PASQUA 1999


Avvicinandoci sempre più al Grande Giubileo del 2000, vorrei proporre a tutti la “Bolla di indizione del Giubileo dell’anno 2000”, dal titolo “Incarnationis Mysterium” di Sua Santità Giovanni Paolo II; per renderla più leggibile e comprensibile, non la riporto integralmente, ma solo alcuni aspetti più importanti e fondamentali e per tutto l’anno in corso.

Per questa Pasqua, riporto il fondamento e il significato del Giubileo; per l’Assunta riporterò i “segni” che accompagnano il giubileo; per Natale riporterò le disposizioni per l’acquisto dell’indulgenza. Credo che anche così abbiamo da riflettere!


Il Parroco

Don Lucio Fasoli



GIOVANNI PAOLO VESCOVO

SERVO DEI SERVI DI DIO

A TUTTI I FEDELI

INCAMMINATI VERSO IL TERZO MILLENNIO

SALUTE E APOSTOLICA BENEDIZIONE


Con lo sguardo fisso al mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio, la Chiesa si appresta a varcare la soglia del terzo millennio. Mai come in questo momento sentiamo di dover fare nostro il canto di lode e di ringraziamento dell’Apostolo: “Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. [...] Egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto, nella sua benevolenza, aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra” (Ef 1, 3-5.9-10).

Da queste parole emerge con evidenza che la storia della salvezza trova in Gesù Cristo il suo punto culminante ed il significato supremo. In lui noi tutti abbiamo ricevuto “ grazia su grazia ” (Gv 1, 16), ottenendo di essere riconciliati con il Padre (cfr Rm 5, 10; 2 Cor 5, 18).

La nascita di Gesù a Betlemme non è un fatto che si possa relegare nel passato. Dinanzi a lui, infatti, si pone l’intera storia umana: il nostro oggi e il futuro del mondo sono illuminati dalla sua presenza. Egli è “ il Vivente ” (Ap 1, 18), “ colui che è, che era e che viene ” (Ap 1, 4). Di fronte a lui deve piegarsi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sottoterra, ed ogni lingua proclamare che egli è il Signore (cfr Fil 2, 10-11). Incontrando Cristo ogni uomo scopre il mistero della propria vita.


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. . . Il tempo giubilare ci introduce a quel robusto linguaggio che la divina pedagogia della salvezza impiega per sospingere l’uomo alla conversione ed alla penitenza, principio e via della sua riabilitazione e condizione per recuperare ciò che con le sole sue forze non potrebbe conseguire: l’amicizia di Dio, la sua grazia, la vita soprannaturale, l’unica in cui possono risolversi le più profonde aspirazioni del cuore umano. L’ingresso nel nuovo millennio incoraggia la comunità cristiana ad allargare il proprio sguardo di fede su orizzonti nuovi nell’annuncio del Regno di Dio. E’ doveroso, in questa speciale circostanza, ritornare con rinsaldata fedeltà all’insegnamento del Concilio Vaticano II, che ha gettato nuova luce sull’impegno missionario della Chiesa dinanzi alle odierne esigenze dell’evangelizzazione. Nel Concilio la Chiesa ha preso più viva coscienza del proprio mistero e del compito apostolico affidatole dal suo Signore. Questa consapevolezza impegna la comunità dei credenti a vivere nel mondo sapendo di dover essere “il fermento e quasi l’anima della società umana, destinata a rinnovarsi in Cristo e a trasformarsi in famiglia di Dio”. Per corrispondere efficacemente a quest’impegno essa deve permanere nell’unità e crescere nella sua vita di comunione. L’imminenza dell’evento giubilare costituisce un forte stimolo in questa direzione.

Il passo dei credenti verso il terzo millennio non risente affatto della stanchezza che il peso di duemila anni di storia potrebbe portare con sé; i cristiani si sentono piuttosto rinfrancati a motivo della consapevolezza di recare al mondo la luce vera, Cristo Signore. La Chiesa annunciando Gesù di Nazareth, vero Dio e Uomo perfetto, apre davanti ad ogni essere umano la prospettiva di essere “divinizzato” e così diventare più uomo. E’ questa l’unica via mediante la quale il mondo può scoprire l’alta vocazione a cui è chiamato e realizzarla nella salvezza operata da Dio.


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. . . Ogni anno giubilare è come un invito a una festa nuziale. Accorriamo tutti, dalle diverse Chiese e Comunità ecclesiali sparse per il mondo verso la festa che si prepara; portiamo con noi ciò che già ci unisce e lo sguardo puntato solo su Cristo ci consenta di crescere nell’unità che è frutto dello Spirito. Come successore di Pietro, il vescovo di Roma è qui a rendere più forte l’invito per la celebrazione giubilare, perché la scadenza bimillenaria del mistero centrale della fede cristiana sia vissuta come cammino di riconciliazione e come segno di genuina speranza per quanti guardano a Cristo ed alla sua Chiesa, sacramento “dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano”.

Quante vicende storiche evoca la scadenza giubilare! Il pensiero va all’anno 1300, quando papa Bonifacio VIII corrispondendo al desiderio dell’intero popolo di Roma, diede solenne avvio al primo giubileo della storia. Riprendendo un’antica tradizione che elargiva “abbondanti remissioni e indulgenze di peccati” a quanti visitavano nella Città eterna la Basilica di San Pietro, egli volle concedere in quell’occasione “un’indulgenza di tutti i peccati non solo più abbondante, ma pienissima”. Da questo momento in poi la Chiesa ha sempre celebrato il giubileo come una tappa significativa del suo incedere verso la pienezza in Cristo.

La storia mostra con quanto trasporto il popolo di Dio abbia sempre vissuto gli anni santi, vedendo in essi una ricorrenza in cui l’invito di Gesù alla conversione si fa sentire in modo più intenso. Durante questo cammino non sono mancati abusi e incomprensioni, ma le testimonianze di fede autentica e di carità sincera sono state di gran lunga superiori. Lo attesta in modo esemplare la figura di san Filippo Neri che, in occasione del Giubileo del 1550, diede inizio alla “carità romana” come segno tangibile dell’accoglienza verso i pellegrini. Una lunga storia di santità potrebbe, essere descritta proprio a partire dalla pratica del giubileo e dai frutti di conversione che la grazia del perdono ha prodotto in tanti credenti.


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. . . L’anno giubilare per noi credenti porrà in rilievo con tutta evidenza la redenzione operata da Cristo mediante la sua morte e risurrezione. Nessuno, dopo questa morte, può essere separato dall’amore di Dio (Cf. Rm 8,21-39), se non per propria colpa. La grazia della misericordia a tutti viene incontro, perché quanti sono stati riconciliati possano essere anche “salvati mediante la sua vita” (Rm 5, 10).

Stabilisco, pertanto, che il Grande Giubileo dell’Anno 2000 abbia inizio nella notte di Natale del 1999, con l’apertura della porta santa della Basilica di San Pietro in Vaticano, che precederà di poche ore la celebrazione inaugurale prevista a Gerusalemme e a Betlemme e l’apertura della porta santa nelle altre Basiliche patriarcali in Roma. Per la Basilica di San Paolo l’apertura della porta santa è rimandata al successivo martedì 18 gennaio, inizio della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, per sottolineare anche in questo modo il peculiare carattere ecumenico che connota questo giubileo.


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. . . Per tutti il Natale 1999 sia una solennità radiosa di luce, il preludio per un’esperienza particolarmente profonda di grazia e di misericordia divina, che si protrarrà fino alla chiusura dell’Anno giubilare nel giorno dell’Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo, il 6 gennaio dell’anno 2001. Ogni credente accolga l’invito degli angeli che annunciano incessantemente: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama” (Lc 2,14). Il tempo del Natale sarà così il cuore pulsante dell’anno santo, che immetterà nella vita della Chiesa l’abbondanza dei doni dello Spirito per una nuova evangelizzazione.





BRICIOLE DI SAGGEZZA ANTICA

(ma sempre attuale!)


Il pesciolino e l’oceano


«Scusa», disse un pesce dell’oceano ad un altro, «tu sei più vecchio e più esperto di me, e probabilmente potrai aiutarmi. Dimmi: dove posso trovare quella cosa che chiamano “oceano”? L’ho cercato dappertutto inutilmente».

«L’oceano», disse il pesce più vecchio, «è quello in cui stai nuotando adesso». «Oh, è questo? Ma questa è solo acqua. Quello che sto cercando è l’oceano», disse il giovane pesce; e, deluso, nuotò via per cercare altrove.


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La rana e l’oceano


Una rana aveva trascorso tutta la vita in un pozzo. Un giorno ebbe la sorpresa di trovarvi un’altra rana.

«Da dove vieni?», le domandò.

«Dal mare. E’ la’ che vivo», rispose l’altra.

«Com’è il mare? E’ grande come il mio pozzo?»

La rana che veniva dal mare si mise a ridere. «Non c’è confronto», disse.

La rana del pozzo finse interesse per ciò che la sua ospite raccontava del mare, ma dentro di sé pensava: «Di tutti i bugiardi che ho conosciuto nella mia vita, questa è senz’altro la peggiore e la più spudorata!»


Così è, di chi pensa che il PROPRIO PICCOLO sia IL TUTTO ESISTENTE e non esista niente di più grande!



S. S. QUARANTORE

Giovedì 25 – Venerdì 26 – Sabato 27


ore 9.30 S. Messa con riflessione; Esposizione e Adorazione personale

ore 11.30 Reposizione

ore 14.30 Esposizione – Adorazione personale

ore 15.00 Adorazione comunitaria

ore 16.00 Adorazione personale

ore 17.30 Reposizione

ore 20.00 Esposizione – Adorazione Comunitaria

ore 20.30 S. Messa con riflessione


N.B. : il sabato non ci sono S. Messe prefestive; tutte le funzioni si svolgeranno in Chiesa Parrocchiale



SETTIMANA SANTA


28 marzo – DOMENICA DELLE PALME

ore 8.15 – confessioni a S. Martino

ore 8.45 – Benedizione degli ulivi – S. Messa a S. Martino

ore 10.15 – Benedizione degli ulivi nel campo sportivo - Processione

S. Messa solenne in Parrocchia

ore 18.00 – S. Messa in Parrocchia


29 marzo – LUNEDI’ SANTO

ore 17.00 S. Messa a Mastena – Confessioni

ore 20.30 – in Parrocchia:

CELEBRAZIONE COMUNITARIA DELLA PENITENZA


30 marzo – MARTEDI’ SANTO

ore 9.00 - S. Messa a Treccione – Confessioni - Visita ammalati - anziani

ore 14.45 – confessioni ragazzi/e elementari

ore 17.00 – S. Messa in Parrocchia


31 marzo – MERCOLEDI’ SANTO

ore 9.00 - S. Messa a Carcente – Confessioni - Visita ammalati - anziani

ore 14.45 – confessioni ragazzi/e medie

ore 17.00 – S. Messa a Roncate – confessioni


TRIDUO PASQUALE


1 aprile – GIOVEDI’ SANTO

Dalle ore 16.30 – Confessioni in Parrocchia

ore 20.30 – SOLENNE S. MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE

REPOSIZIONE DELL’EUCARESTIA – ADORAZIONE


2 aprile – VENERDI’ SANTO

ore 15.00 – VIA CRUCIS IN PARROCCHIA

ore 20.30 – SOLENNE CELEBRAZIONE DELLA MORTE DEL SIGNORE


3 aprile – SABATO SANTO

Disponibilità di confessioni per tutto il giorno in Parrocchia

ore 20.30 – SOLENNE VEGLIA PASQUALE

NELLA RISURREZIONE DI CRISTO



4 aprile – SOLENNITA’ DI PASQUA


ore 9.00 – S. Messa a S. Martino

ore 10.30 – SOLENNE S. MESSA IN PARROCCHIA

ore 18.00 – S. Messa in Parrocchia


5 aprile – Lunedì dell’Angelo

ore 9.00 – S. Messa a S. Martino

ore 10.00 – S. Messa in Parrocchia


BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE

Qui di seguito propongo il calendario di quando passerò nelle varie frazioni.

Resta sottinteso che, se ci saranno variazioni, saranno annunciate in Chiesa Parrocchiale la domenica mattina alla S. Messa. Come gli altri anni, inviterei tutti a farmi presente se non passo in qualche casa, e di farmi sapere se alcune famiglie non ci sono per motivi di lavoro, quando posso passare.

La Benedizione inizierà alle ore 14.30 di ogni giorno.


lunedì 12 aprile – SORIANO e LUCENA

martedì 13 aprile – GALLIO e NOLEDO

mercoledì 14 aprile – MARENA

giovedì 15 aprile – MARENA e RONCATE

venerdì 16 aprile – LA TORRE

lunedì 19 aprile – MASTENA

martedì 20 aprile – MASTENA

mercoledì 21 aprile – MOLVEDO

venerdì 23 aprile – REZZONICO

lunedì 26 aprile – REZZONICO

martedì 27 aprile – LANCIO e S. MARIA

mercoledì 28 aprile – S. MARIA




ALTRI APPUNTAMENTI


Da lunedì 12 aprile

S. Messa feriale, in frazione e Parrocchia: ore 20.00

(Treccione e Carcente: ore 9.00)


Da sabato 8 maggio: ORARIO ESTIVO

S. MESSA PREFESTIVA IN FRAZIONE: ore 17.00

S. MESSA PREFESTIVA IN PARROCCHIA: ore 18.30

S. MESSA VESPERTINA IN PARROCCHIA: ore 20.00


Domenica 9 maggio: FESTA MADONNA DI POMPEI

Sabato 8 maggio: S. Messa prefestiva: SOSPESA

ore 10.30 – S. Messa in Parrocchia e recita della Supplica

ore 20.00 – S. Messa in Parrocchia e recita della supplica

Domenica 6 giugno: FESTA DI PRIMA COMUNIONE

Sabato 5 giugno: S. Messa prefestiva: SOSPESA

Domenica 6 giugno: ore 8.30 S. Messa a S. Martino

ore 10.30 – S. MESSA DI PRIMA COMUNIONE

ore 20.00 – S. Messa Vespertina

ore 20.30 – Processione col Santissimo Sacramento

con la presenza dei Bambini/e della prima Comunione


Domenica 13 giugno: FESTA DI S. ANTONIO A REZZONICO

ore 17.00 – S. Messa a Rezzonico – Canestri

La S. Messa delle ore 20.00 in Parrocchia è sospesa


Da lunedì 14 giugno a venerdì 6 luglio

                    GREST 1999

Dal lunedì al venerdì, dalle ore 14.30 alle ore 17.30

Età: ragazzi/e dalla terza elementare alla terza media

Contributo per materiale del GREST: £. 10.000


Domenica 20 giugno: FESTA S. G. BATTISTA A MASTENA

ore 17.00 – S. Messa a Mastena – Canestri

La S. Messa delle ore 20.00 in Parrocchia è sospesa


Domenica 4 luglio: FESTA ACCOGLIENZA A RONCATE

ore 17.00 – S. Messa a Roncate – Canestri


Domenica 1 agosto – Domenica 8 agosto – Domenica 22 agosto

ore 18.00 – S. Messa Festiva a Montuglio


Domenica 8 agosto: FESTA DI S. ROCCO A CARCENTE

Sospesa la S. Messa delle ore 9.00 a S. Martino

ore 9.00 – S. Messa a Carcente

ore 15.00 – Preghiera e Canestri


Lunedì 9 agosto : ore 14.30 - Benedizione Famiglie Maso e Camnasco


Martedì 10 agosto : ore 14.30 - Benedizione Famiglie a Carcente

Mercoledì 11 agosto : ore 14.30 - Benedizione Famiglie a Treccione


Giovedì 12 agosto : ore 14.30 - Benedizione Famiglie a S. Martino



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CONCORSO DEI PRESEPI


Qui di seguito riporto tutti coloro che hanno partecipato al concorso dei Presepi, ricordando quelli che hanno vinto il concorso. Come sempre, c’è da sottolineare il fatto che TUTTI I PRESEPI SONO BELLI; si è data importanza e attenzione a quelli che erano “particolari”.


FESTA DEL 6 GENNAIO 1999


In pista verso il 2000!

E’ questo il messaggio che la nostra Befana ci ha portato quest’anno alla festa del 6 gennaio in Oratorio.

E’ stata un’esperienza bellissima perché abbiamo recitato le nostre scenette, che erano molto simpatiche.

Quest’anno la befana è stata buona perché ci ha regalato un giorno di festa.

Speriamo che il prossimo anno sia ancora meglio e la Befana torni a trovarci per farci trascorrere una giornata dove grandi e bambini hanno avuto modo di divertirsi insieme.


Serena e Andrea



Come ogni anno, quello spettacolo che noi vediamo, è sempre il risultato di un grande impegno da parte di tutti coloro che desiderano realizzare qualcosa per gli altri. Questo fatto, credo, sia sempre da sottolineare perché altrimenti corriamo il rischio, ancora una volta, di fermarci solo alla superficie, di non vedere ciò che realmente conta. Noi lo spettacolo lo vediamo realizzarsi e svolgersi in poco tempo, ma non dobbiamo dimenticare che “gli attori” hanno dovuto imparare la propria parte, metterla in sintonia con quella degli altri e, infine, imparare a muoversi sul palco, sapendo recitare le proprie battute sapendo dove muoversi. E’ un lungo lavoro, che impegna le persone, che occupa tempo, che toglie spazio per altre attività o, semplicemente, al proprio meritato riposo.

E’ doveroso per noi, quindi, riconoscere tutto questo a quelle persone che, ogni anno, dedicano un po’ del loro tempo, per fare qualcosa per gli altri.

Che non sia anche questo un modo per impiegare bene il tempo?

Che non sia anche questo un modo per non pensare solo per noi stessi?






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CARNEVALE  1999

Anche quest’anno la festa di Carnevale si è svolta all’insegna del divertimento e del buon umore. La partecipazione di grandi e piccini ha reso festosa e rumorosa la giornata.

Hanno partecipato tante maschere divertenti, ma il massimo è stata l’entrata in scena di una statuaria PIPPI CALZELUNGHE “di cui non conosciamo l’identità”, che ha animato con giochi e scherzi la festa.

Il tutto è stato addolcito con “chiacchiere” e coriandoli.

Grazie a tutti per la partecipazione.



Alcune mamme





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ZONA PASTORALE della TREMEZZINA

“CENTRO di ASCOLTO e di AIUTO”


Origine

L’idea del C.d.A. nasce qualche anno fa come obiettivo a lungo termine nell’ambito degli impegni pastorali della Caritas Zonale. Sono due le motivazioni di fondo:

a) individuazione, conoscenza, rilevamento dei bisogni che interpellano le comunità religiose e civili

b) l’impegno ecclesiale a vivere il Vangelo della Carità e della Solidarietà nelle Comunità Zonali (Parrocchie, Associazioni, Gruppi ecc.)

Queste realtà di fondo maturano adagio adagio nel lavoro pastorale attraverso:

- il coinvolgimento delle Parrocchie, Associazioni, Gruppi Caritativi o di volontariato, ecc.

- promozione di incontri zonali con persone già impegnate in questo settore.

In occasione del Congresso Eucaristico Zonale del 1997, la proposta Caritas è fatta propria da tutta la Zona Pastorale e diventa un impegno solenne, derivante non solo da un’Eucaristia celebrata ma anche portata dentro il tessuto umano delle persone


Progetto operativo

Un gruppo di persone disponibili elabora:

- la preparazione culturale e organizzativa: incontri settimanali di approfondimento, delle motivazioni, dell’identità, delle capacità di ascolto e di analisi dei bisogni. Lavoro durato circa un anno sotto la guida dell’Assistente Sociale sig.na Elena Grismondi.

- confronto con alcuni operatori qualificati nei vari settori di aiuto: Immigrazione - Tossicodipendenza - Alcolismo - Affido e Adozione - Anziani - Malattie Mentali - ecc.

- pubblicizzazione dell’iniziativa con presentazione del Gruppo Operativo del C.d.A. nelle varie Comunità della Zona.

- creazione di un gruppo di supporto, necessariamente più numeroso e il più possibile interdisciplinare, soprattutto in riferimento ai bisogni specifici che emergeranno sul territorio e non ancora sufficientemente “coperti” da altri servizi o gruppi.

- struttura logistica e strumentale:

  + individuazione della sede: a Tremezzo presso la Casa Betania (Parrocchia)

  + dotazione di strumenti adatti e necessari (Telefono – Fax; Fotocopiatrice; Computer)

  + data di apertura:

11 aprile: Giornata Zonale dedicata alla presentazione del C.d.A. in tutte le Parrocchie

22 aprile: apertura della Sede e inizio dell’attività


Il C.d.A. non è:

 + un gruppo caritativo o un’associazione di volontariato

 + un magazzino di viveri, vestiti, sussidi di vario genere

 + un’organizzazione per gestire opere o servizi.


Il C.d.A. è:

+ un punto di riferimento e un luogo privilegiato di educazione alla carità e alla solidarietà

+ un luogo di incontro costante, privilegiato e discreto con i poveri di ogni tipo

+ un luogo di stimolo per le Parrocchie, i Comuni, i Gruppi (la RETE) ad accogliere chi da solo non ce la fa a trovare nei suoi momenti difficili una via di uscita

+ uno strumento di servizio per comprendere la realtà locale, per sollecitare opportunità di collaborazione, per confrontarsi sulle povertà nascoste o clamorose di tanti fratelli e sorelle che ci vivono accanto.


Il “Centro di Ascolto e di Aiuto” sarà aperto il Giovedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00 e il Sabato dalle ore 10.00 alle ore 12.00; il numero di telefono e fax è: 0344-41670



L’équipe del C.d.A. Zonale


CAPODANNO INSOLITO: FIACCOLATA DA S. MARIA A S. MARTINO e PREGHIERA PER LA PACE


Pioveva la sera del 31 dicembre quando un gruppetto sparuto si era riunito nella Chiesa Parrocchiale per dare inizio alla Veglia per la Pace nel Mondo guidati dal Messaggio del S. Padre: “Nel rispetto dei diritti umani sta il segreto della pace vera”.

Forse una punta di delusione, all’inizio, avrà attraversato il cuore di ciascuno; così pochi a condividere questa scelta: 15 persone in tutto, solo 7 della nostra comunità!

La preghiera d’inizio in chiesa, l’accensione delle fiaccole, la partenza in silenzio, dapprima, nel buio della notte. Sono le 21.20, la strada è lucida per la pioggia che non è neppure fastidiosa. Si lambiscono le prime frazioni: Mastena, La Torre, Marena, … forse qualcuno si unirà a noi. Non sono tutti come Mariuccia di Lucena e quel giovane di S. Martino, che hanno voluto partire proprio da S. Maria, o la Bruna di Scellino e Lisetta di Marant …! Invece no. Siamo sempre e solo noi 15.

Nel frattempo qualcuno spegne la fiaccola per attraversare il paesaggio che s’intravede nella notte. L’occhio si abitua al buio e nel silenzio ognuno segue i suoi pensieri, cadenzati sul ritmo dei passi.

Non è poi tanto faticoso, anzi è perfino rilassante. A Lucena si uniscono a noi Marilinda e Franca, ogni tanto si riconoscono le voci che danno il via ai ricordi di un tempo: qualche battuta, qualche episodio e avanti. Le fiaccole accese sono per tutti un segno di luce e di calore. Sono poche ma visibili. Maria Piera, il giorno dopo, ci dirà di averle viste dal suo terrazzo da Rezzonico e di aver provato gioia per noi, di essersi sentita comunque insieme a noi. Pesa un po’ la ripida salita della Valle dell’Arna, il punto di attraversamento, di nuovo salita, e poi la vista di S. Martino. Sono le 23.15.

Nella Chiesa gelida, ci aspetta ai piedi dell’altare un piccolo Gesù Bambino sorridente tra due “rose di Natale” candide.

Siamo arrivati Gesù, nella notte siamo arrivati da Te per chiederti il dono della pace. Siamo pochi, ma ognuno di noi ha portato a te tanti volti di amici e di famigliari, tanti volti sconosciuti di bambini, adulti, vecchi, ugualmente cari perché poveri, malati, abbandonati, indifesi, uccisi.

Nella preghiera, nei canti e nella riflessione don Lucio e don Serafino (che dopo 23 anni ritornava con gioia nella chiesa di San Martino dove era stato parroco) hanno detto che tutti possiamo fare qualcosa per costruire la pace. «Il compito di ciascuno - hanno ricordato - è quello di costruire legami, gettare ponti dove si possa passare, lanciare fili che uniscono le persone, le comunità, i popoli».

 A pregare insieme quella notte eravamo rappresentanti di quasi tutte le frazioni e di almeno tre comunità: Sant’Abbondio,  Lomazzo, Santa Maria. La strada che avevamo percorso a piedi, era la strada che unisce fisicamente le nostre frazioni e, simbolicamente, altre persone ed altri mondi.

Nel frattempo il gruppo si era infoltito: in macchina erano saliti Carla, Angelo e Leda; Gina, Amos e Pinuccia; da Carcente erano scese Franca, Gabriella e Marisa.

Nella sala attigua alla chiesa la gioia e la stanchezza si sono stemperate nel brindisi augurarle di mezzanotte.  Il “vin brulè” bollente e odoroso di spezie, scaldando il corpo ed il cuore, metteva in tutti una sana allegria. Prima sottovoce, poi a voce spiegata proruppero i primi canti. Il freddo non lo sentiva più nessuno.

Grazie Artemisia, grazie Toni per il buon vino che rallegra e scalda il cuore degli uomini!

All’anno prossimo!



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 QUESTA LETTERA, INVIATA ALL’ASSOCIAZIONE “IL CERINO”, E’ INDIRIZZATA ANCHE A TE …


20 febbraio 1999

Carissimi,

sono cosciente di essere molto in ritardo nel comunicarvi di aver ricevuto la somma di lire due milioni per l’integrazione alimentare reparto bambini distrofici di Valona. So anche che mi comprenderete, con tutto ciò che in questi ultimi tempi, più che mai, stiamo vivendo al porto di Otranto, la situazione del Kosovo e l’accoglienza a corto e lungo termine!

Grazie, ad ognuno di questa generosità che attirerà presso di voi tanta forza del Signore, tanta luce, poiché, chi contempla nel volto del fratello più piccolo e più povero il volto di Dio, è della sua pace che  Vivrà... Grazie!

Proprio ieri sono partite tre nostre volontarie per Valona ed in particolare per una presenza ai bambini distrofici. Il vostro aiuto dà dei frutti, l’ho visto io stesso . . .

Sono stato poco tempo fa a Valona, in Albania ho trovato una situazione di estrema difficoltà, direi come nel ‘91. È inimmaginabile!

Ricordo con gioia grande i bei momenti vissuti insieme lo scorso anno quando ci siamo incontrati  da voi, è un dono di Dio grande, per me, per tutti gli amici di AGIMI e costantemente vi ho tutti presenti nella preghiera.

Spero di rivedervi, sapete tutti di avere una casa qui nel Salento che vi aspetta e tanti tanti amici che aspettano di  conoscervi.


Grazie allora di tutto, con affetto


Don Giuseppe Colavero



A Don Giuseppe Colavero, presidente di “AGIMI” abbiamo ultimamente inviato, a saldo degli impegni per il 1998, i soldi raccolti l’anno scorso anche nella nostra Parrocchia con diverse iniziative.

Ricordiamo che continuerà anche nel corrente anno e l’impegno  a sostenere  il progetto per 23 bambini ospedalizzati nel reparto distrofici di Valona (Albania). A loro se ne sono aggiunti dieci, di poco più di un anno, frutto di violenze sui giovani donne nubili che non se ne possono fare carico.È

 comunque confortante constatare che, insieme alla generosità della nostra parrocchia, si possono compiere gesti di carità che producono sollievo e migliorano la vita di tanti piccoli innocenti.


RESOCONTO “AVVENTO DI CARITA’ 1998”

+ dal mercatino del Commercio Equo e Solidale e dell’Usato (5/9 dicembre):

    incasso: £ 3.502.000 di cui:

    £ 2.668.000 dalla vendita dei Prodotti alimentari del Commercio Equo e Solidale

    £ 725.000 dal mercato dell’usato (pro bambini distrofici)


+ dal concerto di Natale del 12-12 del Coro Bilacus

offerte: £ 1.150.000 consegnate ad Adelio Bergamaschi in partenza per l’Orfanotrofio  “Egipat” di Sarajevo.


APPUNTAMENTI QUARESIMALI DI CARITA’


Per dire insieme … “PADRE NOSTRO …”

21-3: vendita di Uova Pasquali (Associazione ANFFAS)

Ritiro Quaresimale Zonale per tutti, a Lenno

    dalle ore 14.45 alle ore 20.00


28-3: distribuzione dell’ulivo (Cooperativa Azalea)

Dopo la S. Messa Vespertina: CENA IN FAMIGLIA  … CIOE’ IN PARROCCHIA

    alle ore 19.00 (dopo i giorni delle S.S. Quarantore, cena di amicizia e di condivisione aperta a chi lo desidera – per i bambini dell’Istituto Distrofici)


1-4: Alla S. Messa “In Coena Domini” si porta il frutto delle rinunce quaresimali personali per istituire un “Fondo Cassa Caritas Parrocchiale”

 

VISITA ALLE CHIESE


CHIESA DI S. MARTINO


Un elegante balaustra marmorea racchiudere il Presbiterio. Inserita nel pavimento della navata una lapide triangolare scura reca incisa un’epigrafe un po’ lacunosa, in ricordo forse di un sacerdote che rimase per diversi anni in questa parrocchia: PTER SOPH BEROGIIS AQUASERIA SACET (E) TLANS STI MARTINI PARUS FUIT AÑ 32-33 PARI … EL INCIPIT SEDDIS (R?) 27 MENSIS AUGTI 1782 (1762?) SVE ETANS ANNOR 68 . . . .

Il sottarco e l’arco sono affrescati con motivi ornamentali. Due candelieri a muro onorano i pilastri. La trave dell’arcone regge un grande crocifisso e reca sul fronte la scritta:

Sulla volta del presbiterio si trova un affresco con S. Martino che dona il mantello al povero, mentre negli spicchi della parete di fondo appaiono: il simbolo del Santissimo Sacramento e due Angeli coronati.

La mensa, di recente costruzione, è di marmo. Il presbiterio ospita la altare maggiore in marmo policromo, è impreziosito da un tabernacolo architettonico sormontato da una croce astile, e da sei candelieri argentati. Due antiche cassapanche lignee sono addossate alle pareti. Sopra l’Altare Maggiore, scostato dalla parete di fondo, una cornice marmorea inquadra la  statua di San Martino, di opera recente. Una finestra lago illumina il presbiterio. In un armadio a muro, ricavato dalla parete di fondo, sono raccolte, in artistici reliquiari, le  teche  dei Santi:

S. BLASIS EP. M. – S. BARNABAE PIO STOLI – S. P. DOMINCI PRD. PRED. – EX CAPPA S. VINCENZO FER – In due nicchie con antine, sono riposte le teche con: EX CAPITA STI MARTINI EPIS e DE LIGNO S.S. CROCEFISSO.

Da un’entrata laterale si accede alla sacrestia nella quale sono raccolti, in un’armadio, gli arredi sacri e inoltre si trovano: una cassapanca in cattive condizioni di conservazione, un quadro e una statua di Sant’Apollonia (contitolare di San Martino in questa chiesa), due crocifisso di cui uno processionale.

Dalla parte opposta si notano: l’ingresso all’aula dell’oratorio e quello alla torre campanaria sormontata da un tetto conico, con tre campane benedette di proprietà della chiesa. Secondo la lettera della Fabbriceria del 20 ottobre 1865 “con la generose offerte del popolo nel 1858 fu acquistato un nuovo concerto di campane e nel 1864 avvenne la costruzione del pavimento della chiesa”. Addossata al presbiterio si vede la Casa Canonica di appartenenza del Beneficio Parrocchiale.

Sopra l’entrata laterale a lago della chiesa è visibile l’affresco lacunoso di Madonna con Bambino, mentre è ormai illeggibile l’immagine sacra dipinta sopra portale.

Verso la fine dell’800 la “Parrocchia” di San Martino raccoglieva 810 abitanti e circa 300 di essi migrava b in Francia da aprile ad ottobre.

Questa chiesa venne dedicata a S. Martino, protettore dei viandanti, perché forse, in questo luogo, già esisteva, in tempi antichi, un ospizio per l’assistenza ai viandanti.

Questo santo è ricordato di frequente lungo il percorso di antiche vie come, in questo caso, quella che attraverso le frazioni alte, conduceva a Breglia e a Plesio.    











ANAGRAFE PARROCCHIALE



Hanno raggiunto la Casa del Padre:


1. Torri Ada, di anni 84, deceduta il 16-12-1998

2. Cagni Virginia, di anni 99, deceduta il 1-1-1999

3. Barili Claudina, di anni 88, deceduta il 14-1-1999

4. Viganò Annibale, di anni 82, deceduto il 15-1-1999

5. Garovo Ida, di anni 87, deceduta il 7-2-1999




Hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo:


1.Bruni Filippo Giuseppe, di Fabio e di Giudice Paola,

battezzato il 20-12-1998