FRANCIA: RIPARTE IL MOVIMENTO DEI MEDI


Ottobre 1999 di Thomas Sounel e Jean Silac, tradotto da Rouge

 

Un anno dopo le mobilitazioni che avevano visto 500.000 studenti medi in piazza, la battaglia contro la mancanza di professori e di mezzi é ripartita.
Semplice colpo di febbre che contamina ogni anno gli studenti medi? Una maniera di prolungare un po' di più le vacanze. Oppure vero malessere? La mobilitazione é partita dalla regione di Toulouse dove mancano 600 insegnanti e non é stato possibile garantire un avvio dell'anno scolastico in condizioni "normali" secondo i criteri del Ministero (il che vuol dire comunque 35 studenti per classe). L'avvio "zero mancanze" promesso da Allègre é risultato un mito, così nel Sud della Francia altre mobilitazioni hanno preso avvio. Mancava il catalizzatore perché la mobilitazione prendesse una dimensione nazionale, e il 25 settembre 20.000 studenti medi sono sfilati nel paese rispondendo all'appello di diversi coordinamenti studenteschi locali, per ricordare al ministro che non ha mantenuto le magre promesse che il movimento gli aveva strappato l'anno scorso. Per battere il ferro finché é caldo e abbassare la cresta a un ministro arrogante che aveva disprezzato quella mobilitazione, il giovedì seguente hanno manifestato in 150.000 in 86 dipartimenti.
Le ragioni che hanno portato i medi di nuovo in piazza sono le stesse dell'anno scorso: mancanza di professori travolti da classi troppo piene, corsi annullati e opzioni didattiche soppresse, degrado della qualità dell'insegnamento, locali e materiali inadeguati o dannosi, mancanza di democrazia e di rispetto verso gli studenti da parte dell'amministrazione. A tutte queste rivendicazioni va ad aggiungersi la forte sensazione d'essere stati presi in giro da Allègre. L'unica risposta del ministro al malessere degli studenti, sono stati una serie di attacchi grossolani contro i giovani e i professori. Per questo lo slagan a Toulouse era "Allègre, Giuda, non ti vogliamo più". Se ci si prende l'impegno di portare l'80% dei giovani al diploma, allora ci si deve assumere anche le conseguenze di questo obiettivo sia per quanto riguarda la scuola secondaria sia per gli sbocchi successivi al diploma. C'é bisogno di investimenti per le scuole secondarie e per le università.
I progetti di Claude Allègre ispirati al rapporto Meirieu sono inquietanti. In effetti, quel rapporto prevede un alleggerimento degli orari e dei programmi, che avrà come conseguenza un abbassamento generale del livello dei saperi, la creazione di un doppio diploma, una limitazione delle scelta nelle opzioni. Se si vuole, e si deve, razionalizzare gli orari, non é diminuendo la qualità dell'insegnamento che si risolve il problema, ma prendendo misure adeguate come l'assunzione di altri professori: i candidati non mancano (esempio: raddoppiando i corsi di lingua).
Più in generale é la paura di un avvenire senza sbocchi dove la sola prospettiva sono la precarietà e/o la disoccupazione che può essere vista in filigrana dietro a questa mobilitazione. Deve essere presa con tutta la serietà che merita ed essere rafforzata dall'insieme dei lavoratori delle scuole.

Rivendicazioni della JCR:

Non più di 25 allievi per classe
Creazione massiccia di impieghi non precari per docenti e non docenti
Costruzioni di nuovi locali e rinnovo dei locali deteriorati
Democrazia: diritto di sciopero per tutti gli studenti

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