TIMOR EST DOPO LA VITTORIA
LE SFIDE DEL POPOLO MAUBERE DOPO LA SCONFITTA DELL'OCCUPANTE INDONESIANO


Ottobre 1999 di Max Lane pubblicato da Green Left Weekly

 

Il 19 ottobre l'Assemblea Consultiva del Popolo (MPR) ha approvato una risoluzione che ratifica la separazione di Timor Est dall'Indonesia. Allo stesso tempo una parte dei 1500 soldati indonesiani (TNI) ancora a Timor Est ha cominciato a concentrarsi nel porto di Dili preparandosi alla partenza. Questi i passi formali e definitivi che sanciscono la sconfitta dell'invasione e dell'occupazione indonesiana da parte del popolo di Timor Est. Nei fatti, il potere politico e militare indonesiano è stato già sconfitto sul campo con l'arrivo delle forze dell'Interfet (Forza armata multinazionaleguidata dagli australiani), il ritiro del 90% delle truppe indonesiane e la fuga delle milizie filo-Giakarta a Timor Ovest.
Con il dispiegamento delle forze dell'Interfet i criminali delle milizie paramilitari indonesiane hanno effettivamente cessato di seminare terrore fra la popolazione di Timor Est. Un numero sempre maggiore di timoresi ha avuto il coraggio di far ritorno alle proprie case ed oggi la quasi totalità della popolazione di Dili e Bacau è già rientrata nelle proprie abitazioni. La maggior parte dei leader indipendentisti e degli attivisti è potuta tornare alla pubblica attività politica; il Consiglio Nazionale della Resistenza Timorese (CNRT, Conselho Nacional da Resistencia do Timor Leste) sta per riaprire la sua sede, e Xanana Gusmao è tornato. Il Fretilin (Frente Revolucionario do Timor Leste Independente) organizzazione membro del CNRT, sta pianificando un congresso generale per i primi di dicembre e anche il Partito Socialista Timorense (PST) ha riaperto le sue sedi.
Il ritiro delle forze indonesiane e delle milizie dopo la decisione del presidente B.J.Habibie di consentire alle forze ONU l'ingresso a Timor Est, ha contribuito anche ad allentare la pressione contro i rifugiati concentrati in aree come Dare, con il risultato che pochissimi tra gli attivisti indipendentisti con base tra i rifugiati sono stati uccisi. Le razzie ai danni della popolazione civile da parte delle milizie sono ora più rare e limitate alla zona del confine con Timor occidentale.
E' ormai terminato il pericolo di attacchi delle truppe indonesiane o delle milizie ai danni del Falintil (Frente Armado de Libertacao do Timor Leste) nel momento in cui la questione del suo disarmo è stata posta formalmente all'ordine del giorno dal comando dell'Interfet e sembra essere ormai solo una formalità. Nessun membro del Falintil è stato arrestato e l'organizzazione è rimasta responsabile delle aree dove ha posto le sue basi: la cooperazione tra Falintil e Interfet sembra essere buona.
La dirigenza politica del CNRT, il Consiglio di fronte al quale il Falintil è tuttora responsabile, ha affermato che darà l'assenso al disarmo del Falintil fino a quando tutte le forze indonesiane avranno lasciato Timor Est. Solo allora il Consiglio prevede il "disarmo", all'interno del processo di costruzione di una forza di sicurezza di Timor Est.
Il ritiro delle forze indonesiane e delle milizie ha consentito inoltre la distribuzione degli aiuti alimentari e l'inizio dei lavori di ricostruzione delle prime necessarie infrastrutture.

Il processo di autodeterminazione

La sconfitta dell'occupazione militare indonesiana ha dato il via al processo per la creazione di uno Stato indipendente di Timor Est. La costituzione di questo Stato è ormai accettata da tutte la parti in causa, comprese quelle che si opponevano ad una soluzione del genere, e cioè i governi indonesiano e australiano. Entro il 21 ottobre il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe affidare alle Nazioni Unite il mandato per una Amministrazione di Transizione per Timor Est (UNTAET, United Nations Transitional Administration for East Timor) che organizzerà il passaggio verso l'indipendenza, compreso il compito di indire le elezioni politiche, nello spazio di due o tre anni.
L'UNTAET avrà il mandato di collaborare con le forze politiche e sociali di Timor Est, ma non è ancora chiaro quale saranno le modalità di tale collaborazione. Durante il periodo dell'UNAMET (United Nations Assistance Mission to East Timor) era stato costituito un consiglio consultivo composto da membri del CNRT, altri leader filoindipendentisti, tra i quali il segretario generale del PST, insieme ad altre personalità favorevoli all'autonomia. In seguito all'inizio del terrore seminato dalle milizie, a partire dal 4 settembre, i portavoce dell'UNAMET hanno affermato che difficilmente i leader pro-autonomia avrebbero potuto continuare ad essere inclusi nel consiglio.
I dirigenti del CNRT si sono riuniti a Darwin per formulare alle Nazioni Unite una proposta sul tipo di collaborazione da organizzare tra l'amministrazione ONU e i gruppi politici di Timor Est, ma il Consiglio per la Resistenza non ha ancora reso note tali proposte.

Nuova fase di lotta

Nel prossimo futuro i nodi cruciali della battaglia politica a Timor Est riguarderanno la determinazione del meccanismo di cooperazione con l'UNTAET e la necessità che le decisioni dell'amministrazione delle Nazioni Unite rispetto al processo di transizione verso l'indipendenza e alla stabilizzazione dell'economia siano in accordo con la volontà della popolazione di Timor Est. Gli amministratori Onu avranno poteri legislativi e questo significa che l'effettiva capacità di influenza del popolo di Timor orientale dipenderà dalla forza delle formazioni politiche timoresi, specie presso la base. Alcune organizzazioni hanno un radicamento sociale e un grosso potenziale di mobilitazione, come il Fretilin, ad esempio, che tra il 1974 e il 1975 è riuscito a mobilitare migliaia di persone contro l'amministrazione portoghese. Ha ottenuto importanti successi in un programma di alfabetizzazione di massa che ha ristabilito il Tetum come lingua nazionale e ha dato inizio alla costituzione delle cooperative agricole. Dopo l'invasione indonesiana ha fornito il modello organizzativo e la base di attivisti per la lotta della guerriglia e per la battaglia clandestina nelle città e nei villaggi di Timor Est. Negli anni '80, le strutture del CNRM (Conselho Nacional da Resistencia Maubere) sono divenute strumenti della mobilitazione al fianco del Fretilin, soprattutto dopo che Xanana Gusmao lasciò il Fretilin per porsi alla guida del Consiglio nazionale, inteso come organizzazione generale della Resistenza conglobante al suo interno lo stesso Fretilin, la più conservatrice Unione Democratica Timorese (UDT, Union of Democratic Timorese) e individui non legati ad alcun partito. Quando il movimento degli studenti indonesiani ha costretto alle dimissioni Suharto, nel maggio 1998, si sono aperti nuovi spazi di democrazia in Indonesia e quindi anche a Timor orientale.
Il periodo seguente al maggio '98 ha segnato il rapido sviluppo di nuovi gruppi e associazioni, alcune delle quali impegnate nel monitoraggio dei diritti umani, altre nella raccolta fondi per lo sviluppo, oltre ad un certo numero di organizzazioni di donne. Uno dei gruppi più attivi durante il 1998 è stato il Consiglio di Solidarietà degli Studenti di Timor Est, guidato da Anteiro de Silva, che si trova attualmente a Darwin. Il Consiglio di Solidarietà degli Studenti ha aperto la strada alle manifestazioni di massa in favore dell'indipendenza che hanno portato alla mobilitazione di migliaia di persone nel corso del 1998.
Altre organizzazioni giovanili e studentesche sono il Renetil e l'OJETIL, che sono rappresentate nel CNRM (più tardi rinominato CNRT) e l'Impettu, costituita principalmente da studenti che hanno frequentato l'università in Indonesia e lavorato in gruppi politici indonesiani, tra i quali il Partito Democratico del Popolo (PRD).
Nel corso del 1998 anche il Partito Socialista (PST) ha cominciato ad organizzarsi più apertamente. Ha costituito proprie sezioni in diverse città di Timor Est e attraverso timoresi in Indonesia, ponendosi fuori dal CNRM/CNRT. Intorno all'aprile 1999 ha stabilito una relazione di lavoro con la dirigenza del CNRT allo scopo di assicurare la vittoria nel referendum del 30 agosto a favore dell'indipendenza. Il PST ha fatto propri molti degli orientamenti politici del Fretilin nel 1975, come dimostrano il sostegno alla costituzione di cooperative rurali anche sotto l'occupazione indonesiana, e l'impegno nella mobilitazione della base attraverso la costituzione di organizzazioni di lavoratori, studenti e donne.
La rapida costituzione di queste organizzazioni di base è essenziale per assicurare che il popolo di Timor Est riesca a far valere la propria volontà all'interno dell'amministrazione dell'UNTAET nel processo di transizione all'indipendenza.
Un compito cruciale per il movimento di solidarietà durante la prossima fase sarà il sostegno alle organizzazioni sociali e politiche timoresi, rappresentative dell'opinione della maggioranza della popolazione affinché la transizione alla democrazia sostenuta dalle Nazioni Unite sia democratica, e cioè sia realizzata in accordo con il volere della maggioranza del popolo.
In particolare sarà molto importante fornire ogni supporto materiale e politico a tutti gli sforzi volti a rafforzare la capacità di organizzazione e mobilitazione a livello di base. La forza organizzata dello stesso popolo di Timor Est sarà la migliore garanzia per un processo democratico.

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