Il
Giornale
della Parrocchia
Bollettino
Informativo della Comunità - Anno 2000
- Numero 3
Natale
2000 brani del "Discorso Introduttivo" e ' "Omelia " del Papa per il Giubileo della Famiglia |
Briciole di saggezza
antica |
Preparazione
al Natale gli orari altri appuntamenti |
Giornata
Mondiale Gioventù le esperienze dei ragazzi della nostra zona |
Il
bicchiere mezzo pieno di Lucia Bruni |
Festeggiamoci Igor |
La
battaglia di Lepanto e il Santo Rosario affresco del 1684 sulla controfacciata del presbiterio |
Anagrafe Parrocchiale Battesimi - Decessi - Matrimoni |
BUON
NATALE |
Ci avviciniamo al Natale. Vorrei proporre alcuni brani del «Discorso introduttivo»
e dell«Omelia» del Papa per il Giubileo della Famiglia. Credo che anche
da qui abbiamo di che riflettere.
dal "DISCORSO INTRODUTTIVO" . . . Purtroppo, come ben sappiamo, la situazione dei bambini nel mondo non è sempre quella che dovrebbe. In molte regioni, e paradossalmente proprio nei paesi di maggiore benessere, mettere al mondo i bambini è diventata una scelta operata con gran perplessità, ben di là di quella prudenza che è doverosamente richiesta per una procreazione responsabile. Si affermerebbe che talvolta i bimbi siano sentiti più come una minaccia che come un dono. . . . In effetti, la situazione dei bambini è una sfida per lintera società, una sfida che interpella direttamente le famiglie. Nessuno come voi, cari genitori, potete costatare quanto sia essenziale per i figli poter contare su di voi, su entrambe le vostre figure - quella paterna e quella materna - nella complementarità dei vostri doni. No, non è un passo avanti nella civiltà assecondare tendenze che mettono in ombra questelementare verità e pretendono di affermarsi anche sul piano legale. . . . I bambini non sono forse già fin troppo penalizzati dalla piaga del divorzio? Quanto è triste per un bambino doversi rassegnare a dividere il suo amore tra genitori in conflitto! Tanti figli porteranno per sempre il segno psicologico della prova cui li ha sottoposti la divisione dei genitori. . . . Di fronte a tante famiglie disfatte, la Chiesa si sente chiamata non ad esprimere un giudizio severo e distaccato, ma piuttosto ad immettere nelle pieghe di tanti drammi umani la luce della parola di Dio, accompagnata dalla testimonianza della sua misericordia. È questo lo spirito con cui la pastorale familiare cerca di farsi carico anche delle situazioni dei credenti che hanno divorziato e si sono risposati. Essi non sono esclusi dalla comunità; sono anzi invitati a partecipare alla sua vita, facendo un cammino di crescita nello spirito delle esigenze evangeliche. La Chiesa, senza tacere loro la verità del disordine morale oggettivo in cui si trovano e delle conseguenze che ne derivano per la pratica sacramentale, intende mostrare loro tutta la sua materna vicinanza. Voi, coniugi cristiani, siatene certi: il sacramento del matrimonio vi assicura la grazia necessaria per perseverare nellamore scambievole, di cui i vostri figli hanno bisogno come del pane.Su questa comunione profonda tra voi oggi siete chiamati ad interrogarvi, mentre chiedete labbondanza della misericordia giubilare. . . . Occorre vigilare, perché il bene del bambino sia sempre messo al primo posto. A cominciare dal momento in cui si desidera di avere un bambino. La tendenza a ricorrere a pratiche moralmente inaccettabili nella generazione tradisce lassurda mentalità di un «diritto al figlio», che ha preso il posto del giusto riconoscimento di un «diritto del figlio» a nascere e poi a crescere in modo pienamente umano. Quanto diversa e meritevole dincoraggiamento è invece la pratica delladozione! Un vero esercizio di carità, che guarda al bene dei bambini prima che alle esigenze dei genitori. |
dall' "OMELIA" . . . Questa benedizione originaria è legata ad un preciso disegno di Dio, che la sua parola ci ha or ora ricordato: «Non è bene che luomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile» (Gen 2,18). È così che, nel libro della Genesi, lautore sacro delinea lesigenza fondamentale su cui poggia lunione sponsale di un uomo e di una donna, e con essa la vita della famiglia che ne scaturisce. Si tratta di unesigenza di comunione. Lessere umano non è fatto per la solitudine, porta in sé una vocazione relazionale, radicata nella sua stessa natura spirituale. In forza di tale vocazione, egli cresce nella misura in cui entra in relazione con gli altri, ritrovandosi pienamente «nel dono sincero di sé». . . . Allessere umano non bastano rapporti puramente funzionali. Ha bisogno di rapporti interpersonali ricchi dinteriorità, di gratuità, di oblatività. Tra questi, fondamentale è quello che si realizza nella famiglia: nei rapporti tra i coniugi, come tra questi e i figli. . . . Una sola carne! Come non cogliere la forza di questespressione? Il termine biblico «carne» non evoca soltanto la fisicità delluomo, ma la sua identità globale di spirito e di corpo. Ciò che i coniugi realizzano non è soltanto un incontro corporeo, ma una vera unità delle loro persone. Ununità così profonda, da renderli in qualche modo nella storia un riflesso del «noi» delle tre persone divine. . . . Certo, le difficoltà ci sono. Ma Gesù ha fornito gli sposi di mezzi di grazia adeguati per superarle. Per sua volontà il matrimonio ha acquistato, nei battezzati, il valore e la forza di un segno sacramentale, che ne consolida i caratteri e le prerogative. Nel matrimonio sacramentale, infatti, i coniugi - come faranno tra poco le giovani coppie di cui benedirò le nozze simpegnano ad esprimersi vicendevolmente e a testimoniare al mondo lamore forte e indissolubile con cui Cristo ama la Chiesa. È il «grande mistero», come lo chiama lapostolo Paolo. . . . La Chiesa, comè noto, insegna letica del rispetto di questa struttura fondamentale nel suo significato insieme unitivo e procreativo. In tutto ciò, essa esprime il doveroso ossequio al disegno di Dio, delineando un quadro di rapporti tra i coniugi improntati allaccettazione reciproca senza riserve. Ciò, oltre a tutto, viene incontro al diritto dei figli di nascere e di crescere in un contesto di amore pienamente umano. Conformandosi alla parola di Dio, la famiglia si fa così laboratorio di umanizzazione e di vera solidarietà.
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Lunedì 18: ore 17.00 - S. Messa a Mastena nella Novena - Confessioni
Martedì 19: ore 14.45 - S. Messa per i ragazzi/e delle elementari
Mercoledì 20: ore 14.45 - S. Messa per i ragazzi/e delle medie
Giovedì 21: dalle ore 9.30 - VISITA AMMALATI E ANZIANI
Venerdì 22: ore 9.00 - S. Messa a Treccione nella Novena -
Confessioni
Sabato 23: ore 16.00 - S. Messa a Lucena Prefestiva
Domenica 24 : ore 9.00 - S. Messa a S. Martino ore 24.00 : S. MESSA DI MEZZANOTTE NELLA NASCITA DEL SIGNORE
Lunedì 25
: ore 9.00 S. Messa a S. Martino
Martedì 26 :
ore 9.00 - S. Messa a S. Martino
CONCORSO DEI PRESEPI
Continuiamo la tradizione del Concorso dei Presepi, aperto a tutti i ragazzi
e ragazze, che vanno dallasilo alla terza media. E un modo per riscoprire
il valore del Presepe, realizzato in casa, con laiuto di tutti, per vivere
un momento di serenità e di gioia,
Sabato 6 Gennaio 2001 : Grande FESTA In oratorio PER TUTTI dalle ore 14.30 alle ore 17.00
ALTRI APPUNTAMENTI Venerdì 8 dicembre 2000 - IMMACOLATA a Lucena
Giovedì 7: ore 16.00 - S. Messa a S. Martino
Venerdì 8: ore 9.00 - S. Messa a Lucena al termine: INCANTO DEI CANESTRI Domenica 10 dicembre 2000 - S. LUCIA a Gallio Sabato 9: ore 17.30 - S. Messa in Parrocchia
Domenica 10: ore 9.00 S. Messa a Gallio Domenica 31 dicembre 2000
ore 9.00 - S. Messa a S. Martino
Come gli anni scorsi, è proposto a livello Zonale una Veglia di Preghiera
di fine anno.
Domenica 11 febbraio 2001 -
S. APOLLONIA a S. Martino Domenica 25 febbraio 2001 CARNEVALE FESTEGGIATO IN PARROCCHIA
Mercoledì 28 febbraio 2001 -
MERCOLEDÌ DELLE CENERI Giovedì 5 aprile - Venerdì 6 aprile - Sabato 7 aprile SANTE QUARANTORE IN PARROCCHIA
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GIORNATA MONDIALE DELLA
GIOVENTU'
Geograficamente è un piccolo Paese, esteso quanto il Veneto, con tre milioni di abitanti, la maggior parte giovani. Adagiato lungo il Mare Adriatico presenta una costiera ricca di baie, insenature e golfi naturali che, turisticamente, non avrebbe nulla da invidiare alla bellezza delle nostre coste meridionali, se fosse sapientemente sviluppato. Il clima è mite, favorevole alla crescita della vite e dellulivo sulle colline e alla coltivazione di ortaggi e cereali in pianura. Le montagne, che fanno da barriera naturale ai venti freddi dellEst, sono ricche di acque e nel sottosuolo vè la presenza non trascurabile di minerali che, un tempo, venivano estratti. Questo per dire che lAlbania non è un paradiso terrestre, ma neanche un arido deserto. E tuttora un Paese senza Stato. Per Stato intendo un sistema con leggi certe e fatte rispettare; istituzioni sociali politiche ed economiche che promuovono il bene comune; un governo che lotta contro la povertà su cui prolifera la malavita organizzata collusa con mafie straniere; una Cooperazione europea che investa non in aiuti umanitari (lemergenza è finita) ma in infrastrutture: strade, scuole, ospedali...; una magistratura che difenda il diritto democratico. Forse a quel punto anche limprenditoria straniera non avrebbe timore di investire perché è innegabile che ne trarrebbe dei buoni profitti, dato il costo basso della manodopera. E gli Albanesi che ho incontrato in Albania se ne starebbero felici ed onesti a casa loro, vivendo del loro lavoro, ricchezza per sé e per il loro Paese. Ci stanno lo stesso perché lì sono le loro radici, ma quanta fatica! Fortunatamente, o forse per gli imperscrutabili disegni della Provvidenza, accanto a loro spesso cè qualcuno che si affianca nel duro cammino. Ilir, in italiano Libero, laureato in ingegneria meccanica, autista per necessità, ci ha condotto con estrema sicurezza a destinazione, risolvendo per noi ogni problema. Ci raccontò di suo nonno che, durante la guerra, nascose in casa sua un soldato italiano e un tedesco. A guerra finita litaliano ritornò a ringraziare e quando, caduta la dittatura, furono Libero e suo fratello ad aver bisogno di aiuto, lo trovarono a Bologna presso i figli del soldato italiano. Libero parla correttamente litaliano e sogna un futuro dignitoso per la sua bambina. Fatos Leza, responsabile del Centro giovanile di Corrovoda e della sezione di Agimi. In questo momento è molto preoccupato per suo figlio che non può iscriversi alluniversità per ragioni economiche e non trova nessun lavoro. Ogni tanto il ragazzo esprime lintenzione di scappare su un gommone in cerca di fortuna. Fatos e sua moglie hanno spesso un groppo alla gola. Veprore Xhaia, insegnante di italiano e responsabile della associazione di donne di Corrovoda, preoccupata per lesodo delle ragazze che finiscono poi sulle nostre strade, sta svolgendo un faticoso lavoro di sensibilizzazione diretto alle madri e alle famiglie in genere perché si rendano conto da quale fonte potrebbero derivare i facili guadagni delle giovani donne in Italia. Erida, studentessa diciassettenne, vuole diplomarsi in fretta e indirizzarsi verso una professione che le permetta di aiutare la sua gente. Erida si è convertita da poco al cristianesimo. In un ambiente ateo e musulmano, questo le sta provocando incomprensioni in famiglia. E sicura che il Signore le darà la forza di perseverare nella fede. E potrei continuare. In chiusura non posso dimenticare lincontro fortuito con due giovani poliziotti italiani, uno di Roma, laltro di Pescara, in missione speciale di addestramento anticrimine della polizia albanese. Stupiti e contenti di incontrare dei connazionali in una vallata sperduta, durante la pausa pranzo, in un momento favorevole alle chiacchiere, raccontarono delle difficoltà del loro lavoro, ma anche della soddisfazione che provavano nellessere a servizio di un popolo così povero e provato, pur con tante potenzialità di ripresa. «Soprattutto per i bambini, avete visto i bambini? Come vorrei che mia figlia vedesse come vivono i bambini albanesi!», ripeteva spesso il poliziotto di Pescara. Sembrerà retorico, ma quellincontro casuale tra cittadini italiani, rappresentanti le Istituzioni da un lato e la Società civile dallaltro, è diventato per me il simbolo dellItalia che crede nella cooperazione e lavora per realizzarla.
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Domenica 3 dicembre a Lenno si è svolto il primo dei quattro incontri rivolti ai ragazzi della nostra zona. Anche se il tempo non era dei migliori, ben 25 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 15 anni si sono trovati insieme per passare un pomeriggio diverso. Dopo aver fatto le dovute presentazioni, con lausilio di alcuni giochi molto divertenti, siamo passati a un momento più serio dedicato alla riflessione su un brano di vangelo. Il vangelo in questione era quello dellaccoglienza di Gesù da parte di Marta e Maria, e dalla riflessione che è emersa ho potuto capire che per i giovani è più facile seguire Gesù attraverso le opere piuttosto che la preghiera. Al termine della riflessione ( per fortuna breve! ), i ragazzi divisi in due squadre hanno fatto un gioco molto bello che consisteva nellinserire alcune parole legate allaccoglienza nelle loro canzoni preferite cercando di dargli un senso, ed il risultato è stato molto soddisfacente; ne é testimone la giuria deccellenza, formata dai parroci di S. Maria, Plesio, Lenno e Grandola. Lincontro è finito con la merenda offerta gentilmente dai padroni di casa . ........... dimenticavo!! Il prossimo incontro e fissato per l11 febbraio!!!
Igor |
LA BATTAGLIA DI LEPANTO
E IL SANTO ROSARIO
La battaglia navale tra cristiani e musulmani è sovrastata dall’apparizione di Maria con Gesù bambino, che porge la corona del Rosario al Papa Pio V, domenicano. Egli volle la crociata contro i Turchi, che furono sconfitti neI 1572, nelle acque di Lepanto. La composizione pittorica è inquadrata da una serie di colonne architravate e da un frontone a timpano spezzato, all’estremità del quale grandeggiano due personificazioni della Fede che respingono i loro aggressori con la croce, una catena e il calice. Anche in questa opera, di interesse iconografico più che artistico, traspaiono due grandi preoccupazioni dell’ordine domenicano, i cui padri ebbero cura delle anime della nostra parrocchia dal 1464, per ben tre secoli: la promozione della devozione alla Madonna con la recita del Rosario e la lotta a qualsiasi forma di eresia che minacciava questa zona, in veste di magia, di stregoneria, di superstizione e di ideologie protestanti nate oltralpe. Verso la fine della prima guerra mondiale, quando la Madonna apparve ripetutamente nel 1917 ai tre pastorelli di Fatima, raccomandò più volte la recita del Rosario, perché il mondo ritornasse alla pace.La pratica del Rosario è quindi rivelata dalla stessa Vergine Maria come fonte di miracoli e di grazie. Intorno alla sua nascita e al suo nome è fiorita una serie di ricerche in Italia e all’estero; chi intende documentarsi sull’argomento può cliccare su internet e leggere « La meravigliosa storia del Rosario ».L’origine del suo nome e dell’impostazione della sequenza di Ave Maria è controversa. La versione più accreditata è quella tradizionale che attribuisce a San Domenico (1170 - 1221) dell’ordine dei domenicani, la nascita del Rosario meditato, consistente in una serie di Ave Maria abbinata ad un insieme di meditazioni sulla vita di Gesù Cristo e della Vergine. L’etimologia di “ Rosario ” si riconduce alla rosa, fiore che esprimendo cortesia, veniva dato in omaggio alla donna e in senso mistico a Maria. L’efficacia spirituale della Corona era talmente riconosciuta che sollevò obiezioni da parte di alcuni detrattori, ma il successo del Rosario non vide tramonti.NeI 1400, in tutta l’Europa, nacquero le confraternite ad esso intitolate. Anche nella nostra chiesa parrocchiale, dedicata alla Madonna, esisteva una compagnia del Santissimo Rosario, che officiava nella prima cappella di destra, per trasferirsi successivamente nella terza di sinistra, dove sia la Madonna che Gesù bambino reggono una corona del Rosario, chiaro invito a questa pratica religiosa
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Hanno raggiunto la Casa del Padre: 1. Bruni Quinto, di anni 66, deceduto il 30-7-2000 2. Mappa Antonio, di anni 61, deceduto il 15-9-2000 3. Bellati Primo, di anni 78, deceduto il 7-10-2000
Hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo: 1. Russo Arianna, di Arturo e di Torchio Antonella, battezzata il 21-10-2000
Si sono uniti in Matrimonio: 1. Baragiola Diego (Bulgarograsso) con Ciccardini Gabriela Giovanna, il 16 settembre 2000 2. Mazza Gianluigi (Cagno) con Della Torre Maria Luisa, il 23 settembre 2000 3. Carugati Aldo Massimiliano (Rovellasca) con Pelizzari Tiziana, il 30 settembre 2000
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