VIII INCONTRO FEMMINISTA DELL'AMERICA LATINA E DEL CARAIBI


Ottobre 1998 pubblicato sul mensile Reds

 

E' già in cantiere l'organizzazione dell'VIII Incontro Femminista dell'America Latina e dei Caraibi, che avrà luogo nel novembre del '99 nella Repubblica di Santo Domingo.
Si tratta di un appuntamento importante: da 17 anni, con scadenza biennale, un numero crescente di organizzazioni di donne delle più diverse estrazioni sociali e culturali realizza un meeting delle durata di diverse giornate, in cui far convergere esperienze ed elaborazioni fortemente eterogenee, ma legate insieme dalla comune lotta contro l'oppressione di genere.
Il primo storico incontro si era svolto a Bogotà, in Colombia, nel 1981; l'ultimo lo scorso anno in Cile.
Nel paese sede dell'incontro, si è già insediata una commissione organizzatrice nominata in un incontro nazionale, con il compito tra l'altro di coinvolgere altre donne dei Caraibi, in modo da assicurare la più ampia rappresentanza delle differenze politiche e metodologiche del movimento.
L'intento è quello di valorizzare al massimo proprio la ricchezza di tante diversità, e di trovare quel comune denominatore che permetta di sentirsi parte di un percorso comune.
Nel documento di discussione preliminare, si segnalano alcuni obiettivi generali del prossimo incontro che riportiamo in modo schematico:
- fare un bilancio degli ultimi 30 anni del femminismo latinoamericano e caraibico;
- creare spazi di dialogo tra i diversi punti di vista femministi sulla realtà latinoamericana e caraibica, portando avanti l'analisi e le posizioni delle donne sulle nuove e vecchie forme di oppressione;
- favorire processi di costruzione di strategie comuni del movimento femminista e di questo con altri attori sociali per potenziare l'incidenza delle donne nei processi di trasformazione sociale, identificando il minimo comun denominatore che permetta di stabilire vincoli e alleanze all'interno del movimento di donne.
Molto risalto viene dato al riconoscimento dell'esistenza di diseguaglianze tra le donne, tali da emarginare ed escludere ampi settori di esse: l'incontro vuole dare visibilità a questa problematica e assumere impegni in proposito. Ciò significa anche investire energie per fare emergere nuove leaders che siano espressione delle nuove generazioni e dei settori di donne meno favoriti, e affrontare il nodo delle relazioni di potere e i rischi di centralizzazione che contraddicono l'etica femminista della partecipazione e della democrazia.
Si tratta di una preoccupazione molto viva in un continente in cui la maggior parte delle donne organizzate non appartengono alle élites borghesi ed intellettuali ma alle classi popolari, in un contesto in cui le differenze di classe e di etnia sono stridenti. Gran parte delle organizzazioni delle donne sono infatti radicate nelle periferie degradate e nelle campagne, dove è altissimo il tasso di analfabetismo, mancano i servizi essenziali e il reddito non è tale da consentire un'esistenza dignitosa. Ci sono inoltre molteplici organizzazioni di donne indigene e di donne nere.
In questa condizione la volontà di unificare il movimento femminista deve scontrarsi con l'evidenza dell'oppressione di classe ed etnica, che vanno assunte consapevolmente nel dibattito femminista imponendo l'elaborazione di categorie di analisi e di strategie più radicali e complesse di quanto la sinistra, o il movimento femminista stesso, o le organizzazioni nere o indigene abbiano mai avanzato.
Come garantire a tutte le donne inviate all'incontro la possibilità di interagire, comunicare la propria percezione della realtà, contare nelle decisioni comuni? Come impedire che siano le intellettuali a gestire l'incontro, le rappresentanti dei Centri Studi finanziati dalla cooperazione internazionale, e consentire invece finalmente la parola e il potere alle esponenti di quei gruppi di base che pullulano nel continente?
Le mete di questo incontro sono quindi molto ambiziose, e diventa decisivo il modo in cui effettivamente si svilupperà il processo di organizzazione nei diversi livelli, dal locale al nazionale al continentale. Per noi europee ed europei vale la pena di non sottovalutare la portata di queste esperienze e impegnarsi a seguirle. In diversi incontri precedenti sono state inviate dall'Italia delle osservatrici, legate per lo più all'ambiente della cooperazione, ma la circolazione poi delle informazioni è rimasta estremamente limitata a ristretti ambiti.
Chi fosse interessato ad entrare in contatto con l'organizzazione dell'incontro, può rivolgersi direttamente alla commissione organizzatrice C/Santiago 503, Gazcue, Santo domingo, Rep. Dominicana, tel (809) 682 1088, Fax (809) 682 9844, o attraverso la posta elettronica: viiiencuentro@hotmail.com

 

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