ARMI AL FALINTIL!


Settembre 1999

 

L'Occidente é stato costretto ad intervenire anche a Timor Est. Come per il Kosova, si trattava anche lì di impedire una destabilizzazione dell'area dovuta ad un eccesso di repressione. Migliaia di profughi si stavano già ammassando a Darwin, in Australia, altre decine di migliaia a Timor Ovest, centinaia di migliaia rischiavano di morire di fame sulle montagne dell'interno dell'isola. La parola d'ordine in ogni luogo per i Paesi ricchi del mondo é stabilizzare. Non si tratta per i vari imperialismi di "salvare vite umane", ma più semplicemente di impedire che piccoli imperialismi locali scatenino guerre con conseguenze assolutamente sfavorevoli al commercio, agli investimenti, ecc. Ogni imperialismo ha le sue zone di influenza, ma dato che gli USA posseggono l'esercito al quale per decenni gli altri imperialismi hanno delegato l'ordine mondiale del capitalismo, ad essi, spetta sempre intervenire. Oggi sono gli europei a dettare legge in Kosova, a Timor sono gli australiani, ma con la non sempre discreta regia degli USA. Questo intervento dimostra come sia falsa la teoria di molti compagni della sinistra antagonista secondo i quali gli imperialismi hanno "invaso" il Kosova per farne il trampolino di lancio per la conquista territoriale dell'Est. Come interpretano oggi l'"invasione" di Timor? Come la base per conquistarsi l'Indonesia? In realtà, per assicurarsi la stabilità , gli USA hanno più volte dimostrato di disfarsi molto rapidamente dei loro amici divenuti troppo ambiziosi, e dunque destabilizzatori. Era il caso dell'ex agente della CIA Noriega per Panama, di Saddam Huessein (alleato degli USA ai tempi della rivoluzione iraniana), dello stesso Milosevic (interlocutore privilegiato prima dello sfascio della Jugoslavia). Ed oggi é il caso dell'Indonesia. Gli imperialismi non hanno bisogno di conquistare territorialmente i paesi dipendenti: li hanno già in mano con i normalissimi strumenti economici (debito, multinazionali, ecc.). Ciò che vogliono da loro é che non creino crisi regionali e moderino le proprie ambizioni geopolitiche.

Noi siamo stati favorevoli insieme alla sinistra timorese (FRETILIN), indonesiana (PRD) ed australiana (DSP) all'intervento. Si trattava della vita o della morte di centinaia di migliaia di persone. Ma non ci sfugge ovviamente che la presenza delle truppe occidentali serve anche a garantire una transizione verso indipendenza di Timor Est in senso filocapitalista. Per questo le forze d'intervento occidentali (così come é accaduto in Kosova) si rifiutano di armare i timoresi. Come é accaduto in Kosova ci aspettiamo che tra un po' chiedano il disarmo del FANINTIL, il braccio armato del FRETILIN, che ha combattuto prima i colonialisti portoghesi e poi dal 1975 l'occupante indonesiano. Per lottare contro gli assassini al servizio dell'Indonesia e per garantire un reale autogoverno ed una transizione autogestita, devono essere dati armi, viveri e munizioni ai combattenti ed ai giovani timoresi.

 

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