20.09.2005
Presentazione
del Festival della Scienza
Dal 27 ottobre all'8 novembre 2005, Genova torna ad
essere il grande palcoscenico dei saperi scientifici.
Apre infatti i battenti la terza edizione del Festival
della Scienza che, fedele a una formula capace di
coniugare ricerca, divertimento e spettacolo, si è
ormai imposto come uno degli appuntamenti più
significativi e più seguiti (165mila visitatori nel
2004) della divulgazione scientifica europea e
internazionale.
Tema dell'edizione 2005, che lega come un filo rosso un
programma ricco di quasi 250 eventi fra conferenze,
mostre, laboratori, spettacoli e perfomance, è quello
delle frontiere. Frontiera come terra di nessuno
che separa il noto dall'ignoto, come limite da spostare
costantemente in avanti, come confine tra i diversi
saperi, da superare per conseguire nuove forme di
ricerca interdisciplinare.
A esplorare questo tema saranno chiamati ospiti di
eccellenza: scienziati, filosofi, intellettuali e
artisti si confronteranno con il pubblico per rendere la
scienza comprensibile ai più curiosi e interessante ai
più informati. Alla scuola inoltre l'edizione 2005
dedica buona parte della programmazione, con mostre,
laboratori didattici interattivi e progetti in
collaborazione con le direzioni scolastiche regionali e
con il Ministero dell'università e della Ricerca.
Il Festival della Scienza conferma così la propria
vocazione di attrattore di conoscenza, un
laboratorio capace di sperimentare linguaggi inediti di
rappresentazione del sapere scientifico. La comunità
scientifica trova nel Festival della Scienza
un'interfaccia privilegiata per presentare i risultati
più promettenti delle proprie ricerche.
In questo senso, il Festival ha vinto la scommessa:
di far emergere un'identità collettiva della scienza
capace di unire rigore e immaginazione per offrire al
pubblico la bellezza di una scienza che faccia
innamorare di sé.
Ideato da Codice. Idee per la cultura e dall'Istituto
Nazionale per la Fisica della Materia (INFM), il
Festival della Scienza è organizzato dall'Associazione
Festival della Scienza in partnership con Progetto
Italia di Telecom Italia e con la Compagnia di
San Paolo.
CONFERENZE E TAVOLE ROTONDE
Sono oltre 130, tra conferenze, approfondimenti e
tavole rotonde, gli appuntamenti del Festival volti a
esplorare le molteplici sfaccettature della ricerca
contemporanea nelle più svariate discipline. Prime fra
tutte la fisica, a coronare idealmente le
celebrazioni per il centenario di Albert Einstein e la
chiusura di un 2005 dichiarato dall'Unesco "Anno
internazionale della fisica". La grande kermesse
genovese sarà aperta infatti da Robert Laughlin,
professore all'Università di Stanford, presidente del
KAIST di Seul e premio Nobel per la fisica, il quale, in
un originale percorso attraverso la biografia
einsteiniana, spiegherà perché i più grandi misteri
della fisica non siano da ricercare da qualche parte ai
limiti estremi dell'universo, ma molto più vicino a noi
e alla nostra quotidianità: con l'irriverenza di chi ha
conquistato le vette dell'autorevolezza scientifica
proporrà una fisica di tipo "emergentista",
da "ripensare da capo a piedi". Insieme a
Laughlin, si ritroveranno a Genova fisici e storici
della scienza fra i più noti al mondo, come Roger
Penrose, autore di una monumentale opera di sintesi
sulla fisica attuale, Gino Segrè e John
Stachel, che parlerà di Einstein "creatore e
ribelle", e grandi fisici italiani come Gabriele
Veneziano, pioniere della teoria delle stringhe e Sandro
Stringari, autorità di riferimento nella ricerca
sugli atomi freddi. Sempre all'ombra di Einstein,
un astrofisico autore di bestseller mondiali come Brian
Greene porterà i visitatori a riflettere sulle
particolarità dello spazio e del tempo, che formano la
"trama del cosmo", obiettivo che non mancherà
di essere colto anche da Giovanni Bignami. A
coronamento, Martin Rees, il grande cosmologo di
Cambridge e Astronomo Reale inglese, proporrà la sua
originale visione della struttura cosmica, esposta in
libri di grande successo, attraverso la luce riflessa di
un ricordo e di un'analisi dell'eredità di Albert
Einstein.
Di fisica dei sistemi complessi nella vita quotidiana
parlerà poi uno scienziato di punta della ricerca
italiana nel mondo, Giorgio Parisi. La
rivelazione delle architetture del mondo fisico nello
sport e nella cucina sarà esposta in modo sorprendente
dal fisico russo Andrei Varlamov. L'ultimo
confine sarà poi quello fra materia e antimateria,
esplorato da Alvaro de Rujula e da altri esperti
provenienti dal CERN di Ginevra.
Ad essi si uniranno altri esperti di storia delle scienze
fisiche e matematiche, nonché presenze amiche e
costanti del Festival, come Margherita Hack, Enrico
Bellone, Pietro Greco e Piergiorgio Odifreddi.
Amir Aczel invece, dopo il successo del suo libro
sui paradossi della meccanica quantistica, porta a
Genova la sua affascinante ricerca sul caso e sul
calcolo delle probabilità: sarà un'occasione per
parlare di strategie probabilistiche nei giochi
d'azzardo e nella vita quotidiana, ad esempio nelle
questioni di affari e di cuore. Della matematica
applicata ai mercati finanziari parlerà invece il
"padre" del frattali Benoit Mandelbrot.
Le frontiere interiori, racchiuse nella nostra mente,
saranno percorse dagli studiosi di neuroscienze,
argomento sempre cruciale del Festival: Steven Rose,
autore di un nuovo provocatorio libro sul "cervello
del XXI secolo" e sui rischi del
"neuro-riduzionismo", Alberto Oliverio
con le sue ricerche su mente ed emozioni, Richard
Wiseman, con le divertenti allusioni al
"fattore attenzione", e Giacomo Rizzolati,
uno degli scopritori dei "neuroni-specchio"
che, responsabili dei processi imitativi, promettono di
rivoluzionare la comprensione del cervello umano. Della
metamorfosi futuribile fra il personal computer e il
"personal fabricator" parlerà Neil
Gershenfeld insieme ad Angelo Raffaele Meo.
Dalle complessità della mente reale e virtuale si
passerà alle complessità della genetica e del genoma
umano, un'altra frontiera, forse la più scottante
oggi, della scienza e della tecnologia, cui il Festival
dedica particolare attenzione per consentire al pubblico
di partecipare con una nuova consapevolezza al delicato
dibattito in corso su questi argomenti. Di cellule
staminali, ingegneria genetica, banche dati genetiche,
terapie geniche e clonazione terapeutica discuteranno
alcuni fra i maggiori esperti italiani come Andrea
Ballabio, Alberto Mantovani, Carlo Alberto
Redi, e internazionali, come la ricercatrice inglese
Linda Partridge, Juergen Simon e
l'oncologo parigino David Khayat. Su genomica e
immortalità dialogheranno un filosofo e un biologo, Giulio
Giorello e Edoardo Boncinelli.
Il genetista Steve Jones, insieme all'etologo Enrico
Alleva, presenterà gli aggiornamenti più
intriganti della biologia evolutiva
contemporanea. L'evoluzionismo continua ad essere un
tema in discussione, a causa dei ripetuti attacchi che
è costretto a subire anche nel nostro paese: lo
affronteranno gli antropologi italiani riuniti per il
loro congresso nazionale in occasione del Festival, ma
anche scienziati, storici e filosofi come Giulio
Barsanti, Orlando Franceschelli e Vittorio
Sgaramella, che nel dibattito "Darwin sì, no,
forse" ripercorreranno il controverso tentativo di
rimuovere la teoria dell'evoluzione dai programmi delle
scuole italiane. Il ricco programma biologico del
Festival culminerà infine con una grande tavola rotonda
internazionale su "I confini della scienza"
con Craig Venter, esploratore di frontiera della
postgenomica e del sequenziamento genetico, John
Brockman, l'agente letterario presidente di Edge
Foundation, il circolo di eccellenza dell'alta
divulgazione americana, e Alun Anderson,
direttore di New Scientist dal 1999 al 2004.
Un'ampia sezione della manifestazione sarà dedicata
alle frontiere del pianeta Terra, fra
esplorazione, suggestione fotografica spettacolare e
osservazione naturalistica. Richard Fortey,
brillante naturalista del British Museum di Londra,
ripercorrerà le tappe di un suo particolarissimo
viaggio intorno al mondo nei luoghi critici che
permettono di cogliere la dinamica della superficie
terrestre e il carattere evolutivo del pianeta: una
storia intima della Terra, una descrizione affascinante
della tettonica a placche fra scienza, storia e
letteratura. Di nuove fonti di energia parleranno Ken
Zweibel e Jefferson Tester, di oscillazioni
climatiche in tempi antichi e recenti della storia umana
discuterà l'archeologo Brian Fagan, mentre sulle
vastità oceaniche e sui loro misteri ci intratterrà il
viaggiatore e disegnatore naturalistico di New York Richard
Ellis.
Dalla Terra alla sua diversità interna. Gli intrecci
fra geni, popoli e lingue nel disegnare la storia
del popolamento umano saranno ripercorsi da grandi
esperti internazionali, come il linguista di Stanford Merritt
Ruhlen, autore dell'atlante delle lingue del mondo,
e dall'erede della gloriosa scuola linguistica russa Sergei
Starostin. In tema di geni e lingue, si
discuterà di estinzione linguistica con Daniel
Nettle, autore di un volume di denuncia della
scomparsa di antichi idiomi, e Luisa Maffi,
fondatrice di "Terralingua", una società
scientifica canadese dedicata alla difesa della diversità
biologica e culturale viste come due aspetti di un unico
problema. In questo modo il Festival dedicherà un
importante filone alle problematiche della diversità,
intesa in senso biologico, ma anche linguistico,
culturale e, per finire, gastronomico, con Carlo
Petrini, presidente di SlowFood international,
impegnato a discutere di "scienza planetaria del
cibo" con il genetista Marcello Buiatti e
con il presidente della Regione Toscana Carlo Martini.
Come sempre, il Festival giocherà anche sulle
frontiere fra scienza e non scienza, consapevole
della loro permeabilità e dei fecondi effetti di
contaminazione fra linguaggi diversi. Si ritroveranno
così a Genova noti filosofi come Remo Bodei,
impegnato anche nel duello umanista-scienziato con Enrico
Bellone, Salvatore Natoli, Aldo Giorgio
Gargani, Maurizio Ferraris e la sua
"ontologia del telefonino", Achille Varzi
e Roberto Casati con le loro logiche
"semplicità insormontabili". Scrittori e
artisti come Lella Costa, Patrizia Bisi
e Ludovico Einaudi si misureranno con la loro percezione
della scienza fra speranze, incertezze e armonie. Ma
si discuterà anche di Alice nel paese delle
meraviglie con Stefano Bartezzaghi; di psicoanalisi
e guerra con David Meghnagi; di teatro e
scienza con Carlo Sini; di filosofia della
comunicazione con Andrea Carlo Moro, Nicla
Vassallo e Ugo Volli; di donne nella
scienza; di politiche nazionali ed europee della
ricerca scientifica in alcune ricche tavole
rotonde dove, ricordando anche il lavoro e l'impegno
dell'ex ministro e commissario europeo per la Ricerca Antonio
Ruberti, dialogheranno gli scienziati e gli
esponenti istituzionali della ricerca; di storia
naturale dell'economia con Paul Seabright;
della "ricerca del libro perduto" con
l'autorevole astronomo e storico della scienza di
Harvard Owen Gingerich.
MOSTRE E LABORATORI
"Hands-on", letteralmente "mani
sopra": questa parola chiave accomuna gli oltre
50 allestimenti interattivi e didattici che
stimolano il pubblico di ogni età a esplorare i
territori della frontiera scientificae a cogliere le
sottili connessioni che legano la scienza ad altre
visioni e interpretazioni della realtà, come
l'intuizione artistica. Una scienza quindi tutta da
scoprire, da toccare, da sperimentare. Una scienza da
vivere in costante dialogo con le altre manifestazioni
dello spirito umano.
La nuovissima edizione 2005 della mostra Semplice e
Complesso, con i suoi 26 exhibit divisi in tre
sezioni (geometria, materia e moto), invita il pubblico
a indagare in forma interattiva e altamente spettacolare
temi di grande attualità per la ricerca scientifica,
come la scienza della complessità e la teoria del caos.
Tema centrale è l'esplorazione dei sistemi complessi e
la loro pervasività nel mondo che ci circonda: nelle
forme geometriche, che sono insiemi di punti strutturati
dalle reciproche relazioni spaziali; nella materia, che
trae la sua varietà di aspetti e di comportamenti dalle
interazioni delle particelle elementari; e nel moto, in
cui il rapporto tra posizione e tempo può produrre
imprevedibilità e caos. I visitatori potranno così
cogliere la complessità nello spazio, nella materia e
nelle relazioni spazio-temporali, a partire da fenomeni
facilmente osservabili nella vita quotidiana, che
offrono spunti di approfondimento a numerose discipline,
dalla meteorologia alla fisica statistica,
dall'idrodinamica alla biologia evolutiva, fino
all'economia e alla sociologia. Saranno in grado di
produrre un vortice di sabbia o un tornado in miniatura
ed osservarne l'evoluzione, ottenere scariche elettriche
simili a fulmini, generare uno spettacolare vortice di
fuoco, creare nuvole, studiare l'organizzazione per
celle convettive di un liquido sottoposto a
riscaldamento.
Acqua Aria Terra Fuoco è una mostra nuova anche
come ispirazione, basata sul dialogo tra l'arte
contemporanea, sia storica che d'avanguardia, con le
nuove frontiere della ricerca scientifica in un percorso
che accosta e alterna opere artistiche, installazioni
sensoriali, esperimenti e video scientifici.
Il punto di partenza della mostra è il tema della
creatività: il momento in cui l'uomo comprende che può
maneggiare gli elementi primordiali dando quindi vita
alle prime forme d'arte e di scienza. Il percorso
prosegue con una successione dialogica di circa venti
opere d'arte, dalla Margherita di fuoco di
Kounellis all'opera sull'aria di Eliasson, con
altrettanti video ed esperimenti scientifici, come la
Macchina di Galileo costruita da Vergara
Caffarelli. Si crea così una serie di rimandi su più
livelli - qualità e caratteristiche dell'elemento - e
intrecci tra i quattro elementi. Filmati e specifici
approfondimenti sottolineano inoltre il ruolo
dell'energia come punto d'incontro ideale e
manifestazione empirica dell'interazione tra gli
elementi.
All'interno del percorso una grande installazione
sensoriale e multimediale esplora gli aspetti della
dimensione sensitiva della natura (suoni, odori, vista e
percezione tattile), con forti suggestioni emotive che
coinvolgono lo spettatore.
Di luce in luce propone un percorso fuori
dagli schemi sul rapporto tra scienza e arte, volto a
destare nei visitatori la medesima capacità di
osservare, di stupirsi e di porsi domande che accomuna
scienziati e artisti. Gli allestimenti descrivono i
fenomeni connessi con la presenza della luce e dei
colori nell'ambiente, come le sfumature del cielo, le
tonalità cromatiche dell'aria, i chiari e scuri delle
ombre, l'arcobaleno. La spettacolare ricostruzione
"indoor" dei fenomeni naturali costituisce il
trampolino di lancio per un imprevedibile viaggio che,
partendo dall'osservazione della realtà, giunge alla
sua modellizzazione e alla verifica del modello secondo
il metodo dell'indagine scientifica. La simulazione
"hardware", cioè non ricostruita al computer,
proposta nella forma unica di una costruzione
scenografica, è l'approccio scelto per consentire al
visitatore di "osservare" un modello proprio
come si osserva un oggetto reale. L'accostamento delle
opere pittoriche (di Van Gogh, Monet, Leonardo,
Caravaggio, Velasquez) mostra che anche l'artista è in
grado di cogliere un aspetto a volte tenue, a volte
raro, ma comunque "fisicamente reale" della
natura, e di "metterlo in scena" in modo che
esso divenga un efficace punto di osservazione della
realtà.
Se è vero che nel corso del XXI secolo il termine
"radioattività" è andato assumendo
connotazioni terrorizzanti, è anche vero che la
radioattività è un fenomeno "naturale" per
eccellenza, presente com'è nelle stelle, nel cuore
della terra, nel nostro stesso corpo. La mostra La
radioattività, una faccia della natura si propone
di aiutare il pubblico, ed in particolare gli studenti
delle scuole superiori, a conoscere la radioattività
nelle sue caratteristiche, nei suoi effetti e nelle sue
applicazioni attraverso un percorso articolato in
quattro sezioni: la radioattività nell'universo, la
radioattività nella biosfera, la radioattività al
lavoro e le ricerche in corso a Genova sulle particelle
e astroparticelle. Ampia la dotazione strumentale a
disposizione dei visitatori, che hanno l'opportunità di
visualizzare (e di misurare) alcune sfuggenti radiazioni
cosmiche e naturali: un odoscopio per rivelare le
traiettorie dei raggi cosmici, contatori geiger per
misurare il livello di radioattività, uno spettrometro
per valutare l'energia delle radiazioni, una trappola
magnetica per plasma. Le numerose installazioni
multimediali guidano il pubblico in un percorso
coinvolgente e interattivo nei territori di frontiera
della fisica nucleare: la rivelazione delle onde
gravitazionali, lo studio dei neutrini solari, le
ricerche sulla superconduttività applicata.
Sempre in tema di radioattività, colta però nei suoi
aspetti più distruttivi, la mostra 100 Soli
ripercorre, con eccezionali immagini raccolte
dall'artista e fotografo americano Michael Light, la
storia delle esplosioni nucleari avvenute negli Stati
Uniti dal 1945 al 1962 e illustra gli effetti di una
sperimentazione "selvaggia", spesso condotta
senza le debite precauzioni per la popolazione e per
l'ambiente.
Earthsong. Il canto della terra è insieme la
celebrazione delle forze naturali che plasmano il nostro
pianeta e la denuncia dei guasti prodotti dai
cambiamenti del clima. Dai ghiacci dell'Artico ai caldi
oceani tropicali, dai deserti sabbiosi a quelli
innevati, dalle Alpi alle foreste equatoriali, gli
incredibili paesaggi raccontano al pubblico le
meraviglie della terra: arte e scienza si fondono in una
galleria di spettacolari fotografie aeree in formato
gigante, colorate come quadri astratti.
Dedicata a un pubblico intergenerazionale, la
mostra-laboratorio I segreti dei dinosauri, incentrata
sui ritrovamenti delle più recenti campagne di scavo in
Patagonia, permette ai visitatori di investigare la vita
(e l'estinzione) dei grandi rettili applicando le
tecniche e gli strumenti propri della paleontologia. Il
visitatore può addirittura effettuare scavi in aree
simulate alla ricerca di reperti fossili e assistere in
diretta alla ripulitura e al restauro di un reperto,
ancora chiuso nell'involucro protettivo originale. Di
grande interesse l'area tecnologica, che illustra le
applicazioni della robotica nell'analisi dei
comportamenti animali e presenta alcuni innovativi
strumenti per il reperimento dei fossili come il
georadar, un dirigibile in miniatura e un'unità di
ricerca telecomandata. Alla fine del percorso gli
scheletri di tre dinosauri (di cui uno cucciolo)
testimoniano l'imponenza e la particolarità di questi
antenati che decine di milioni di anni fa popolarono
Gondwana, il grande continente meridionale.
All'insegna della scoperta giocosa è la mostra Le
stanze dei numeri: alcuni simpatici conigli, simbolo
della famosa "serie di Fibonacci", la
progressione numerica che sembra spiegare numerosi
processi di crescita, accompagnano simbolicamente i
visitatori di stanza in stanza a scoprire la magia dei
numeri, le loro proprietà e le loro applicazioni nella
vita quotidiana, nel gioco, nell'arte, nelle nuove
tecnologie.
A due territori "di frontiera" sono dedicati
gli allestimenti L'Universo del Mare e Le
frontiere polari: l'adattamento dell'uomo agli ambienti
estremi. Il primo, incentrato sulle immagini
dell'oceanografo Richard Ellis, permetterà di scoprire
i misteri della vita acquatica, conoscere i paesaggi
marini più affascinanti ed esplorare i fondali oceanici
e le creature che li popolano. Il secondo consentirà al
pubblico di indagare attraverso oggetti, fotografie,
filmati e testimonianze di esperti una storia unica:
quella della sopravvivenza umana in un ambiente estremo.
Tutti da scoprire sono i laboratori didattici e
interattivi, dedicati al pubblico dei più giovani.
Curati dalla prestigiosa Smithsonian Institution di
Washington, i due laboratori Gioca all'inventore e
Espandi i tuoi sensi intendono insegnare ai
ragazzi (e alle loro famiglie in un proficuo rapporto
intergenerazionale) l'arte dell'invenzione: partendo da
oggetti e da materiali di uso comune (carta, cannucce,
graffette, gomitoli, ecc.), gli aspiranti inventori sono
stimolati a utilizzare il pensiero creativo e ad
applicare un'adeguata metodologia per tradurre in
pratica la propria idea. All'insegna dell'investigazione
è il laboratorio Polizia Scientifica all'opera:
divisi in gruppi, i ragazzi si trasformano in
altrettanti detective per scoprire il colpevole di un
omicidio con l'ausilio delle tecniche più avanzate,
come l'analisi del DNA. Open Bio Lab è dedicato
ai ragazzi desiderosi di esplorare le frontiere della
biologia e della genetica: tra le attività proposte,
l'estrazione del proprio DNA, l'utilizzo della genetica
a fini investigativi, la scoperta di un OGM nascosto nel
cibo. Realizzato in collaborazione con Telefono Azzurro,
il laboratorio Le situazioni di pericolo: arriva 114
Emergenza Infanzia si propone un duplice obiettivo:
da un lato aumentare la consapevolezza dei più giovani
circa le situazioni di rischio e dall'altro svolgere
un'attività formativa e informativa sul modo adeguato
di reagire al pericolo. Dedicati a un pubblico di ogni
età sono i laboratori Il Planetario di Roma va in
tournée, La fisica in ballo e l'exhibit
Tsunami: alla scoperta dei segreti dei maremoti: il
primo propone in una cupola di 6 metri appositamente
realizzata una selezione di otto spettacoli dal vivo
sulle meraviglie dell'universo; il secondo illustra i
principi fisici che entrano in gioco nelle attività
sportive, esaminando movimenti e interazioni dei
ballerini durante un tango; il terzo associa alla
spiegazione della catastrofe di Sumatra la descrizione
dei maremoti che si sono verificati nel Mediterraneo.
SPETTACOLI ED EVENTI SPECIALI
Com'è tradizione del Festival, l'edizione 2005 propone
un ricco cartellone di spettacoli e di eventi speciali.
Obiettivo: mettere in relazione i diversi linguaggi che,
ciascuno con la peculiarità sua propria, tentano di
interpretare la realtà. Spettacoli circensi e
performance, teatro e cinema, danza e musica, giochi e
animazioni si incontrano così al Festival per fare
ancora una volta di Genova la capitale della scienza.
In prima mondiale per il Festival della Scienza, il
regista Peter Greenaway, in collaborazione con la
regista lirica Saskia Boddeke e con il compositore
Andrea Liberovici, presenta I figli dell'Uranio,
uno spettacolo multimediale che trae spunto dalle
ricorrenze del 2005 (anno internazionale della fisica,
centenario di Einstein, 60 anni dalla bomba atomica) per
interrogarsi sugli effetti prodotti dalla scoperta
dell'uranio e dalle ricerche sulla fissione. La
performance, che fonde teatro, musica e video, è
incentrata su otto dei più illustri "figli"
dell'uranio, personalità che hanno previsto la
scoperta, l'hanno resa possibile, ne hanno sfruttato le
applicazioni, ne hanno sofferto le conseguenze: Isaac
Newton, Joseph Smith, Madame Curie, Albert Einstein,
Nikita Kruscev, Mikhail Gorbaciov, George W. Bush.
Altra prima assoluta in Italia, dopo il successo
registrato negli Stati Uniti, Qed. Un giorno nella
vita di Richard Feynman racconta la vita del grande
fisico, premio Nobel nel 1965, attraverso gli eventi che
hanno luogo in una giornata "normale" di
studio e di lavoro. In un monologo che si intreccia alle
telefonate con vari interlocutori, assistiamo alla
preparazione di una lezione, alle riflessioni sulla
responsabilità della fisica, alle considerazioni sul
lavoro di scienziato, all'espressione del suo eclettico
talento durante le prove di uno spettacolo, alla
personale elaborazione della notizia di essere malato
terminale di cancro. Scopriamo così man mano
l'istrionica e multiforme personalità di Feynman,
definito dal grande fisico David Goodstein come "la
star della mia vita".
Un'attrice (Lella Costa) e un medico (Riccardo Fesce)
dialogano in Neuroni e anima da due punti di
vista apparentemente inconciliabili. Lui è
neurofisiologo e arriva dai neuroni, le cellule nervose
che nelle loro intricate e mutevoli connessioni mettono
in grado il cervello di leggere, interpretare e
ricordare ogni istante della vita. Lei è attrice,
paladina delle giuste cause, poetessa dello spirito
femminile e arriva dalla letteratura, dalla musica,
dall'impegno culturale, sociale e politico. Insieme,
cercheranno di cogliere le mille sfaccettature di mente
e anima.
Liberamente tratto dall'opera di Italo Calvino, in
particolare "Le cosmicomiche", Cosmica luna
mette in scena il dialogo tra Calvino e Qfwfq, la
creatura mutante che ha vissuto ogni evento della storia
cosmologica. Intrecciando racconti che bizzarramente
avallano le più opposte e contraddittorie ipotesi
scientifiche, lo spettacolo ripercorre fantasticamente
le varie fasi di una evoluzione immaginaria, curiosa e
suggestiva. Ed evoca brandelli di una comica e surreale
storia del mondo ridicolizzata e resa fantastica dal
filtro deformante della memoria. Alice nella casa
dello specchio recupera la carica ironica del
linguaggio e del nonsense che caratterizzano il romanzo
di Lewis Carrol per narrare il fantastico viaggio di
Alice, personaggio sospeso tra la meraviglia infantile e
la serietà nell'affrontare i trabocchetti
spazio-temporali degli inquietanti personaggi che
abitano il paese "al di là dello specchio":
un invito a continuare a giocare il serissimo gioco
dell'infanzia con lo spirito da "paese delle
meraviglie". La magia delle bolle di sapone
ritorna, a grande richiesta, in Bufaplanetes,
nuova creazione della compagnia catalana Pep Bou
premiata da numerosi riconoscimenti: il protagonista è
un grosso pesce, figlio del vento, che scappa dalla
routine del teatro per dar vita a uno spettacolo
fantasmagorico in cui le bolle, fluttuando nel vuoto,
rendono lo spazio scenico il simbolo poetico della vita
e dell'umanità stessa. Altro grande successo della
passata edizione, torna Circoscienza, performance
che quest'anno è interamente dedicata ai fuochi
artificiali: artisti, pirotecnici e studiosi illustrano
le leggi fisiche, le equazioni matematiche e i teoremi
che rendono possibile l'antico spettacolo "del
botto". Nell'anno delle celebrazioni eisteiniane,
un omaggio all'insegna dell'ironia: l'opera buffa Ho
clonato lo zio Alberto confronta la biografia (vera)
di Albert Einstein con quella di un suo clone che ha
esiti meno... geniali.
Un fitto calendario di eventi speciali fa da corollario
spettacolare al Festival, a cominciare da Il Festival
viaggia: a partire dal 6 ottobre, in anticipo
sull'apertura ufficiale, fino al 25, il Festival della
Scienza "invade" gioiosamente con la varietà
dei suoi stimoli e delle sue idee le stazioni
ferroviarie di Milano, Torino e Roma. Qui, appositi
"corner della scienza" offrono ai viaggiatori
l'opportunità di incontrarsi, scambiare conoscenze e
"toccare con mano" i temi più attuali del
pensiero e della ricerca scientifica. Interverranno
nelle giornate di apertura e di chiusura della
manifestazione scienziati, filosofi e ricercatori di
primo piano (come Giulio Giorello, Piergiorgio Odifreddi,
Luigino Bruni, Alberto Piazza, Paolo Vezzoni, Silvio
Garattini, Enrico Alleva, Marcello Buiatti). La scienza
come fecondo stimolo alla fantasia: è questo il tema
dell'evento D'improvviso la scienza. Gruppi di
ragazzi da nove a dodici anni si affrontano in una gara
di improvvisazione mai proposta prima in altre rassegne
e fanno appello alla propria inventiva per rappresentare
ciò che viene loro suggerito dalla scienza. Una giuria
di personalità scientifiche, con l'ausilio del
pubblico, giudica coerenza, originalità e cooperazione
di ogni performance e decide la classifica. Il
Signore degli Anelli: il misterioso caso degli anelli
rubati coinvolge i ragazzi in un gioco di ruolo, che
è al contempo una caccia al tesoro, per far luce sul
furto degli anelli di Saturno e catturare i colpevoli.
Impossibile però recuperare gli anelli, che sono andati
distrutti: occorrerà trovare gli ingredienti giusti per
ricostruirli. Un gioco divertente, ma anche un'occasione
per indagare le caratteristiche del sistema solare e
scoprire le leggi che lo governano. La scienza dà
spettacolo nelle performance sperimentali di Magic Andy,
alias Andreas Korn-Muller, divulgatore scientifico e
autore di libri per ragazzi. In High energy Magic
Andy ricorre ai più spettacolari effetti speciali per
svelare i misteri dell'energia chimica (esplosioni
prodotte da congelamento con azoto liquido), meccanica
(acqua che bolle in una campana di risonanza),
biochimica (effetti di bioluminescenza in un grande
acquario di 50 litri), elettrica (taglio di una lastra
di ferro con torcia da saldatura). In Chemical Wild
West, il selvaggio West diventa teatro di
spettacolari esperimenti scientifici: pistoleri che
sparano più velocemente della propria ombra, cannoni a
idrogeno che colpiscono il pubblico, acqua che bolle con
le vibrazioni, esplosioni mozzafiato combinate con
fuochi di artificio. In Sinestesie. La pittura dei
suoni, le magiche note de "La serva
padrona" di Pergolesi vengono "dipinte"
in diretta nel corso di una performance di pittura e
offrono l'opportunità di esplorare uno dei temi di
ricerca del terzo millennio: la sinestesia. Con Le
vie della scienza, il Festival sbarca a Sanremo, la
città di Alfred Nobel e Italo Calvino. Puntando sulle
peculiari caratteristiche della cultura scientifica,
dell'ambiente naturale e della storia locale, il
Festival coinvolge i cittadini di Sanremo e delle aree
limitrofe con un programma incentrato su temi di grande
interesse scientifico (come la probabilità e il caso),
centrali nell'esperienza e nella cultura del gioco. La
mostra Le Ruote Quadrate, gli eventi legati a Circoscienza
e le conferenze svelano al pubblico gli imprevedibili
aspetti delle medesime leggi fisiche che governano le
attività quotidiane del casinò.
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