GLOBALIZZAZIONE
!
di Bruno Barbini
Termine molto usato in questi ultimi tempi.
Ha creato persino seri problemi quando una parte rappresentata da
uomini del potere politico, proponendone lapplicazione, si
è scontrata con unaltra che ne sosteneva la non applicazione.
In verità, per ora, la scelta della globalizzazione ha appena
sfiorato le masse che si sono limitate ad assistere quasi passivamente
agli eventi.
Eppure giungerà presto il momento in cui anche le masse dovranno
farsi carico dellimmenso problema della globalizzazione se
non vorranno poi essere sopraffatti dalla stessa.
Il mio pensiero in proposito.
Per ora mi pongo in una posizione di attesa e mi riprometto di seguire
attentamente gli sviluppi.
Posso essere favorevole a che le multinazionali di banche e commerci
si uniscano per gestire in forma più coordinata i mercati
e trovare quindi economie nei costi e una migliore razionalizzazione
delle risorse. Posso essere daccordo che una valida forma
di globalizzazione parta dalla base per tutelare al meglio i diritti
dei più deboli e che faccia crescere la società. Nel
rispetto dei diritti, nel rispetto delle religioni, nel rispetto
dellambiente, nel rispetto di uno sviluppo sostenibile, nel
miglioramento della qualità della vita, soprattutto per quella
ampia parte del mondo che, magari per comodità, definiamo
meno fortunata.
Non ho ancora capito però come faremo o come faranno a globalizzare
la società, porre cioè un gruppo di fronte allaltro,
una persona di fronte ad unaltra persona, perché insieme
possano trovare unità dintenti.
Può essere difficile, ma è possibile, che si capiscano
due soggetti di lingua diversa, due soggetti di cultura diversa,
due soggetti di età diversa. Non sarà mai possibile
che si uniscano un buono e un cattivo, un ingenuo e un furbo, un
violento e un pacifista, un onesto e un disonesto!
E allora, la conclusione che traggo, per ora, ed in attesa di eventi
futuri, è che intanto i cattivi, i furbi, i violenti, i disonesti
siano posti immediatamente fuori gioco.
La globalizzazione per una società migliore non può
che cominciare da qui.
E' vero che c'è poi una legge di natura che dice: "tutto
il male che si fa, poi nella vita ritorna"! Ma nel concetto
concreto del globalizzare questa sarebbe pia illusione.
Torna
su
Sic et simpliciter...
SULLA PRIORANZA DEL PIATTO DI S.ANTONIO
Ill.mo Sig Direttore de "IL RUBINO"
S.MARIA DEGLI ANGELI
Egregio Direttore,
Ho letto con curiosità ed interesse, "sic et simpliciter",
larticolo del Sig.V. Cavanna, relativamente alle considerazioni
sulla Festa del Santo Patrono ma in particolare sullinserimento
dellaltra parte del cielo nella Prioranza del
Piatto di SantAntonio. Poiché la redazione de Il
Rubino si è resa disponibile ad accogliere giudizi
e pareri, esprimo, con molta umiltà, i miei punti di vista.
Il Sig.Cavanna constata che il muro maschilista è duro a
cadere sia nellopinione di alcuni nostri concittadini che
fra qualche componente dellassociazione dei Priori e auspica
che questa avversione allentrata delle donne nella Prioranza
venga presto superata, perché la componente femminile abbia
la possibilità (?) di dare una svolta per coinvolgere di
più la gente nellattività della manifestazione.
Allora veniamo allanalisi dei fatti.
Il Piatto di S.Antonio è una "delle più simpatiche
tradizioni che ha le fondamenta nel festeggiare un ringraziamento
per grazia ricevuta con lofferta del piatto
ai poveri (di ogni specie), gratuitamente.
La custodia di questa tradizione per un certo numero di anni fu
tenuta in maniera amichevole da alcuni personaggi angelani (l
Sor Neno Biagetti) in collaborazione con il Parroco (P.Raffaele
Piegrossi) e tanti altri.
Poi il numero degli ex Priori aumentò nel tempo e per mantenere
il ricordo della prioranza e poter continuare a far vivere le emozioni,
nacque lAssociazione.
Ecco quindi i due fondamentali elementi del Piatto di S. Antonio:
la tradizione sorretta dai Priori e il mantenimento del contenuto
della Tradizione, custodito dallAssociazione composta da ex
Priori.
Tutto questo allo stato degli atti esiste?
I Priori serventi fanno liberamente quello che ritengono più
opportuno, tenendo conto di quel poco che è rimasto della
tradizione del Piatto, ampliando e gareggiando con i precedenti
nel fare manifestazioni costose che a volte non penetrano nel tessuto
cittadino ma che, addirittura, sono di importazione
(la corsa dei cani da slitta?!?
), quindi non sentite e partecipate
dallangelano se non come spettatore passivo.(Lingente
costo, inoltre, non stimola il desiderio di essere nominato (cacciato)
Priore).
E la festa rimane solo godereccia per la mangiata "delle polpette,
dei fischioni e quantaltro.
LAssociazione che cosa può fare??? Ben poco; la magnata
dei fagioli colle cotiche,
.una sbicchierata
di vino
.
Non ha avuto mai, purtroppo, unautorevolezza ed una potestà
per custodire, guidare e proteggere, sviluppare la tradizione, la
cultura della nostra comunità angelana.
Sarebbe interessante che questa Associazione legalmente costituita
e governata da uno Statuto, con il Patrocinio della Pro-Loco,
potesse reggere tutte le tradizioni angelane che non si fermano
solo al Piatto di S.Antonio, ma che vanno alle Feste di Pasqua,
alla processione del Venerdì Santo alla benedizione delle
torte, dal dono dei mostaccioli al Transito di S.Francesco, al potenziamento
dei mercatini settimanali e alla più grande fiera dei Santi,
dagli alberi di Natale ai Presepi, alla festa del Perdono.
Ci siamo fatti rubare in questi giorni, dal Vescovo
di Terni per S. Valentino, la Festa dellAmore
per la riconciliazione fra un Ebreo e un Palestinese. E noi?
Abbiamo abbandonato la Festa del Perdono dopo il tentativo,
appena riuscito, data la precarietà e la poca competenza,
fatto alla Porziuncola nella ricorrenza del 2 Agosto
1985, a quaranta anni dal lancio della prima bomba atomica. Facemmo
riconciliare una giapponese, sopravvissuta al bombardamento
di Hiroshima e un giovane figlio di un soldato americano
.furono
momenti commoventi ed esaltanti, ricchi di significato per il fatto
ricordato,.
Quanti personaggi, nemici fra loro, potremmo far incontrare e tentare
di farli riconciliare ad Assisi alla Porziuncola, per la Festa
del Perdono?
Quante risposte avremmo? Quale immagine daremmo al Mondo intero,
sfruttando gli accorati messaggi assisani
del Santo Padre Giovanni Paolo II?? Quanti incontri, conferenze,
convegni si potrebbero proporre, sul perdono, la riconciliazione
fra gli uomini?!
Molti si riempiono la bocca della parola pace e la lanciano
da Assisi, ma nel nostro territorio pochi fatti significativi, concreti
vengono celebrati e gestiti per iniziative nostre proprie, di laici,
in armonia con la vocazione del territorio, per farci vedere chi
siamo e che cosa abbiamo da difendere e far conoscere, quale prezioso
patrimonio abbiamo a custodia.
Non possiamo delegare ad altri, quello che ci compete e ci spetta
come nativi e difensori delle tradizioni, della cultura e dei valori
umani assisani e francescani della nostra terra.
Costituiamo veramente qualcosa di organico con regole chiare ma
che diano nobiltà, carattere, immagine alla nostra cittadina
senza uscire dalla caratteristica del nostro territorio prettamente
religioso e francescano, magari inventando qualcosa di più
e di diverso di quello che i nostri ottimi concittadini Frati Francescani
hanno fatto e stanno facendo.
Dopo potranno anche esserci le Prioresse, ma oggi non
sprechiamole (non possono essere solo oggetto di attrazione!!),
non inseriamole in un contesto che gli uomini non hanno
ancora assunto, ben individuato e definito.
Con viva cordialità. Marcello Piccioni
Torna
su
IL
CONVITTO NAZIONALE DI ASSISI "Principe di Napoli"
SALUTA IL SUO RETTORE
Riteniamo doveroso riportare integralmente il testo della lettera
di commiato che il rettore prof. Nicola Suppa
ha inviato ai suoi ex allievi ed il ringraziamento, il saluto fraterno
e riverente dell'ex convittore dott. Pio De Giuli
Nicola Suppa
Nel lasciare la direzione del collegio, dopo venticinque anni di
ininterrotta attività, desidero rivolgere un caro ed affettuoso
pensiero agli ex allievi, sia a coloro che ho direttamente contribuito
a guidare e a formare durante il mio rettorato, sia a tanti altri
che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare partecipando ogni anno
ai convegni dellAssociazione Nazionale.
Profondamente legati alla benemerita istituzione che li ha visti
crescere ed avviarsi alla vita, tutti, indistintamente, hanno sempre
sostenuto il mio delicato compito attraverso il prezioso costruttivo
apporto di consigli e di suggerimenti, nonché attraverso
le frequenti attestazioni di considerazione e di fiducia che spesso
tanto aiutano a proseguire nel cammino intrapreso.
Ad essi voglio manifestare il mio più vivo ringraziamento
che non può dissociarsi dallespressione di un sentimento
di cordiale amicizia e vicinanza, rafforzato peraltro dalla lunghissima
consuetudine di collaborazione.
Auguro al sodalizio degli ex alunni un avvenire luminoso che, a
mio avviso, dovrà fondarsi soprattutto su una forte carica
di unione, tale da consentire, anche negli inevitabili momenti di
pessimismo e talvolta di stanchezza, il superamento di tutte le
divergenze in vista del raggiungimento più completo delle
finalità istituzionali.
Un commosso omaggio sento di dover porgere a tutti gli ex alunni
scomparsi il cui ricordo rimane fortemente impresso nella memoria
mia e di tutti i sodali della comunità collegiale.
Una intensa coinvolgente emozione mi pervade tutte le volte che
rivolgo ad essi il mio pensiero.
Nellimpossibilità di citarli tutti, vorrei simbolicamente
richiamare alla comune memoria perlomeno i presidenti dellassociazione
Gaetano Calducci, Domenico Conti e Giuseppe Pantano, personaggi
di notevole carisma umano e professionale che mi pregio e mi vanto
di aver conosciuto personalmente.
Larco temporale in cui ho esercitato le funzioni di rettore
e di preside del Convitto nazionale è stato contrassegnato,
quasi parallelamente , dalla lunga presidenza dellAssociazione
di Aldo G. Rimassa, imprenditore serio ed illuminato, che non solo
ha avuto il grande merito di rilanciare concretamente il sodalizio
con numerose valide iniziative, spesso da lui stesso sovvenzionate
con rara generosità, ma ha saputo anche rivitalizzare i legami
tra la municipalità assisana e la grande famiglia degli Ex,
ottenendo la cittadinanza onoraria della Città di S.Francesco.
In questo momento di congedo vorrei partecipargli tutta la mia gratitudine,
la mia amicizia e la mia simpatia con un forte fraterno abbraccio.
Un fervido augurale saluto intendo rivolgere inoltre allattuale
presidente dellAssociazione, Ettore Anselmo, giovane e brillante
avvocato, che già dai primi passi compiuti nellesercizio
della sua nuova carica ha dimostrato di possedere, oltre alle doti
di concreto e abile organizzatore, una spiccata sensibilità
nei confronti delle memorie più care a tutti gli allievi
del collegio, curando tra laltro la posa della lapide inaugurata
lestate scorsa in onore dei generali pluridecorati Manrico
Gibelli ed Aldo Meoli eroi dellultima guerra mondiale.
Nel ricordare infine lopera qualificatissima svolta da Enzo
Rossi per lunghi anni valente direttore del Giornale degli Ex,
mi sia consentito di salutare e ringraziare anche lattuale
direttore Pio De Giuli, pubblicista fine e preparato, la cui funzione
appare oggi sempre più insostituibile.
Nel dichiararmi in ogni momento a disposizione degli allievi del
Convitto, rinnovo a tutti, non senza un sottile fremito di commozione,
il saluto più vivo e sincero augurando ogni bene.
LA LUNGA CARRIERA DEL
RETTORE NICOLA SUPPA
Pio de Giuli
Dopo 47 anni dedicati alla Scuola, con il 1° settembre 2001,
Nicola Suppa ha lasciato il servizio per improrogabili limiti di
età.
Levento, ancorché annunciato da tempo e confermato
nel convegno dello scorso giugno, è destinato a suscitare,
anche nella comunità degli ex convittori , una traccia profonda.
Infatti il Rettore Suppa, nei venticinque anni del suo incarico
(1976-2001), il più lungo nella storia del Principe
di Napoli, seguito da quelli di Sebastiano Veneziano (1956-1973),
di Edoardo Sighele (1890-1903) e di Giovanni Barbieri (1941-1952)
è stato sempre vicino allAssociazione degli Ex Allievi
che ha sostenuto con entusiasmo ed impegno, ben al di là
di quanto avrebbe richiesto la veste istituzionale di Vice residente
di diritto.
Ne fu significativa dimostrazione la volontà di ricevere
(cfr.Bollettino Ottobre 1995 II), in occasione del Convegno dellanno
1995, la Medaglia dOro di Benemerito della Scuola, della
Cultura e dellArte, prestigiosa onorificenza ministeriale,
ampiamente meritata. Già allora, interpretando sentimenti
diffusi, ebbi modo di manifestargli la nostra riconoscenza, ufficialmente
nellarticolo di prima pagina. Oggi non posso che confermarla.
Ma il legame tra Nicola Suppa e gli Ex Convittori non si è
limitato ai momenti solenni e protocollari, è stato vissuto
senza interruzioni né ripensamenti fin da quando in qualità
di maestro comandato iniziò il suo lungo rapporto
con il Principe di Napoli: giovane tra i giovani ne
condivise le ansie e le inquietudini, affinando quelle doti di educatore
che gli hanno permesso di guidare la complessa comunità attraverso
la non facile transizione degli anni recenti e di garantirne la
sopravvivenza con una amministrazione oculata e, ad un tempo, lungimirante.
Ha conservato intatte nel tempo quelle attitudini al comando e quellentusiasmo
che aveva già manifestato, giovane ufficiale del Corpo dei
Bersaglieri, in forza al 182° Battaglione Corazzato Garibaldi
di stanza a Sacile, nel Friuli.
Il suo collocamento a riposo ha suscitato vasta eco nella stampa
locale e numerose attestazioni di stima delle Autorità civili
e religiose, dei tanti operatori ed utenti che a vario titolo sono
stati in rapporto con lui: ne va giustamente fiero.
Dopo aver deciso di prolungare fino al massimo consentito la sua
carriera, si è preparato psicologicamente al momento del
distacco che, come tutti i momenti cruciali della vita degli individui,
fonde elementi positivi (la gratificazione di un percorso impegnativo
onorevolmente condotto a termine) con inevitabili momenti di malinconia
(la separazione da una realtà sentita come propria, come
parte di sé, sicuramente amata): Mi ha confidato, nel corso
di un recente colloquio, di voler rifluire serenamente nella propria
dimensione privata.
Sarebbe un vero peccato perché Nicola Suppa ha ancora molto
da dare come uomo di cultura e come esponente di rilievo della articolata
e composita socialità cittadina.
E in ogni caso gli Ex Convittori non glielo consentiranno pretendendo
la sua presenza a tutti i Convegni del futuro prossimo venturo.
Questa ultima importante Bandiera non può né
deve essere ammainata: Ad multos annos, Rettore Suppa!con
fraterna amicizia.
Torna su
Un
interessante incontro-dibattito
"IL TRAUMA CRANICO"
La Sala della Conciliazione di Assisi il giorno 23 febbraio 2002,
alle ore 17, ha ospitato lincontro dibattito Il Trauma
cranico, prevenzione e aiuto al ritorno alla vita.
Lo hanno organizzato i clubs dei Lions di Assisi,Foligno, Gualdo
Tadino, Nocera Umbra e Spoleto e si sono avvalsi di qualificate
personalità della medicina umbra.
Lincontro è stato introdotto, secondo la formula Lionistica
con la lettura del codice donore di base del Club, da parte
del cerimoniere Luca Chiocchetti e il saluto dellIng. Maria
A.Natali, presidente del Club di Assisi.
Largomento, dopo il saluto del Governatore, portato da parte
di Sira Guerra, è stato intelligentemente introdotto dal
dr. Antonio Frascarelli, officer distrettuale Lions Clubs, che ricorrendo
a funzionali citazioni statistiche ha mostrato lincidenza
drammatica del fenomeno del trauma cranico.
Il dr. Massimo Paggi ha presentato i due oratori ufficiali, il dr.Pio
Boncristiani, direttore struttura complessa neurochirurgia dellOspedale
Silvestrini di Perugia e il dr.Gianfranco Perticoni, responsabile
struttura complessa di neurofisiopatologia dellospedale Silvestrini
di Perugia. Ha giustamente profuso parole di stima, di apprezzamento,
di ammirazione e di amicizia per le due qualificate personalità
della medicina umbra.
I due noti professionisti hanno esaminato, in modo complementare
il tema, offrendo letture esaurienti, in termini medici e sociali.
Ambedue hanno sottolineato limportanza della prevenzione del
fenomeno che è diventato una vera emergenza sociale. Non
sottraendosi dalloffrire informazioni e consigli, rispetto
a un fenomeno che non può essere sottostimato. Ambedue si
sono avvalsi di illuminanti lucidi che hanno accompagnato le loro
chiare parole.
Non è mancato un stringato dibattito. Ha ringraziato e salutato
gli ospiti e gli oratori il Presidente del Lions Club di Assisi,
Mario A.Natali.
A buon conto i Lions Clubs organizzatori del Convegno hanno distribuito
gratuitamente un sintetico opuscolo, ad integrazione informativa
degli intervenuti.
G.Z.
Torna
su
L'ASSEMBLEA
ANNUALE DELLA C.R.I. Sezione di Assisi
La sala della Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli
ha ospitato il giorno 16 febbraio 2002, alle ore 17, lannuale
assemblea della C.R.I., sezione di Assisi.
Erano presenti la maggior parte degli addetti delle quattro sezioni.
Hanno presenziato le autorità comunali. In particolare: il
Presidente del Consiglio Comunale Prof.Gianfranco Costa, gli Assessori
Municipali, Ins. Elena Centomini, il Prof. Eraldo Martelli, il Prof.
Emiliano Zibetti, Pirro Pirenei, Rossano Valorosi e il consigliere
Comunale Martellini. Ha portato il saluto, lapprezzamento
e il ringraziamento dellAmministrazione locale il vice sindaco
Ing.Claudio Ricci.
La prima relazione dellannuale assemblea è stata tenuta
dal Responsabile del Comitato Ins.Maurizio Biagioni che ha specificato
i servizi resi alla Comunità locale. In poche parole Biagioni
ha offerto anche le linee di programma e si è auspicato lacquisto
di una sede stabile.
Le altre relazioni sono state fatte da Vincenzo Cerrito, Ispettore
di Gruppo Volontari di soccorso, da Maria Paola Pucci, Presidente
sezione femminile, da Maddalena Cruciali, Ispettrice Pionieri e
da Sorella Luciana Panfili, Ispettrice Infermiere Volontarie.
Lintervento del Col.Medico Militare Regionale Pagliacci ha
espresso voti augurali per una sezione militare, in memoria e in
riconoscenza del grande personaggio assisano della Croce Rossa internazionale,
Pennacchi.
Lultimo contributo è stato dellAssessore Eraldo
Martelli che ha evidenziato limpegno e gli sforzi appassionati
profusi da Maurizio Biagioni in tanti anni di meritoria attività.
I riconoscimenti annuali sono andati a Graziella Gallorini, Alessio
Cappelletti, Camillo Baldoni, Simone Brunetti, Cristina Bastianini,
Francesco Tozzi, Rita Bastianini, Giovanna Raspa, Liliana Bianchini,
Rosanna Torretti, Franca Manganelli, Cordiano Andrea, Anna Fron,
Robert Fron, Roland Fron, Elisa Pilli, Luana Ridolfi, Claudia Bisogno,
Aurora Cimarelli, Lucia Pettirossi e allIstruttore Pagliacci.
A conclusione Biagioni ha consegnato alle responsabili delle quattro
sezioni assisane della Croce Rossa i tricolori da esporre negli
edifici di rappresentanza.
Giovanni Zavarella
Torna
su
LA
SALA BINGO GIOTTO A SANTA MARIA DEGLI ANGELI
Alla presenza del Sindaco Dr. Giorgio Bartolini, del vice sindaco
Ing. Claudio Ricci, degli assessori Eraldo Martelli, Elena Centomini,
Emiliano Zibetti, del Vicepresidente Regione Umbria Vannio Brozzi,
del Sen.Maurizio Ronconi e del Sindaco di Bastia Lazzaro Bogliari
è stata fatta linaugurazione ufficiale.
Ha benedetto la bella sala il Parroco di Santa Maria degli Angeli
P.Francesco De Lazzari.
Alle parole doccasione del Sindaco ha risposto il Dott. Antonio
Porsia, Amministratore della Bingogest SpA, società di gestione
Sale Bingo in Italia.
La sala Bingo, chiamata sala Giotto, ha una superficie di circa
700 metri quadrati. Ci sono postazioni per circa 350 posti. Non
manca la ristorazione.
Sono state raccolte alcune impressioni: il parroco ha auspicato
che i cittadini giochino con prudenza e moderazione. E un
gioco e non deve diventare una dipendenza. Il Sindaco della città
ha messo in evidenza la qualità dellimmobile e il valore
aggiunto per il territorio turistico. LAssessore Eraldo Martelli
ha rilevato il momento occupazionale. La realizzazione aumenta i
luoghi di incontro.
Può essere un modo nuovo per stare insieme.
Comunque non è mancata una contestazione da parte dei residenti
contigui alla struttura del Bingo a proposito dei parcheggi. La
contestazione si è materializzata con la circolazione di
un volantino.
In definitiva possiamo affermare che la curiosità del gioco
è veramente tanta. Si fa la fila per entrare. Non mancano
alcune riflessioni in ordine al fenomeno del gioco Bingo.
Torna
su
UN
GRUPPO DI SESSANTENNI ANGELANI HA FESTEGGIATO COSI
Simpatica
idea quella dellimprovvisato comitato che ha organizzato la
festa dei giovani sessantenni. Ha aderito un bel gruppo
di angelani che il 16 dicembre 2001 si è ritrovato davanti
alla Basilica Patriarcale per partecipare alla Santa Messa delle
11.30.
Ha officiato il Padre Custode che non ha mancato di rivolgere al
gruppo parole di compiacimento e di augurio. Il programma prevedeva
poi limmancabile appuntamento al ristorante.
Menù tradizionale, nel rispetto delletà dei
buongustai; il tutto servito con particolare maestria
dai fratelli Marchetti del ristorante
Il Moro.
In allegria, con sorprese e pergamene ricordo, uniti da un patto
di ferro gli ospiti si sono dati appuntamento al prossimo anniversario.
Torna
su
LULTIMO
SALUTO
DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI
A PADRE GIACINTO CINTI
Non si può essere nella tristezza dando lultimo saluto
terreno a Padre Cinti.
Abbiamo avuto la grazia e la gioia, come comunità parrocchiale,
di incontrarlo nella nostra vita, di conoscerlo, averlo avuto come
parroco per ventanni e poi... continuare ancora, con la sua
costante presenza, un quotidiano ed amorevole servizio nel nostro
paese ed anche nelle comunità limitrofe.
Uomo di cultura, di pensiero, informato su tutti gli aspetti della
vita sociale, con una mente aperta alle vicende dei tempi; critico,
riflessivo e profondo conoscitore delle Scritture.
Era facile alla commozione, e sapeva entrare nellanimo di
tutti, osservando, ascoltando e leggendo nel profondo di ognuno.
Autore di libri, biografie che rimarranno memoria e testimonianza
della sua vita al servizio della chiesa, della comunità parrocchiale,
dei fratelli.
Insegnante di religione ha avuto la possibilità di conoscere
tanti ragazzi educandoli a quei valori che sono radice profonda
per la vita.
Quando li incontrava già grandi i suoi occhi si illuminavano
e per ognuno aveva qualcosa di personale da ricordare.
Le celebrazioni domenicali, la preparazione alla Messa Parrocchiale
con i banchi gremiti di ragazzi, di famiglie, resteranno nel ricordo
di ognuno di noi.
La sua malattia è stata un esempio per tutti noi avendola
vissuta nella completa adesione alla volontà di Dio offrendo
la sua sofferenza per la nostra parrocchia.
Ci mancherà la sua piccola figura di anziano fraticello.
Torna
su
KALENDIMAGGIO
di Aldo Calzolari
Abbiamo sottocchio le riformanze attente e puntuali dellente
Calendimaggio e siamo così stati informati degli incontri
istituzionali, delle problematiche finanziarie, delle necessità
logistiche, delle cariche e degli incarichi cioè, in soldoni,
della fredda burocratizzazione della festa laica, popolare e pagana
più bella di Assisi.
Perché ho usato lespressione fredda burocratizzazione?
Ci sono stato tirato per i capelli quando arrivato alle ultime righe
delle riformanze ho letto testualmente: Nel corso della discussione
(incontro del 18.12.2001-n.d.c.) è emersa la proposta di
un convegno che specifichi natura ed aspetti del Calendimaggio!
Il punto esclamativo è dobbligo.
Dopo cinquantanni dalla sua nascita -o meglio-
dalla sua rinascita, perché Arnaldo Fortini laveva
creato, seppure con più dimessa coreografia nel 1928, le
32 persone, elette o nominate, responsabili della festa sono ancora
alla ricerca di un corale bla bla (vulgo convegno) per sapere natura
ed aspetti del Calendimaggio?
Cè una netta contraddizione di termini e cioè
si accetta di dirigere, organizzare, potenziare una manifestazione
della quale non si conoscono né natura né aspetti.
Secondo me (un secondo me confortato anche e soprattutto dai convincimenti
di Biffis, Caldari e Sergiacomi che così la vollero cinquanta
anni or sono) la Festa del Calendimaggio, come prima cennato, ha
una natura laica e pagana ed un solo aspetto popolare.
Comunque il problema più importante è quello delle
sfilate, da sempre caotiche e confuse con una commistione di epoche
da far rabbrividire, con figuranti i cui costumi spaziano, nel migliore
dei casi, dal 200 al 500 con effetti stridenti come
se alla Quintana di Foligno, impeccabile nella sua ricostruzione
storica, vedessimo sfilare, magari a cavallo, accanto al vincitore
o alla più bella dama che so
il Generale Custer!
Comunque, in tutte le sfilate che ho visto o potuto vedere la parte
più bella sia sopra che sotto è quella
che rappresenta il popolo, quello vero, con un P sola!
Che freschezza, che gioia, che primavera, che gioventù, che
allegria in quei popolani così veri, autentici, generosi,
convinti, a contrasto con i rigidi figuranti manichini insaccati
in costumi felliniani o vagamente ispirati a Brancaleone da Norcia.
Tra i membri nominati dal Presidente come ci dicono le riformanze
non cè un coreografo né un costumista
né un professore di Storia dellArte.
Basterebbe un professore di Storia dellArte mi permetto
di avanzare il nome di Enrico Sciamanna per impedire, mi
si scusi liperbole, indispensabile per rendere comprensibile
lassunto, che Galileo Galilei sfili accanto ad Abrahm Lincoln.
Segue poi il problema delle scene di parte incongruenti ed inutili
in un contesto che si chiama festa perché invisibili a tutti
tranne pochi amici degli amici ed alla Giuria con
spreco di creatività, intelligenze, prestazioni e denaro.
Perché non si ritorna alla recita in una piazza come già
avvenne tanti anni fa con spettacoli che suscitarono ammirazione
nei giurati e soddisfazione del pubblico?
Parliamo della rappresentanza araldica.
Compatisco il Dr.Maurizio Della Porta: come farà a scegliere
le rappresentanti femminili
quale ragazza non si sentirà
la più bella del reame? Chi giudicherà del loro incedere,
della loro altezza, della loro venustà, della loro grazia,
del loro comportamento? Non dimentichi il Dr. Della Porta che Orfeo
riuscì ad ammansire le belve, ma fu sbranato da alcune fanciulle,
magari un po su di giri, appunto le baccanti!
A parte la facile ironia sono contrario a queste esibizioni che
snaturano lo spirito autentico del Calendimaggio, Assisi per essere
conosciuto non ha bisogno di spot e chi vuole vedere le nostre fanciulle,
tutte belle ad ogni primavera, venga in Assisi, per la nostra, ripeto
nostra, festa!
Ed ora vorrei suggerire al Signor Francesco Lampone che si accinge
a varare una ulteriore pubblicazione sul Calendimaggio di Assisi
di consultare prima di rivolgersi ai tanti capitani Sandracca
presenti sul territorio di voler consultare gli ATTI dellAccademia
Properziana del Subasio, Serie V, n°1 Aprile 1954: vi
troverà la veritiera Historia di come nacque,
nella formula attuale, la Festa del Calendimaggio di Assisi.
Voglio concludere questa mia chiacchierata sul Calendimaggio di
Assisi di cui, tuttavia, altri aspettano di conoscere (dopo
50 anni!) natura ed aspetti ricordando chi volle
la svolta storica sulla manifestazione (creata da Arnaldo Fortini
nel 1928) gli ideatori, i creatori.
Nella seduta del 16 settembre del 1952 la Brigata del Calendimaggio
si riunisce per studiare una nuova formulazione della manifestazione.
Sono presenti: Marcello Barili, Paolo Biffis, Milon Ceccarani, Franco
Meccoli, Piero Mirti, assenti giustificati e presenti per delega,
Alberto Ciammarughi, Giuseppe Pizzardi e Francesco Saverio Sergiacomi.
Presiede la Sig.ra Giovanna Renzi Ceccarani, Vice presidente anziana;
assiste il Segretario Aldo Calzolari.
Successivamente si incaricano Paolo Biffis, Aldo Calzolari, Fioravante
Caldari e Francesco S.Sergiacomi di studiare una nuova formulazione
della Festa (lattuale n.d.c.)
Concordata la divisione della Città nelle due parti storiche
di PARTE DE SOPRA e di PARTE DE SOTTO ecco la creazione delle due
Prioranze:
PARTE DE SOPRA: Priore: Giovanni Meccoli; Priore al Canto: Giuseppe
Pizzardi;Scenografi: Gabriele Ottaviani e Franco Meccoli.
PARTE DE SOTTO: Priore: Bruno Zucchi; Priore al Canto; Edmondo Fronzuti;
Scenografi: Renato Angeletti ed Antonio Rossi.
Gustavo Francalancia e Gabriele Ottaviani disegnano il poster pubblicitario
mentre Franco Meccoli è lautore della cartolina pubblicitaria.
Avirno Amantini è lautore del Palio che, con poche
e trascurabili modifiche, è quello di oggi.
P.S. Lanno dopo, visto che la cosa era andata
bene, ci fu la ressa e, dopo tanti anni, gli eroi della sesta giornata
si sprecarono!
Torna
su
BRUNO
BARBINI ALLACCADEMIA PROPERZIANA DEL SUBASIO
Nellultima seduta del Consiglio Direttivo della plurisecolare
Accademia Properziana del Subasio il nostro Direttore e carissimo
amico! Bruno Barbini è stato chiamata con votazione
unanime a far parte dello storico Sodalizio assisate per la sua
attività culturale, sociale e giornalistica.
Mi si permetta come ad uno dei più vecchi soci dellAccademia,
dove ebbi a ricoprire la carica di Consigliere prima e di Segretario
Generale poi, di dare il benvenuto al neo Accademico Rag. Bruno
Barbini che tanto ha dato alla nostra municipalità assisana.
Della sua brillante presenza come funzionario del Comune mi piace
ricordare con affettuosa riconoscenza la parte che ebbe come capo
della Segreteria del Sindaco Dr. Pietro Profumi nel farci ottenere
una prestigiosa sede per il Circolo della stampa che più
tardi, cambiato Sindaco ed indirizzo politico, ci fu tolta in modo
surrettizio. Come Presidente del Circolo (socio, culturale, ricreativo)
La Piroga basterebbe ricordare, tra le tante manifestazioni
culturali la presentazione, purtroppo postuma, del libro di Franco
Nardone, uno dei pochi superstiti dei campi di sterminio nazionalsocialisti.
Come non sottolineare poi le sue partecipazioni, a livello organizzativo,
alle numerose edizioni della rinata e stupenda Mille Miglia?
E ancora: la sua attiva presenza a tutto quanto si riferisca a mostre,
teatro, a serate di poesia (questo, speriamo che Dio gliele perdoni!)
e di musica hanno spinto il Prof. Giuseppe Catanzaro Presidente
dellAccademia a nominare Socio del Sodalizio una cara persona
che forse ha una sola grave colpa: fare del giornalismo vero, a
muso duro, in un mondo di
veline!
Torna
su
INCONTRO
CON IL SINDACO DI ASSISI
Organizzato dal Circolo della Stampa in collaborazione
con il Circolo Subasio
Il Circolo della Stampa di Assisi, in collaborazione con il Circolo
Subasio , ha organizzato il 24 febbraio 2002, alle ore 17, il tradizionale
incontro con il Sindaco della città dr. Giorgio Bartolini
(assistito dalla nota giornalista Paola Gualfetti) e con i giornalisti,
i cittadini e, i soci del benemerito sodalizio.
L'occasione è stata concretizzata presso lHotel Le
Muse (g. c.) di Bastia Umbra e si è avvalsa delle parole
di circostanza del decano dei giornalisti assisani Aldo Calzolari
e delle parole introduttive dell'Avv. Gino Costanzi, presidente
del Circolo del Subasio .
Ha moderato l'incontro il Dr. Gino Bulla, Direttore de La
Rocca organo internazionale della Pro Civitate Christiana
di Assisi.
I giornalisti non si sono fatti pregare più di tanto e le
loro domande sono state pungenti e puntuali passando in rassegna
tutti i problemi della città e del suo territorio. Come ficcanti
sono stati gli interventi del pubblico che non si sono peritati
dall'introdurre qualche nota di vis polemica . A cui ha risposto
un Sindaco pimpante, dimostrando non solo di conoscere i problemi
, ma anche di possedere una buona capacità per dominarli.
Non ha mancato di rivendicare alla sua Amministrazione una serie
di opere significative che fanno preventivare per la città
di Francesco e del suo territorio un nuovo rinascimento.
In particolare le realizzazioni del Lyrick, della sede ONU e del
riconoscimento dellUnesco, della salvezza dell'Università,
del progetto e del finanziamento di 12 miliardi per la bretella
complanare, del restauro e ristrutturazione di tanti edifici pubblici
di particolare importanza.
Le domande sono state poste da Baglioni, Brufani De Giuli da Frascarelli,
da Angeletti, Costanzi, Pronti, Fiorelli, Bergamo, Guidi, Capezzali
e dal nostro direttore che ha sollevato i problemi della sicurezza
e soprattutto la creazione di una Casa dello studente per accompagnare
la crescita della facoltà Universitaria in Assisi.
Si sono passati in rassegna la sede dellArci, i parcheggi,
i servizi sociali, il Convitto Nazionale, la situazione delle scuole
con qualche riferimento strumentale a Bastia, la struttura ospedaliera,
la destinazione duso degli edifici ristrutturati, i locali
per lUniversità, la Piazza di San Francesco e la sua
contestata proprietà, la compattezza di maggioranza, la situazione
di Assisi centro, Ponte Rosso, il Prg, il Parco del Subasio e lindisponibilità
per Bastia e Torgiano (nel contesto della comunità montana
del Subasio), le manifestazioni culturali.
E stata una trafila di domande a raffica a cui il sindaco
ha dato risposte sufficienti.
Salvo interpretazione politica.
Laddove cè chi dice che ha sempre torto, e chi ha sempre
ragione.
Torna
su
|