IL CARO PREZZO DELLA
DEMOCRAZIA
Frenano i consumi.
E' necessario rivedere alcune regole
di Bruno Barbini
E' ormai chiaro che dopo gli attentati dell'11
settembre tutto è cambiato.
Lo schiaffo arrivato all'improvviso in faccia all'America, è
uno schiaffo che ha colpito tutta l'Europa, tutto l'Occidente quindi
anche Noi. Il prezzo che stiamo pagando e che dovremo ancora pagare
sarà sicuramente molto alto. Intanto cambiano le abitudini,
calano i consumi: meno auto nuove, meno telefonini, meno elettrodomestici,
meno gioielli, meno viaggi. Si, tutti comprano l'essenziale.
Il Natale non è lontano e sotto l'albero ci sarà qualche
dono in meno perché non tutti i desideri saranno esauditi.
Dovremo sforzarci per non renderlo triste.
Certo, anche questo è il prezzo della democrazia, quando
si è sopraffatti dalle preoccupazioni, quando si ha paura,
si pensa soltanto alle cose essenziali.
Si privilegia la gita fuori porta, si propone l'appuntamento per
la cena da amici, si rimanda al prossimo anno il rinnovo del guardaroba.
Un dovere però ci compete, quello di restare uniti, di convincerci
che la democrazia va difesa a tutti i costi, anche nel rispetto
di chi ha pagato per conquistarla e difenderla.
E' chiaro, hanno scritto per fortuna in molti, che il vivere in
democrazia comporta anche i rischi di essere schiaffeggiati all'improvviso.
Ciò che è importante è imprimerci nella mente
il concetto e le regole della democrazia. Chi non ha chiare queste
regole deve essere isolato e, quanto prima, allontanato. Non possiamo
confondere democrazia, anarchia e prepotenza.
Noi non avremo ancora raggiunto l'ideale del concetto di democrazia
ma possiamo ritenerci per il momento soddisfatti; il futuro deve
vederci impegnati per migliorarla ancora.
Dovremo essere più vigili e attenti e soprattutto non concedere
agli altri abusi in casa propria. Chi non è disposto ad accettare
oltre ai diritti anche i doveri e gli obblighi è bene sia
messo subito alla porta prima che sia troppo tardi.
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PARCO LETTERARIO DEL
CANTICO DELLE CREATURE
di Giovanni Zavarella
Non di rado parlando di San Damiano e del
Parco del Subasio, si rimanda al Parco letterario del Cantico.
In verità l'idea nasceva il 25 giugno 1995. "Nel chiostro
di San Damiano di Assisi", l'Associazione Soroptimist International
d'Italia, club di Perugia, illustra alle autorità dello Stato
e della Regione Umbria il progetto per la fondazione del "Parco
letterario delle Creature".
Un anno dopo, il 26 giungo 1996, a Palazzo Donnini a Perugia, la
proposta del "Parco letterario del Cantico delle Creature",
viene ufficialmente accolta.
All'atto di nascita assistono: Clara Baldelli Bombelli, presidente
del club promotore Soroptimist international di Perugia, Luigi Giacometti
ofm., guardiano del Convento di San Damiano, lo scrittore Stanislao
Nievo (nipote di Ippolito Nievo), ideatore dei Parchi letterari
d'autore, esponenti dell'Amministrazione Regionale Provinciale e
i Sindaci dei Comuni di Assisi, Spello, Valtopina e Nocera Umbra.
Il parco è nato. La stampa nazionale se ne appropria.
Già allora ne esistevano una ventina che richiamavamo la
Deledda, Pascoli, Carducci, D'Annunzio, ecc.
Il fascino di Assisi suscita interesse e "quasi contemporaneamente
Fiorenzo Bacci, artista umbro offre al Vescovo di Assisi la propria
disponibilità a tradurre in gruppi scultorei a grandezza
naturale i versi del Cantico delle Creature".
E' il momento in cui la ispirata parola di Francesco si visualizza
"in espressioni plastiche con moderna intuizione (che) invitano
a scoprire Dio attraverso le sue creature riannodando il legame
originario tra l'interiorità dell'uomo e il mondo vivente,
lanciando un messaggio di riconciliazione e la pace tra gli esseri
creati".
Detto fatto.
E le sculture del Cantico delle Creature vengono allocate lungo
gli itinerari del Cantico passando per Costa di Trex, L'abbazia
di San Benedetto, la Bolzella, Sasso Rosso, San Silvestro, Madonna
della Spella, Mortaro Grande, Mortaiolo, Casetta del Soldato, San
Giovanni di Collepino, Fontanelle, Eremo delle Carceri, Il Transito
di S. Francesco di Santa Maria Degli Angeli, San Masseo, Cappella
di San Giorgio in Santa Chiara, Basilica di San Francesco.
Ora è meta di pellegrini e di amanti del bello.
E soprattutto si visitano luoghi e monumenti tanto cari a Francesco.
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Adesso la marcia contro
il terrorismo...
LA MARCIA E LE EPIDEMIE
di Mario Cicogna
Ci vado o non ci vado? Mi si nota di più
se rimango a casa e non ci vado, o se ci vado e magari mi metto
da una parte?
Povero sindaco, e poveri frati
Sì, anche loro si sono
dovuti porre il quesito, e i distinguo non sono mancati neanche
dentro certe mura, se è vero come è vero che, se da
un lato ci sono state adesioni significative, dall'altro importanti
realtà ecclesiali hanno deciso di non partecipare alla manifestazione:
la Compagnia delle Opere, la Opus Dei, i Carismatici, Alleanza Cattolica,
il Regnum Christi e i Focolarini. Per non dire del Vescovo di Montevergine
che ha bloccato ad Avellino il parroco "antiglobal"!
In oltre duecentomila hanno sfilato, per denunciare le "colpe"
dell'Occidente, dell'America, degli Stati Uniti
Perché
questo è successo.
Perché questo pensano i pacifisti: perché anche questa
volta, anche in questo caso, il "male" non è cominciato
con il crollo delle "Torri Gemelle", ma con la reazione
degli americani. Perché siamo alle solite
Perché
anche il 14 ottobre scorso hanno sfilato quelli che hanno gli occhi
sempre puntati sui missili dell'Ovest, ma che non vedono la contrapposizione
armata, così come non hanno mai veduto i disastri umani prodotti
dal comunismo sovietico.
Ora, però, c'è un contraltare, e c'è un altro
Aldo Capitini
Si chiama Giulio Cozzari, è l'attuale
presidente della Provincia di Perugia, che propone l'idea dell'antimarcia
Da
Santa Maria degli Angeli ad Assisi, questa volta, per "cercare
la coesione e non andare a cercare le divisioni per motivi di politica
interna".
E verrà fuori, magari, che i marciatori, di qui a poco, denunceranno
la violenza di Milosevic contro i musulmani di Bosnia e Kosovo,
e quella dei russi contro i musulmani ceceni, passate inosservate
sotto gli occhi dei "no-global" di Agnoletto e dei pacifisti
di Bertinotti. Perché è vero che nessun pacifista
ha mai protestato contro la guerra caucasica, né ha mai marciato
e denunciato le crudeltà del regime talebano e del terrore
algerino.
E magari si riuscirà, anche in questo caso, a mettere insieme
una pletora di gente vociante per la "resistenza al male",
nel gioco delle parti, nell'inganno delle parti.
Le marce come antidoto! Un antidoto che a poco serve contro le sei
epidemie nell'arsenale dei terroristi: l'antrace, il botulismo,
la peste, il vaiolo, la tularemia e le febbri emorragiche.
Se l'ipocrisia può servire a inebriare, a commuovere nell'intimo,
ad "allontanare" il pericolo incombente, a ritenere che
"è male dir male del male", non serve tuttavia
a preservarci dalla reale minaccia di Al-Qaeda: "Virus e microbi
per ferire l'America e il mondo!". Soprattutto non serve come
antidoto per le epidemie per le quali - la scienza ammette - "non
esistono farmaci".
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INTERVISTA AL PRESIDENTE
DELLA CONFCOMMERCIO
DEI COMUNI DI ASSISI E VALFABBRICA
DOTT. FRANCESCO NIZZI
In un periodo di grandi movimenti nazionali
ed internazionali che sconvolgono il quieto vivere delle attività
industriali e commerciali abbiamo ritenuto opportuno fare il punto
sulla situazione commerciale e turistica di Assisi e del suo territorio.
Per meglio comprendere lo stato del presente e la proiezione del
futuro ci siamo rivolti al presidente della Associazione Commerciale
di Assisi e Valfabbrica Dott. Francesco Nizzi.
D. Quale è lo stato del commercio
in Assisi e Valfabbrica?
R. Data per scontata la peculiarità commerciale della città
di Assisi, che mentre risente delle trasformazioni, evoluzioni ed
involuzioni proprie del commercio nazionale dall'altro si evolve
verso una terziarizzazione turistica, riducendo sempre più
la presenza del piccolo operatore commerciale di memoria antica.
D. Il commercio ha un respiro comunale o
supercomprensoriale?
R. Ritengo che i tempi propendono verso soluzioni territoriali di
ampio respiro che sconfinano in nicchie di commercio regionale producendo
forti concentrazioni e mobilità di utenza.
D. Questa forma di terziarizzazione turistica
non rischia di far perdere l'identità commerciale della città?
R. E' un rischio reale perché il "mordi e fuggi"
turistico trova stretta connessione con un mordi e fuggi commerciale
con ricadute che musealizzano sempre più l'ordito architettonico
e monumentale della città, dall'altro, di fatto, allontana
gli operatori per investimenti produttivi a lunga gittata e per
obiettivi che non esprimono consolidati economici. In altri termini
il commercio della città di Assisi vive la massimalizzazione
del profitto immediato senza avviare una progettualità complessiva
che freni il mordi e fuggi di cui si accennava.
D. I parcheggi sono sufficienti a soddisfare
le esigenze dei residenti e dei turisti?
R. Ormai le indagini conoscitive sui bisogni reali delle strutture
e infrastrutture indispensabili alla città di Assisi sono
ben note non solo alle categorie e agli operatori commerciali ma
anche agli amministratori pubblici. Fatta salva la problematica
inerente l'utilizzazione dei mezzi pubblici e privati, e al di là
della mancanza di una strategia prioritaria di scelta politica complessiva,
risulta improrogabile la destinazione d'uso del parcheggio di Moiano
ad esclusiva destinazione degli utenti del territorio assisano con
tariffe favorevoli al cittadino. A tale
scopo si rende urgente la rivisitazione
del parcheggio nell'ottica di collegare il parcheggio stesso con
Piazza Santa Chiara.
D. Non crede che ci siano delle disattenzioni
e distrazioni da parte delle autorità regionali?
R. E' mia ferma convinzione che mentre Assisi da moltissimo alla
Regione in termini di immagine, di economia e di sviluppo turistico,
non riceve adeguata attenzione da chi ha la responsabilità
di governare e di gestire lo sviluppo dell'Umbria.
D. Cosa pensa della polemica che è
insorta sui prezzi poco trasparenti delle attività commerciali?
R. Al di là della strumentalità, della polemica e
di un'errata impostazione l'Associazione si è posta in termini
interlocutori rispetto ai propri associati, ai cittadini e all'amministrazione
pubblica perché il problema dei prezzi per i residenti e
per i turisti in realtà esiste.
E' auspicio della presidenza dell'Associazione che venga realizzato
un progetto che mentre esalti la professionalità e la qualità
ambientale e paesaggistica dell'esercizio, dall'altro possa offrire
ai cittadini una sorta di bonus che ammortizzi qualche eccesso di
valore aggiunto.
D. Ritiene che le categorie commerciali siano
all'altezza del ruolo professionale e culturale che la città
richiede?
R. Con soddisfazione mi corre l'obbligo di rilevare una qualità
più che sufficiente dell'intero comparto commerciale ma ciò
non esclude l'avvio di iniziative tendenti a promuovere professionalità
e cultura della città utili per fronteggiare una domanda
sempre più articolata da parte del turista e del visitatore
in generale.
D. In particolare che cosa è necessario
fare per la città?
R. Sintetizzando è indispensabile:
a) coesione delle categorie associate;
b) realizzazione consorzio o associazione per vie;
c) concertazione con l'amministrazione comunale per la redazione
del Piano del Commercio con riferimento specifico alla revisione
del PRG;
d) relazioni più corrette e puntuali con gli Istituti di
Credito;
e) informazione puntuale delle possibilità reali di finanziamento
provenienti dall'Europa.
D. Se e quanto influenza la situazione dopo
l'attentato dell'11 settembre negli USA?
R. Sì, sicuramente per Assisi ha una doppia ricaduta negativa;
commercio e turismo. A tale scopo basta informarsi alla Azienda
di Soggiorno o presso qualsiasi operatore turistico per ricavare
drammaticamente una crisi che ci auguriamo duri poco e possa essere
ammortizzata nei costi complessivi. Sicuramente Assisi saprà
offrire anche questa volta una nota di speranza e di ottimismo.
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GRANDE MANIFESTAZIONE
AL CENTRO FIERE
"MASCHIELLA DI BASTIA UMBRA"
Grazie all'organizzazione della Proloco di
Bastia Umbra e del Comune di Bastia Umbra è stata realizzata
una serata di particolare fascino culturale: la XXIV edizione del
premio Insula Romana.
Il Premio letterario nazionale Insula Romana
svoltosi il 21 ottobre presso il Centro fieristico Umbriafiere Maschiella
ha avuto tanti ospiti d'eccezione. Il primo,Giorgio Manacorda curatore
dell'annuario di poesia della Castelvecchi editore anno 2000, dal
quale sono stati estrapolati i finalisti del premio Poesia Edita.
Il vincitore dì questa prestigiosa sezione è stato
Raffaello Baldini, di origine romagnola che ha conquistato i giurati
di Bastia U. e di Chiaravalle con una raccolta di poesie in dialetto
romagnolo. li Direttore di questa sezione è Maurizio Terzetti
che ha curato la parte tecnica coinvolgendo le giurie con grande
abilità. Un'altra sezione, sempre curata dal Dott. Terzetti
è la Poesia inedita, presente alla serata del 21/10 la Sig.ra
Clara Di Stefano, vincitrice della XXIV edizione, il premio è
stato consegnato da uno degli sponsor principali della manifestazione
letteraria, VILLA SALUS di Bastia U.
Per la sezione narrativa Edita Ragazzi coordinata da Olimpia Bartolucci
è risultato vincitore uno degli autori più importanti
del nostro secolo per quanto riguarda la letteratura per ragazzi.,
Mino Milani con il romanzo Crespi Jacopo - Fabbri Editori una storia
tenerissima dì un ragazzo non troppo fortunato. Francesco
Langella, Direttore della Bibliotaca De Amicis di Genova ha presentato
l'autore. Il Premio di 4.000.000 è stato consegnato dal presidente
della Confcommercio di Bastia e dalla Pro Loco.
Il Premio al Merito scolastico - Pascucci in ricordo dei prof. Pascucci
è stato consegnato daí Fratelli Giacchetti a cinque
bravissime studentesse bastiole che hanno riportato la massima votazione
all'esame di maturìtà e sono: Capitini Natascia, Meschini
Michela, Sardo Paola, Massucci Valentina, e Santoni Elisa.
Il dottor Dì Mauro delegato della Regione dell'Umbria, quale
massima autorità presente, ha consegnato le medaglie al merito
scolastico, e il presidente della Pro Loco di Bastia degli attestati
in pergamena in ricordo della manfistazione. li Premio Cultura è
stato assegnato alla memoria di Luce d'Eramo grande scrittrice recentemente
scomparsa che tanto ha dato al Premio Insula Romana, corne giurata,
come autrice partecipante e vincitrice nel 1996.
Danielle Ambrosino studiosa di Luce d'Eramo ha presentato un ricordo
di questa coraggiosa scrittrice valorizzandola oltre che per la
professionalità anche. per le sue doti di grande umanità.
11 premio consistente in una targa d' argento è stato ritirato
dal nipote Giulio d'Eramo. Altro Premio Cultura consegnato allo
Storico folignate Prof. Ivo Picchiarelli per la sua pregevole carriera,
per l'impegno profuso nel comune di Bastia, per aver attivato percorsi
sinergici -nel territorio su vari settori, dall'urbanistica allo
studio delle tradizioni.
La serata è stata molto ricca di stimoli letterari e non
ed è stata arricchita dalla partecipazione di un gruppo dì
musica irlandese: " The Joys". Carmela Neri ha presentato
con eleganza la serata e l'attore Ciro Masella del teatro stabile
ha recitato alcune liriche e brani di narrativa degli autori vincitori.
Presenti alla manifestazione anche gli autori Michelangelo Coviello
e Claudio Damiani, finalisti del premio Poesia Edita e rappresentanti
di case editrici. La manifestazione nella sua totalità è
stata realizzata con il sostegno di. Regione dell'Umbria -Presidenza
Consiglio Regionale, Provincia di Perugia, Unione europea, Provveditorato
agli studi Pg, UNPLI, Azienda di promozione turistica Umbria, Comune
di Bastia, Bettona, Assisi e Chiaravalle e numerosi esponenti del
tessuto economico locale.
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PRESENTAZIONE DEI CORSI
UNIVERSITARI SUL TURISMO PRESSO LA SEDE DECENTRATA DI ASSISI DELL'UNIVERSITA'DI
PERUGIA
I corsi universitari di Laurea triennale
Economia e gestione dei servizi turistici e di Laurea quadriennale
in Economia del turismo, che si svolgono presso la sede decentrata
di Assisi - S. Maria degli Angeli dell'Università degli studi
di Perugia, sono iniziati il 15 ottobre con una presentazione ufficiale
dell'attività didattica, alla quale erano presenti il Pro£
Sediari Preside della Facoltà di Economia, il Prof. Daddi
Presidente del corso, la dott.ssa Guardagli direttrice del Centro
studi superiori sul turismo, il Prof. Ciumelli docente del corso,
il rag. Cianetti, i responsabili dei servizi amministrativi ed un
folto pubblico di studenti.
Come è noto, i corsi universitari, che sono da diversi anni
una importante realtà e risorsa per il nostro territorio,
si prefiggono di formare esperti per la carriera direttiva delle
imprese e degli organismi privati e pubblici che operano nel turismo
e figure professionali che siano in grado di soddisfare le esigenze
organizzative e dì gestione delle aziende che operano nel
settore. Le attività didattiche vengono svolte dall'Università
in concorso con il Centro italiano di studi superiori sul turismo
e sulla promozione turistica di Assisi nella sua qualità
di organismo specialistico per la formazione manageriale nel turismo.
A partire dal presente anno accademico, il precedente Diploma universitario
di Economia e gestione dei servizi turistici è stato trasformato
in Laurea triennale e, pur mantenendo la stessa impostazione didattica
che ne aveva assicurato il successo negli ultimi anni, è
stato adeguato al nuovo ordinamento universitario che prevede gli
insegnamenti articolati in crediti didattici.
Nel corso della presentazione, il Preside Prof. Sediari ed il Prof.
Daddi hanno illustrato l'attività della sede decentrata,
il collegamento con la Facoltà di Economia all'interno della
quale è inserita, l'impostazione dei nuovo ordinamento didattico
e l'articolazione del piano di studi. La Dott.ssa Guardagli e il
Prof. Ciurnelli sono intervenuti sul ruolo di concorso e collaborazione
svolto dal Centro italiano di studi sul turismo di Assisi a supporto
dei corsi universitari con le attività didattiche e di laboratorio,
di tutoraggio permanente, di orientamento per gli studenti e di
organizzazione degli stages. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato
il ruolo di creatore e di fulcro dell'iniziativa, svolto dal Prof.
Giovanni Peroni, docente di Marketing del turismo, che è
stato chiamato a svolgere attività didattica e di ricerca
presso Università "La Sapienza" di Roma.
Il Prof. Peroni, infatti, è stato per molti anni il Direttore
del Centro italiano di Studi superiori sul turismo ed il Presidente
dei corsi universitari sul turismo e grazie alla sua intuizione
e lungimiranza, l'iniziativa di Assisi è potuta nascere,
svilupparsi ed affermarsi in Italia e nel mondo. La collaborazione
tra Università e Centro italiano di studi sul turismo ha
potuto creare una realtà, all'interno della quale gli studenti,
oltre alle tradizionali lezioni, trovano laboratori specialistici
che li collegano verso il mondo del lavoro ed un'assistenza ed un
tutoraggio costante, assicurati dalla strutture didattiche ed amministrative.
Gli iscritti ai vari anni di corso hanno superato le mille unità,
a cui si aggiungono altri trecento iscritti al corso di Laurea triennale
Teledidattico in Economia e gestione delle aziende turistiche che,
grazie alla didattica impartita a distanza, si rivolge soprattutto
ad un pubblico di studenti che già lavorano e vogliono comunque
specializzarsi ulteriormente nel settore.
Pur essendo iniziate le lezioni, le iscrizioni a tutti i corsi universitari
sono aperte fino al 5 novembre.
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ROTARY INTERNATIONAL
DISTRETTO 2090
ASSISI: FORUM DEL 20 OTTOBRE 2001
Nella qualità di Presidente del Club
di Assisi Roberto Tamburini, nella solenne cornice dell'Auditorium
della Chiesa Museo di San Francesco in Montefalco, ha dichiarato
aperto il FORUM "Per una risposta alle sfide del Terzo Millennio"
che è stato fortemente voluto da quattro Clubs umbri, legati
da affiatamento ed identità di vedute fin dal momento iniziale
della scelta del tema: Gualdo Tadino, Foligno, Spoleto ed Assisi.
Ben 106 partecipanti hanno seguito i lavori egregiamente coordinati
da Antonio Pieretti, Past District Governor, docente di filosofia
teoretica presso l'ateneo perugino Quando questa iniziativa è
stata pensata non erano prevedibili gli eventi terrificanti che,
da oltre un mese, condizionano pesantemente la vita del mondo intero.
Eppure, proprio alla luce di queste inquietanti vicende, la riflessione
sulle SFIDE DEL TERZO MILLENNIO si carica di ulteriore valenza e
profondo significato.
Già il primo relatore - mons.RICCARDO FONTANA Arcivescovo
di Spoleto Norcia - ha fatto capire che si era in presenza di un
felice connubio tra "topos" e "logos" ricordando
come la ridente cittadina ospitante sia stata storicamente una meta
antica di aggregazione di pellegrini alla ricerca di risposte agli
interrogativi più pressanti dell'esistenza.
Con un costante riferimento alle fonti del magistero della Chiesa
( I lettera ai Corinzi,12 - "Lumen Gentium"- "Gaudium
et spes") il Presule ha sviluppato il tema dell' "Alterità"
come valore e come risorsa dandone una precisa lettura in chiave
pastorale ed antropologica. Ricca di citazioni dotte e pertinenti
( Tommaso d'Aquino, Origene, Clemente alessandrino, Gregorio Magno
nella celebre XIX omelia) l'esposizione di mons Fontana, partendo
dal presupposto che la tolleranza non basta più, ha indicato
nel dialogo lo strumento per far convergere "ad unum"
tutte le diversità: non poteva mancare un riferimento allo
"spirito di Assisi" nell'imminenza del 15° anniversario
della memorabile giornata di preghiera per la pace voluta da Giovanni
Paolo II.
Destinata a restare impressa nella memoria, l'immagine conclusiva,
carica di alto valore simbolico, proponeva nella valle di Giosafat
le preghiere delle tre religioni monoteiste, all'ora dei vespri,
quando le campane dei cristiani si uniscono all'appello del muezzin
e alle invocazioni degli ebrei raccolti presso il Muro del Pianto.
Era poi la volta del Generale di Brigata,carrista, RAFFAELE PALMIERI,
Comandante della Regione Militare dell'Umbria, rotariano del club
di Vignola (MO) il quale ha proposto un'articolata riflessione sui
valori del nostro tempo, impostata in maniera concentrica dalla
dimensione sociale a quella più specifica dell'ambiente militare
dove concetti come obbedienza, fedeltà, lealtà, onore,
disciplina, coraggio, altruismo vengono applicati in un positivo
circuito di reciprocità su cui si fonda il convincimento
della propria missione.
Due definizioni, tra tante, appaiono particolarmente meritevoli
di menzione: quella dell'AMICIZIA intesa come tranquilla consapevolezza
di qualcuno che condivide il tuo problema e quella scoperta, casualmente
, sulla tomba di un vescovo nell'abbazia di Westminster, secondo
cui per cambiare (in meglio) il mondo, il paese, la famiglia è
necessario cambiare pregiudizialmente se stessi.
A don ORESTE BENZI è stato assegnato il tema "Per una
nuova dignità del corpo umano" e questo gli ha permesso
di svolgere una accorata denuncia delle gravissime profanazioni
che quotidianamente vengono imposte a moltitudini di vittime senza
volto, senza storia , senza dignità.
Era fin troppo chiaro il riferimento alla prostituzione, alla pedofilia,
alla schiavitù domestica che riguarda nel nostro paese almeno
20/25 mila creature sottoposte ad uno sfruttamento intensivo, odioso,
avvilente.
Questo sacerdote coraggioso, che univa una veste talare antica ad
un atteggiamento moderno, di soggetto abituato a vivere in frontiera,
ha denunciato in particolare il "silenzio degli onesti"
che fingono di ignorare una realtà contro la quale è,
invece, necessario insorgere con determinazione.
Finora ha salvato 2700 ragazze (di cui 50 a Perugia), ma c'è
ancora tanta strada da compiere per esaudire l'invocazione rivolta
al Papa dalla prostituta sieropositiva "salva le bambine"
e
sono tante, ancora tante troppe!
La sessione antimeridiana è stata conclusa dall'eminente
ematologo FRANCO AVERSA del Policlinico Monteluce in Perugia, su
un argomento di scottante attualità "Per una medicina
al servizio dell'uomo". Citando Paracelso ha ripercorso le
tappe del processo culturale che ha condotto alla elaborazione di
un codice deontologico che presiede, o almeno dovrebbe, al corretto
rapporto tra medico e paziente al quale non deve essere assicurato
solamente il prolungamento della vita, ma una qualità accettabile
dell'esistenza. Il medico, ricordando gli studi sulle cellule staminali
che a Perugia risalgono al 1993, ha gettato una luce di speranza
su patologie gravissime finora considerate senza scampo. E' questo
il caso della leucemia che ha visto scemare gli eventi letali dal
100% al 30%.Oggi su mille soggetti trapiantati ne sono in vita 700,
tanto che si può parlare di miracoli della scienza.
Occorrono al medico 16 ore per salvare una vita, per questo Aversa
si è chiesto, provocatoriamente, come si può accettare
che un attimo di follia terroristica ne possa cancellare 7000.
.Dopo una breve pausa, è iniziata la sessione pomeridiana
con l'intervento dell'economista LUIGI BRUNI, docente dell'Università
Bocconi di Milano, il quale è riuscito a conciliare un apparente
ossimoro celato dal titolo "Per un'economia nel segno della
comunione".
Il modello proposto è quello elaborato da Chiara Lubitch
nel 1991 che ha finora coinvolto 800 imprese nel mondo (200 in Italia)
le quali hanno accettato una "rivoluzione" dell'elemento
teleologico rinunciando alla logica brutale del profitto "tout
court".
Si tratta di un granello di senape in mondo dominato da "blue
chips" ed "hedge found", ma è destinato a
germogliare perché "non si può essere felici
da soli" come ammoniva Aristotele tanti secoli fa.
Il giornalista GABRIELE CANE', editorialista de LA NAZIONE e del
RESTO DEL CARLINO, si è da ultimo occupato della "Comunicazione
come responsabilità".
La sua analisi, lucidissima quanto impietosa e spregiudicata, è
partita dalla constatazione che il mondo, oggi, è molto diverso,
sicuramente contraddittorio e che in questo mondo la comunicazione
appartiene al settore PROFIT: il giornale deve vendere il maggior
numero di copie, le emittenti televisive si contendono "audience"
in una competizione senza esclusione di colpi.
Tuttavia è possibile salvaguardare la qualità dando
notizie con stile come fa, ad esempio, il Corriere della Sera, molto
stimato all'estero, molto più di alcuni tabloid che potrebbero
tranquillamente passare dalla rotativa alla discarica.
Ha ricordato la "Carta di Treviso" troppo spesso ignorata
che la categoria dei giornalisti si è data per salvaguardare
i diritti dell'infanzia, verso i quali la responsabilità
degli operatori dell'informazione si fa più diretta e pesante.
Ha poi censurato quel giornalismo che si pasce di "gossip"
per assecondare i gusti del grande pubblico che, invece, andrebbe
educato ed orientato a valori positivi come quelli di cui si è
parlato in questa giornata.
Solo un moderatore come ANTONIO PIERETTI poteva portare a sintesi
contributi tanto diversi ed articolati: lo ha fatto da par suo esortando
alla concretezza delle azioni, dopo una presa di coscienza
su ciò che avviene nel mondo, dove un 20 % di privilegiati
si spartisce l' 80 % delle risorse, dove l'indebitamento dei paesi
poveri ha superato il livello della sopravvivenza.
C'è largo spazio di impegno anche per il Rotary se vuole
vivere coerentemente la propria vocazione al servizio.
Si è dichiarato pienamente d'accordo il Governatore RICCARDO
MARROLLO che ha espresso vivo compiacimento per questo primo Forum
Distrettuale dell'anno rotariano: un esempio da seguire per armonizzare
le azioni dei Clubs. E' stata una giornata ben spesa. Pio de Giuli
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UN NUOVO GRANDE EVENTO:
"Cin ci là"
Siamo certi che la popolazione di Assisi apprezzerà
la proposta, in cartellone Sabato 24 Novembre alle ore 21.00.
Il Teatro Lyrick è infatti lieto di annunciare un altro evento,
la famosa ed amata operetta "Cin-ci.là" di Virgilio
Ranzato, allestita dalla Compagnia Corrado Abbati, la più
importante compagnia italiana. La Compagnia Corrado Abbati, giunta
al 14° anno di attività, per la qualità degli
allestimenti realizzati, è considerata la più importante
compagnia di operetta in Italia. Fra i molti spettacoli rappresentati,
possiamo citare successi come "La Vedova Allegra", "Il
paese dei campanelli", "La danza delle libellule",
"Sissi".
La serata è organizzata anche con un nobile scopo, la raccolta
di fondi per l'associazione AURO, Associazione Umbra per la ricerca
e l'assistenza in Radioterapia Oncologica, fondi necessari per l'acquisto
di una nuova e preziosa apparecchiatura per la cura del cancro.
Cin-ci-là, anche per il suo suono curioso è il titolo
d'operetta più noto in Italia. L'allestimento curato dalla
più importante compagnia italiana di operetta intende sottolineare
la straordinaria freschezza che questa operetta ancora dimostra
recuperando la musica, immediata e dal ritmo discreto, e il clima
assolutamente divertente suggerito dal testo.
L'operetta è stata portata alla sua struttura originaria
con una operazione di riequilibrio delle varie componenti che, come
fonte di ispirazione, entrano nel lavoro degli autori: gli spazi
lirici sono restituiti alla loro integrità, viene valorizzato
il brio della commedia e lo sfarzo che già annunciava la
rivista.
La storia di Cin-ci-là, donna bella e sensuale, diventa l'elegante
racconto della sua sensibilità, dei suoi problemi, del suo
desiderio di emancipazione che ne farà una grande protagonista
dell'operetta italiana. Bella, brava ed entusiasta, come i suoi
motivetti ritmati che tutti conoscono e cantano, così Abbati
ha voluto questa nuova Cin-ci-là dove il tono scanzonato
e spensierato si unisce ad un forte richiamo sentimentale.
La professionalità e l'alta qualità della proposta
è inoltre sottolineata dall'allestimento che nasce al Teatro
Verdi di Trieste e dai patners prestigiosi della Compagnia quali:
l'Associazione Internazionale Operetta, il Teatro Valli di Reggio
Emilia ed inoltre dalla presenza dei tanti giovani artisti che,
come vuole la tradizione europea d'operetta, sono capaci di ricreare
in palcoscenico l'allegria del copione, gli slanci lirici dello
spartito e l'esuberanza della danza.
Cin-ci-là ebbe il suo battesimo al Teatro Dal Verme di Milano
il 18 dicembre 1925 ed il quotidiano milanese "L'Ambrosiano"
scrisse : "Dieci chiamate al primo atto, dieci al secondo,
applausi a scena aperta, bis, acclamazioni agli autori ed agli interpreti,
anche per un'operetta il successo è eccezionale......."Ê
Di certo un successo che continua.
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CONVEGNO ECCLESIALE REGIONALE
"Per una nuova comunicazione
della fede - le chiese dell'Umbria si interrogano e interpellano
i giovani" è il titolo del convegno ecclesiale regionale
che si svolgerà al Teatro Lyrick il 17 e 18 novembre prossimo.
Dopo dieci anni le Chiese dell'Umbria tornano ad incontrarsi per
riflettere e collaborare insieme, nella convinzione che ciò
potrà rendere più incisiva l'azione evangelizzatrice
delle comunità cristiane.
Il tema del Convegno verrà sviluppato attraverso l'analisi
del rapporto tra comunità cristiana e giovani: si potrà
comunicare la fede nell'era della globalizzazione, di internet e
della società multireligiosa solo lasciandosi interpellare
dalla novità dei tempi.
Le nuove generazioni sono portatrici dell'esigenza di un rinnovamento
di stile, di linguaggi e di vita.
Il Convegno, punto di arrivo di una riflessione condotta in tutte
le diocesi umbre, non intende essere un evento "di pastorale
giovanile", ma un fatto di Chiesa; non una faccenda per "addetti
ai lavori", ma l'incontro di tutti gli operatori pastorali;
non un luogo per alchimie da tavolino, ma un'occasione per riconoscere
e celebrare insieme la novità che lo Spirito intende compiere
oggi nelle nostre chiese.
Il confronto con i bisogni, i disagi e la ricchezza dei giovani
potrà aiutare a rinnovare stili di vita, proposte educative,
linguaggi, slancio missionario. L'esperienza dell'accoglienza generosa
ed entusiasta di migliaia di giovani da parte di moltissime comunità
parrocchiali, nell'agosto 2000, garantisce che le nostre Chiese
hanno risorse e vitalità da spendere con i giovani; mostra
che l'incontro è possibile e fecondo per entrambi.
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Novità in anteprima!!
"JESUS CHRIST SUPERSTAR"
programmazione prevista per venerdì 14 e sabato 15 dicembre,
ore 21
domenica 16 dicembre, ore 16.30
Con il patrocinio del Comune di Assisi
Approda al Lyrick il musical di A.L. Webber
& T. Rice più rappresentato nella storia del teatro inglese,
con ben 2620 repliche, per poi arrivare alla consacrazione del successo
con Broadway.
Jesus Christ Superstar è stato tradotto in 11 lingue, rappresentato
in 22 paesi.
Alla storia di Gesù, universale per i suoi contenuti, sono
stati aggiunti i temi della moderna favola popolare.
L'allestimento di Massimo Piparo, uno dei più apprezzati
registi di musical (ha curato anche le regie di Evita, My Fair Lady,
La Febbre del Sabato Sera), è sicuramente il migliore in
Italia.
Uno spettacolo accattivante e travolgente, pieno di musica, passione,
emozione......
Lo spettacolo è presentato dalla Planet Musical - Teatro
della Munizione.
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Venerdì 9 novembre ore 21.00
SHAOLIN MONKS
Dalla Cina il mistero e la magia dei Monaci
Shaolin.
E' questo lo spettacolo più straordinario ed irreale che
si possa immaginare.
Ideato da Dr. Jian Wang, lo spettacolo è prodotto da Herbert
Fechter, Gorge Hartmann e Dr. Jian Wang.
Novità artistica in assoluto che consentirà di conoscere
e approfondire la cultura teatrale orientale.
Un'altra bella idea della organizzazione Lyrick Theatre che va ad
inserirsi in un cartellone di levatura internazionale.
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Palio di San Michele
IL RIONE SAN ROCCO VINCE LA 39° EDIZIONE
La festa del "Palio de San Michele",
trionfo di giovani e di fantasia, è giunta alla conclusione
della XXXIX edizione, portando in piazza spettacolari fuochi d'artificio,
ma soprattutto assegnando lo scettro ad un rione digiuno della vittoria
dal 1996.
Il rione San Rocco torna a trionfare, conquistando di nuovo il primo
posto nella "lizza", staffetta 4x100, dominata da quattro
giovani atleti impeccabili ed imbattibili: infatti il rione "verde"
vince ininterrottamente l'emozionante ed imprevedibile gara di velocità
dal 1993. Quest'anno la competizione è tornata in piazza
grazie ad una migliore preparazione da parte degli altri rioni che
hanno dato del "filo da torcere" al vincitore. In ordine
di arrivo nella lizza: San Rocco, seguito da Moncioveta, poi Portella
e per ultimo Sant'Angelo. E gli animi dei numerosi spettatori, bastioli
e non, sono tornati a trepidare ed a scaldarsi.
La manifestazione, immersa in un'atmosfera gioviale e giocosa, priva
di alcuna connotazione medievale o prettamente storica, ha attirato
numerosissimi giovani e meno giovani che hanno lavorato, lottato,
sofferto per un sogno: il tanto ambìto stendardo colorato,
simbolo di gioia e di vittoria.
Ma la festa del Palio è soprattutto la festa del patrono:
il messaggio spirituale si unisce al divertimento, ai canti, ai
colori, agli scherzi.
Nel momento inaugurale della manifestazione, infatti, il parroco
don Francesco Fongo ha benedetto gli stendardi, il Palio e i mantelli,
investendo il presidente Erigo Pecci e il Maestro di Campo Luigi
Mencarelli.
Come da tradizione, il giorno della festa di San Michele Arcangelo,
il 29 settembre, il rione vincitore ha portato in processione il
Palio e la statua del Santo Patrono.
Nella processione solenne i rioni hanno seguito l'ordine della classifica:
San Rocco, Portella, Moncioveta, e infine Sant' Angelo.
La natura religiosa della festa è tornata a farsi sentire
anche al momento della sfilata: è il caso del rione Moncioveta
che ha trattato il tema dei Sette peccati capitali nell' "Altra
parte di te" e del rione Sant'Angelo che con "Pathos"
ha rappresentato il percorso che l'uomo contemporaneo compie per
ritrovare la spiritualità, per riscoprire i vecchi valori.
Le sfilate "Linea d'ombra" del rione San Rocco e "Ricordando
i tempi in cui
" del rione Portella, si sono soffermate,
piuttosto, sui problemi esistenziali inerenti al valore della comprensione
della storia e all'importanza della famiglia, vera protagonista
per aprire le porte alla fiducia, al coraggio e alla speranza.
La vittoria, secondo i criteri della "messa in scena"
e della "scenografia", è stata assegnata al rione
Portella, seguito da Moncioveta e da San Rocco a pari merito, infine
Sant'Angelo.
Le novità del volo dei falchi in apertura e la serata di
solidarietà con Emergency, compagnia teatrale Atmo, organizzata
allo scopo di sensibilizzare la popolazione, hanno riscosso un grande
successo.
Ottima l'idea da parte del Consiglio direttivo di un incontro con
400 ragazzi delle scuole elementari: è stato proiettato un
video sulla festa, vi è stata la distribuzione dei fazzoletti
colorati dei Rioni e una discussione tra i ragazzi al fine di introdurli,
fin da piccoli, nello spirito della manifestazione.
Sebbene siano molti i traguardi raggiunti, quali un'efficiente organizzazione
tecnica della sfilata, la presenza della sede e dello stendardo
dell'Ente Palio, l'installazione di un maxischermo che ha permesso
agli spettatori in tribuna di seguire la lizza anche nel settore
sud, la chiusura delle tribune entro le 22, sono ancora molti gli
obbiettivi da raggiungere.
I progetti a cui sta lavorando il Consiglio Direttivo sono molteplici:
la realizzazione del libro dei Rionali e l'altro sul quarantennale
del Palio, una maggiore formazione di spettacolo all'interno dei
rioni durante l'inverno, eventuali cambiamenti al regolamento per
l'organizzazione dei giochi e per i criteri di giudizio al fine
di evitare polemiche e snellire le procedure.
Infatti una delle lacune dal punto di vista organizzativo è
il controllo della piazza durante i giochi. Le quattro prove dei
giochi, tiro alla fune, corsa con il sacco, lancio dell'uovo e l'osteria,
sono state vinte dal Rione Sant'Angelo, seguito in ordine di arrivo
da San Rocco, Moncioveta e Portella.
E rimane ancora un'enigma la risoluzione dell'annosa questione degli
spazi per i rioni: in particolare per le sedi di San Rocco e Sant'Angelo.
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CANNARA: UN'OPERA STORICA
E DI COSTUME ALLA RICERCA DELLE RADICI DELLA SUA IDENTITA' CIVILE
E' autorevolmente patrocinato ed impreziosito
dalla Deputazione di Storia patria per l'Umbria l'elegante cofanetto
di carattere storico, paleografico ed archivistico che, avendo visto
la luce in settembre per i tipi della "Arti grafiche Antica
Porziuncola", è apparso sulla scena culturale del delizioso
borgo di Cannara sabato 6 ottobre, nel corso di un incontro cui
hanno partecipato, oltre ad uomini di cultura, anche quanti non
amano restare indifferenti al profondo fascino esercitato dalle
memorie della loro Terra.
Articolata in tre volumi, l'opera dal titolo "CANNARA TRA MEDIOEVO
ED ETA' MODERNA E LO STATUTO DEL SECOLO XVI, si apre con la pregevole
edizione critica dello Statuto di Cannara curata dalla prof.ssa
M. Grazia Nico Ottaviani, docente di Antichità e Istituzioni
Medievali (Università di Perugia), seguita dall'agevole e
precisa traduzione del prof. Attilio Turrioni, fino alla ponderosa
mole della parte più propriamente storiografica del cofanetto,
ovvero il III volume frutto degli encomiabili sforzi del prof. Ottaviano
Turrioni, e relativa ad una possente disamina delle peculiarità
di quell'epoca emblematica compresa tra Medioevo ed Età moderna
che per Cannara significò soprattutto la "sottomissione"
a Perugia.
Particolarmente ampia e documentata, infatti, risulta la parte che
tratta il rapporto tra Cannara-Perugia- i Baglioni ricostruita anche
e soprattutto sulla base di inediti documenti d'archivio. Lineare
e preciso lo stile, chiara la sintassi, pregevoli le competenze.
Altrettanto significative, poi, si rivelano le presentazioni, curate
dalla stessa prof.ssa Nico Ottaviani, direttrice della nuova collana
degli Statuti comunali dell'Umbria che proprio con questo lavoro
su Cannara apre la sua serie, e da Marco Bini, presidente della
Pro Loco di Cannara, da anni attivo ed operoso in stimolanti iniziative
di carattere culturale.
La presentazione si è svolta nel bel teatro comunale "Ettore
Thesorieri", alla presenza di un pubblico molto attento ed
interessato. Relatore ufficiale è stato il prof. Roberto
Abbondanza dell'Università degli studi di Perugia, mentre
il prof. Attilio Bartoli Langeli, presidente della Deputazione di
Storia patria per l'Umbria, in apertura dell'incontro ha spiegato
il significato della nuova collana e si è soffermato sull'attenzione
con cui la Deputazione segue ed incoraggia le ricerche storiche
locali condotte con criteri scientifici.
Si consiglia una lettura attenta ed interessata dell'opera, oltre
ad una sua diffusione auspicabilmente vasta e rapida. Al lettore
scupoloso, infatti, non sfuggiranno di sicuro né la quantità
né la qualità delle notizie, come neppure la rigorosa
impostazione filologico-critica o l'indubbia competenza degli autori.
Buona lettura!
(Alessandro Cesareo *doc. di Lingua e letteratura latina e greca
al Liceo Classico di Foligno)
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ANTICHE TRADIZIONI DEL
SUONO DELLE CAMPANE
C'era una volta il suono delle campane curato
con sensibilità e passione da una squadra di campanari che
ricordavano alla popolazione momenti significativi di aggregazione.
Il tempo moderno sta portando in estinzione questa arte superba
sopraffatta, purtroppo, dalla elettrificazione che si ci garantisce
gli stessi appuntamenti ma in modo talmente consueto e ripetitivo
da passare perfino inosservato.
A Bettona non era così quando gli artisti del campanile di
S.Maria o di S. Crispolto intonavano le loro lodi a festa. Basta
ricordarne uno per tutti: Lolli Domenico detto "trombettino",
sacrestano, organista e campanaro. Ha suonato il "doppio"
fino alla veneranda età di 90 anni dopo aver salito, ogni
volta, i 130 gradini che portano al campanile di S.Maria Maggiore.
Nostalgia e ricordi di un tempo passato che sarebbe bello non dimenticare.
Finita la storia per il campanile di S.Maria, passato "a miglior
vita" con il suo impianto elettrico resta però disponibile
il campanile e le campane di S.Crispolto.
Esiste ancora quel gruppo di giovani degli anni 60 e 70 che timidamente
salivano le scale del campanile per imparare a suonare. Prima che
la tradizione si perda del tutto e che quei giovani diventino troppo
vecchi sarebbe il caso di rispolverare questa passione, di sicuro
ancora forte, e questa arte del suono delle campane.
Le cose che sono rimaste ormai uniche vanno assolutamente conservate
anche perché non trovano concorrenza come sagre, passeggiate
e manifestazioni canore che ormai hanno inflazionato ogni realtà
urbana.
Non è pensabile che un trentenne nato e cresciuto a Bettona
non abbia mai salito le scale del campanile. Quando sarà
in grado di farlo proverà una emozione forte e un più
nobile affetto verso le cose care ed uniche che lo circondano.
E' auspicabile quindi che la Parrocchia, la Pro Loco, le istituzioni
pubbliche ed i semplici cittadini, in particolare i vecchi campanari,
ripropongano alla collettività il godimento e la tradizione
del suono delle campane per mano di chi ancora ricorda questa arte
e nel rispetto e nel ricordo dei loro predecessori.
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