della società israeliana? Domande che ciascuno di noi si è posto, spesso senza trovare risposte  soddisfacenti. La risposta che si è data il mensile Confronti è stata quella di guardare al futuro e di pensare proprio all'incontro e al confronto tra israeliani e palestinesi. «Semi di pace» nasce da questa idea: favorire l'incontro tra operatori di pace che si spendono in prima persona per un futuro di riconciliazione.

--
A.I.P.P.I.
Associazione Italiana Psicoterapia Psicoanalitica Infantile
Via Alessandria, 130
00198 Roma
Tel.: 06 4404001 - Fax: 06 4404001
www.aippiweb.it
info@aippiweb.it
 

       

 

23.02.2010 Segnalazione Conferenza a New York delle "Neuropsychoanalysis Lecture Series".

(fonte/source: Neuro-Psychoanalysis Newsletter)

  (english version)

Arnold Pfeffer Center for Neuropsychoanalysis

at the New York Psychoanalytic Institute

 

Neuropsychoanalysis Lecture Series

On Saturday, March 6, 2010 at 10 a.m.  

 

 Heather Berlin, PhD, MPH

 

The Neural Basis of the Dynamic Unconscious

 

A great deal of complex cognitive processing occurs at the unconscious level and affects how people behave, think and feel. But scientists are only beginning to understand how this occurs on the neural level. Understanding the neural basis of consciousness requires an account of the neural mechanisms that underlie both conscious and unconscious thought, and their dynamic interaction. For example, how do conscious impulses, thoughts, or desires become unconscious (e.g. repression) or, conversely, how do unconscious impulses, desires, or motives become conscious (e.g. Freudian slips)? Research taking advantage of advances in technologies, like functional magnetic resonance imaging, has led to a revival and re-conceptualization of some of the key concepts of psychoanalytic theory, and progress at understanding their neural basis. According to psychoanalytic theory, unconscious dynamic processes defensively remove anxiety-provoking thoughts and impulses from consciousness in response to one’s conflicting attitudes. Within this framework, the processes that keep unwanted thoughts from entering consciousness include repression, suppression and dissociation. I will discuss studies from psychology and cognitive neuroscience in both healthy and patient populations that are beginning to elucidate the neural basis of these phenomena. This will ultimately lead to more effective treatment options for certain psychological disorders and help us better understand our own consciousness.

 

Discussant: Eric A. Fertuck, PhD

 

Auditorium, New York Psychoanalytic Institute,

247 East 82nd Street, (between 2nd and 3rd Avenues) New York

 

ALL WELCOME!

(in Italian)

Sabato 6 marzo 2010 alle h. 10.00 HEATHER BERLIN terrà al "New York Psychoanalytic Institute" la conferenza dal titolo:

"BASI NEURONALI DELL'INCONSCIO DINAMICO".

Riassunto in italiano:<<Una grande quantità  di processi complessi di elaborazione cognitiva accadono ad un livello inconscio ed influenzano il modo in cui le persone si comportano, pensano e provano dei sentimenti. Gli scienziati stanno solo iniziando a comprendere come ciò accada al livello neuronale. Comprendere le basi neuronali della coscienza  richiede il tener conto dei meccanismi neuronali che sottostanno sia al pensiero cosciente che a quello inconscio, ed alla loro interazione dinamica. Ad esempio, in che modo gli impulsi, i pensieri o i desideri coscienti divengano inconsci (ad es. attraverso la rimozione), o, al contrario, come impulsi, desideri o motivazioni inconsce diventano consci (ad es., attraverso i lapsus freudiani)? La ricerca che si avvantaggia di tecniche avanzate come la risonanza magnetica funzionale, ha portato ad un recupero e ad una riconcettualizzazione di alcuni concetti chiave della teoria psicoanalitica, e ad un progresso nella comprensione delle basi neuronali. Secondo la teoria psicoanalitica, i processi dinamici inconsci difensivamente rimuovono i pensieri e gli impulsi ansiogeni dalla coscienza in risposta ai propri atteggiamenti conflittuali. All'interno di questa cornice, i processi che tengono i pensieri indesiderati lontano dalla coscienza comprendono la rimozione, la repressione e la dissociazione. Discuterò gli studi provenienti dalla psicologia e dalle neuroscienze cognitive, sia fatti sulla popolazione sana sia su pazienti, che stanno cominciando a chiarire le basi neuronali di questi fenomeni. Tutti questi dati alla fine porteranno ad opzioni terapeutiche più efficaci per certi disturbi psicopatologici e ci aiuteranno a meglio comprendere la coscienza>>.

 

 

 

 

 

10.02.2010

Segnalazione dell'uscita del libro "Pharmakos"(Bolis Edizioni, 2009).

clicca quiper leggere il testo di Gianangelo Palo "Tra il simbolico, il sacro e l'analitico".

 

9.02.2010

"Vecchie e nuove spiegazioni dell'azione terapeutica". Un incontro con Joseph D. Lichtenberg

clicca quiper accedere alla pagina

 

  9.02.2010

Segnalazione del numero della Rivista di Psicologia Analitica dedicato a "L'anima dei luoghi".

clicca qui   per leggere l'editoriale di Barbara Massimilla

 
24.01.2010

Segnalazione del Convegno del 6 e 7 marzo 2010 a Roma  organizzato dalla Società Italiana di Psicodramma Analitico.

IL CORPO IN PSICOANALISI E PSICODRAMMA ANALITICO

6 E 7 MARZO 2010

ROMA

 

 

Relatori                                                   

Sami Alì Mahmoud,                                   AGGIORNAMENTI su http://www.sipsapsicodramma.com/ 

Aversa Luigi,                                                          info:   333.4937192      n.brancaleoni@alice.it   richiesti crediti ECM

Fortuna Fabiola,        

Michetti Raimondo,

Gerbaudo Renato,

Blascovich Moreno,                                    

Pietrasanta Massimo,

Cecchetti Paola,

Pani Roberto,

Carnevali Cinzia,

Guarini Antonia,

Tagliaferri Carmen,

Scotti Laura,

Solano Luigi,

Binasco Mario,

Montecchi Francesco,

Merlo Claudio                            

Hotel Universo a pochi passi dalla StazioneTermini

 

 

«Non mi risulta che un corpo in buona forma possa rendere buona l’anima in grazia della propria virtù; viceversa, un’anima buona, per la sua stessa virtù, può perfezionare il corpo in misura straordinaria».

(Platone,  Repubblica III 403 D)


 

Il corpo, con le sue funzioni, si innesta nelle situazioni storico politiche e le interpreta con profonde implicazioni.

Il concetto di corpo, così come noi lo pensiamo oggi, nasce nel sesto-quinto secolo avanti Cristo.

Nei poemi omerici la parola soma non indicava un corpo vivente ma un organismo privo di vita, cioè un cadavere, in cui tutti gli organi e le parti diventano uguali e si confondono nell’immobilità della morte. Psyche significava, invece, il fantasma del morto. L’uomo vivo non è rappresentato come un’unità, ma come articolazione di membra. In sostanza l’uomo non era scisso in una dualità, ma solo un insieme di organi, almeno fino alla sua morte.

Con l’Orfismo viene attribuito all’uomo un io di origine divina e quindi si contrappone l’anima al corpo e nella cultura occidentale si crea una nuova interpretazione dell’esistenza umana. Nasce altresì l’idea che l’anima sia presente nel corpo come in una prigione, per espiare colpe commesse in vite precedenti.

Platone sostiene, sulla stessa scia, la preminenza dell’anima sul corpo però non si limita a stabilire un dualismo: vede una necessità di interdipendenza delle due istanze e sembra in qualche modo anticipare il paradigma attuale della medicina più progressista.

Con l’avvento del Cristianesimo ci si trova di fronte ad un corpo che quasi aspira a partecipare al divino in una“ideologia anticorporale”.

Questa ideologia anticorporale e de-eroticizzante si protrae per molti secoli e prosegue anche con Cartesio e poi con il  positivismo che considera l’uomo come una macchina, legata alle sue leggi tecnico-materialistiche.

Nell’attuale momento storico il corpo è oggetto di studio delle discipline più disparate, causa ed opportunità per la creazione artistica, bersaglio di tendenze e pratiche che in nome dell’arte agiscono su di esso con violenza, strumento di stragi in nome della religione, organismo che tende alla perfezione, affetto da un élan vital che mai sopisce, sostenuto virtualmente da prodotti cosmetici e cibi sani che lo portano fuori dal tempo, dallo spazio, dalla realtà.

È proprio a partire da questa complessità fenomenologica che il convegno vuole aprire un confronto teorico e clinico su quali siano state e siano ad oggi le influenze che agiscono culturalmente, biologicamente ed ecologicamente sul corpo e sulle sue espressioni.

La psicoanalisi, dal proprio canto, ha tentato di rendere giustizia al corpo occupandosi, fin dagli inizi, di isteria, di desiderio, di piacere.

Siamo agli albori: Freud parte per la Salpêtrière di Parigi. Frutto dei rapporti e degli scambi tra Freud e Charcot sull’isteria sarà il saggio Confronto fra la sintomatologia isterica e quella organica, ma, soprattutto, sarà la nascita della psicoanalisi.

Il corpo non può più essere considerato, da quel momento in poi, soltanto nella sua accezione meramente organica, ma come vettore di sofferenze che legano indissolubilmente  l’organismo a quella “parte” della natura umana che fino ad allora era stata oggetto di attenzione esclusivamente da parte di filosofi e religiosi. Il concetto di conversione è quel quid che rende possibile il salto o, se vogliamo, l’unione tra psiche e soma.

Freud e Jung e hanno messo in crisi il paradigma classico della medicina tradizionale, di tradizione ippocratica, della causalità biologica.

 

Il corpo e le sue parti sono il punto di partenza del processo di simbolizzazione. Ma cosa succede se la capacità di creare simboli fa difetto?

Se il soggetto, come sostiene Lacan, non può entrare a pieno titolo nel campo dei significanti che costituiscono il linguaggio in cui egli è immerso?

Succede che il corpo si ammala, e si ammala anche di malattie gravi, mortali.

Può anche succedere che si consumi e si degradi crudelmente infliggendosi la pena del digiuno o dell’abbuffata spasmodica, fino a morire.

Come spiegare questi fenomeni?

Modigliani sostiene che la negazione e la rimozione sono meccanismi di difesa, cioè meccanismi di rifugio dalla sofferenza, di fuga dalla sofferenza che, però, lasciano del tutto insolute le situazioni conflittuali inconsce. Infatti il negare e il rimuovere fanno sì che in quelle situazioni in cui i conflitti, rimasti insolubili ed inconsci, sono particolarmente pesanti possono poi dare luogo a malattie psicosomatiche gravi, comprese quelle mortali[i][i].

«Come dimostra la storia della scienza, il progresso non consiste sempre in scoperte di fatti ma altrettanto spesso nella formulazione di nuove domande e nell’apertura verso nuove ipotetiche concezioni»[ii][ii].

 

                                                        Fabiola Fortuna

[iii][i]  C. Modigliani, comunicazione personale

 

20.01.2010

Segnalazione newsletter "International Psychoanalysis":

 (in English)

<<Dear Colleagues,

This posting is somewhat belated for last week, due to my attendance at the APsaA meetings and then returning to Boston to a snow storm and its inevitable consequences eating up my time.  I apologize and in the interest of brevity will only list the posts in the various categories
of the international psychoanalytic website for  the past week, since my last e-mail to you.

A. In the ANNOUNCEMENT Category:

I.  Donate to Haiti Disaster Relief Donate Now; See How to Help: A list of charitable organizations, including CARE, which Deliver Emergency Aid to Haiti following the major Earthquake (courtesy of the Today Show website)

To access, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
_________________________________
II.  The Oedipus Complex
 Making Psychoanalytic History: The Oedipus Complex at the Postgraduate Psychoanalytic Society and Institute .

To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
_________________________________
III.   ANNOUNCING:   Symposium 2010: Love, Sex, and Passion: The Anatomy of Desire, March 6th and 7th, 2010 at Stern Auditorium, Mt. Sinai Medical School, New York City.

 a) The Symposium 2010 Brochure.
 b) The Symposium 2010 Registration Form.

 We are pleased to offer 10% discount for all members of sponsoring organizations for the entire registration period, including onsite
registrations.

 Please access both a & b) at http://internationalpsychoanalysis.net/
_______________________________

IV.  NYPSI Open House

THE NEW YORK PSYCHOANALYTIC SOCIETY & INSTITUTE***247 East 82nd St., New
York, NY  10028
NYPSI OPEN HOUSE & Supper***FOR PROSPECTIVE CANDIDATES

Thursday, January 28, 2010, 7:30-9 p.m.
Supper at:***Please Contact 212-879-6900 or info@nypsa.org for Location
An opportunity for LCSW***s, psychiatrists, psychologists, psychiatry
residents, and psychology graduates students to learn about career
opportunities in psychoanalysis   (more***)

 Please read more at http://internationalpsychoanalysis.net/
_________________________________

V.  The Mind in Conflict with Ian Buckingham at NYPSI

 THE NEW YORK PSYCHOANALYTIC SOCIETY & INSTITUTE: Extension Division
247 East 82nd St., between 2nd & 3rd, NY, NY

Wednesdays, January 20 *** March 10, 2010***8:30 *** 10 pm (8 Sessions)***Fee $240
Modern Conflict Theory***Brenner***s Revision of Structural Theory Evolutionary Biology***Clinical Examples

 To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
________________________________
B.  In the ART Category:

VI. The Pain of Fame

 Why so many artists, from Proust to Warhol, are frequently under the weather by Brian Dillon in the Wall Street Journal on January 16,
2010.

To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
______________________________________

VII.  Freud/Coney Island Lecture at MoMA, Monday, January 18th


 a) The Case of Sigmund F. and Coney I.  by By John Srausbaugh in the
New York Times on July 22, 2009.
 b) An Evening with Zoe Beloff: Monday, January 18, 2010, 7:02 p.m.
at the Museum of Modern Art.

__ To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
____________________________
VIII.  Freud, Monet, Basquiat on view in Paris in 2010 by Claire Rosemberg and Pascale Mollard-Chenebenoit on the AFP Google
website on January 11, 2010.

 a) The Art of Lucian Freud on this website.
 b) Lucian Freud***s early obsessions on this website.

 To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
__________________________________

C.  In the BOOKS Category:

IX. Hate and Love in Psychoanalytical Institutions The Dilemma of a Profession by Jurgen Reeder Reviewed by Samar Habl,
M.D and Lloyd A. Wells on the MetaPsychology Today website.

To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
____________________________________

X.   Ethics Case Book of the American Psychoanalytic Association by Paul A. Dewald and Rita W. Clark Reviewed by Lorna Lees on the
MetaPsychology Reviews website.

To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
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XI.   Chapter 27 of Unto Death (Words Unspoken) by Naftali Moshe

a)  Chapter 27 of  Unto Death (Words Unspoken) by Naftali Moshe

b)  Previous chapters of Unto Death (Words Unspoken) by Naftali Moshe on this website

 To read  a) and b), please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
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XII.   Psychoanalysis and the Challenge of Islam  Reading Backwards: Constructing God the Impossible in Psychoanalysis
and the Challenge of Islam, review of  Psychoanalysis and the Challenge of Islam by Fethi Benslama reviewed by Benjamin Bishop on
the website of S, the journal of jan van eyck circle for lacanian ideologycritique

To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
__________________________________

D.  In the GENERAL NEWS Category:

XIII. Depressed? Don***t blame your genes

 On the day many psychologists claim is the most depressing of the year, a writer argues that it is our toxic society, not our DNA, that
triggers mental illness by Oliver James on the TimesOnline UK website on January 18, 2010.

To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
_____________________________________________

XIV.  Donate to Haiti Disaster Relief

 Donate Now; See How to Help: A list of charitable organizations, including CARE, which Deliver Emergency Aid to Haiti following the
major Earthquake (courtesy of the Today Show website).

To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
_______________________________________
E.  In the MOVIES Category:

XV. Living With Strangers: ***The Matrix***

This was published in the PANY Bulletin, Spring, 2002. Obviously it was influenced by 9/11. It also refers to a spate of films at that
time spurred by virtual reality, a theme that has been taken up again with the release of Avatar. It links with last month***s ***Christmas
post*** in the reference to Anna Freud***s The Ego and the Mechanisms of Defense.

***The suspicion and asceticism of the ego are primarily directed
against the subject***s fixation to all the love objects of his
childhood. The result of this is *** that the young person tends to
isolate himself; from this time on, he will live with the members of
his family as though with strangers.*** (A. Freud, 1936 p. 166)

****** you look around, what do you see***businessmen, teachers, lawyers,
carpenters, the very minds of the people we are trying to save. But
until we do these people are still a part of that system and that
makes them our enemy.*** (The Matrix

To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
__________________________________

XVI.   The Blank Page
 The Institute Of Psychoanalysis*** 2010 Screening Conditions Programme Launches With Exploration of Literature in Film World Press Release Websiste on the January 9th, 2010.

To read and to hear Sally Ann Howes singing in ***Send in the Clowns***
from the New York Opera***s TV special of A Little Night Music, please
go to http://internationalpsychoanalysis.net/
_______________________________________

F.  In the PAPERS Category:

XVII. Mark Poster on Georg Groddeck

 Georg Groddeck: ***A Pinch of Pepper*** by Mark Poster.

This article previously appeared as: Poster, Mark. (Fall 1992). Georg Groddeck: ***A Pinch of Pepper*** in the Newsletter of the Psychoanalytic Society of New England, East and the Psychoanalytic Institute of New England, East, Inc Vol 5(1) pp. 1-10 and appears here with all requisite rights and permissions.

To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
_______________________________

XVIII.   Transference to Religion and Religious Personnel by Alan W. Miller  in the Proceedings of the New York Freudian Society.

This article previously appeared as Miller, Alan W. (Fall, 1986-Spring, 1987).  Proceedings of the New York Freudian Society 2(1)
pp. 11-20 and appears here with all requisite rights and permissions.

To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
____________________________________________

G.  In the SCIENCE NEWS Category:

XIX.   APsaA: Are Physicians Too Quick to Medicate ADHD?  by Kristina Fiore, Staff Writer, MedPage Today on the MedPage Today
Website on  January 16, 2010/

 Please read this cautionary article regarding a mushrooming diagnosis of symptoms due to varied etiology and treatable by psychodynamic
therapy more frequently than by drugs.

To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
_______________________________

XX.  Before You Quit Antidepressants

 a)  Before You Quit Antidepressants ***By Richard A. Friedman M.D. in the New York Times on  January 11, 2010.

b)  Letters to the New York Times: Looking at Ways to Treat Depression on in the New York Times on January 12, 2010.

 To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
____________________________________

XXI.  The Americanization of Mental Illness  By Ethan Watters in the New York Times on January 8, 2010.

 To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
_________________________________________

H.  In the UNCATEGORIZED Category:

XXII. APsaA: Use of ***Birth Others*** Affects the Kids  By Kristina Fiore, Staff Writer, MedPage Today on the MedPage Today
website on January 15, 2010.

***Ehrensaft, the author of "Mommies, Daddies, Donors, Surrogates," said there are three questions that children born using assisted
reproduction have to deal with in their development, all of which have conscious and unconscious undercurrents: Am I different? Who do I
belong to? and Who am I?***

To read more, please go to http://internationalpsychoanalysis.net/
_________________________________________

Obviously there is something for everyone in today***s post; whether you wish to register for Symposium 2010, or ponder depression, ADD, ART families or historical data about Freud, please consider adding your thoughts to the website and enriching the discussions with our
colleagues globally.

Respectfully submitted by

Sasha Rolde>>
 

 
20.01.2010

Segnalazione ciclo di seminari su "Arte e psicoanalisi".

Società Psicoanalitica Italiana

Centro Psicoanalitico di Roma

Via Panama, 48 – 00198 Roma

Tel. 06.64781827– Fax 06.8415016

e-mail: cpdr@tiscali.it

Programma 2010

 

 

 

Sabato 13 marzo

 

 Ore 10:       “Psicoanalisi tra le arti”

                        Relazione di G.Monniello

 

Ore 10.30 :   Psicoanalisi e Architettura

                  “Il mistero della forma : da Darwin a

                  Freud passando per l’architettura”

                        Relazione di  Marta Capuano                  

                        (con proiezione di un cortometraggio)

 

 

 

Mercoledì 12 maggio

 

 Ore 21.15:   Psicoanalisi e Letteratura

                   “Il fantasma di Amleto”

                   Relazioni di Nadia Fusini e

                   Carmela Gurnari

                   (con proiezione di spezzoni

                  cinematografici)

 

 

 

Mercoledì 9 giugno

 

 Ore 21.15 : Psicoanalisi ed immagini

                  Fare esperienza : una e-semplificazione”

                  Relazioni di L. Albrigo, D. Chianese e

                  S.Carta

                  (con proiezione dell’opera grafica

                    di L. Albrigo)

 

 

 

 

 

 

 

Mercoledì 6 ottobre

 

 Ore 21.15 : Psicoanalisi, Cinema e Letteratura

                   “Lo spazio di Irene. Considerazioni

                        psicoanalitiche su tempi, spazi, forme

                        del nascere”

                        Relazione di P. Cupelloni sul libro

                  “Lo spazio bianco” di V.Parrella

                        ed il film di F. Comencini,  presente alla

                        discussione (dopo la proiezione del film)

 

 

 

Mercoledì 10 novembre

 

Ore 21.15 : Psicoanalisi e Scultura

                    “Distruzione del padre, ricostruzione

                     del padre”

                    Relazione di M.Fraire e E.Natoli

                    sull’opera della Burgois

                    (con proiezione delle sue opere)

 

 

 

Sabato 4 dicembre

 

Ore 10 :     Psicoanalisi e musica

                   “Conoscenza estetica in Psicoanalisi : da  una Psicoanalisi dell’arte ad una

                                                                                                          Psicoanalisi dall’arte”

                                                                                                          Relazione di A. Di Benedetto

                                                                                                          (con ascolto musicale dal vivo)

 

 

13.01.2010

Segnalazione evento organizzato dal Centro Psicoanalitico di Firenze in occasione della Giornata della Memoria 2010

Evento speciale di Buio in sala - il cinema incontra la Psicoanalisi in occasione della Giornata della memoria 2010

Sabato 23 gennaio, ore 15.30 presso Cinema Auditorium Stensen - Firenze

proiezione di

Ogni cosa è illuminata di Liev Schreiber (Usa 2005, 102')

con il commento di:

Fausto Petrella - Professore ordinario di Psichiatria, Past President

della Società Psicoanalitica Italiana

Paolo Rossi - Professore emerito di Filosofia, membro dell'Accademia dei

Lincei

La S.V. è cordialmente invitata a partecipare. L'ingresso è libero fino

all'esaurimento dei posti disponibili.

La giornata è organizzata da Centro Psicoanalitico di Firenze

- www.spi-firenze.it <http://www.spi-firenze.it/>

in collaborazione con Stensen|Cinema - www.stensen.org

<http://www.stensen.org/>

Ogni cosa é illuminata:

Uno studente americano è deciso a trovare in Ucraina la donna che salvò suo nonno dalla furia nazista. Compie un viaggio alla ricerca di Trachimbord, uno dei tanti shtetl bruciati e dimenticati durante la Seconda Guerra Mondiale. Un luogo che sopravvive soltanto nella memoria di coloro che ne hanno devotamente raccolto e conservato le tracce. Un'opera prima illuminante e illuminata come "ogni cosa" nel titolo di questo film che lavora felicemente sui registri del tragico e del comico, rivelando del primo l'universalità e del secondo il tocco lieve e graffiante della cultura yiddish

 

10.01.2010

Segnalazione della recensione dei libri: "Come decidiamo" di Jonah Leher e "La spinta gentile" di Richard H. Thaler e Cass R. Sunstein

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10.01.2010

Segnalazione ciclo di seminari organizzato dall'A.I.Psi. (Associazione Italiana di Psicoanalisi)

Padri e Figlie 

 Incroci tra psicoanalisi e letteratura

   Tre incontri in gennaio, febbraio e marzo 2010

 

 

 

Sabato 30 gennaio 2010 ore 10.00

Padre e figlia: un rapporto difficile da Boccaccio a Roth

 

Introduce:

                        Dott.ssa Giovanna Ambrosio

psicoanalista ordinaria A.I.Psi.

                             Prof.ssa Maria Serena Sapegno

                            Docente di Letteratura Italiana e Studi di Genere- la Sapienza- Roma

 

Sabato 27 febbraio 2010 ore 10.00

I molti volti di Elettra (da Eschilo a Hoffmansthal)

 

Introduce:

Dott.ssa Simona Argentieri

psicoanalista didatta A.I.Psi.

Prof.ssa Monica Toraldo di Francia

Docente Lettere e Filosofia- Università di Firenze

 

Sabato 20 marzo 2010 ore 10.00

Sybille Lacan, un pere. Il nome del padre, la voce della figlia

 

Introduce:

Prof.ssa Graziella Magherini

                       psicoanalista didatta - A.I.Psi.

Prof.ssa Sandra Teroni

Docente di Lingua e letteratura francese- Università di Cagliari

 

 

Presenta le giornate il Dott. Matteo De Simone_coordinatore commissione cultura A.I.Psi.

 

 

 

                            Posti limitati, si prega di prenotare

Quota di iscrizione per giornata: 25 € (studenti 7 €)

Eventi accreditati ECM

 

 

1.01.2010

E' uscito il numero monografico (n.13, anno VII) di Frenis Zero dedicato al "Malessere delle Culture".

clicca  qui per accedere al sommario

Buona lettura... e auguri di Buone Feste e di Buon 2010!

 

1.01.2010

(fonte: Newsletter A.S.S.E.Psi. NEWS - dicembre 2009)

<<Cari Signori e Signore/ Dear Sirs and Madames/ Cher(e)s Messieurs et Mesdames 

Newsletter: la nostra Newsletter (A.S.S.E.Psi. NEWS) viene inviata una volta al mese a chi ce ne fa richiesta compilando il form alla pagina http://web.tiscali.it/bibliopsi/mail.htm .

 

 

 

1)       Abbiamo il piacere di annunciare l’uscita del numero monografico (n. 13, anno VII, gennaio 2010) dedicato al “Malessere delle Culture”. Il  SOMMARIO   è accessibile dalla pagina: http://web.tiscali.it/bibliopsi/frenishome.htm Si tratta di un numero a cavallo tra psicoanalisi e antropologia, i cui topics sono la multiculturalità, il rapporto tra psicoanalisi e geopolitica (ad es. le implicazioni della caduta del muro di Berlino), la guerra, la violenza di Stato e le violenze collettive, ecc..

     

       Dall’Editoriale: (…) Come scrive Silvia Amati Sas nel suo testo, che abbiamo il piacere di pubblicare in questo numero di Frenis Zero, intitolato “L’ambiguità come difesa in condizioni di trauma estremo”, <<la trans-soggettività può essere compresa come la condivisione di contesti istituzionali comuni (Legge, Stato, ecc.) o di regole culturali (ad esempio, la proibizione dell’incesto), che offrono regole di convivenza e certezze basilari. A livello affettivo, possiamo mettere in relazione la trans-soggettività con sentimenti e illusioni condivisi di fede (sicurezza) o di catastrofe (perdita della fede) provocate dal perdurare o dallo scomparire di contesti reali o di riferimenti simbolici significativi>>(Amati Sas., 2010). La trans-soggettività è uno dei tre “spazi della soggettività” (qui l’autrice fa riferimento alla Puget e a Berenstein): l’intra-soggettività (la relazione tra l’io e gli oggetti interni), l’inter-soggettività (i legami tra il soggetto e l’”altro” o gli altri della realtà esterna), la trans-soggettività (i legami tra il soggetto e il contesto sociale condiviso). I traumi sociali vanno a ledere in primis questo livello trans-soggettivo. Si pensi alle pratiche di tortura cui sono sottoposti certi cittadini in certi Stati: per lo psicoanalista che si trova a trattare soggetti traumatizzati da pratiche di tortura è necessario modificare certe consuete premesse (teoriche o tecniche), partendo dall’assunto che <<la tortura è uno strumento organizzato da poteri socio-politici, il cui scopo principale è quello di provocare paura catastrofica e conseguenze traumatiche ad un insieme di persone o a un’intera popolazione>>(Amati Sas, 2010). E così prosegue l’autrice:<<Il rischio che dobbiamo evitare è di descrivere la tortura con concetti apparentemente ovvii (come, ad esempio, quello di sado-masochismo) senza collocarla in un contesto istituzionale di obbedienza agli ordini e di permesso a compiere azioni crudeli concesso dalle organizzazioni di potere ai propri agenti>>(Amati Sas, 2010). Da queste premesse la Amati Sas parte per delineare il ruolo che l’”ambiguità difensiva” ha non solo nelle vittime della tortura, ma anche nel più ampio contesto dei cittadini non coinvolti direttamente da essa, sospinti e incoraggiati dal regime a ricoprire un ruolo di implicito consenso conformistico.

Partendo da un’identica prospettiva trans-soggettiva (richiamandosi esplicitamente alla Amati Sas e a Bleger), Anna Sabatini Scalmati nel suo articolo “Terrorismo come patologia psico-sociale” ci consegna un lavoro densissimo di approfondimenti teorici (si veda il paragrafo dedicato a “Il trans-soggettivo: uno scenario interpretativo”), di riflessioni personali (distillate da una casistica clinica personale) su un ambito apparentemente “s-confinato” che l’autrice, in modo ammirevole, riesce a ricondurre a dei confini ben delineati e rigorosi. <<La centralità della conflittualità emotiva del pensiero kleiniano; la teorizzazione di Bleger (…); le testimonianze, le elaborazioni cliniche dei sopravvissuti ai campi di sterminio e a lunghe reclusioni; le riflessioni teorico-cliniche degli analisti del latino America e quelle successive all’11 settembre; gli studi sul trauma catastrofico, la fondamentale riflessione di Franco Fornari sul tema della guerra e la mia esperienza clinica, mi sollecitano a rivolgere l’attenzione ai nodi di odio e di vendetta (…) che, acutizzati dal crollo delle Torri Gemelle, legano e contrappongono l’Occidente al mondo islamico>>(Sabatini Scalmati, 2010). L’humus che prepara il terrorismo viene colto nell’ambiguità socio-politica (compresenza di democrazia e apartheid, di orrore e spettacolo di un’apparente normalità sociale), nelle ambiguità delle memorie collettive, sempre più nazionalistiche e meno condivisibili, e nella genesi di “gruppi sigillo” che, come gruppi simbiotici (Bleger), sono cementati da <<una dura disperazione, una nube depressiva che traccia panorami di apocalittico nichilismo (…)>>(ibidem). In tale gruppo, che è <<primitivo, omofilo, misogino, chiuso all’interno di un orizzonte schizo-paranoide>>(ibidem), <<la capacità di pensare, possibile freno all’azione, viene sostituita da un abbraccio con un dio che fa propri i torti subiti dai suoi fedeli e promette giustizia>>(ibidem).

Anche altri regimi dittatoriali hanno condizionato la riflessione psicoanalitica nel secolo passato: si pensi a quelli comunisti di “oltre Cortina” che proprio venti anni fa si sono irreversibilmente dissolti. In questo numero di Frenis Zero dedicato al “Malessere delle culture” abbiamo pubblicato due contributi riguardanti la riflessione psicoanalitica su questa area al confine tra soggetto e istituzioni totalitarie di tipo comunista: l’articolo di Michael Šebek “Porte che cerchiamo di aprire. Totalitarismo e psicoanalisi” e quello di Gerhard Schneider “L’oggetto perduto – l’oggetto recuperato”. Mentre quest’ultimo prende spunto dal film “Good-bye Lenin” di Wolfgang Becker per parlare di ciò che può significare, da un punto di vista psicoanalitico, la caduta di un confine politico (il Muro di Berlino), vorrei soffermarmi sull’articolo dello psicoanalista ceco in quanto, a mio avviso, risulta paradigmatico di questo modo di riflettere psicoanaliticamente su quest’area intermedia “trans-soggettiva” che l’autore connota come <<un contributo ad una psicologia sociale psicoanalitica>>(Šebek, 2010).Le “porte” a cui fa riferimento il titolo dell’articolo sono sia quelle chiuse, appartenenti a quel <<mondo esterno (…) diviso in senso verticale dalla Cortina di Ferro>>(ibidem) per cui <<la parte totalitaria del mondo era divisa in senso orizzontale in un piano “alto” ufficiale e formale ed in un piano “sotterraneo” non ufficiale, informale che conteneva la maggior parte della vita reale e privata della gente>>, non solo le porte chiuse degli studi professionali degli psicoanalisti, costretti ad esercitare clandestinamente, ma anche quelle dei singoli individui alle prese, nella loro psiche, con degli “oggetti totalitari”, ostacolanti o comunque condizionanti il processo di libere associazioni. L’autore pone una serie di questioni su come si potessero integrare i livelli, già menzionati, intra-, inter- e trans-soggettivo in quel preciso contesto storico-politico (la Cecoslovacchia comunista). Gli oggetti totalitari erano solo esterni (livello trans-soggettivo) o avevano anche la loro esistenza interna (livello intra-soggettivo)? Il paziente si sentiva abbastanza sicuro col suo analista (livello inter-soggettivo), il quale era inevitabilmente una parte della realtà esterna per lui (livello trans-soggettivo)? Quanto dovevano il paziente e l’analista negare la realtà totalitaria (livello trans-soggettivo comune ai due) per poter lavorare insieme all’interno del processo psicoanalitico così complesso (livello inter-soggettivo)? L’autore ceco, partendo da queste domande, arriva a porre questioni che si pongono su un livello ancor più teorico, arrivando a interrogarsi sul ruolo che nella psicoanalisi contemporanea abbia la realtà esterna. <<(…) l’importanza della realtà esterna>> scrive <<non dice un granché del concetto della realtà esterna. Facilmente diveniamo confusi se gli aspetti epistemologici sono definiti in modo impreciso. (…) se crediamo che la psicoanalisi possa soddisfare i criteri della scienza odierna, in modo più o meno tacito implichiamo il fatto che stiamo usando la situazione clinica come la realtà esterna, come l’oggetto delle nostre osservazioni; ed inferiamo le nostre ipotesi teoriche da queste osservazioni, e modifichiamo le nostre teorie in relazione ai nostri cambiamenti nell’interpretazione dei dati osservativi>>(Šebek, 2010). Per Šebek i concetti psicoanalitici della realtà esterna sono limitati agli oggetti primari (secondo la tradizionale importanza accordata dalla psicoanalisi alle relazioni precoci nella formazione della personalità), ma a suo parere bisognerebbe introdurre come rilevanti altri oggetti e altri spazi.<<Concetti quali “un mondo diviso”, “confini”, “porte”, “guardiani”, “superficiale-sotterraneo”, e naturalmente la possibilità o l’impossibilità di movimento tra vari spazi, possono essere interessanti per il pensiero psicoanalitico e ci possono essere anche d’aiuto nel vedere meglio ciò che accade nel processo psicoanalitico>>(Šebek, 2010).

(…) In questa area intermedia di riflessione psicoanalitica tra soggettività e cultura, in un ambito disciplinare ugualmente correlato con la violenza collettiva, si colloca anche il contributo di Yolanda Gampel che abbiamo il piacere di cogliere in questo numero monografico di Frenis Zero. L’analista israeliana nel suo testo “Esplorazioni psicoanalitiche sulla crisi medio-orientale”, che è una rielaborazione della conferenza che l’autrice presentò a Pisa nel giugno 2008, illustra un progetto di lavoro in comune (chiamato “imut” che in ebraico significa “confronto”) che, durante l’Intifada del 1989, cominciò a coinvolgere professionisti della salute mentale israeliani e palestinesi. Esso ebbe tre fasi che risentirono inevitabilmente delle vicissitudini del conflitto israelo-palestinese.<<Implicito in questi sforzi dei palestinesi e degli israeliani che lavoravano insieme per dare alla luce qualcosa di nuovo>> afferma la Gampel <<era il senso della trasgressione o della violazione di ideali trasmessi dagli antenati. Stavamo tradendo il “padre”>>(Gampel, 2010). Ed in relazione alla violenza collettiva ed al terrorismo scrive che <<quando prevale la distruzione violenta, la psiche non può trasformare i residui radioattivi ereditati, o quelli originatisi dagli eventi in corso>>(Gampel, 2010). Per la psicoanalisi, che fa riferimento in modo così rilevante al mondo interno, è difficile <<funzionare in un contesto di violenza e di guerra. In queste situazioni è molto importante mantenere il contatto con la dura realtà e mantenere anche la capacità di continuare a pensare>>(Gampel, 2010). In qualsiasi guerra, qualsiasi nemico cerca in tutti i modi di terrorizzare e di confondere, rendendo difficile la possibilità di pensare. Come risposta, l’individuo deve mantenere la propria capacità di essere consapevole della realtà, anziché ignorarla o fuggire da essa. E’ a questo livello che la psicoanalisi può dare il proprio contributo.

Ad un livello più teorico rispetto al rapporto tra culture, o meglio multiculturalità, e violenza collettiva si colloca il saggio di Françoise Sironi “Per una psicologia geopolitica clinica”, che appare come il testo fondativo di una nuova disciplina al confine tra psicopatologia e contesti socio-politici. La psicologa clinica francese, fondatrice del Centro "Primo Levi" per le vittime di tortura, ma anche fondatrice in Russia di un centro per il trattamento dei disturbi psichiatrici degli ex-soldati reduci dall'Afganistan, ed ex- direttrice del Centro "Georges Devereux", parte da alcune questioni fondamentali: come distinguere l’influenza del fattore storico e politico nella psicopatologia individuale e collettiva? Come si lavora, durante una psicoterapia sulla parte collettiva della storia individuale, presente in ciascuno di noi? Il saggio della Sironi è fondativo anche perché definisce, in modo molto preciso, i concetti basilari di “violenza collettiva”, “violenza di Stato”, di “geopolitica”, e naturalmente di “psicologia geopolitica clinica”. Su un piano meno teorico e più terapeutico, l’autrice francese passa a trattare il tema di come integrare le tracce della storia collettiva nella storia individuale, e quindi a classificare le differenti forme di psicopatologie specifiche indotte dalla violenza collettiva. Coniugando la psicopatologia con un’ottica proiettata al trattamento, la Sironi distingue la psicopatologia delle violenze collettive in tre categorie eziologiche: 1) <<Le psicopatologie che sono una manifestazione della effrazione psichica o della effrazione del sistema culturale protettivo. I traumi e la depressione illustrano questa categoria. 2) Le psicopatologie che sono o che conseguono ad un adattamento psichico alla violenza collettiva, alla criminalità politica o a una patologia sociale. Le paranoie come risposta individuale alla teoria del sospetto generalizzato, illustrano questa categoria. 3) Le psicopatologie che sono o che conseguono ad una resistenza psichica alla violenza collettiva, alla criminalità politica o a una patologia sociale. Sono principalmente le depressioni che illustrano questa categoria eziologia>>(Sironi, 2010). In modo coerente con quanto afferma nel suo articolo l’Amati Sas riguardo al lavoro sulle vittime di tortura, la Sironi afferma che <<è necessario dare spazio all’analisi di queste violenze politiche, e soprattutto non interpretare il discorso o il racconto politico dei pazienti/clienti come se fosse una difesa contro l’emergenza di un materiale clinico più intimo>>(Sironi, 2010). E riguardo al lavoro terapeutico così scrive: <<Durante la psicoterapia si passa ciclicamente dalla dimensione collettiva alla dimensione singolare del sintomo. In questo modo si lavora sul punto di articolazione tra storia collettiva e storia individuale.  Quando i nostri pazienti hanno subito un processo di disumanizzazione, dovuta alla tortura fisica o psichica, è necessario chiudere l'apertura traumatica, l'effrazione psichica, per ri-umanizzare il paziente. Dopo, si lavora col paziente sulla intenzionalità del torturatore, in modo da liberare questo paziente dall' influenza ancora presente e interiorizzata del torturatore. La mobilizzazione di una rabbia feconda contro i persecutori si verifica dopo aver fatto, nella seduta e col paziente, il "processo" al torturatore. Questo modo di fare tecnico è necessario soprattutto quando i pazienti vengono da Paesi dove esiste l'impunità per i criminali politici>>(Sironi, 2010).

 La vergogna, nei contesti di violenza collettiva, nei regimi dittatoriali che adoperano la tortura (ne parla nel suo contributo Silvia Amati Sas) è stata certamente al centro dell’attenzione degli psicoanalisti. Cosimo Trono, nei suoi “Frammenti di ontalogia psicanalitica. L’Inferno di Dante, la Vergogna di Ingmar Bergman, M’Palermu di Emma Dante” ne analizza gli aspetti più intimamente legati ai contesti della cultura, ed in particolare delle culture cui appartengono le tre opere d’arte a cui fa riferimento il titolo. La vergogna, emozione sociale, anzi “emozione del limite” sociale (come la definisce Kaufmann, 2007), <<legata più della colpa all’essere visti, allo sguardo dell’altro, fa sentire il Sé come ob-sceno, “fuori dalla scena”, e quindi bisognoso di sottrarsi alla scena sociale (…)>>(Leo, 2010). Lo psicoanalista francese mette in evidenza tre assi di lavoro: 1) la vergogna reale, <<nel caso di avvenimenti esterni al soggetto, che riducono e a volte cancellano la dignità umana delle vittime>>; 2) la vergogna immaginaria, sintomatica; 3) la vergogna simbolica, infine, <<quella che prende il linguaggio (…) come supporto di una elaborazione psichica soggettiva, atta a dominare le passioni nel loro estremismo mortale e mortificante.>>(Trono, 2010). Quest’ultima, per l’autore, è la sola ad avere un effetto civilizzatore, <<cioè metaforico e strutturante dell’identità personale>>(Trono, 2010).

Su un versante che coniuga teoria psicoanalitica dei gruppi e riflessione sul disagio delle civiltà si colloca l’articolo di René Kaës “Il disagio del mondo moderno”. Il pensiero dello psicoanalista francese è molto ben noto in Italia per dissuadermi dal cimentarmi qui con una sua sintesi. Si tratta di un’ampia panoramica sugli sviluppi più recenti della sua riflessione personale, che si snoda attraverso una serie di paragrafi dai temi cruciali: la crisi dei garanti metapsichici, il fallimento dei garanti metasociali, il ruolo dei garanti metapsichici nella strutturazione dello psichismo, la clinica delle situazioni estreme.

Infine, per parlare del “malessere delle culture” ci è sembrato appropriato parlare anche del contributo che Claude Lévi-Strauss, recentemente scomparso, ha dato al campo dell’antropologia. <<Claude Lévi-Strauss, la rivoluzione dello sguardo>> è il contributo di Philip S. Golub, docente in relazioni internazionali all’Università Parigi 8.

Nel 2008 la Rivista Italiana di Gruppoanalisi ha dedicato un numero monografico alla “Multiculturalità”: ne diamo una recensione in questo numero di Frenis Zero.

La parola “confine” è stata ripetuta non poche volte in questo editoriale e nei testi di questo numero dedicato al “Malessere delle culture”. E al libro “La psicoanalisi e i suoi confini”(Astrolabio, Roma, 2009) Ambra Cusin, nella sua recensione in inglese, dedica questo ricordo della propria analisi personale di gruppo al tema dei “confini” e dei “guardiani” posti a controllarli: <<Nel vecchio studio di Resnik a Venezia in Rio Terrà ai Saloni c’era un quadro dove un soldato faceva la guardia all’entrata di un castello: molte le fantasie del gruppo su questo “confine” tra mondo esterno e mondo interno che ci accoglieva ad ogni seduta>>.

 

2)       CONGRESSI E PSICOANALISI: E’ STATA AGGIORNATA LA PAGINA DEI CONGRESSI (url: http://web.tiscali.it/cepsidi/congressi.htm ) con gli eventi ECM in fase di accreditamento o già accreditato concernenti la psicoanalisi e la psicoterapia psicoanalitica. Tra essi segnaliamo:

A)      Sono aperte le iscrizioni alla  Seconda edizione del Corso Clinico-Pratico di Psicopatologia e Psicoterapia che si tiene a Lecce nella nostra sede, sotto la supervisione di Claudio G. Galliano Auletta. Come la prima edizione che ha ottenuto 48 crediti ECM, ripeteremo la stessa formula con 10 incontri a cadenza mensile. Per informazioni ed iscrizioni si prega di contattare la Segreteria Organizzativa ai recapiti presenti in questa newsletter.

B)      Il 30 gennaio 2010 si svolgerà a Pisa, presso la Scuola Superiore Sant’Anna (Piazza Martiri della Libertà, 33) l’evento organizzato dal Centro Psicoanalitico di Firenze “Giovanni Hautmann e il pensiero gruppale”. Questo il programma:

9,30 Apertura dei lavori :Saluti delle autorità e del Segretario Scientifico del Centro Psicoanalitico di Firenze

10,00 Dialogo sulla gruppalità tra Giovanni Hautmann e Salomon Resnik -  Introduce e modera: Anna Ferruta - Interviene Francesco Conrotto

Anna Ferruta “Il seminario clinico di gruppo come esperienza analitica .Tra isteria e sogno”

Giovanni Hautmann “Tra l'attenzione fluttuante e la fissità disattentiva

Salomon Resnik “Sulla nascita del pensiero. Riflessioni Cliniche”

 11,45-12 pausa

Francesco Conrotto “Funzionamento gruppale della mente e processo di soggettivizzazione

12,30-13,30 Discussione

(...)

 La prossima newsletter uscirà nel gennaio 2010.

Cordiali saluti e auguri di Buon Anno!

Giuseppe Leo

 


 

   
 
 
 
 

 

 

   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
 

 

 

   
   
   
   

 

   
   
   
   

 

   
   
   
   

                    

 

 
   
   
   
   
   
   
   
   
 
 
 
 

 

 

 

 
   
   

 

 
   
   

 

   
   
 

 

 

 

   
   
   
   

 

 
 

 

   
 

 

 

 

 

 

 

 

        

 

                                                                              
 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

   
 

 

 

  

 

      

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 


 



 

    

 

 

 

 

 

 
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   

 





 




 



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Responsabile Editoriale : Giuseppe Leo 

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