UN
TRISTE PRIMATO
di Bruno Barbini
Il fatto che il nostro giornale abbia cadenza mensile
consente al direttore di scegliere con la calma e la riflessione
necessaria largomento da privilegiare per sviluppare il suo
editoriale.
Un passaggio su internet, una scorsa alla rassegna stampa dei quotidiani
e settimanali più rappresentativi accantonati sul divano
dellufficio per essere poi vagliati al momento opportuno.
La scelta delleditoriale per questo mese cade ancora una volta,
purtroppo, su un fatto, che a me sembra abbia dellincredibile.
Il quotidiano è "LAvvenire" dell11
aprile.
In prima pagina, di spalla, un articolo di Maurizio Blondet titola
così: "Esecuzioni capitali-La Cina ha fatto boom".
Leggendolo la prima volta ho sentito un brivido freddo scorrere
sulla pelle e ho fatto fatica a pensare che tutto potesse essere
vero; soprattutto che la notizia passasse così, in sordina,
solo come fatto statistico come notizia di fantasia.
Ma quando ho letto che a dichiarare "i numeri" era un
organismo dal nome "Amnesty International" ho sbarrato
gli occhi ed ho riletto tutto daccapo.
E detto che nel 2001 sono state eseguite nel mondo 3048 condanne
a morte di cui 2468 portano il timbro di Pechino con un incremento,
rispetto allanno precedente, di oltre il 50%.
Si dice che la Cina attraversi un periodo di laboriosità
feconda con risultati molto positivi sul PIL.
E su questa crescita è forse inserita anche lattività
dei boia!!??
A conferma che si tratti di un "business" con alto contenimento
delle spese si precisa che il costo del proiettile per lesecuzione
viene addebitato ai parenti (si rilascia ricevuta).
E considerato un intrattenimento pubblico, alla esecuzione
assistono su "invito" non rifiutabile migliaia di persone.
Ma chi sono i condannati a morte? I colpevoli di omicidio, gli evasori
fiscali, chi froda le assicurazioni, ma anche chi vende cibi avariati.
Per non parlare di chi, oppositore del regime, tenta di sconfinare
dal Tibet o che comunque aiuti qualcuno a fuggire dal Paese.
I soldati di Pechino non fanno sconti.
Non intendo dilungarmi in commenti tanto sono evidenti i fatti ed
anche perché ci sarebbe troppo da scrivere.
Solo qualche telegrafica riflessione.
Non è poi vero che anche la Cina è così lontana;
fino a ieri anche lAfghanistan ci sembrava fuori dal mondo,
invece abbiamo capito che anche i loro fatti ci coinvolgono e ci
riguardano,
Come mai quasi sette esecuzioni al giorno, comprese le domeniche
e le feste comandate passano, mi sembra, inosservate?
Qualche altro quotidiano, ed anche la TV, si sono "scomodati"
nel dare "di striscio" la notizia!
Cosa fanno al riguardo quegli "attenti marciatori" e condottieri
di masse che sembrano tanto attenti a difendere i diritti degli
uomini e le regole della democrazia?
I "grandi maestri" laici, mezzi laici, tuttaltro
che laici, dove sono e cosa fanno per difendere il diritto sacrosanto
della vita? Forse hanno capito che per ora da quelle parti, è
meglio girare alla larga!
Nessuno si senta giustificato; è un orrore che dovrebbe scuotere
la coscienza di ognuno di noi.
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Per
il rilancio dellOspedale di Assisi...
PIU FURBI CHE SANTI
di Mario Cicogna
Un
consiglio comunale aperto ha messo a nudo le attuali carenze dellOspedale
di Assisi, ed ha sostanziato giustificate preoccupazioni sul futuro
del nosocomio locale.
Facciamo parlare i numeri, che sono questi: Assisano (popolazione
n. 54.761, stabilimenti ospedalieri n. 1, centri di salute n. 2,
posti letto n. 60), Trasimeno (popolazione n. 52.014, stabilimenti
ospedalieri n. 3, centri di salute n. 3, posti letto n. 103), Media
Valle Tevere (popolazione n. 53.311, stabilimenti n. 2, centri di
salute n. 3, posti letto n. 109).
Anche non considerando le iperbole delle presenze turistiche, si
vede chiaro già da questi dati che Assisi e la popolazione
dellarea assisana ricevono una diversa attenzione da parte
della Azienda Sanitaria, rispetto alla offerta invece riservata
al territorio ed ai cittadini delle altre due aree di competenza.
Due pesi e due misure, come si vede, anche nella possibilità
di ricorrere al ricovero ospedaliero in caso di bisogno. E forse
più elementi significativi di valutazione, sulla disparità
di trattamento emanato, potrebbero venire dai dati riguardanti lattività
dei distretti, ma il sindaco Bartolini ha precisato che la Direzione
della Usl2, al riguardo, non ha prodotto ancora alcuna informazione
utile e verificabile.
Ad aggravare il quadro della situazione, "fatti strani",
poi, starebbero succedendo ora allospedale di Assisi. Da un
po di tempo esso sarebbe "bersaglio di scelte aziendali
incomprensibili", che accentuerebbero i disservizi lamentati
da sempre più numerosi cittadini e segnalati dagli stessi
operatori della struttura, i quali denunciano anche stanchezza e
stress, legati ad eccessivi carichi di lavoro, con la impossibilità
ad essere ascoltati dal proprio Dirigente.
Negli ultimi due anni, più di 15 infermieri (i più
professionali), "quelli che garantivano la qualità del
servizio allinterno dellospedale", sarebbero stati
trasferiti nel territorio e sostituiti con personale precario, "tutto
da formare".
Allinterno dellospedale ci sarebbero un paio di impiegati
amministrativi con qualifiche non elevate, ma con compiti importantissimi
e gravosi, mentre nei distretti ce ne sarebbero cinque volte tanti
con qualifiche ben più elevate (14 tra Bastia e Santa Maria
degli Angeli).
La lista dei problemi è molto lunga e coinvolge anche il
cantiere di lavoro per la ristrutturazione post-terremoto (con un
solo geometra a part-time), gli addetti al centralino ed alla portineria,
il laboratorio di analisi, addirittura il servizio del 118, senza
personale proprio ma affidato, pensate, a quello del pronto soccorso,
a rischio cioè della copertura dellurgenza ospedaliera.
I degenti di Medicina "appoggiati" nel Reparto di Chirurgia,
per la mancata assegnazione di posti letto già disponibili
e "deliberati".
Ciliegina sulla torta, il ventilato indebolimento del ruolo della
Direzione Sanitaria dellOspedale, e in generale di tutta la
struttura ospedaliera.
Convinzione del sindaco Giorgio Bartolini è che, al fondo
di certe scelte da parte della Azienda Sanitaria, ci sia una forte
ed immotivata componente politica che si appalesa sempre di più,
ormai, anche agli occhi dei cittadini, che sempre più numerosi,
infatti, avanzano proteste in municipio.
Da qui il consiglio comunale aperto dei giorni scorsi, da qui lappello
del primo cittadino:"LOspedale di Assisi va subito rilanciato
e reintegrato professionalmente, con il ripristino della sua autonomia
organizzativa".
Da qui la nostra convinzione che, su questo problema, una volta
tanto ad Assisi dovremmo essere più furbi che santi.
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IL
SOGNO DELLUMBRIA PER UNA STRDA MODERNA VERSO LADRIATICO
Un gruppo di operatori commerciali e turistici del nostro territorio
ci ha fatto pervenire un documento che in larga misura è
condiviso dalla Redazione de "Il Rubino".
Pertanto, ritenendo le ragioni e le proposte di particolare importanza
economica per la città di Assisi e di Perugia, pubblichiamo
per intero il documento, confidando che gli sia riservata una cortese
attenzione.
Di certo lUmbria non può più vivere isolata
soprattutto non collegata ad unarteria che, sul versante marchigiano,
è stata completata fino a Civitanova Marche.
E a margine, che poi margine non è, invitiamo il Comune di
Assisi, gli albergatori e gli operatori turistici, lAzienda
di Soggiorno (?), lAssociazione Commercianti ad indire un
convegno, una manifestazione per dibattere la intelligente sollecitazione
dei sensibili operatori del nostro territorio.
Le conseguenze negative del terremoto del 1997 sul
turismo in Umbria, sono state assorbite ed in qualche caso si sono
avuti, oltre il recupero del perduto, anche aumenti delle presenze
turistiche solo in alcune zone della regione.
Mentre ciò si è verificato ad esempio a Perugia ed
altre città umbre, Assisi non ha ancora recuperato le grandi
perdite di affluenza turistica dei tempi precedenti levento
sismico ed anzi lo scorso anno cè stata ancora una
situazione piuttosto difficile.
Il turismo di Assisi è per gran parte un turismo di carattere
religioso e la zona dItalia che più è affezionata
a tributaria nei suoi confronti è quella sud-orientale, Abruzzo,
Molise, Puglia e Basilicata, da dove provengono gran parte dei pellegrinaggi
verso lUmbria.
Come ci viene continuamente segnalato, tantissimi gruppi e tante
famiglie di quelle zone, lamentano il difficile accesso alla nostra
regione ed optano pertanto sempre più spesso per recarsi
in altre regioni e si sa che lItalia è piena di santuari
da visitare.
Occorre quindi che la Regione dellUmbria e gli altro soggetti
preposti pensino non solo a Perugia il cui isolamento esiste solo
nella fantasia del sindaco di quella città, ma anche ad Assisi
ed al resto della regione.
Si pone quindi di porre come priorità assoluta per lUmbria
il completamento della strada statale 77 da Civitanova ad Assisi
e Perugia tutta a quattro corsie a scorrimento veloce in quanto
la progettazione della stessa esclude in maniera assoluta problemi
di carattere ambientale e non ha pertanto senso alcuno avere dubbi
in proposito e perché i contrari andrebbero contro lo sviluppo
regionale e contro i lavoratori del settore turistico-alberghiero
e si sa che non lo vogliono.
Il vantaggio per Assisi e Perugia sarebbe incalcolabile anche perché
si potrebbe andare da Bari a Firenze, Genova, Milano transitando
per Perugia e per lUmbria.
Gli operatori turistici di Assisi e quelli delle attività
commerciali ed industriali del comprensorio, ultimamente duramente
provati dalla crisi occupazionale, chiedono un impegno forte ed
immediato di tutte le forze politiche onde evitare che per tre decine
di chilometri non si possa avere quel collegamento di cui sopra
che è determinante ed improcrastinabile per lo sviluppo non
solo turistico ma anche commerciale ed industriale della nostra
regione.
Viene da pensare che se Perugia ed Assisi avessero fatto parte di
una regione come quella delle Marche, non solo la S.S.77, ma anche
la Perugia-Ancona e la stessa Flaminia sarebbero state completate
già da molto tempo rompendo veramente lisolamento della
nostra regione.
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IL
DECALOGO DI ASSISI: Dieci propositi di pace
Levento storico di Assisi del 24 gennaio scorso ha sottolineato
limportanza fondamentale di scegliere per il futuro fra amore
e odio.
Giovanni Paolo II si è adoperato non solo per convocare i
capi delle altre religioni ma ha ritenuto utile suggellare levento
invitando quanti sono direttamente responsabili del presente e del
futuro del mondo ad impegnarsi per dare soluzione di pace concreta
e duratura a quella terra che racconta la storia di Cristo.
Per percorrere la via della pace e della solidarietà il Papa
ha riunito dieci proposte di impegno con lauspicio di condurre
tutti gli uomini di buona volontà a ricercare la giustizia,
la libertà, lamore e il rispetto per la vita.
Questi i dieci propositi di Assisi consegnati da Giovanni Paolo
II ai Capi di Stato o di Governo:
1 Ci impegniamo a proclamare la nostra ferma convinzione che la
violenza e il terrorismo si oppongono al vero spirito religioso
e, condannando qualsiasi ricorso alla violenza e alla guerra in
nome di Dio o della religione, ci impegniamo a fare tutto il possibile
per sradicare le cause del terrorismo.
2 Ci impegniamo a educare le persone al rispetto e alla stima reciproci,
affinché si possa giungere a una coesistenza pacifica e solidale
fra i membri di etnie, di culture e di religioni diverse.
3 Ci impegniamo a promuovere la cultura del dialogo, affinché
si sviluppino la comprensione e la fiducia reciproche fra gli individui
e fra i popoli, poiché tali sono le condizioni di una pace
autentica.
4 Ci impegniamo a difendere il diritto di ogni persona umana a condurre
unesistenza degna, conforme alla sua identità culturale,
e a fondare liberamente una propria famiglia.
5 Ci impegniamo a dialogare con sincerità e pazienza, non
considerando ciò che ci separa come un muro insormontabile,
ma, al contrario, riconoscendo che il confronto con la diversità
degli altri può diventare unoccasione di maggiore comprensione
reciproca.
6 Ci impegniamo a perdonarci reciprocamente gli errori e i pregiudizi
del passato e del presente, e a sostenerci nello sforzo comune per
vincere legoismo e labuso, lodio e la violenza,
e per imparare dal passato che la pace senza la giustizia non è
una pace vera.
7 Ci impegniamo a stare accanto a quanti soffrono per la miseria
e labbandono, facendoci voce di quanti non hanno voce e operando
concretamente per superare simili situazioni, convinti che nessuno
possa essere felice da solo.
8 Ci impegniamo a fare nostro il grido di quanti non si rassegnano
alla violenza e al male, e desideriamo contribuire con tutte le
nostre forze a dare allumanità del nostro tempo una
reale speranza di giustizia e di pace.
9 Ci impegniamo a incoraggiare qualsiasi iniziativa che promuova
lamicizia fra i popoli, convinti che, se manca unintesa
solida fra i popoli, il progresso tecnologico espone il mondo a
crescenti rischi di distruzione e di morte.
10 Ci impegniamo a chiedere ai responsabili delle nazioni di compiere
tutti gli sforzi possibili affinché, a livello nazionale
e a livello internazionale, sia edificato e consolidato un mondo
di solidarietà e di pace fondato sulla giustizia.
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ANCORA
SULLA PRIORANZA DEL PIATTO DI S.ANTONIO
A distanza di una settimana è pervenuta in redazione sia
la lettera che segue di Vincenzo Cavanna sia la lettera di Gabriele
Del Piccolo presidente dellAssociazione Priori.
Riteniamo di fare cosa gradita pubblicarle ambedue con lo scopo
di coinvolgere "nella disputa" tutti gli associati e tutta
la comunità angelana. Visto il calore degli interventi, fermo
restando il tono garbato e corretto, chiunque si senta disponibile
a contribuire alla soluzione delle scelte può approfittare
della Redazione del Giornale o prendere contatti con gli interessati.
Non cè bisogno di dimostrare quanta sia laffezione
degli angelani ai Priori; avere opinioni diverse non significa denigrarne
il ruolo.
La critica quando è animata da propositi leali è sempre
e comunque utile e costruttiva. Leccesso di affetto qualche
volta sconfina nelle incomprensioni.
Tutta la Redazione de Il Rubino, angelana e non, è certa
che le diversità di opinione saranno quanto prima risolte
nella maniera migliore e che da questo risultato sarà ancor
più accresciuta la stima e la simpatia per i Priori e per
le Prioranze.
Carissimo direttore,
passata ormai la tregua pasquale e dato che fino ad ora non vi è
stato nessun riscontro ai "pareri" espressi dal Sig.Marcello
Piccioni con la sua nota apparsa sul "Il Rubino" ( N.°2/28.02.02),
ti chiedo ancora ospitalità per precisare alcuni aspetti
e non per polemica dato anche il fatto che condivido molti dei suoi
"punti di vista". Non intendo farlo in nome e per conto
di nessuno, ma solo a carattere personale in quanto la discussione
su questo argomento ha avuto inizio in seguito alla pubblicazione
(Il Rubino n°1/gennaio 2002) delle mie considerazioni
sulla Festa del Santo Patrono.
A questo punto mi ritengo già soddisfatto perché ho
raggiunto il mio scopo che è quello di aver sollevato il
"problema" che, è inutile negarlo, esiste. Ne ho
parlato in seno allAssociazione dei Priori e al di fuori di
essa e finalmente se ne discute; spero pertanto che non finisca
tutto qui e che si possa dibattere largomento in una pubblica
assemblea appositamente indetta.
Il Sig.Piccioni analizza i fatti dicendo che il Piatto di S.Antonio
è una "delle più simpatiche tradizioni"
fondata sul ringraziamento per "grazia ricevuta", con
lofferta del piatto ai poveri (di ogni specie), gratuitamente.
Io vorrei aggiungere che la "grazia" fu ricevuta non solo
dagli uomini ed i piatti per i poveri erano destinati sia agli uomini
che alle donne.Possiamo essere daccordo che la tradizione
è stata tenuta in piedi in modo "amichevole" per
merito dei compianti: Sor Neno Biagetti e del Parroco di allora
P.Piergrossi, insieme ad altri; infatti i "primi" Priori
si adoperavano per acquistare direttamente tutto il necessario per
preparare il piatto che poi cucinavano e distribuivano loro stessi.
Dobbiamo però ricordare che si trattava di alcune decine
di piatti e non di migliaia (abbiamo superato quota 2000
con ledizione del 1991; nel 2002 siamo arrivati intorno
ai 3700). La tradizione dellofferta del "Piatto"
ai poveri ed il contenuto dello stesso, vengono sempre categoricamente
rispettati.
Si critica poi il fatto che i Priori Serventi fanno liberamente
quello che vogliono e che ritengono più opportuno; io dico
che sia giusto così, lasciando loro la libertà di
promuovere iniziative collaterali ( che siano magari sempre più
attinenti con le tradizioni della festa) e la libertà di
spendere quanto essi desiderano senza dover rendere conto a nessuno.
Che la festa poi sia solo "godereccia", non lo credo affatto
visto che la gente partecipa numerosa alle manifestazioni preliminari
e collaterali; molte centinaia di persone presenziano alle Funzioni
religiose della Domenica, sfilano in Processione, assistono alla
benedizione finale e prendono con devozione il pane benedetto.
Per quanto riguarda lAssociazione dei Priori credo che possa
fare di più per migliorare la festa del Piatto, ma che debba
"reggere tutte le tradizioni angelane" (dal Venerdì
Santo alla Pasqua, dal Transito di S.Francesco al Perdono, dalla
fiera dei Santi al Natale), questo non è assolutamente il
suo compito. Forse il Sig.Piccioni ha mirato in una direzione, ma
intendeva colpire da unaltra parte.
Sono daccordo che bisognerebbe incentivare tutte queste lodevoli
iniziative in modo che non ci vengano sottratte da altri, come egli
afferma essere avvenuto per la festa dellAmore da parte del
Vescovo di Terni.
Esistono già a S.Maria degli Angeli numerose ed affermate
Associazioni preposte a questi compiti le quali, per quanto mi risulta,
non respingono affatto la collaborazione di nessuno e chi ha nuove
idee o proposte da fare, si faccia pure avanti senza aspettare che
siano sempre gli altri a fare le cose, per poi sistematicamente
criticarle.
Tutte le manifestazioni che vengono effettuate nel nostro paese
sono portate avanti quasi sempre dalle solite persone ed il compito
più gravoso in questo senso spetta sicuramente alla Pro-Loco
che deve coordinare le varie iniziative ed alcune gestirle direttamente
e, diciamolo pure, lo fa abbastanza bene. E evidente pertanto
che il Sig.Piccioni ha fatto un po di confusione nellattribuzione
dei ruoli spettanti a ciascuna Associazione.
Sono daccordo sulla diagnosi delle varie malattie che affliggono
la nostra comunità, ma ciascuno deve ( o dovrebbe) fare la
propria parte per la cura di tali malanni ( senza aspettare sempre
la manna dal cielo) se vogliamo vivere un po meglio tutti.
Piccioni afferma inoltre che è stata abbandonata la Festa
del Perdono e che il 2 agosto 1985 a S.Maria degli Angeli avvenne
la "riconciliazione" tra una giapponese sopravvissuta
al bombardamento di Hiroshima ed il figlio di un soldato americano;
che non vengono sfruttati a dovere i messaggi "assisani"
del Santo Padre Giovanni Paolo II° sul tema della pace ed altro
ancora e che non possiamo delegare ad altri quello che ci
compete e ci spetta come nativi e difensori delle tradizioni, della
cultura e dei valori umani, assisani e francescani della nostra
terra. Parole sacrosante, ma lAssociazione dei Priori
in tutto questo centra ben poco, deve fare solo il suo mestiere
e possibilmente farlo bene, che è quello di migliorare la
festa del Patrono S.Antonio: Io per parte mia ho fatto una proposta
che potrà essere oggetto di discussione, ma contribuirà
certamente a migliorare la festa stessa, perché sono sicuro
che la donna tra i Priori e dentro lAssociazione,
conta e ci farà contare di più.
Non credo che le "Prioresse" saranno sprecate perché
sarebbero solo oggetto di attrazione (questaffermazione sottovaluta
lintelligenza femminile), dato che la donna nella società
moderna si è saputa rendere sempre più protagonista
essenziale, inserita con successo in tutti i campi ed in molti casi
superando i "maschi"; solo per fare il "Priore"
non sarebbe idonea? Ma vogliamo proprio scherzare? Si, ritengo che
su questo argomento si voglia proprio scherzare.
Il mondo ha fatto molta più "strada" negli ultimi
due o tre decenni di quanta ne abbia fatta nei due o tre secoli
precedenti; è ora pertanto di uscire da quel mondo incantato
delle favole e guardare in faccia la realtà che ci circonda.
Dato che il Sig.Piccioni ha citato il bombardamento atomico di Hiroshima,
vorrei ricordare un fatto: qualche anno dopo la fine della seconda
guerra mondiale, furono scoperti in alcune isole del Pacifico, soldati
giapponesi armati di tutto punto; non sapevano che la guerra fosse
finita da tempo e continuavano a combattere a modo loro un nemico
inesistente. Allinizio del 3° millennio vi sono ancora
uomini (anzi maschi) che considerano le donne come "esseri
inferiori" ma, come gli ultimi soldati giapponesi, si devono
convincere che questa loro guerra è ormai persa per sempre.
Ti saluto cordialmente.
Vincenzo Cavanna
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LOPINIONE
DEL PRESIDENTE
DELLASSOCIAZIONE PRIORI DEL PIATTO DI S.ANTONIO
Gent.mo Direttore,
ti confesso che non era intenzione dellAssociazione aprire
un dibattito sulle personalissime esternazioni e considerazioni
del Geom. Vincenzo Cavanna da te pubblicate sul Rubino n.1 del 1
gennaio 2002, ma dopo aver letto la lettera scritta dal Rag. Marcello
Piccioni, pubblicata sul Rubino n.2 del 28 febbraio 2002, si impone
da parte mia e dellAssociazione che rappresento, fornire qualche
dato di fatto con lo scopo di fare un po di chiarezza.
In particolare al Geom. Vincenzo Cavanna rispondo dicendo che il
nostro Statuto, attualmente, non prevede la nomina delle Prioresse
Serventi, ma, in caso di mancanza di Priori, la rielezione
dei Priori che abbiano prestato il loro servizio da almeno 10 anni.
In ogni caso lAssociazione garantisce la continuità
del Piatto se dovessero mancare dei Priori. Oggi è questa
la situazione accettata dai più e sancita dallo Statuto stesso.
Un particolare ringraziamento lo devo al Rag. Marcello Piccioni
per tutte le attività che, secondo lui, la nostra Associazione
dovrebbe svolgere. Purtroppo non tutti la pensano allo stesso modo,
anzi
Comunque è ormai assodato che il compito principale della
nostra Associazione sia quello di tramandare e divulgare la tradizione
del Piatto di S. Antonio Abate, mentre altre manifestazioni civili
e religiose, da lui elencate, riguardino più da vicino altri
Enti e/o sodalizi. In ogni caso, l'Associazione è sempre
disponibile ad ogni richiesta di partecipazione, rimanendo sempre
nell'ambito dei suoi scopi sociali e non si limita ad organizzare
solo Fagiolate con le cotiche e sbicchierate, ma partecipa attivamente
e fattivamente, insieme ai Priori Serventi di ogni anno, all'organizzazione
della magnifica Festa del Piatto di S. Antonio Abate.
Più volte invitati dall'Amministrazione Comunale di Assisi,
abbiamo partecipato, dando un tocco di folclore, a varie cerimonie,
quali: l'inaugurazione della targa dell'UNESCO presso la Basilica
di S. Maria degli Angeli, la cerimonia per la riapertura al pubblico
del Palazzetto del Capitano del Perdono, l'inaugurazione della "Mattonata"
ed il riposizionamento della Statua della Madonna sulla facciata
della Basilica.
Nel mese di maggio del 2000, una nostra delegazione ha presenziato
a Perugia alla premiazione culturale di poeti e scrittori, organizzata
dall'Associazione "Futuro Insieme", facendo da "cornice"
all'avvenimento.
Nello stesso mese abbiamo organizzato e accompagnato a far visita
alla "Perugina" di S. Sisto, studenti della Scuola Media
di S. Maria degli Angeli che avevano partecipato al Concorso indetto
dalla nostra Associazione.
Ritengo opportuno anche evidenziare alcuni particolari che fanno
onore al nostro Sodalizio. Per esempio, mi piace ricordare che,
per ampliare la partecipazione di vari animali ed in particolare
di cavalli, negli anni '80, si sono attivati i Priori Consiglieri
della nostra neonata Associazione, andando a destra e a manca in
cerca di cavalieri disponibili a partecipare al corteo, offrendo
loro, in cambio, la consumazione del Piatto di S. Antonio ed accollandosi
gli oneri per il trasporto degli animali.
I nostri amici Priori hanno avuto la fortuna di incontrare il sig.
Bricca di Mantignana, una magnifica persona, che, appassionatosi
alla manifestazione, ha cominciato a partecipare volontariamente
con alcuni amici cavalieri, "dando il via" a quella che
oggi è diventata una partecipazione numerosissima e spontanea
di cavalli e cavalieri.
È da allora che ogni anno, provenienti da varie parti dell'Umbria,
vengono con devozione a far benedire i loro animali, partecipando
al tradizionale corteo. Per l'occasione, l'Associazione offre loro
gli ormai tradizionali "fazzolettoni", il pane benedetto
e medaglie ricordo.
All'inizio degli anni '80, gli Alberghi fino ad allora disponibili
ad ospitare il tradizionale Piatto di S. Antonio, per varie vicissitudini
non hanno potuto dare la loro disponibilità, cosicché
la Tradizionale Festa del Piatto di S. Antonio ha corso il serio
rischio di interrompersi.
Ed è in quel particolare momento che l'intervento determinato
della nostra Associazione, ha scongiurato tale evenienza trovando
la disponibilità della ex "Casa del Pellegrino",
del Refettorio dei Frati ed infine del capiente Albergo "Domus
Pacis".
Successivamente, dal 1993, d'accordo con i Priori Serventi di ogni
anno, per far conoscere la Tradizione del Piatto, abbiamo coinvolto
gli alunni della Scuola Media di S. Maria degli Angeli, creando
un concorso ad hoc riguardante La Cultura e la Tradizione
del Piatto di S. Antonio Abate, in modo che i giovani, che
saranno i Priori di domani, si possano rendere conto di quanto sia
importante tramandare la più bella Tradizione della nostra
cittadina approfondendo, nel contempo, la conoscenza di S. Antonio
Abate e del miracolo che ha donato a S. Maria degli Angeli, nel
lontano 1860. Per l'occasione, la premiazione degli studenti più
meritevoli viene organizzata dalla nostra Associazione, ma autogestita
dagli studenti e insegnanti di tutta la scuola. Uno spettacolo in
cui gli stessi ragazzi conducono e si esibiscono.
Per evitare la confusione, molto diffusa, tra S. Antonio Abate e
S. Antonio da Padova, il Consiglio dell'Associazione (1998 - 2001)
ha redatto e diffuso un opuscolo (pubblicato anche dal Rubino n.1
del 1 gennaio 2002) in cui viene trattata brevemente la vita del
Santo, le motivazioni per cui è nata lAssociazione,
nonché alcuni elementi Tradizionali della Festa, da mantenere
ed osservare.
L'Associazione, ritenendo doveroso individuare dove fossero custodite
le Reliquie di S. Antonio Abate, dopo varie informazioni, ha definitivamente
individuato la Chiesa di S. Trophime in Arles (Francia) dove nei
giorni 5-6-7-8- ottobre 2000, ci siamo recati per rendere omaggio,
per la prima volta nella storia di S. Maria degli Angeli, alle Reliquie
del Santo. Emozioni, cordialità e serenità hanno pervaso
tutti i partecipanti. Per l'occasione abbiamo sfilato per la via
principale di Arles indossando i nostri policromi mantelli, siamo
stati ricevuti da una rappresentante del Comune di Arles e, per
sottolineare l'incontro, abbiamo donato un piatto di ceramica dipinto
a mano, raffigurante S. Antonio Abate, sia alla Chiesa che all'Assessore
alla Cultura del Comune di Arles.
Da almeno 10 anni l'Associazione, per esaltare anche altri valori
spirituali della manifestazione, provvede a recapitare il Piatto
di S. Antonio al domicilio dei Priori impossibilitati ad intervenire
alla manifestazione per vari impedimenti di salute o di età.
Personalmente è dall'inizio di questa tradizione che partecipo
con entusiasmo alla consegna di questi particolari "Piatti
di S. Antonio" e vi posso assicurare che si provano delle profonde
emozioni perché questi nostri amici Priori, in quel giorno,
sentono e vivono la vicinanza della nostra Associazione con commozione.
Siamo noi a ringraziare loro per questi particolari momenti che
ci sanno donare.
Perseguendo sempre l'intento di diffondere e far conoscere la Festa
del Piatto, nel 1996 su invito di RaiUno una delegazione dell'Associazione
ha partecipato, a Roma, alla trasmissione televisiva "Il Paese
delle Meraviglie" condotta da Pippo Franco e Melba Ruffo. In
quell'occasione, anche se si è trattato di una presenza scenografica,
ho avuto la possibilità di illustrare brevemente in TV il
contenuto del nostro straordinario Piatto di S. Antonio. In seguito
a questa partecipazione sono stato successivamente e personalmente
raggiunto telefonicamente dal Presidente della Federazione Italiana
Circoli Enogastronomici (F.I.C.E.), Dott. Francesco Mazzoli, che
si è dimostrato particolarmente interessato a tutte le manifestazioni
della Festa del Piatto.
Oggi facciamo parte, come Associazione, della F.I.C.E.
Quest'ultima, nel mese di ottobre del 2001, ci ha invitato a sfilare
per le vie di Torgiano dove aveva programmato il raduno nazionale.
In primavera 2001, una nostra rappresentanza è stata ospite
della trasmissione "Il Sabato del Villaggio" in Assisi,
condotto da Mengacci su Rete 4 (Mediaset).
In ogni circostanza abbiamo sempre partecipato indossando i nostri
policromi mantelli con in testa il Labaro della nostra Associazione.
Più volte abbiamo presenziato alla Festa del Perdono; collaboriamo
da anni con la Pro Loco nell'ormai famoso "Corteo dei Fiori
e dei Mostaccioli" che si svolge il 3 ottobre di ogni anno,
volendo ricordare la visita di Frate Jacopa de Sette Soli in visita
a S. Francesco morente.
Nel mese di giugno c'è l'annuale Pranzo Sociale a cui vengono
invitati i Priori Serventi dell'anno successivo (Priori Entranti),
Autorità Civili e Religiose ed alla loro presenza vengono
premiati con targhe ricordo i Priori Decani.
A questo punto, mi sembra che si possa concludere il discorso facendo
presente che l'annuale ricorrenza "magnereccia
"
è limitata al giorno della "FAGIOLATA" in cui i
Priori e non, Simpatizzanti e non, insomma tutti, possono gustare
un Piatto di fagioli con le cotiche, una bella bruschetta ed un
bicchiere di vino, il tutto offerto dall'Associazione che in quello
stesso giorno propone il tesseramento per l'anno successivo.
È diventato anche questo un bel momento di socializzazione
e di incontro che non merita certo di essere deriso o quasi.
Visto e considerato che non fa parte né dello Statuto né
del nostro modo di essere, avere una bella dose di autorevolezza
ed imporre le nostre decisioni (la PRIORANZA SERVENTE è autonoma),
cerchiamo sempre l'incontro e il colloquio con le varie Prioranze
Serventi, con l'intento di collaborare, indicando loro le linee
principali entro cui deve svolgersi la Festa.
Ringraziando ancora per l'ospitalità concessa dal Rubino;
saluto tutti molto cordialmente.
Pace e bene.
Gabriele Del Piccolo
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CONVEGNO
INTERNZIONALE DELLACCADEMIA PROPERZIANA DEL SUBASIO
LAccademia Properziana del Subasio da alcuni anni si avvale
del Centro studi di poesia latina in distici elegiaci per onorare
il suo massimo poeta Properzio.
E il 24 26 maggio 2002, fedele ad un appuntamento, viene
organizzato il convegno Internazionale "Properzio tra Storia,
Arte e Mito" grazie al Comitato Organizzatore del Convegno,
formato da Nino Scivoletto, Ordinario di Letteratura latina allUniversità
Tor Vergata di Roma, Paolo Fedeli, Ordinario di letteratura latina
allUniversità di Bari, Carlo Santini, Ordinario di
letteratura latina dellUniversità di Perugia, Giuseppe
Catanzaro, Presidente dellAccademia Properziana del Subasio
e Presidente del Comitato Organizzatore e Francesco Santucci, Vicepresidente
dellAccademia Properziana del Subasio.
Il Convegno di cui è segretaria la prof.ssa Maura Antognelli
Ferrini, sarà inaugurato nel Palazzo dei Priori con il saluto
del Sindaco della città dr. Giorgio Bartolini e delle altre
autorità e con la prima relazione del Prof. Giorgio Bonamente
dellUniversità di Perugia Properzio, un esponente
dellaristocrazia municipale di Asisium nella Roma di Augusto.
Seguirà il prof. Filippo Coarelli dellUniversità
di Perugia Assisi, Roma, Tivoli : I luoghi di Properzio
e immediatamente dopo il prof. Ellen Green e dellUniversità
di Oklaoma USA Propertius 2,7 and Augustan Ideology.
Il pomeriggio si apre con il Prof.Augusto Fraschetti dellUniversità
- La Sapienza di Roma "La tarpeia di Properzio"
e il prof. Francis Cairns della Florida University Variations on
Hylas in Propertius 1,20.
Il pomeriggio si conclude con il prof. Roberto Guerrini dellUniversità
di Siena Dal testo allimmagine. Temi e modalità
delliconografia properziana e il prof. Carlo Pellegrino
dellUniversità di Perugia "Immagini del rituale
funebre nelle elegie di Properzio".
Il giorno 25 si apre con il prof. Cristiano Grottanelli dellUniversità
di Modena con "Aspetti del mito nelle Elegie di Properzio"
e il prof. Carlo Santini dellUniversità di Perugia
con "Properzio e i Fasti di Ovidio: inserzioni mitologiche"
e la dott.ssa Irma Ciccarelli dellUniversità di Bari
concluderà la mattinata con Motivo della tempesta
in Properzio e Ovidio. E prevista lescursione
a Gubbio. La Domenica, 26 maggio alle ore 9,30 parlerà il
prof. Maurizio Bettini dellUniversità di Siena con
Tarpeae turpe sepulchrum fabor. Discorso autorevole
e discorso screditato, seguito dal prof. Paolo Fedeli dellUniversità
di Bari con La retorica dellesempio mitico e il
prof. Emilio Pianezzola dellUniversità di Padova che
trarrà le conclusioni. Loccasione sarà propizia
per presentare lopera: Properzio, Elegie, traduzione
in lingua portoghese per conto dellAccademia Properziana del
Subasio a cura di Aires Augusto.
Il convegno si avvale di 20 borsisti.
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PIO
DE GIULI ELETTO CONSIGLIERE REGIONALE DELLAVIS UMBRIA
Pio De Giuli, veterano dei donatori di sangue di Assisi, decorato
di medaglia dargento, già Presidente della Sezione
AVIS Franco Aristei nel triennio 1996-1999, è
stato eletto Consigliere Regionale dellAVIS dellUmbria.
Lambito riconoscimento premia tutta la sezione che al termine
dellanno 2001, con i suoi 883 donatori, ha reso disponibili
1243 unità di sangue per il locale ospedale e per altre realtà
del territorio regionale.
Lelezione è avvenuta nel corso della 31a Assemblea
Regionale dellAVIS (Terni 13-14 aprile 02) dove 75 delegati,
in rappresentanza dei 19.956 donatori dellUmbria, hanno eletto
il nuovo Consiglio che ha visto premiato con il maggior numero di
voti individuali il Presidente Regionale uscente , Andrea Casale.
Per lAVIS Comunale di Assisi si tratta di un secondo successo,
dopo quello che in precedenza aveva portato a far parte dello stesso
Consiglio Regionale, lattuale Presidente ,Massimo Paggi. Per
una realtà relativamente giovane ( la Sezione è stata
fondata nel 1980), ma costantemente in crescita, il risultato appare
particolarmente lusinghiero perché consente una elevata rappresentatività,
garantita dalla voce autorevole del neo eletto, che ha già
dimostrato in altri contesti di saper coniugare deontologia e professionalità,
anche nel volontariato che- per le dimensioni assunte - non può
prescindere da queste due doti fondamentali.
Di queste aveva parlato la Presidente della Giunta Regionale, Maria
Rita Lorenzetti che ha espresso allAssemblea ternana la fiducia
e la stima delle Istituzioni, confermando la volontà di mantenere
con lAVIS il clima di collaborazione finora instaurato e,
soprattutto, di dare risposte concrete nel Piano Sanitario Regionale
al fine di garantire massima sicurezza ed affidabilità del
servizio e, quindi, promuovere efficacemente nella popolazione,
specialmente tra quella giovanile, il nobile gesto di solidarietà
umana.
Allamico e prezioso collaboratore della nostra testata dott.
Pio De Giuli formuliamo sinceri rallegramenti ed un augurio di buon
lavoro.
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Il
Rotary per Assisi
ALVIERO MORETTI PARLA DELLAEROPORTO REGIONALE DI SANTEGIDIO
Pio De Giuli
Giovedì 11 aprile il rotariano Alviero Moretti, Presidente
della CCIAA di Perugia e della SASE (Società di gestione
dei servizi aeroportuali di SantEgidio) ha illustrato ai Soci
del Rotary Club di Assisi i risultati e le prospettive dellimportante
infrastruttura alla quale è legato, in maniera imprescindibile,
il modello di sviluppo complessivo del territorio.
A margine degli appunti relativi allinteressante serata trovo
annotato "CI CREDE: MERITA FIDUCIA". Infatti il dinamico
Presidente, dopo aver premesso un quadro positivo dellincremento
dei volumi di traffico registrati nellultimo triennio, ha
segnalato la disponibilità di finanziamenti per complessivi
8,5 milioni di Euro ( circa 17 miliardi delle vecchie lire),destinati
al prolungamento delle piste di volo fino a poter impiegare velivoli
di almeno 100 posti, alla razionale dislocazione dei servizi antincendio,
allampliamento del piazzale di sosta, al potenziamento dellaerostazione
ancora priva di una zona VIP, indispensabile per la tipologia di
utenti che nei mesi recenti ha annoverato il Capo dello Stato, diplomatici,
manager di alto livello, capitani dindustria, persino Principi
degli Emirati Arabi.
Una delle parole chiave usate dal relatore è stata "Privatizzazione"
,un modo efficace per rompere lisolamento e recuperare competitività
così come ha fatto, ad esempio, lo scalo di Bologna che oggi
è in grado di decongestionare i grandi scali del nord Italia,
grazie a quel 52% di capitale privato che ha velocizzato e reso
incisivo il modo di procedere delle istituzioni.
In Umbria, malgrado il ruolo incisivo finora svolto dalla Presidente
Rita Lorenzetti, cè ancora molta strada da fare se
si pensa che il Comune Capoluogo (Perugia) è presente in
SASE con l8,93% e quello di Assisi è "fanalino
di coda" con appena lo 0,03%: eppure il binomio Perugia-Assisi
è sicuramente vincente nel mondo, purchè lo si valorizzi
inserendolo nei circuiti del traffico internazionale in maniera
tale da offrire risposte adeguate alla domanda del mercato che oggi
non è composto soltanto dai flussi turistici, di grande importanza
per lUmbria, ma anche da persone del mondo degli affari che
hanno bisogno di spostamenti veloci in grado di comprimere e rendere
competitiva la variabile temporale delle attività.
Per scommettere sul futuro occorre riappropriarsi del rispetto dovuto
ad una grande Regione che merita di divenire, con laiuto e
lintervento delle Università, un centro pulsante della
cultura, vigile alle opportunità offerte dallo sviluppo prevedibile
della Convegnistica che potrebbe avvalersi della posizione baricentrica
dellaeroscalo umbro, alla quale pure guardano con interesse
gli specialisti del traffico aereo delle merci.
Alviero Moretti è stato in grado di "contagiare entusiasmo"
come si era prefisso e come da tempo va facendo in tutte le occasioni
di contatto con le comunità interessate. La sua personale
ed incisiva interpretazione del "servire" rotariano costituisce
un esempio stimolante per tutti coloro che, ai vari livelli, sono
in grado di dare consistenza alla comune identità e alle
speranze concrete dellUmbria che non debbono restare deluse.
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IL
SAMARITANO TORNA ALLA RIBALTA
di Riccardo Eugeni
Credo che in molti si saranno chiesti, in questi ultimi due anni,
come mai non venisse più assegnato a Petrignano il premio
Il Samaritano, creato per onorare la memoria dellindimenticabile
Giancarlo Tofi, deceduto in un incidente stradale dopo aver soccorso
un automobilista in difficoltà.
Grazie alla pro-loco locale, nella persona del presidente Claudio
Mancinelli, la scorsa estate questo importante avvenimento, che
come pochi ha contribuito a far conoscere Petrignano in Italia e
nel mondo, è tornato alla ribalta grazie ad una mostra fotografica
allestita durante le celebrazioni del Santo Patrono S. Pietro, dedicata
esclusivamente a tutti i vincitori del premio e che ha riscosso
un successo sinceramente inaspettato.
Lallestimento fotografico è stato il primo passo per
comunicare limpegno dellente a coltivare questa iniziativa,
con lintenzione però di spostare leggermente lobiettivo
finale: alla consegna del premio, verranno affiancate iniziative
collaterali che diano risalto ad una tematica importante come quella
della sicurezza stradale e della collaborazione fraterna in nome
della vita.
Se non ci saranno intoppi nella macchina organizzativa, la prossima
premiazione dovrebbe avvenire nel periodo di ottobre/novembre, quando
finalmente potremo di nuovo onorare un uomo qualunque che ha messo
a repentaglio la sua vita per salvare, magari, quella di uno sconosciuto.
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ARRIVA
LA MILLE MIGLIA
Un mix di sport, di cultura, di ingegno: questa è la Mille
Miglia.
La vedremo sfrecciare sulle nostre strade venerdì 3 maggio
pomeriggio. Il fascino dei ricordi di questa memorabile corsa daltri
tempi ( 1927-1957) non tramonta, anzi, cresce anno dopo anno tanto
da essere annoverata, a pieno titolo, come evento internazionale.
Oltre ledizione annuale italiana, la più bella, la
Mille Miglia viene esportata in Nord e Sud America, Giappone, altri
paesi europei.
Per misurare la portata della manifestazione, ecco alcune cifre:
715 richieste di partecipazione, 372 gli equipaggi ammessi, 27 le
nazioni partecipanti, 54 le marche automobilistiche rappresentate.
Nei giorni 2, 3 e 4 maggio 2002 sarà quindi festa grande
sul mitico percorso Brescia-Roma-Brescia.
La manifestazione che vanta, tra laltro, il sostegno dellAlto
Patrocinio del Presidente della Repubblica, ladesione della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, vedrà sfilare concorrenti
famosi del mondo dello sport, del cinema, del giornalismo ma soprattutto
gli appassionati di automobili.
Non mancheranno i piloti del gentil sesso i cui numeri di gara sono
però top secret.
Appuntamento quindi per i fan delle vecchie quattro ruote sul consueto
percorso: Bastia, S.Maria degli Angeli, Assisi, Viole, Capodacqua
per venerdì 3 maggio dalle ore 16,30 alle ore 19,30.
Un pomeriggio da batticuore per rievocare 75 anni di storia (1927-2002)
e di fascino della più bella corsa del mondo.
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ANGELANA
CALCIO: SERIE D
di Sandro Della Vedova
Qualche
volta i sogni diventano realtà. Il calcio angelano del presidente
Renato Betti ha raggiunto questo ambizioso traguardo: due promozioni
consecutive e linsediamento nel Campionato Nazionale Dilettanti
serie D. Quel lusinghiero risultato che la compagine giallorossa
aveva raggiunto 23 anni fa (allora era 4° serie). Quando si
raggiunge un obiettivo così prestigioso il merito va riconosciuto
allintero equipaggio. Presidenza, dirigenza, allenatore
e soprattutto atleti. Ragazzi che oltre ad aver dimostrato carattere
hanno racchiuso nei propri sentimenti un attaccamento profondo ed
una riconoscenza alla bandiera del calcio angelano. Sembra che sia
rinato da parte dei numerosi tifosi un nuovo interesse per il gioco
del calcio. Di sicuro il futuro sarà pieno di soddisfazioni
e di prestigio seppure non mancheranno le difficoltà. Ma
per questo ci sarà tempo, per ora è giusto abbandonarsi
ai festeggiamenti ed ai ringraziamenti di quanti hanno creduto nel
successo.
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