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Macchinario
Un tempo, la separazione dell'olio dall'acqua di vegetazione avveniva per sfioramento.
Con un particolare cucchiaio (lecca o sfioro) si pescava in superficie nella vasca di
raccolta del mosto dopo che questo, lasciato riposare per un certo periodo, faceva
affiorare l'olio, più leggero dell'acqua. Oggi, qualunque sia il sistema d'estrazione, si
usano le centrifughe verticali (dette separatori), che consentono ottimi risultati, sia
per in velocità di separazione che per l'elevata affidabilità del macchinario.
II principio è quello classico della separazione per centrifugazione di un liquido,
composto da elementi a diverso peso specifico: per effetto fisico i materiali più pesanti
si dispongono all'esterno ed i più leggeri all'interno.
L'olio, che e la sostanza più leggera fra i costituenti del mosto, dopo essere passato da
una serie di coni che ne trattengono le impurità, viene ad essere raccolto nel tubo
interno, e da questo avviato ai recipienti. La maggioranza degli impianti dispone ormai di
due separatori, uno dell'olio (che toglie l'acqua residua) ed uno dell'acqua (che recupera
l'olio che e rimasto). Anche per questa fase alcune raccomandazioni: l'attenzione maggiore
va posta naturalmente al separatore dell'olio: è bene usare possibilmente acqua di
vegetazione per l'affioramento finale dell'olio, per lo sparo di pulizia e per la
formazione del sacco d'inizio partita.
Per garantirsi del buon funzionamento occorre verificare di tanto in tanto la presenza
dell'acqua nell'olio (eccesso di schiuma o filetti nel getto) e d'olio nell'acqua (versare
un po' d'acqua del separatore in un piatto e controllare dopo alcuni minuti); in presenza
di disfunzioni occorre rimediare e pulire i coni di separazione.
Evoluzione
Il separatore a centrifuga realizza in modo continuo la separazione del mosto in due
fasi liquide a diverso peso specifico ed inoltre, in presenza di sedimenti solidi fa si
che questi ultimi si depositino nella periferia dei coni di centrifugazione.
Le ultime macchine prodotte si dispongono automaticamente per l'espulsione dei residui
solidi, provvedendo all'autopulizia dei dischi lamellari di separazione. Si stanno inoltre
studiando nuove macchine idonee all'autoequilibramento del punto di separazione fra olio
ed acqua; infatti, secondo lo stato sanitario e di maturazione delle olive varia
leggermente il punto in cui il mosto si divide nelle due fasi liquide; sembra che queste
nuove macchine possano pescare automaticamente sempre nella posizione più favorevole,
diminuendo ancora le tracce di olio nell'acqua e quelle di acqua nell'olio.
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