LA
MATTONATA E DISSEQUESTRATA
I toni forti della polemica hanno prodotto notevoli
ritardi ed unimmagine dannosa
agli interessi della città
di Bruno
Barbini
La Suprema Corte di Cassazione ha dato ragione al
Sindaco di Assisi dott.Giorgio Bartolini e alla Giunta Municipale
che da sempre hanno gridato non solo la bontà
delliniziativa ma anche la trasparenza degli atti compiuti
dalla SPA 2000.
La notizia, bella per il Centro Destra e brutta per il Centro Sinistra
che, in vario modo, aveva cavalcato la polemica e la
procedere alla realizzazione del secondo tratto della mattonata
che dovrebbe arrivare nei pressi dellHotel Gasparrini verso
S.Maria degli Angeli.
A margine dellaccaduto, senza minimamente voler interferire
sulloperato delle forze politiche, e men che meno, su quelle
giudiziarie, ci sia consentito fare qualche riflessione ad alta
voce, con lintenzione di offrire un contributo di servizio.
La prima è che gradiremmo un confronto tra le forze politiche
serrato e rigoroso, ma che il ricorso alla magistratura debba essere
lestrema ratio quando questa si rendesse indispensabile
dalla palese reità.
Anche perché gli uomini di maggioranza e di minoranza, fino
a prova contraria, sono stati eletti dai cittadini ma anche perché
la lotta politica quando scade nella lotta senza quartiere è
semplicemente da respingere.
Il secondo motivo di riflessione è che, mentre tutti affermano
che lintuizione storicoculturale della Mattonata è
indiscutibile, dallaltro si opina legittimamente sulla soluzione
offerta.
Le regole della democrazia vogliono che le maggioranze governino
e le minoranze controllino e propongano senza che questo diventi
ostruzione alla realizzazione delle opere.
Lopposizione deve essere corretta e entro i limiti. Soprattutto
non deve nuocere agli interessi superiori della città e non
ferirne il valore dellimmagine che per Assisi non è
un valore aggiunto ma un valore essenziale.
Ci auguriamo che la vicenda, mentre deve consigliare di abbassare
i toni della maggioranza e della minoranza per non fare harakiri
dellimmagine della città, dallaltro è
auspicabile una pausa di riflessione perché un legittimo
dissenso e una visione diversa non impediscano, insieme alla mattonata,
la realizzazione di tutte quelle opere annesse e connesse che sono
utili alla comunità locale.
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Pannella:
questa marcia è di parte
LA MARCIA STRAORDINARIA PERUGIA-ASSISI...
di Mario Cicogna
Il sindaco di Assisi, Giorgio Bartolini, questa volta ha aderito
alla marcia della pace.
Dalla parte di Pannella, però, sostenendo, anzi riconfermando
che lorganizzazione della marcia Perugia-Assisi
è una organizzazione di parte.
Allo sprovveduto cronista di rai-tre che gli faceva osservare che
anche i francescani avevano aderito alla manifestazione, il dottor
Bartolini replicava che ad Assisi le famiglie francescane sono quattro,
e che soltanto una di queste vi ha partecipato.
In tutto il Medio Oriente ha sottolineato Marco Pannella
gli unici arabi-palestinesi che godono di diritti civili,
pur se in condizioni molto difficili, sono quelli che vivono in
territorio israeliano.
Ecco perché una manifestazione separata, la sua,
nel Municipio di Assisi.
Pannella ha spiegato perché non ha voluto aderire alla marcia,
dicendosi fiero di dire: noi siamo tutti ebrei, siamo tutti
di Israele, rilanciando una sua proposta, quella che mira
ad evitare le tentazioni di nazionalismo israeliano attraverso
una adesione allUnione Europea. Noi chiediamo pace e
libertà ha egli aggiunto -.
Libertà per il popolo palestinese, oppresso dalla sua stessa
leadership.
E chiediamo invece limmediato ingresso di Israele nellUnione
Europea, che è lunica democrazia di quellarea.
La marcia del 12 maggio scorso è stata organizzata per chiedere
la fine delle violenze in Medio Oriente, con messaggi di augurio
del Papa e del Capo dello Stato. Ladesione più cospicua
è stata ancora una volta quella del centrosinistra, con la
dissociazione del Cdl.
Tra i marciatori, il leader dellUlivo, Francesco Rutelli,
con i rappresentanti di spicco della sinistra, Massimo DAlema,
Giovanni Berlinguer, Achille Occhetto, Antonio Bassolino, il presidente
dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, il segretario dei Comunisti
Italiani, Oliviero Diliberto.
E ancora, Antonio Di Pietro, Sergio Cofferati, Savino Pezzotta.
Assente il centrodestra, che ha ritenuto la manifestazione una iniziativa
di parte.
Francesco Rutelli ha dichiarato, senza polemizzare con il centrodestra,
che si è trattato di una iniziativa equilibrata, voluta
per rivendicare insieme i diritti di israeliani e palestinesi.
DAlema ha assicurato che da parte della maggioranza
vi è stata una forma di miopia e una prova di settarismo,
non partecipando alla manifestazione.
I palestinesi hanno bisogno di vedere riconosciuto il diritto
fondamentale di vivere nel loro stato ha commentato Cofferati-.
Gli israeliani hanno il diritto di essere sicuri di quello che hanno
da tempo.
Maurizio Ronconi, dellUnione di centro, ha assicurato che
la marcia non ha portato neppure un mattone alla casa della
pace, anzi ha determinato unaltra frattura tra gli schieramenti
proprio su un tema che imporrebbe a tutti grande unità.
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LA
BANDIERA ITALIANA NELLE CASE DEGLI ASSISANI
LAmministrazione comunale distribuisce gratuitamente ai cittadini
il Tricolore
Il Tricolore è il simbolo dellItalia. Molti sono gli
italiani che solo al vederlo si commuovono, non tanto per sentimenti
di bassa retorica ma perché invece si carica il tricolore
del valore essenziale dellunità della Patria, non per
sostenere il nazionalismo, ma il corretto segno di orgoglio di appartenenza.
Quindi il tricolore come portatore di valori, di storia, di storia
dellItalia, degli italiani, di Patria della gente italica,
di simboli che non dispiacciono.
I colori del bianco, rosso e verde per ricondurci al nostro Risorgimento,
senza nostalgia, ma neanche con un colpevole oblio. Gli uomini che
non hanno memoria non hanno diritto al futuro.
I figli che non sanno rispettare il passato dei propri padri non
possono aspirare ad un futuro migliore.
Quindi, quando qualche tempo fa, il Sindaco di Assisi, Dr Giorgio
Bartolini, a somiglianza di qualche altro Sindaco Umbro, di segno
politico diverso, decise di donare alle famiglie assisane il tricolore,
manifestammo adesione e consenso, perché amare la propria
storia non è un peccato.
Onorare il vessillo tricolore non esclude altri nobili sentimenti,
come laiuto ai fratelli bisognosi, anche perché per
quella bandiera molti uomini si immolarono senza porsi tanti speciosi
interrogativi. Essi furono chiamati a difenderla e lo fecero a sprezzo
della loro vita.
Alcuni la lasciarono nei deserti, negli abissi marini, nelle steppe,
magari con sulle labbra il nome di una moglie, di un figlio, di
una madre. Ricordarli per il tramite di un tricolore è cosa
buona e giusta.
Ora liniziativa è diventata concreta.
LAmministrazione Comunale ha iniziato la consegna della bandiera.
Sicuramente nelle prossime occasioni vedremo sventolare nei balconi
assisani il tricolore, magari per salutare con il bianco della solidarietà,
con il verde della speranza e con il rosso della passione gli uomini
di buona volontà, che tanto spesso si portano ad Assisi per
impetrare laiuto e la protezione di San Francesco.
Ora in Assisi possono sventolare le bandiere di Assisi, dellItalia,
dellEuropa, dellUNESCO e dellONU.
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LAPPUNTAMENTO
ANNUALE DEGLI ITALIANI DI RODI
Giovanni Zavarella
Secondo una tradizione che si ripete da più di cinquantanni
anche questanno gli Italiani di Rodi si sono portati a Santa
Maria degli Angeli per onorare e venerare la Sacra Icona della Madonna
del Fileremo.
Nello spirito di servire correttamente la memoria storica essi si
riuniscono senza risentimento ma giustamente con spirito di nostalgia
di un tempo in cui Rodi era italiana. Anche per non dimenticare.
Grazie allimpegno di un ex rodioto verace, fra Francesco Quero,
la tradizione viene rispettata con una processione che attraversa
il sagrato della Basilica Patriarcale di Santa Maria degli e ci
si avvia in solenne processione all'interno del Santuario Mariano.
Per vivere insieme la Santa Messa.
Momento di perdono cristiano.
Il raduno, quest'anno è stato un po rivoluzionato dal
50° raduno dei Bersaglieri, ma non ha perso minimamente il valore
e i significati a cui sono particolarmente attaccati gli ex rodioti
e le loro famiglie Che furono strappate dalle vicende della guerra
da quella terra di adozione e rispedite in Italia. In modo non del
tutto pacifico.
Non è mancata la presenza e il saluto del Sindaco dott. Giorgio
Bartolini che da sempre segue la manifestazione e che conferisce
con la propria presenza solennità ad un fatto che appartiene
alla storia d'Italia.
A significare l'importanza cè stata la presenza del
prof. Gianfranco Costa, Presidente del Centro Internazionale per
la Pace fra i popoli nonché Presidente del Consiglio Comunale
di Assisi.
Grazie anche all'impegno del prof. Massimo Zubboli che aiuta fra
Francesco Quero nel mantenere viva questa memoria che onora Assisi
che custodisce lIcona della Madonna del Fileremo.
Non possiamo che ringraziare questi nostri amici che si impegnano
nel promuovere l'iniziativa che esalta il ruolo di Assisi.
Quindi non ci resta che inviare il nostro augurio di ben rivederci
al 2003.
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Gent.mo
Direttore,
Gent.mo Direttore,
ti confesso che non era intenzione dellAssociazione aprire
un dibattito sulle personalissime esternazioni e considerazioni
del Geom. Vincenzo Cavanna da te pubblicate sul Rubino n.1 del 1
gennaio 2002, ma dopo aver letto la lettera scritta dal Rag. Marcello
Piccioni, pubblicata sul Rubino n.2 del 28 febbraio 2002, si impone
da parte mia e dellAssociazione che rappresento, fornire qualche
dato di fatto con lo scopo di fare un po di chiarezza.
In particolare al Geom. Vincenzo Cavanna rispondo dicendo che il
nostro Statuto, attualmente, non prevede la nomina delle Prioresse
Serventi, ma, in caso di mancanza di Priori, la rielezione
dei Priori che abbiano prestato il loro servizio da almeno 10 anni.
In ogni caso lAssociazione garantisce la continuità
del Piatto se dovessero mancare dei Priori. Oggi è questa
la situazione accettata dai più e sancita dallo Statuto stesso.
Un particolare ringraziamento lo devo al Rag. Marcello Piccioni
per tutte le attività che, secondo lui, la nostra Associazione
dovrebbe svolgere. Purtroppo non tutti la pensano allo stesso modo,
anzi
Comunque è ormai assodato che il compito principale della
nostra Associazione sia quello di tramandare e divulgare la tradizione
del Piatto di S. Antonio Abate, mentre altre manifestazioni civili
e religiose, da lui elencate, riguardino più da vicino altri
Enti e/o sodalizi. In ogni caso, l'Associazione è sempre
disponibile ad ogni richiesta di partecipazione, rimanendo sempre
nell'ambito dei suoi scopi sociali e non si limita ad organizzare
solo Fagiolate con le cotiche e sbicchierate, ma partecipa attivamente
e fattivamente, insieme ai Priori Serventi di ogni anno, all'organizzazione
della magnifica Festa del Piatto di S. Antonio Abate.
Più volte invitati dall'Amministrazione Comunale di Assisi,
abbiamo partecipato, dando un tocco di folclore, a varie cerimonie,
quali: l'inaugurazione della targa dell'UNESCO presso la Basilica
di S. Maria degli Angeli, la cerimonia per la riapertura al pubblico
del Palazzetto del Capitano del Perdono, l'inaugurazione della "Mattonata"
ed il riposizionamento della Statua della Madonna sulla facciata
della Basilica.
Nel mese di maggio del 2000, una nostra delegazione ha presenziato
a Perugia alla premiazione culturale di poeti e scrittori, organizzata
dall'Associazione "Futuro Insieme", facendo da "cornice"
all'avvenimento.
Nello stesso mese abbiamo organizzato e accompagnato a far visita
alla "Perugina" di S. Sisto, studenti della Scuola Media
di S. Maria degli Angeli che avevano partecipato al Concorso indetto
dalla nostra Associazione.
Ritengo opportuno anche evidenziare alcuni particolari che fanno
onore al nostro Sodalizio. Per esempio, mi piace ricordare che,
per ampliare la partecipazione di vari animali ed in particolare
di cavalli, negli anni '80, si sono attivati i Priori Consiglieri
della nostra neonata Associazione, andando a destra e a manca in
cerca di cavalieri disponibili a partecipare al corteo, offrendo
loro, in cambio, la consumazione del Piatto di S. Antonio ed accollandosi
gli oneri per il trasporto degli animali.
I nostri amici Priori hanno avuto la fortuna di incontrare il sig.
Bricca di Mantignana, una magnifica persona, che, appassionatosi
alla manifestazione, ha cominciato a partecipare volontariamente
con alcuni amici cavalieri, "dando il via" a quella che
oggi è diventata una partecipazione numerosissima e spontanea
di cavalli e cavalieri.
È da allora che ogni anno, provenienti da varie parti dell'Umbria,
vengono con devozione a far benedire i loro animali, partecipando
al tradizionale corteo. Per l'occasione, l'Associazione offre loro
gli ormai tradizionali "fazzolettoni", il pane benedetto
e medaglie ricordo.
All'inizio degli anni '80, gli Alberghi fino ad allora disponibili
ad ospitare il tradizionale Piatto di S. Antonio, per varie vicissitudini
non hanno potuto dare la loro disponibilità, cosicché
la Tradizionale Festa del Piatto di S. Antonio ha corso il serio
rischio di interrompersi.
Ed è in quel particolare momento che l'intervento determinato
della nostra Associazione, ha scongiurato tale evenienza trovando
la disponibilità della ex "Casa del Pellegrino",
del Refettorio dei Frati ed infine del capiente Albergo "Domus
Pacis".
Successivamente, dal 1993, d'accordo con i Priori Serventi di ogni
anno, per far conoscere la Tradizione del Piatto, abbiamo coinvolto
gli alunni della Scuola Media di S. Maria degli Angeli, creando
un concorso ad hoc riguardante La Cultura e la Tradizione
del Piatto di S. Antonio Abate, in modo che i giovani, che
saranno i Priori di domani, si possano rendere conto di quanto sia
importante tramandare la più bella Tradizione della nostra
cittadina approfondendo, nel contempo, la conoscenza di S. Antonio
Abate e del miracolo che ha donato a S. Maria degli Angeli, nel
lontano 1860. Per l'occasione, la premiazione degli studenti più
meritevoli viene organizzata dalla nostra Associazione, ma autogestita
dagli studenti e insegnanti di tutta la scuola. Uno spettacolo in
cui gli stessi ragazzi conducono e si esibiscono.
Per evitare la confusione, molto diffusa, tra S. Antonio Abate e
S. Antonio da Padova, il Consiglio dell'Associazione (1998 - 2001)
ha redatto e diffuso un opuscolo (pubblicato anche dal Rubino n.1
del 1 gennaio 2002) in cui viene trattata brevemente la vita del
Santo, le motivazioni per cui è nata lAssociazione,
nonché alcuni elementi Tradizionali della Festa, da mantenere
ed osservare.
L'Associazione, ritenendo doveroso individuare dove fossero custodite
le Reliquie di S. Antonio Abate, dopo varie informazioni, ha definitivamente
individuato la Chiesa di S. Trophime in Arles (Francia) dove nei
giorni 5-6-7-8- ottobre 2000, ci siamo recati per rendere omaggio,
per la prima volta nella storia di S. Maria degli Angeli, alle Reliquie
del Santo. Emozioni, cordialità e serenità hanno pervaso
tutti i partecipanti. Per l'occasione abbiamo sfilato per la via
principale di Arles indossando i nostri policromi mantelli, siamo
stati ricevuti da una rappresentante del Comune di Arles e, per
sottolineare l'incontro, abbiamo donato un piatto di ceramica dipinto
a mano, raffigurante S. Antonio Abate, sia alla Chiesa che all'Assessore
alla Cultura del Comune di Arles.
Da almeno 10 anni l'Associazione, per esaltare anche altri valori
spirituali della manifestazione, provvede a recapitare il Piatto
di S. Antonio al domicilio dei Priori impossibilitati ad intervenire
alla manifestazione per vari impedimenti di salute o di età.
Personalmente è dall'inizio di questa tradizione che partecipo
con entusiasmo alla consegna di questi particolari "Piatti
di S. Antonio" e vi posso assicurare che si provano delle profonde
emozioni perché questi nostri amici Priori, in quel giorno,
sentono e vivono la vicinanza della nostra Associazione con commozione.
Siamo noi a ringraziare loro per questi particolari momenti che
ci sanno donare.
Perseguendo sempre l'intento di diffondere e far conoscere la Festa
del Piatto, nel 1996 su invito di RaiUno una delegazione dell'Associazione
ha partecipato, a Roma, alla trasmissione televisiva "Il Paese
delle Meraviglie" condotta da Pippo Franco e Melba Ruffo. In
quell'occasione, anche se si è trattato di una presenza scenografica,
ho avuto la possibilità di illustrare brevemente in TV il
contenuto del nostro straordinario Piatto di S. Antonio. In seguito
a questa partecipazione sono stato successivamente e personalmente
raggiunto telefonicamente dal Presidente della Federazione Italiana
Circoli Enogastronomici (F.I.C.E.), Dott. Francesco Mazzoli, che
si è dimostrato particolarmente interessato a tutte le manifestazioni
della Festa del Piatto.
Oggi facciamo parte, come Associazione, della F.I.C.E.
Quest'ultima, nel mese di ottobre del 2001, ci ha invitato a sfilare
per le vie di Torgiano dove aveva programmato il raduno nazionale.
In primavera 2001, una nostra rappresentanza è stata ospite
della trasmissione "Il Sabato del Villaggio" in Assisi,
condotto da Mengacci su Rete 4 (Mediaset).
In ogni circostanza abbiamo sempre partecipato indossando i nostri
policromi mantelli con in testa il Labaro della nostra Associazione.
Più volte abbiamo presenziato alla Festa del Perdono; collaboriamo
da anni con la Pro Loco nell'ormai famoso "Corteo dei Fiori
e dei Mostaccioli" che si svolge il 3 ottobre di ogni anno,
volendo ricordare la visita di Frate Jacopa de Sette Soli in visita
a S. Francesco morente.
Nel mese di giugno c'è l'annuale Pranzo Sociale a cui vengono
invitati i Priori Serventi dell'anno successivo (Priori Entranti),
Autorità Civili e Religiose ed alla loro presenza vengono
premiati con targhe ricordo i Priori Decani.
A questo punto, mi sembra che si possa concludere il discorso facendo
presente che l'annuale ricorrenza "magnereccia
"
è limitata al giorno della "FAGIOLATA" in cui i
Priori e non, Simpatizzanti e non, insomma tutti, possono gustare
un Piatto di fagioli con le cotiche, una bella bruschetta ed un
bicchiere di vino, il tutto offerto dall'Associazione che in quello
stesso giorno propone il tesseramento per l'anno successivo.
È diventato anche questo un bel momento di socializzazione
e di incontro che non merita certo di essere deriso o quasi.
Visto e considerato che non fa parte né dello Statuto né
del nostro modo di essere, avere una bella dose di autorevolezza
ed imporre le nostre decisioni (la PRIORANZA SERVENTE è autonoma),
cerchiamo sempre l'incontro e il colloquio con le varie Prioranze
Serventi, con l'intento di collaborare, indicando loro le linee
principali entro cui deve svolgersi la Festa.
Ringraziando ancora per l'ospitalità concessa dal Rubino;
saluto tutti molto cordialmente.
Pace e bene.
Gabriele Del Piccolo
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PIUME
AL VENTO
E FANFARE SQUILLANTI
Il 50° raduno nazionale dei bersaglieri ha privilegiato lUmbria
ed in particolare Assisi e Perugia.
Intensi i preparativi per una degna e festosa accoglienza che è
stata ripagata da tanto calore umano che i fanti piumati hanno portato
domenica 26 maggio nelle nostre strade e nelle nostre piazze.
Uno sventolio di bandiere tricolori, tantissima gente ad applaudire
la sfilata della fanfara, le bici depoca, i giovani di ieri
sempre e comunque di corsa.
Unemozione sempre forte quella regalata alla nostra regione
da decine e decine di migliaia di soldati piumati e i tanti associati
che hanno fatto da cornice alle festose e toccanti cerimonie in
programma.
Tante le autorità presenti: per il Governo il Ministro Tremaglia,
il Sottosegretario alla difesa Baselli, i Capi di Stato Maggiore
della Difesa e dellEsercito, Autorità regionali, provinciali,
i Sindaci Locchi e Bartolini, Autorità religiose.
Un grazie particolare al Generale Franco Stella, Comandante la Zona
Militare, per aver scelto ancora una volta la nostra terra per le
nozze doro di questo incantevole e suggestivo
50° raduno dei Bersaglieri dItalia.
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PROPERZIO
TRA STORIA ARTE MITO
Convegno internzionale organizzato dalla Accademia Properziana del
Subasio
Nei giorni 24/26 maggio si è svolto in Assisi il Convegno
programmato dallAccademia Properziana del Subasio: Properzio
tra storia, arte,mito.
E stato inaugurato nella Sala della Conciliazione alla presenza
di molte autorità ed un folto pubblico di studiosi provenienti
per lo più da università italiane e straniere.
Va sottolineata la presenza di molti giovani ricercatori tra cui
venti invitati dallAccademia Assisana, vincitori di concorso
per borsa di studio.
La seduta si è aperta con il saluto dellassessore alla
cultura prof. Mario Romagnoli in rappresentanza del Sindaco dott.
Giorgio Bartolini impegnato nella stessa ora in unaltra manifestazione.
Erano presenti anche alcuni assessori del Comune di Assisi.
E seguito il saluto del prof. Giorgio Bonamente a nome del
Rettore Magnifico dellUniversità di Perugia.
Il prof. Giuseppe Catanzaro, presidente dellAccademia, nel
rivolgere il saluto alle Autorità ed ai convegnisti ha tracciato
brevemente le linee del Convegno.
Sono seguite quindi due relazioni. Una del prof. Giorgio Bonamente
Properzio, un esponente dellaristocrazia municipale
di Asisium nella Roma di Augusto alla quale è seguita
la relazione del prof. Francis Cairns dellUniversità
statale della Florida su Variations on Hylas in Propertius
I, 20. La seduta è stata presieduta dal prof. Nino
Scivoletto.
Nel pomeriggio la sede del Convegno si è spostata nella sala
francescana della Chiesa Nuova. Ci sono state due relazioni: del
prof.Augusto Fraschetti su La Tarpeia di Properzio;
del prof. Filippo Coarelli su Assisi, Roma, Tivoli: I luoghi
di Properzio; del prof. Carlo Pellegrino su Immagini
del rituale funebre nelle Elegie di Properzio.
Ha presieduto il prof. Giorgio Bonamente.
Sabato 25 maggio sono state tenute le seguenti relazioni:
dal prof. Carlo Santini Properzio e i Fasti di Ovidio-intersezioni
litografiche; dal prof. Dario Del Corno Properzio e
il mito come realtà poetica; dalla dott.ssa Irma Ciccarelli
Motivo della tempesta in Properzio e Ovidio.
Ha presieduto il prof. Paolo Fedeli.
Nel pomeriggio i convegnisti si sono spostati a Gubbio dove il prof.
Augusto Ancillotti ha tenuto una splendida lezione illustrativa
della Tabale giovinae.
Domenica 26 hanno tenuto relazioni il prof. Maurizio Bettini Tarpeae
turpe sepulchrum fabor-discorso autorevole e discorso screditato.
Ha proseguito il prof. Paolo Fedeli con La retorica dellesempio
mitico. Ha tratto la conclusioni il prof. Loriano Zurli.
Ha presieduto ill prof. Carlo Santini.
E stata quindi presentata lopera. Properzio, elegie.
Traduzione in lingua portoghese, con testo latino a fronte, curata
dai professori Aires Augusto Nascimento, Cristina Pimentel, Pauolo
F.Alberto, J.A. Segurado Campos della università di Lisbona
.
Il prof. Aires Augusto Nascimento ha letto infine le elegie 20 e
21 del libro I dalla traduzione portoghese.
Ha chiuso i lavori il presidente dellAccademia prof. Giuseppe
Catanzaro complimentandosi con i partecipanti per lattenzione
ai temi trattati e per aver seguito costantemente i lavori sino
alla fine.
Ha dato un arrivederci al maggio 2004 per un nuovo Convegno Internazionale
durante il quale sarà presentata la traduzione di Properzio
nella lingua di un grande paese.
La soddisfazione per i risultati è stata generale e da tutti
condivisa e partecipata.
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NASCE
IL PALIO DI SAN VITALE A VIOLE DI ASSISI
Nasce un nuovo Palio. Viole di Assisi ha il suo palio, in onore
del suo Santo Patrono Vitale.
Il Comitato Pozzolo di San Vitale che è presieduto
da Mario Settimi ( Presidente ),da Mauro Baglioni (Vicepresidente),da
Moreno Cosimetti (Segretario) da Aldo Sorbelli (Tesoriere), da Giuseppe
Dionigi (Consigliere) e dai Sindaci Revisori Carlo Buzi, Piero Stefanetti
e Mario Guzzoni è stato presentato alla stampa da Monica
Rosatì che con linguaggio forbito e fluente ha illustrato
le ragioni della iniziativa. Mentre l'Ing. Baglioni ha offerto le
derive storiche e le motivazioni che sono alla base della bella
ed originale iniziativa.
In sintesi il Comitato è autonomo e pluralista ed opera nel
campo della cultura della socialità , della solidarietà
dei diritti della formazione, per la promozione umana e civile attraverso
la vita associativa. Non ha finalità di lucro. E i campi
prioritari di intervento del Comitato Pozzolo (dalla
fonte del Santo) sono la tutela dei diritti del cittadino in rapporto
alla produzione ed al consumo culturale.
La gara del Palio che vedrà rivaleggiare le Pro Loco dì
Capodacqua, Rivotorto e delle Viole, consiste nel realizzare la
Croce forgiata, il Bastonedel Santo e la
Sfida del canestro.
In particolare per aggiudicarsi il palio che si avvarrà di
una giuria, emanazione della Pro Loco di Assisi, si dovrà
realizzare una Croce in ferro, partendo da due barre di ferro delle
dimensioni di 600x25x10 mm e 400x25x10 del peso di circa due kilogrammi;
il bastone del Santo consiste nella costruzione di una mazza fiorita,
realizzata con verdura e fiori forniti dal Comitato organizzatore
in modo da risultare di peso uguale per ogni Balia.
Le tre Madonne dovranno realizzarle facendo riferimento al modello
messo a disposizione dalla Giuria; la sfida del canestro consiste
nel riempire con l'acqua della Fonte di Pozzolo attinta con un canestro,
la tinozza posta sul braccio inferiore della macchina a contrappesi
fini allinnalzamento del piatto superiore dove saranno posizionati
simboli del Palio e cioè la Croce forgiata, il bastone del
Santo e, lo stendardo della Balia.
E una bella manifestazione che mentre rimanda a memorie storiche
del territorio dallaltro esprime una profonda esigenza di
stare insieme. In amicizia e senza vieti campanilismi se non quelli
che fanno crescere insieme. E allora non ci resta che rallegrarci
e augurare al Palio di San Vitale lunga e felice vita.
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KALENDIMAGGIO
Alcune riflessioni a bassa voce
Ringrazio Bruno Barbini, Direttore editoriale di questo giornale,
per lo spazio concessomi oltre la consueta rubrica
per parlare del Calendimaggio di Assisi.
Ho scritto Kalendimaggio di Assisi perché di
feste, grandi e piccole che celebrano il ritorno della Primavera
( e parlo solamente dellItalia!) ce ne sono a josa; basta
guardare nei giorni topici delle calende di maggio un qualsiasi
telegiornale regionale a volte anche nazionale per
vedere figuranti in costume (medievale o medievaleggiante) sfilare
in cortei in cui si inseriscono mangiatori di fuoco, fantasmi sui
trampoli, acrobati rotolanti appesi allinterno di sfere in
traliccio metallico, giullari e (quasi sempre) graziose figuranti
in pallide imitazioni di filles de joie!
Ed allora perché Kalendimaggio di Assisi se dallAlpi
al Lilibeo troviamo così tante clonazioni?
Risposta lapalissiana: perché Assisi è Assisi che
offre anzi, che può offrire un supporto psicologico a questa
festa che sa essere sfida e danza, liuti e porchetta, tamburi e
voli di colombi, il bianco ed il nero (per noi il rosso e lazzurro!).
La città divisa in parte de Sopra e parte de Sotto
non
è uninvenzione promozionale e folcloristica, basta
dare unocchiatina alle ricerche di Arnaldo Fortini (Assisi
nel Medioevo) e per noi vecchi ricordare le furibonde sassaiole
tra le oramai sparite vallette della Rocca tra i monelli (discoli
ci battezzavano impietosamente i vecchi dallora) di Borgo
San Pietro e di Piazza Nuova: ed allora?
Siamo rimasti alla sassaiola, ad un fatto personale tra San Pietro
e Piazza Nuova anche se ribattezzate con il loro antico nome: Parte
de Sopra e Parte de Sotto.
Le sfilate, la tribune, il canto in Piazza è una concessione
per giustificare lessere della festa (o della sfida?) perché
la parte più bella, quella che farebbe uscire definitivamente
la nostra festa da una mentalità grettamente locale e privata
(anche se i soldi sono della collettività), le scene di parte
rimangono un fatto arcano, come i misteri eleusini.
E da anni, da sempre praticamente, che cerchiamo di convincere
i portatoli più retrivi ed intransigenti ad uscire dal chiuso
dei vicoli e portare in spazi aperti le magnifiche invenzioni, le
sapide trascrizioni, le poetiche intuizioni, le sboccate ricostruzioni,
le inverosimili fantasie frutto di una cultura, di un DNA trasmesso
nei secoli a questi nostri concittadini che vi assicuro anche
se sono un mezzo sangue la sera del giudizio finale farebbero,
per un abbondante 60% a sassate come prova dappello al verdetto
della giuria!
Naturalmente la mia, più che un apologo è una esagerazione,
ma quello che occorre è di portare nel mondo della cultura
la conoscenza di un teatro popolare, medievale per istinto ed ispirazione,
non per pedissequa imitazione, che tante belle intelligenze sanno
e possono produrre e che si esauriscono in una solitaria masturbazione.
Le scene debbono uscire dal chiuso dei vicoli e debbono essere portate
allaperto come fu fatto tanti anni or sono non solamente per
un fatto culturale aperto a tutti, ma anche e soprattutto come un
eventuale trampolino di lancio agli autori ed agli attori degni
di altro successo che non sia il bravo, simpatici, efficaci di tre
giurati che in ultimo tra trasferta, cene e conviviali pensano più
ad una scampagnata che al lavoro dei partaioli (compresi i retrivi
e gli intransigenti!) di un sofferto Kalendimaggio (credetemi, una
sconfitta fa più male di una sassata!)
Ci si avvicina al cinquantesimo anniversario di questa nostra festa
nella sua nuova formulazione: sarebbe loccasione buona per
sperimentare, nel corso di questanno giubilare, fuori dalle
date topiche della festa qualche nuova sperimentazione, qualche
modifica nessuno auspica delle curve ad U che porti
il nostro Kalendimaggio ad essere quello che merita di essere: il
Kalendimaggio di Assisi.
Ci si è preoccupati di creare un gruppo di figuranti da esibire
in particolari occasioni; perché non diamo vita ad una compagnia
di attori (e ce ne sono di bravi!) del Calendimaggio che possano
rappresentare, con sforzo ed intelligenza comuni, spettacoli, o
parti di essi, a rassegne teatrali amatoriali a livello nazionale
ed europeo?
Non è già stato fatto per i Cantori di Assisi che
per le calende di primavera cingono il loro fazzoletto
blu o rosso?
Ed ancora perché non coltivare un affiatato gruppo di suonatori
di strumenti medievali (ci siamo scordati del M°Cipriani?) da
affiancare ai recitatori e da far viaggiare per lEuropa ed
oltre?
Termino con una proposta finale che avanzo ad uomini di cultura
(ad uomini che non permetterebbero mai lo svolgersi di una cena
(rococò) in P.zza del Comune a meno che non si tratti di
porchetta, vino rosso e pane fatto in casa
al lume di sanguigni
torcioni e non di esangui doppieri).
Una edizione straordinaria della Lauda della scavigliazione davanti
al tempio di Minerva, con la partecipazione delle due parti come
folla e come protagonisti: vestiti come oggi, con il cuore di ieri.
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