L'eco di Bergamo

25 gennaio 1996

PONTE NOSSA / L'ANNO SCORSO 74 CLASSI DELLE MEDIE VI HANNO FATTO LEZIONE DI STORIA

Tante scolaresche al Maglio Museo

PONTE NOSSA - Nel 1995 il Maglio Museo di Ponte Nossa è stato visitato da circa quattromila persone. Ben 74 sono state le scuole medie che hanno varcato la sua porta.

Tutte gradite e interessanti queste visite culturali, così come quella del Centro regionale di educazione ambientale, e quella recente, della sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano.

Il museo è stato aperto al pubblico per 125 giornate. Ora, nel periodo invernale, rimarrà chiuso fino a marzo. Lo si potrà comunque visitare per appuntamento, telefonando allo 035/70.40.38.

A parlare è Angelo Ghilardi, pensionato, da anni appassionato presidente della Commissione che sovrintende al Maglio Museo. «Il Maglio - afferma ancora Ghilardi -rappresenta qualcosa di molto importante non solo per Ponte Nossa, ma anche per la Valle Seriana e per la Bergamasca. Per secoli è stata questa una delle industrie principali della zona.

Grazie infatti ai magli posti lungo la Val Nossana (o Dossana, come localmente viene anche chiamata) si forgiavano badili, rastrelli, zappe, forconi e picconi. Tutti attrezzi che si utilizzavano nella vita di ogni giorno: nell'edilizia, nell'agricoltura, nell'allevamento e nelle abitazioni. Si trattava di industrie che oggi definiremmo "ecologiche", perché basate sulla forza pulita dell'acqua. Officine alla cui base c'era una tecnologia ormai distante da noi, ma sofisticata».

La Val Nossana era considerata, negli anni '20, uno degli angoli più incantevoli dell'intera nostra penisola. Tanto è vero che la rivista Grazia l'aveva inserita tra le «passeggiate romantiche» d'Italia. Le sorgenti di questo breve corso di acqua, lungo poco più di quattrocento metri, muovevano un tempo gli ingranaggi di ben quattro magli, due mulini, una segheria e, dai primi del Novecento, le turbine di una piccola centrale idroelettrica.

Poi pian piano queste attività si esaurirono e le limpide sorgenti della Val Nossana vennero ingabbiate, captate per rifornire gli acquedotti della città. E così anche la portata d'acqua del fiume si ridusse notevolmente.

Oggi queste sorgenti sono nascoste da una specie di bunker di cemento. A volte la Bas (l'Azienda che gestisce gli acquedotti di Bergamo) ne consente la visita. All'interno della struttura che protegge le sorgenti si cammina su passerelle alla luce che filtra dalle finestre, e si può notare l'acqua che scaturisce abbondante dalle fessure della roccia. E’ uno spettacolo unico. Le sorgenti producono tranquillamente ottocento - novecento litri al secondo. Ma torniamo al Maglio Museo. Fu acquisito, ormai quasi in rovina, negli anni '80, dal Comune di Ponte Nossa il quale, con fondi propri e con contributi di bilancio, a più riprese intervenne sulla struttura.

Fu ripristinato il corso d'acqua che muove gli ingranaggi del maglio, si sistemarono le ruote dentate di legno, e la forgia. All'interno dei locali anneriti dal fumo furono sistemati pannelli esplicativi sull'attività del maglio, e strumenti prodotti nel corso di una secolare attività, così come parecchi altri utilizzati per la lavorazione del ferro. (e.v.)