"BUONO SCUOLA", "BUONO FAMIGLIA" E ... DESISTENZA
UN ALTRO COLPO DI FORMIGONI, QUESTA VOLTA AIUTATO DA COLORO CHE DOVREMMO SOSTENERE ALLE PROSSIME REGIONALI...


Ottobre 1999

 

Martedì 26 ottobre il Consiglio Regionale della Lombardia ha definitivamente approvato, con 56 sì 3 no e 6 astenuti, la "Legge sulla famiglia", grazie alla quale fin dai primi mesi del 2000 - cioè in piena campagna per le elezioni regionali - saranno distribuiti 110 miliardi come mutui prima casa a giovani coppie, come prestiti d'onore alle famiglie in difficoltà, come contributi ai nidi-famiglia auto-organizzati, come buoni-servizio alle famiglie per assistenza prestata ad anziani, handicappati, malati psichici, ecc.
Hanno votato a favore Polo, Ppi, Lega e Udeur. Contrari Rifondazione, Socialisti democratici e Verdi. Astenuti i Ds.

Alcune considerazioni di merito:
1. Dei 110 mld di fondi previsti per il finanziamento della legge, gli 80 mld che andranno ai mutui-casa per le giovani coppie derivano dai contributi ex-Gescal assegnati dallo Stato alla Regione per l'edilizia pubblica e da questa mai utilizzati negli ultimi anni. In altre parole un "trucco" denunciato nelle settimane scorse dalle opposizioni, che però si sono divise al momento del voto.
2. Le famiglie che potranno ottenere i contributi sono solo quelle con regolare certificato di matrimonio. Con questa legge moralistica e sessuofoba si discriminano e si cancellano con un solo colpo le rivendicazione per il riconoscimento dei diritti civili delle coppie di fatto, dei gay, delle lesbiche, mentre non è ben chiara, nonostante gli emendamenti dei diessini, la sorte dei divorziati.
3. Non soltanto moralistica e sessuofoba questa legge è anche fortemente maschilista, poiché tende a riportare in seno alla famiglia e "ovviamente a carico delle donne quei lavori di accudimento e di cura che dagli anni '70 in poi si era cercato di socializzare e spostare dallo spazio privato alla responsabilità pubblica, in modo che bambini, anziani, disabili diventassero soggetti titolari di diritti, e in questo modo sperimentassero una vita sociale e contassero sulla professionalità degli operatori che li assistono". Parole che si trovano su un volantino diffuso dal Forum delle Donne del PRC e dalla Federazione milanese del nostro partito, il quale giustamente e coerentemente si è opposto a questa legge iniqua. Noi le condividiamo e sottolineiamo il tentativo strisciante di tornare a confinare le donne, soprattutto le donne proletarie, nell'ambito delle mura domestiche, perpetuando così la loro dipendenza e soggezione al maschio.
4. La legge regionale, ricorda ancora il nostro partito, è un altro tassello nella direzione dello smantellamento dello stato sociale, poiché attribuendo alle famiglie (alle donne) il compito di assistere minori, anziani e portatori di handicap si tolgono fondi ai servizi pubblici: "così diminuiranno i posti nei nidi, nelle materne, negli ospizi e aumenteranno le rette".

Fin qui abbiamo criticato la legge e lodato la coerenza del nostro partito, dal tentativo di ostruzionismo al voto contrario! Ma non è sufficiente tenere una linea di opposizione politica e sociale in una particolare fase e su una particolare questione, senza una prospettiva più ampia di linea politica, altrimenti si rischia, come è accaduto, di opporsi a certe forze nello stesso momento in cui con quelle stesse forze ci si allea per altri scopi, che non si saprà bene dove porteranno.
Se martedì il Consiglio regionale lombardo approvava questa legge truffa, la sera prima dagli schermi di un'emittente locale Martinazzoli ufficializzava la sua candidatura per le prossime regionali annunciando una sorta di nuovo patto di desistenza di Rifondazione a sostegno della sua candidatura e della sua lista.
Noi abbiamo già ampiamente illustrato i motivi per cui il nostro partito non deve fare accordi con il centro sinistra alle Regionali (Reds n. 1 Il PRC e le regionali). A ciò si aggiungono le valutazioni positive e la comprensione che Martinazzoli ha espresso sulle ultime iniziative della giunta Formigoni: buono scuola e legge sulla famiglia. Ma anche il fatto che quelle iniziative sono passate con il sostegno incondizionato del Ppi e con un'opposizione che si è rivelata compromissoria dei Ds, di quelle forze cioè che sono il sostegno principale di Martinazzoli.
Date queste premesse quale politica sociale si potrà concertare con loro? E volendo essere anche biecamente opportunisti, quali possibilità di vittoria ci sono? Perché dovremmo giocarci l'ultima residua fetta di credibilità che ci rimane presso le masse popolari per sostenere uno schieramento probabilmente votato alla sconfitta e soprattutto orientato su un terreno politico che non è il nostro?



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