CARA
TV, TI AMO E TI ODIO
di Bruno Barbini
Quando circa cinquantanni fa nacque nel nostro paese rappresentò
di sicuro un evento tanto importante da sbiadire persino la scoperta
dellAmerica.
Pochi eletti poterono metterla in bella mostra nel salotto o in
sala da pranzo; i più prendevano la via del bar i cui titolari,
fiutando una nuova forma di businnes, si dotarono di apparecchi
a schermo gigante finendo per annientare luso delle sale cinematografiche
che di solito operavano nei centri più popolati.
La sera, magari affrettando la cena, tutti in fila per prendere
i primi posti e godersi lo spettacolo che già durava fino
a tarda ora.
Informazione, cinema, teatro, incontri culturali.
Leffetto mediatico aveva preso tutti, nessuno escluso.
Poi il progresso ha fatto il suo corso e in mezzo secolo sono state
affinate le prestazioni tecniche, i designer si sono fatti una feroce
concorrenza, i prezzi dacquisto sono scesi ad un livello accettabile
ed oggi, tra apparecchi vecchi e nuovi, piccoli e grandi ne abbiamo,
quasi tutti, uno in ogni stanza.
Si perché ogni componente della famiglia vuole il "suo"
programma e così lisolamento aggrava sempre più
la carenza di dialogo.
E poi, se prendiamo ad esempio i fatti di cronaca più interessanti
di queste ultime settimane ci rendiamo conto che lesasperazione
della notizia ha raggiunto livelli troppo asfissianti.
Cogne, Bologna, i porti del sud Italia con gli approdi delle carrette
del mare, gli scioperi e la feroce diaspora della politica condizionano
non poco i piccoli spazi che ognuno riesce a ritagliarsi nellarco
della faticosa giornata lavorativa.
Ogni conduttore o presentatore televisivo sottolinea di dedicare
soltanto lo spazio necessario alla libera e democratica informazione
ma non riesce a tener conto che eguale esigenza pretendono anche
le altre reti televisive pubbliche e private per cui, sommando i
tempi, siamo come bersagliati e annichiliti di fatti di cronaca
che via via si susseguono.
Senza contare di ciò che poi ci raccontano quotidiani e settimanali
con inevitabili dovizie di particolari.
Quindi ognuno assume il proprio schieramento: pro e contro, colpevolisti
e innocentisti, accusatori e difensori.
Magari portando tutto dentro perché, in realtà, manca
poi il tempo per il dialogo ed il sereno confronto.
Tutto ciò quando i fatti orribili di cui si parla, o si dovrebbe
parlare, non scatenano altri fatti.
E allora...?
Smettiamo di "drogarci" e freghiamocene delle percentuali
di ascolto.
E poiché la primavera sta arrivando cerchiamo di privilegiare
una bella passeggiata con gli amici allaria aperta.
Se poi sette reti televisive decidessero per concordare un giorno
di riposo alla settimana, io sono certo che nessuno griderebbe allo
scandalo.
Intanto, per non rattristarmi la giornata, domattina lascerò
spento il televisore e programmerò, per protesta con me stesso,
qualcosa di diverso.
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Con il polo commerciale...
NUOVE OPPORTUNITA' DI ACQUISTO AD ASSISI
di Mario Cicogna
Io non so se al sindaco di Assisi è capitato di leggere
il best-seller di Manfred Gerstenfeld "Lo Stato come Azienda"...
Gerstenfeld non è un politologo, ma un consulente internazionale
di strategie industriali e governative, un personaggio che opera
in Italia come in altri Paesi di tutto il mondo. E diventato
celebre con una proposta semplice ma innovativa: "bisogna osservare
il futuro politico anche con locchio del gestore di risorse
aziendali".
Nella vita quotidiana, in effetti, è usando ambedue gli occhi
che si riesce a conseguire una visione prospettica.
La sua proposta non prevede la sostituzione delluomo politico
con il manager, ma la integrazione delle due prospettive con mente
libera da pregiudizi e animo spassionato.
Allorché il dottor Giorgio Bartolini propone la realizzazione
di un "polo commerciale" a Santa Maria degli Angeli, per
recuperare almeno in parte quel 70% di acquisti che attualmente
gli assisani effettuano in altri comuni, si ispira di certo - anche
senza volerlo - alle sue enunciazioni, che non hanno nulla di miracoloso
ma che contribuiscono a comprendere meglio come fronteggiare le
continue sfide politiche ed economiche.
Guardare la politica simultaneamente con l"occhio"
dellanalisi politica e con l"occhio" della
metodologia manageriale offre sicuramente una migliore prospettiva
e permette di trovare con maggior velocità e chiarezza le
soluzioni potenziali.
Ma non è frequente -almeno dalle nostre parti- imbattersi
in uomini politici adusi a prendere di petto le situazioni, ad affrontare
i problemi, anche quelli di "tutti i giorni", cimentandosi
con strumenti aziendali, come statistiche e indagini di mercato.
La politica fine a se stessa non produce che guasti, basti pensare
che i partiti politici continuano a cadere a pezzi.
E allora che succede? Succede che il sindaco di Assisi -che non
è un mestierante della politica, ma un uomo esperto di economia
-si mette in testa di affrontare il dato allarmante secondo cui
il 70% dei cittadini del territorio comunale fa acquisti fuori comune,
e propone la realizzazione di un "polo commerciale" a
Santa Maria degli Angeli.
Apriti cielo! Qualche commerciante, che non vede tanto più
in là del proprio naso, ha cominciato a gridare allo scandalo
e a farne, come al solito, una questione di campanile e di bandiera,
ovvero di politica.
Ma il sindaco Bartolini -che oltre ad essere esperto di economia
è anche uomo tutto dun pezzo -sostiene che non si può
più assistere passivamente ad una perdita di ricchezza tanto
consistente, a scapito dellintera comunità assisiate,
e che occorre giungere presto ad una soluzione: da una parte il
Comune, attraverso il nuovo "piano del commercio" porrà
in atto i presupposti per creare una concentrazione di negozi, che
costituiscano un polo di attrazione per i cittadini del tessuto
urbano. Un sistema integrato assicura il primo cittadino
-, che avrà ricadute in tutta la rete commerciale locale.
Dallaltra dovranno essere i commercianti stessi ad investire
in un settore che necessita ormai di revisioni concrete non soltanto
sul piano strutturale ma anche su quello "mentale", nellinteresse
degli operatori stessi.
In ogni caso un confronto si impone, perché non si possono
realizzare strategie e politiche se non si concorda su una linea
comune che definisca gli obiettivi ricercati.
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IL
NUOVO DIRETTIVO DELLA ASSOCIAZIONE PRO-LOCO DI S.MARIA DEGLI ANGELI
di Giovanni Zavarella
La Pro-Loco di Santa Maria degli Angeli ha rinnovato i suoi organi
statutari.
Dopo lAssemblea, presieduta dal dr. Valerio Servili che ha
discusso la relazione del Presidente uscente dr.Massimo Paggi e
la conseguente discussione, si è passati alle operazione
elettorali.
I 165 soci hanno votato ed hanno eletto in qualità di membro
del direttivo: Baldelli Ennio, Bastianini Moreno, Guarnieri Capano
Danila, Marchetti Sigfrido, Masciotti Nello, Mecatti Giuseppe, Minciarelli
Paolo, Paggi Massimo, Russo Antonio, Santarelli Oliviero e Tardioli
Antonio.
I revisori dei conti: Baldelli Ennio, Falcinelli Carlo e Rosati
Fortunato.
Probiviri: Bastianini Fausto, Guidi Cristina e Roscini Alberto.
Nella prima riunione di insediamento sono state accettate le dimissioni
di Antonio Russo che è stato sostituito dal primo dei non
eletti Franco Pettinelli.
Dopo ampia discussione e assicurazioni, il Presidente uscente dr.Massimo
Paggi è stato riconfermato allunanimità.
Il direttivo ha completato gli organi sociali confermando alla vice
presidenza la signora Guarnieri Capano Danila e Sigfrido Marchetti,
alla segreteria della Pro-Loco il signor Giuseppe Mecatti e nella
funzione di tesoriere è stato eletto il signor Oliviero Santarelli.
Considerata limportanza dellAssociazione e il ruolo
che svolge nellambito del territorio in termini di proposizione
e di realizzazione, ci corre lobbligo di formulare al Presidente
confermato dr.Massimo Paggi e alla sua squadra i rallegramenti per
lincarico e gli auguri di buon lavoro.
Siamo sicuri che lAssociazione, che affonda le sue radici
istitutive negli anni sessanta,saprà essere allaltezza
del suo prestigioso passato e saprà agire per la promozione
e lo sviluppo della città che vive allombra della bella
Cupola del Vignola.
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CONSEGNATE
LE BORSE DI STUDIO
INTITOLATE A "Tommaso Visconti"
Sabato 19 marzo nell' Auditorium della scuola Media G. Alessi di
S. Maria degli Angeli, gremito in ogni ordine di posti, ha avuto
luogo la cerimonia della consegna delle Borse di Studio intitolate
allo scomparso Tommaso Visconti.
L'iniziativa nata dalla rinuncia della indennità di amministratore
spettante al Sindaco Giorgio Bartolini, al quale si è unito
in questa occasione anche l'assessore Rossano Valorosi, ha visto
premiati gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori del
nostro territorio.
Dopo l'introduzione della prof.ssa Viviana Droppo ha preso la parola
il Sindaco che ha ricordato la figura di Tommaso Visconti quale
marito e padre esemplare, stimato professionista e, soprattutto,
uomo particolarmente attento e sensibile ai problemi del sociale.
Ringraziamenti sono stati rivolti dal primo cittadino alle insegnanti
ed a tutte le componenti della scuola per l'impegno profuso nella
realizzazione della manifestazione.
Gli studenti si sono esibiti in cori e musica, in proiezione di
diapositive, riscuotendo dalla platea consensi e applausi.
Presenti autorità civili, religiose e militari che hanno
coadiuvato il Sindaco nella consegna della Borse di Studio.
Questi gli studenti che sono stati prescelti dalla commissione giudicante:
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IL
SERVIZIO DI PROTEZIONE CIVILE E PRESENTE ANCHE IN ASSISI
di Valentina Vallorini
Il servizio di Protezione Civile Nazionale è stato istituito
dalla legge 225 del 1992, al fine di salvaguardare le integrità
della vita, di beni e dellambiente dai danni o dal pericolo
derivanti da calamità naturali, catastrofi e da altri eventi
di vario genere.
A seguito dei tragici eventi sismici, che hanno colpito il nostro
territorio, si è sentita lesigenza di istituire anche
ad Assisi un Gruppo Comunale di Protezione Civile.
Successivamente alla richiesta presentata dallassessore Eraldo
Martelli al Sindaco, nei primi mesi dello scorso anno, si è
concretizzato il progetto che è stato poi presentato ufficialmente
al pubblico dal Direttore dellAgenzia Nazionale della Protezione
Civile prof. Barberi.
Liniziativa è stata subito ben accolta dai cittadini
del Comune che hanno favorevolmente aderito con un considerevole
numero discrizioni, circa 70; tra gli iscritti vi è
una cospicua presenza femminile, persone di tutte le età
e senza particolari requisiti.
A questo proposito la Prefettura di Perugia, in collaborazione con
il Comune di Assisi, ha istituito dei corsi di preparazione di base
sia teorici sia pratici.
In occasione dei grandi eventi nazionali ed internazionali che coinvolgono
la città di Assisi ed il suo territorio, come ad esempio
la giornata di pace del 24 gennaio scorso, la Marcia della pace,
il Calendimaggio ecc., il gruppo comunale della protezione civile
da il suo contributo e collaborazione al corpo dei Vigili Urbani
e tutte le Forze dellOrdine pubblico per una buona riuscita
delle varie manifestazioni.
Per poter far parte di questo gruppo è necessario solo avere
la maggiore età; non sussistono obblighi di partecipazione
alle iniziative.
Per chiunque fosse interessato ad iscriversi è possibile
rivolgersi al numero 075/8138422.
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"ASSISI
RINNOVATA" Lultimo impegno letterario di Gemma Fortini
di Pio de Giuli
Esce postumo questo ultimo testo di Gemma Fortini che lAutrice
non ha avuto il tempo di pubblicare. Bene ha fatto la figlia Donatella
a curarne ledizione che ha poi diffuso tra gli amici che erano
abituati a ricevere gli scritti di una persona che ha amato Assisi,
senza clamori, costantemente, come traspare anche dal capitolo introduttivo,
ispirato dai profondi mutamenti indotti dalla drammatica esperienza
del terremoto del 1997.
Nello sguardo retrospettivo che indugia su Assisi, sulla "sua"
Assisi, è palese il presentimento della fine imminente: sembra
quasi che, da sensitiva quale era, Gemma voglia accomiatarsi dal
mondo in cui ha vissuto, sofferto e gioito, comunque intensamente.
Ne registra i mutamenti quando (da pag. 1 a pag. 12 ) ci ricorda
che "Usi e costumi mutarono. Non passavano più per le
vie le squadre degli alunni del Convitto per gli orfani dei maestri,
in perfetta divisa blu, che suscitavano lammirazione delle
ragazze; non ci fu più la banda musicale locale... Non cera
più niente che facesse vibrare gli animi...Sembrava essere
tornata la famosa leggenda medievale secondo la quale ogni tanto
il demonio si impadroniva del cielo di Assisi e doveva essere allontanato
da una voce angelica (quella di Francesco).
Da questo preambolo intriso di sensazioni intense scaturiscono i
due capitoli centrali della pubblicazione: i compagni assisani di
Francesco e le seguaci assisane di Chiara. Dei primi lAutrice
ricorda che furono dodici, come gli apostoli di Cristo. E furono
tutti di Assisi.
Lo afferma compiaciuta, con un a punta di orgoglio, fiera della
comune identità.
Il primo rimane anonimo (un ragazzo di Assisi che viveva puro e
semplice), malgrado lo sforzo di identificazione di molti studiosi
che si sono cimentati con la Leggenda Prima di Tommaso da Celano
edita dai Bollandisti. Accanto a lui si staglia, poi, possente e
gagliarda la figura di Bernardo da Quintavalle che lascia le insegne
nobili della sua stirpe ("cinque monti verdi in campo di sole")
per seguire, con Francesco, Madonna Povertà. Non è
da meno, quanto a scelta radicale, Pietro di Catanio "iuris
peritus et dominus legum", di famiglia ricca e influente: sarà
molto stimato dal Serafico Padre che lo porrà a capo dellOrdine.
Commuove la conversione di Silvestro, "voraci cupiditate succensus",
che viene riscattato dal demone dellavarizia grazie agli esempi
di carità di Francesco e degli altri compagni. Eaccomunato
dai versi di Dante (Paradiso XI v.83 ...scalzasi Egidio, scalzasi
Silvestro...) al giovane Egidio, pieno di vita, di forza, di energia,
intelligente, sognatore e poeta: raccoglierà nei "Detti"
("Verba aurea") i dialoghi avuti con Francesco divenendone,
forse suo malgrado, il più ricercato apologeta, al punto
che persino un Re di Francia - Luigi IX, il Santo - salirà
al convento di Monteripido per sentirsi raccontare Francesco.
Dalla "Leggenda dei Tre Compagni" e dall "Anonimo
Perugino" ci vengono segnalati altri tre personaggi "uomini
penitenti nati nella città di Assisi": sono Angelo,
figlio di Tancredi, console di Assisi nel 1198 (anno di nascita
del libero Comune), Masseo di Marignano, dimenticato toponimo del
contado di Assisi e Illuminato da Arce, località della pianura
dove sorgeva lospedale dei lebbrosi. Dalla montagna di Assisi
ha origine Giovanni da Nottiano, poi proclamato beato, che ci stupisce
con il dono del bue, lunico bene della sua modesta famiglia:
lo fa di slancio, gettando nella costernazione i genitori già
anziani che, però, vengono confortati da Francesco che ne
comprende il dramma umano e trasforma in letizia la loro angoscia.
Meraviglia ancora maggiore suscita in noi Rufino, il cugino di santa
Chiara, che non esita ad obbedire al comando di Francesco e si presenta
senza abiti, nudo, in cattedrale per parlare alla folla dei fedeli.
Ampio spazio è dedicato a frate Leone, affettuosamente chiamato
dal Patriarca "pecorella di Dio" e a frate Elia.
Di questultimo, originario di Castelbritto sui monti di Assisi,
lAutrice ricorda che fu "magnus inter coeteros",
al punto tale da divenire nel 1233 Ministro Generale dellOrdine.
E ricordato soprattutto per essere stato il propugnatore e
lideatore della grande Basilica francescana, forse larchitetto
stesso dello splendido monumento edificato fuori le mura della città,
nel luogo chiamato Colle delllInferno, su un terreno donato
da Simone di Pucciarello il 29 marzo 1228.
Fu però anche, come sottolinea correttamente Arnaldo Fortini
nella sua "Assisi nel medioevo", il legislatore dellOrdine,
colui che seppe accordare leroismo del Santo con la Sapienza
della Curia. Con lui si chiude il secondo capitolo, quasi a suggellare
laffermazione di Gemma Fortini che definisce la gente di Assisi
"particolare ed unica", depositaria di una grandezza segreta
che attende soltanto di essere riportata alla luce.
A questo punto la singolare capacità di sintesi dellAutrice
si dispiega nel proporci, secondo il suo inconfondibile stile, tutta
una serie di figure femminili "le seguaci assisane di Chiara"
attratte dal carisma irresistibile della Santa. Dapprima le sorelle
Agnese e Beatrice la seguono a San Damiano, poi le nipoti Amata
e Balvina, figlie di Martino del Castello di Correggiano (nei pressi
del più noto Biagiano, in comune di Assisi): la fragile conformazione
fisica e la malferma salute non ne frenano lentusiasmo e la
vocazione forte e sincera. Anche la madre di Chiara, Ortolana, sopraggiunta
la vedovanza, raggiunge le figlie a San Damiano condividendone le
sublimi esperienze.
Poco dopo è la volta di due nobildonne: Filippa di Leonardo
Gislerio, conte di Sassorosso, e Francesca, di stirpe longobarda,
figlia di Capitaneo, conte di Collemezzo. Entrambe verranno ascoltate
come testimoni al processo di canonizzazione di Chiara e rievocheranno
quel giorno di settembre del 1249 quando la Santa salvò la
città di Assisi dal saccheggio dei mercenari di Vitale di
Aversa.
Nelle ultime pagine incontriamo anche Balvina di Porziano, Agnese
di Assisi ( figlia del podestà Oportolo di Bernardo ), Benvenuta
di Madonna di Ambra ( miracolata da Santa Chiara dopo il suo ingresso
nella comunità delle Povere Dame ), Cristiana di Assisi,
figlia di Bernardo di Suppo, esponente di spicco della consorteria
longobarda.
Poi il testo si interrompe e forse nel progetto originale avrebbe
dovuto saldare i tempi della santità autoctona con quelli
più recenti, per chiudere la circolarità iniziata
con laccenno al "rinnovo" della civiltà contadina.
Ma il tempo è mancato perché la clessidra di Gemma
era esaurita.
Ci ha offerto comunque un frutto evidente di quella consuetudine
di approccio alle fonti francescane, sicuramente ereditata dal padre
Arnaldo che tenne per anni la cattedra di studi francescani presso
lUniversità di Perugia.
Tuttavia linterpretazione di Gemma è molto più
agile degli scritti accademici tradizionali; ha, infatti, unimpostazione
giornalistica che focalizza i particolari trasformandoli in "notizia"
in grado di catturare lattenzione dei lettori, anche di quelli
che non sono addetti ai lavori.
Non rinuncia a divenire profetica nelle ultime quattro righe:..."restano
le voci di coloro che seguirono la luminosità di Francesco
e Chiara; e sono esse a dire alla nuova umanità: Siamo in
attesa del mondo che verrà e che troverà nellAssisi
rinnovata lo splendore del cielo".
Non cè retorica né utopia in queste parole,
ma piuttosto lespressione sincera di un amore profondo: quello
che Gemma lascia in eredità a tutti noi che abbiamo la fortuna
di vivere in questa terra più volte benedetta.
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"GIOVANNA
DI SAVOIA" dagli splendori della reggia alle amarezze dellesilio
di Cristina Siccardi
di Giovanni Zavarella
Nella splendida Sala Papale, gremita di un pubblico deccezione,
il giorno 2 marzo 2002, è stato presentato il volume delle
Paoline Editoriale libri Giovanni di Savoia-Dagli splendori
della reggia alle amarezze dell Esilio di Cristina Siccardi.
Tra il pubblico abbiamo notato, non ultimo il Vescovo della Città
Mons. Sergio Goretti, la principessa Maria Luisa di Bulgaria, il
Principe Kardam e Miriam di Bulgaria, gli ambasciatori di Bulgaria
accreditati in Italia e al Vaticano, alcuni aristocratici umbri
ed italiani.
E soprattutto tanta gente che ha amato la principessa Giovanna di
Savoia che la storia rese regina dei Bulgari.
Gli onori di casa sono stati fatti da P. Vincenzo Coli e il saluto
alle autorità di Italia e Bulgaria è stato rivolto
dal prof. Massimo Zubboli che da sempre si adopera per mantenere
viva la memoria di Giovanna di Bulgaria che si sposò ad Assisi
nel lontano 1930 e che ha voluto riposare il suo sonno eterno nel
cimitero francescano di Assisi, non lontano dal Santo serafico,
a cui era legata per esserne terziaria francescana.
Massimo Zubboli ha offerto uno spaccato umano e spirituale della
principessa di particolare fascino, non tanto per la sua storicità,
quanto per il taglio umano che ha attraversato tutti gli intervenuti.
Soprattutto quando ha associato lamicizia e la cordialità
di Giovanna con Arnaldo e Gemma Fortini, suscitando uno spontaneo
e caloroso applauso.
Ha portato il saluto riconoscente il Sindaco della città
dr. Giorgio Bartolini che ha comunicato, con un certo effetto, di
aver deciso di intitolare il viale che conduce ad Assisi alla Regina
da poco scomparsa.
Limmagine tutta bulgare della Regina è stato offerto
dallarchimandrita prof. Giorgio Eldarov, direttore del giornale
cattolico bulgaro Abagar che ha pescato nella sua memoria
di quando ragazzo ebbe lonore di incontrare la nostra Principessa,
rimanendone, insieme a tantissimi bulgari, affascinato.
Perché seppe farsi amare dal popolo per la sua umanità,
la generosità e il suo affetto.
Poi è stata la volta del Presidente Nazionale dell
U. M. I., Avv. Gian Nicola Amoretti che si è soffermato sulla
figura storica.
E sulle ricadute dellamicizia tra Italia e Bulgaria.
Le ultime parole sono state quelle della scrittrice che ha spiegato
le ragioni e le motivazioni che lhanno spinta a cimentarsi
con una bella e toccante figura femminile che la storia volle chiamare
ad assumere un ruolo di protagonista.
Lei che era per indole e per vocazione francescana.
Ha ringraziato con parole sobrie e dirette la Principessa Maria
Luisa di Bulgaria, a nome suo personale, dei figli e di suo fratello,
il re bambino, ora Primo Ministro della Repubblica di Bulgaria,
Simeone II.
La presentazione del libro si è conclusa con la dichiarazione
di P. Vincenzo Coli che ha comunicato che il crocifisso, donato
da Simeone II a S. S. Giovanni Paolo II, è stato regalato
alla Basilica Patriarcale di San Francesco di Assisi.
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