LA METAFORA DELLE CASE
PER COMPRENDERE LA TEORIA DELLE CINQUE OPPRESSIONI


Settembre 1996 a cura dell' Associazione Cultura Popolare

 

La maggioranza delle persone é vittima di numerose forme di oppressione. Ne abbiamo individuate cinque: quella di classe, di genere, generazionale, sessuale, nazionale. Che relazioni ci sono tra queste oppressioni? Ve ne é una che é più importante delle altre? Sparita una spariscono tutte?
Ogni gruppo che lavora contro una oppressione specifica pensa che la propria sia la più importante. Tra chi viene da una tradizione che tende a considerare quella di classe come la contraddizione principale, c'é una certa difficoltà a considerare tutte le oppressioni sullo stesso piano.
Nel lavoro popolare ci siamo trovati spesso in difficoltà a far scoprire alle persone di quali oppressioni erano vittime. Le donne proletarie, il nostro principale referente, vivendo più oppressioni contemporaneamente, non riescono a volte a distinguere le une dalle altre e dunque hanno una certa difficoltà ad individuare i propri avversari ed anche i potenziali alleati.
La metafora che segue può essere utile per il lavoro popolare.

LE CASE DI SOTTO E QUELLE DI SOPRA

Su una montagna piuttosto ripida sorge una città. Le abitazioni sono sparse un po' in tutte le direzioni, sopra e sotto, ad est e a ovest. Le case apparentemente hanno identico aspetto, anche se alcune sono verniciate di nero e altre di bianco. A prima vista dunque il visitatore disattento é portato a pensare che non esistono differenze rilevanti tra le varie case e pensa: "le case sono distribuite uniformemente da sopra a sotto, dove mai potremmo stabilire una linea divisoria tra chi sta sopra e chi sta sotto?" Le cose però non stanno così.
La maggioranza di coloro che vive nelle case nella parte bassa della montagna non é molto entusiasta della situazione. Di sotto le estati sono torride e gli inverni rigidi. Da sopra arrivano tutti i rifiuti e il liquame delle case alte. Più una casa é costruita in basso e più é esposta alle intemperie: quelle che stanno peggio sono le case costruite alla base della montagna, al livello del fiume: quando questo straripa le allaga, e a volte se le porta via. Tutto ciò fa sì che le case costruite in basso abbisognerebbero di continue manutenzioni, invecchiano e si rompono prima. Di sopra invece le case stanno molto meglio: il clima é più mite, non ci sono inondazioni e gli abitanti godono di un'ottima vista.
Ovviamente quelli che abitano in basso vorrebbero costruire sopra, ma gli viene detto che in cima c'é poco spazio (in effetti lo spazio é minore di quello che c'é lungo la montagna).
Ci sono anche quelli che abitano a metà strada: non stanno né troppo bene né troppo male. Queste case sono più numerose di quelle che stanno sulla cima e meno di quelle che stanno in basso.
Quelli di sopra si guardano bene dallo scendere di sotto e hanno costruito in cima tutto quello di cui hanno bisogno. Se devono andare al fiume usano una funivia che sorvola le case malridotte che stanno sotto. Quando qualcuno dice loro: "guarda che il fiume si é portato via delle case", rispondono: "e perché non le hanno costruite più forti?" Quando altri fanno osservare loro che di sotto il clima non é buono, loro rispondono che non é vero, non si sta poi tanto male, e alla fine il clima più vario é preferibile.
Gli abitanti delle case di sotto sognano per tutta la vita di abbandonare la propria casa e di poter abitare in una casa della cima della montagna. Circolano infatti voci di alcuni che abitavano in basso e che sono riusciti a costruire sopra. Non si sa bene chi e quando, ma tutti giurano che questo é avvenuto, e dunque può capitare anche a loro.

IL LATO OSCURO

La montagna é disposta in maniera tale che da un lato sorge e tramonta il sole e dall'altra il sole non si vede quasi mai. È il lato oscuro della montagna. Da quella parte esiste un numero di case pari all'altra metà. Anche questa metà é distribuita dall'alto in basso.
Le case della metà oscura non si trovano in una bella posizione. Da lì il sole non si vede mai, dunque non si riesce a coltivare niente e i suoi abitanti devono andare dall'altra parte a coltivare, e se quelli dell'altra parte sono contrari, non hanno di che mangiare. Dato che é quasi sempre buio, non escono molto. Inoltre l'assenza del sole fa sì che le pareti delle case siano umide e dunque necessitino di continue riparazioni.
Gli abitanti del lato oscuro della montagna sognano che gli abitanti della metà solare accettino di scambiare per sei mesi l'anno le proprie abitazioni con quelle del lato oscuro e viceversa Tutti gli abitanti dell'altra metà non ne vogliono sapere: sia quelli che vivono sopra sia quelli di sotto, essi infatti stanno benissimo nella loro metà bene illuminata.
Gli abitanti della metà oscura che hanno la casa sopra la montagna o in mezzo, stanno comunque evidentemente meglio degli abitanti della metà oscura che vivono sotto e che devono anche sopportare il clima rigido e le inondazioni.

LE CASE IN COSTRUZIONE

La costruzione delle case in questa montagna é lenta. Prima che sia terminata e rafforzata passa molto tempo durante il quale può accadere di tutto. Le tempeste ad esempio nulla possono contro le case finite (sia quelle che stanno in alto sia quelle che stanno in basso, nel lato oscuro o meno), ma possono arrivare anche a distruggere quelle non ancora terminate. Inoltre se una di queste case in costruzione riceve molta pioggia mentre ancora non c'é il tetto, le sue pareti si inumidiscono, il legno marcisce e alla fine, una volta terminata, risente comunque nel tempo delle condizioni nelle quali era stata costruita, anche se apparentemente (magari per essere stata imbiancata di recente) non si vede.
Le case costruite in cattive condizioni portano a strane conseguenze a causa delle particolari caratteristiche della montagna: ogni tanto qualcuna di queste case crolla, altre scoppiano distruggendo le case vicine. Dato che nessuno si ricorda delle condizioni in cui vennero costruite, i più rimangono sorpresi da crolli e scoppi: "ma come: sembravano case normali!".
Il fatto che le case costruite in cattive condizioni o quelle ancora in costruzione siano costruite in alto o in basso, nella parte solare o in quella oscura, ha ovviamente conseguenze sulla loro tenuta: quelle costruite in alto sono sottoposte a minori sollecitazioni e dunque hanno meno possibilità di crollare o di scoppiare, anche se ciò comunque ogni tanto avviene. Le case in costruzione della parte bassa corrono inoltre maggiori pericoli: ci sono le inondazioni.

CASE NERE E CASE BIANCHE

Sulla montagna vi é anche un'altra differenza. Vi sono alcune case nere e altre bianche. Gli abitanti delle case bianche (quelle costruite in alto e in basso, nella parte oscura o no, ecc.) non gradiscono che le case nere vengano costruite vicino alle proprie: dicono che stonano. Quando sorge qualche casa nera nelle vicinanze sbuffano e dicono: "ma che é venuta a fare questa casa nera? Ci ruba il nostro spazio!" Così quasi tutte le case nere sono costruite ai margini della città, lontane dalle strade e dai servizi. Alcune case nere stanno nella parte alta della collina, poche per la verità, ed anche queste comunque lontane dal centro.

CASE "DIVERSE"

La stessa cosa accade anche ad un altro gruppo di case. Sono case che non hanno lo stesso numero di locali. Mentre lo stile delle case della montagna é praticamente identico, ed anche, diciamolo, un po' monotono, vi sono alcuni abitanti che nascostamente costruiscono, al riparo da occhi indiscreti, un locale in più, oppure un salone grande, o realizzano altri cambiamenti creativi. La maggior parte di questi abitanti mantiene segreta la cosa, rivelandola solo ad altri abitanti di case con le stesse caratteristiche. Se per caso vengono scoperti, oppure lo dichiarano apertamente, sono additati da tutti gli altri abitanti (delle case di sopra o di sotto, della parte solare o buia, in costruzione o finite, bianche o nere), al pubblico disprezzo e vengono obbligati a spostarsi lontano dagli altri. A volte le loro case vengono distrutte, senza che nessuno alzi un dito per difenderle. Gli altri abitanti hanno il terrore che qualcuno possa sospettare che la loro casa non sia "in regola", e allora spesso li si sente dire per strada, anche se non c'entra nulla: "quattro locali! Ho solo quattro locali!".

TRA RASSEGNAZIONE E...

È chiaro che le case che stanno peggio sono quelle nere, in basso, nella parte oscura, costruite con materiali deboli o in costruzione e con un numero irregolare di locali.
Ma un po' tutti si lamentano, a parte, ovviamente, gli abitanti della parte alta, solare con case bianche, finite e regolari.
Quelli della parte bassa tendono a sfogarsi un po' con tutti. Alcuni s'arrabbiano con le case del lato oscuro, anche se non c'entrano niente. Quando arriva giù una valanga di rifiuti dalla cima, invece di prendersela con quelli di sopra, vanno nella parte oscura e cominciano a dar calci alle case, a imbrattarne le strade e a scaricarvi i rifiuti. Altri se la prendono con le case nere, altri ancora con quelle in costruzione, compiendo sempre atti di vandalismo (spaccano vetri, ecc.), che aumentano ovviamente il degrado di queste case ed indeboliscono la struttura di quelle in costruzione. Vi sono poi gruppi di abitanti che vivono rassegnati e mentre gli arrivano tonnellate di rifiuti dall'alto dicono: "e che mi importa? Non é affar mio!".

...RIBELLIONE

A periodi alterni si sono formati gruppi di abitanti della parte bassa del lato solare che hanno cominciato a pensare che il vero problema fossero le case della cima. Non erano molto d'accordo sul che fare, a dire il vero. C'era un gruppo più, diciamo così, realista che diceva: "le cose rimarranno sempre più o meno così, cerchiamo per lo meno di trovare in amicizia una soluzione con quelli delle case di sopra in modo che non ci mandino giù tutta quella immondizia". Altri dicevano: "quelli di sopra l'immondizia potrebbero buttarla tutta sul lato oscuro, oppure verso le case nere!" Questo genere di proposte aveva sempre un certo successo. Altri ancora, i più arrabbiati, affermavano: "No, così non si risolverà mai il problema! Quello che dobbiamo fare é far sì che nessuno abiti sulla cima e nessuno di sotto: tutte le case devono essere costruite in mezzo e sopra e sotto facciamo dei bei parchi dove tutti possono andare a passare il fine settimana". Queste idee di solito suscitavano l'ilarità o lo scetticismo dei presenti che dicevano: "Basta con queste utopie! Ci sarà sempre qualcuno che costruisce in cima!". Le idee un po' più "arrabbiate" avevano successo solo in certi periodi, quando c'erano forti tempeste o grandi inondazioni o l'immondizia pioveva da tutte le parti. In questi casi si erano verificate anche rivolte in cui gli abitanti delle case in basso salivano verso la cima per distruggervi le case, ma dall'alto facevano rotolare massi che schiacciavano case ed abitanti.
Si narra che solo una volta fossero riusciti a raggiungere la cima e a distruggervi tutte le case. Quelli che erano arrivati per primi però lasciarono intatte alcune case e cominciarono ad abitarle con varie scuse. Un gruppo diceva che voleva studiare le loro architetture per riportarne lo stile in basso, altri che stavano lì per sgomberare le macerie, altri perché da lì si poteva avere un'idea migliore degli spazi della montagna per sapere dove costruire. Alla fine questi guppi da lì non si spostarono più e tutto ricominciò come prima.
Anche a causa dell'esito di queste rivolte il gruppo "realista" era quello che normalmente aveva più seguito ed era quello che spingeva per mandare delegazioni per parlare con quelli delle case alte. A seguito di queste trattative a volte le cose miglioravano un po', ma non tanto. E alla fine tutto tornava come prima. Ciò che stupiva gli abitanti che stavano in basso era il tempo che i delegati impiegavano per portare avanti le trattative. Spesso non non si facevano vedere per giorni e giorni, tanto che alcuni si preoccupavano. Dopo un po' tornavano giù dicendo che c'era ancora tanto da discutere e forse sarebbe stato meglio che quelli delle case basse pagassero loro una casa di mezzo o della cima in modo da non fare sempre avanti e dietro. La richiesta appariva ragionevole. Alcuni obiettavano: "ma i delegati non potrebbero ruotare? Così non si stancano troppo e non sono costretti, poveretti, ad andare a vivere in alto". Si rispondeva loro che mica tutti erano capaci di andare a parlare. Un componente della delegazione che una volta sentì questo genere di obiezioni si arrabbiò tantissimo: "ma come: con tutto il culo che mi faccio!". Sta di fatto che dopo un po' i delegati in basso non tornavano più. Per questa ragione alcuni abitanti passavano dalla parte di quelli più arrabbiati.
Alcuni degli arrabbiati (pochi per la verità) erano veramente arrabbiati e senza sentire discorsi partivano verso la cima per spaccare un vetro o buttare giù una casa. La casa veniva ricostruita, il vetro sostituito, dalla cima facevano rotolare qualche masso e tutto tornava come prima.
La discussione tra i due gruppi, i realisti e gli arrabbiati, continuava. Dobbiamo notare tuttavia che questi gruppi riunivano abitanti della parte bassa della montagna, ma solo di un certo tipo. La stragrande maggioranza era della parte solare, abitava case verniciate di bianco e con numero di stanze regolari. Qualche volta appariva un abitante della parte oscura, ma quando vedeva che non si parlava dei propri problemi oppure che quelli che si lamentavano erano gli stessi che venivano a spaccar vetri nel lato buio, se ne andavano. Non che questi due gruppi non dicessero che qualcosa non bisognasse fare anche per la parte oscura: semplicemente lo consideravano secondario e soprattutto evitavano che la cosa li coinvolgesse personalmente. Gli atti di teppismo nella parte oscura erano infatti un passatempo di tutti e nessuno poi si sarebbe mai sognato di cedere la propria casa soleggiata per sei mesi ad uno della parte oscura. Lo stesso comportamento veniva tenuto con le case nere e quelle con un numero di stanze irregolari e molto spesso con le case in costruzione (a meno che non fossero bianche, della parte solare e assolutamente d'accordo con uno dei due gruppi).
Le abitanti del lato oscuro si erano dunque organizzate autonomamente per cercare di cambiare la propria situazione (sia che abitassero in alto o in mezzo o in basso). Gli abitanti delle case nere si erano pure organizzati per rivendicare di poter costruire ovunque volessero. Così gli abitanti delle case "irregolari". Gli abitanti delle case in costruzione erano quelli più disponibili all'azione, ma una volta che la casa era completata si dimenticavano della vita passata e si ritrovavano insieme agli altri a prendersela con le case in costruzione accusandone gli abitanti di andare troppo lenti.
Ognuno combatteva per le proprie rivendicazioni. Spesso quelle della metà oscura che appartenevano alla cima o al mezzo non ne volevano sapere di mescolarsi con le rivendicazioni di quelle che stavano in basso, che spesso non conoscevano nemmeno, e che tendevano a mettere insieme i problemi di stare in basso e quelli di stare nella metà oscura.
Per questo ad un certo punto si sviluppò un grande dibattito.

LA PROPOSTA DELL'ALLEANZA

Alcune abitanti del lato oscuro e che abitavano in basso lanciarono un'idea che suscitò scompiglio: "dobbiamo fare una grande alleanza tra la metà oscura, le case in costruzione, le case nere, le case irregolari e le case che stanno in basso per eliminare ogni ingiustizia sulla montagna". Gli abitanti della metà solare avrebbero dovuto da subito essere disponibili a scambiare le proprie case per metà anno, tutte le case di cima e di basso avrebbero dovuto essere eliminate e spostate nel mezzo, le case nere avrebbero potuto mescolarsi, se lo avessero desiderato alle altre, tutti avrebbero dovuto aiutare le case in costruzione a ergersi forti e robuste e tutti avrebbero dovuto smetterla di imporre regole sul numero di locali: ognuno poteva avere i locali che gli pareva.
L'alleanza poteva essere stipulata quindi solo tra coloro che consideravano tutti i tipi di ingiustizie ugualmente e simultaneamente da superare, a partire da subito. Ad esempio i gruppi di abitanti che lottavano contro quelli in alto da subito dovevano mettere a disposizione le proprie case. Questa alleanza poteva convenire a tutti: gli abitanti in basso della metà solare avrebbero dovuto rinunciare a metà anno, in compenso avevano molte più possibilità di vincere contro quelli in alto. Le abitanti della metà oscura della cima avrebbero dovuto scegliere se stare insieme a quelli della cima nella metà oscura o stare un po' più in basso ma godere anche loro del sole. E così via. La proposta dell'alleanza suscitò grandi discussioni nella montagna.
Alcuni abitanti della parte solare che abitavano in basso dicevano: "prima sconfiggiamo quelli che sono là in cima poi tutto si risolverà per il meglio, vi promettiamo che, una volta risolto quel problema, scambieremo per metà anno le case". La stessa cosa dissero anche agli abitanti delle case nere.
Vi erano poi alcune di quelle del lato oscuro che abitavano nel mezzo della montagna che dicevano invece che la cosa più importante era la divisione verticale della montagna (solare e oscura) e che risolta quella si sarebbe aggiustata anche la divisione orizzontale (alto e basso). Dicevano inoltre che l'alleanza (dovendo includere anche le rivendicazioni delle case della parte bassa) avrebbe potuto dividere le abitanti della metà oscura.
Dalla cima si erano accorti che questa discussione aveva comunque provocato una tregua tra case nere e bianche, lato oscuro e solare, ecc. così cominciarono a buttare giù qualche masso, poi sempre di più, sempre di più. Ma la discussione ancora non era finita...

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