Il Giornale della Parrocchia
Bollettino Informativo della Comunitą    -  Anno 2001 - Numero 2

redazionale
la lettera di Don Lucio

briciole di saggezza antica
Chi ha ha bisogno di me
Ogni possesso una limitazione

il calendario
gli orari dei prossimi mesi 
prima comunione
10 giugno 2001
la foto di gruppo
grest 2001
attivitą ed esperienze del Grest 2001
la nostra chiesa
Immagini e devozione dell'Assunta
nella Chiesa Parrocchiale di
Santa Maria Rezzonico
giovani di Sarajevo in Tremezzina
Esperienza di oratorio
anagrafe 
decessi, battesimi e matrimoni

foto
le foto del Grest

torna alla home page

indice bollettino

 


la lettera di don Lucio

 

la lettera di Don Lucio

Viviamo anche quest’anno la solennità più importante della nostra comunità.  

Dopo aver trascorso l’anno del giubileo, quest’anno abbiamo l’occasione propizia per verificare il nostro cammino, per saper vedere ciò che siamo riusciti a realizzare, ciò che nella nostra vita è cambiato nell’anno del Grande Giubileo del 2000.

Verrebbe da dire: la nostra Comunità a che punto è? Noi siamo fra coloro che hanno realmente sfruttato fino in fondo ogni opportunità e occasione che il giubileo del 2000 ci ha presentato? La solennità di Maria Assunta, che vivremo fra pochi giorni, ci può essere di stimolo per poter cambiare realmente la nostra vita? La nostra vita spirituale a che punto è? La nostra partecipazione alla vita comunitaria e parrocchiale dove la ritroviamo?

Veramente noi ci sentiamo partecipi di tutto ciò che la parrocchia propone? Oppure facilmente facciamo delle scelte, guardiamo chi la propone, sappiamo trovarci dentro mille critiche, e non facciamo niente?

Credo personalmente che la nostra comunità non abbia fatto grandi passi avanti, ma semplicemente abbia continuato a vivere come prima senza troppo impegno né partecipazione. Potrò sembrare esagerato in questa riflessione, e credo che qualcuno possa farmi notare che la sua vita spirituale è cambiata. Nessuno si offenda, ma la mia riflessione è solamente dal punto di vista comunitario e non personale. A mio parere, la nostra comunità ha bisogno ancora di cambiamenti, soprattutto su due aspetti:

il primo riguarda la capacità di lavorare insieme;

l’altro aspetto riguarda la nostra partecipazione.

Comprendo benissimo che lavorare insieme agli altri può essere faticoso e difficile, ma ritengo che sia l’unico modo per poter realizzare qualche cosa. Spesso noi andiamo avanti con le nostre idee, pensando che sono le più giuste, credendo che gli altri debbano adeguarsi a tutti costi a ciò che pensiamo noi; spesso non ci passa neppure per la testa che se ci impegniamo di più possiamo benissimo lavorare insieme, realizzando qualcosa di più grande e di più interessante. Spesso le nostre idee sono talmente ridotte e anguste di vedere soltanto piccoli aspetti di un grande problema, e di questo facciamo sempre fatica a rendercene conto. Il lavorare insieme comporta anche una grande qualità: saper vedere nell’altro non un nemico, qualcuno da sorpassare, ma qualcuno che ha un’idea (qualche volta più bella e interessante della mia!) e che quindi devo saper valutare nel modo più obiettivo possibile. Non sempre è facile lavorare così, perché il nostro orgoglio ci porta sempre a pensarci migliori degli altri, a credere che le idee più belle le abbiamo noi, a pensare che gli altri senza di noi non riescono a fare nulla. È un grosso difetto questo, che ci impedisce tante volte di saper collaborare insieme agli altri; e questo ci porta facilmente a “pettegolare” sugli altri, perché li consideriamo sempre un po’ più in basso di noi.

L’altro aspetto importante è la nostra partecipazione. Qui ci vorrebbe più di una semplice riflessione, perché questo termine è spesso trattato in modo sbagliato; ritornando a prima, anche su questa parola ognuno di noi pensa di saperlo giudicare e valutare nel modo più corretto degli altri.

Anche partecipare non è facile perché richiede sempre la nostra buona volontà nel non mettermi da parte, nel comprendere in che anch’io sono importante, che ciò che faccio e realizzo serve agli altri. Tutto questo, però, ha la sua importanza solo se riesco a metterlo insieme agli altri. Ci dobbiamo rendere conto, quindi, che partecipare e collaborare insieme sono due aspetti essenziali dello stesso problema. Più noi non riusciamo a collaborare con gli altri, più sarà difficile per noi partecipare alle attività della Parrocchia; la quale per sua natura è Comunitaria e quindi non può affidarsi soltanto su qualcuno o su qualche idea !!

Tutto questo ci deve aiutare a riflettere proprio perché nella nostra comunità, in modo particolare, noto che il lavorare insieme e la partecipazione sono due aspetti che mancano gravemente; pur notando che tutto ciò varia da persona  a persona, come parroco ritengo comunque di sottolineare questa grave mancanza vista in un modo particolare a livello comunitario. Dobbiamo imparare, credo, a sapere collaborare insieme e partecipare perché altrimenti la nostra comunità sarà bella solo in apparenza, sarà funzionante solo per qualcuno.  

Si corre un grosso rischio: quando coloro che adesso partecipano e hanno le idee, per vari motivi non ci saranno più, chi prenderà il loro posto se non si impara da subito a collaborare? Quando coloro che danno il proprio tempo per le iniziative ed attività, per qualche motivo non potranno più, chi ci sarà a realizzare tutto ciò che è importante?

 

Il Parroco

Don Lucio Fasoli


 torna ai titoli

 


Briciole di saggezza antica
ma sempre attuali

CHI HA BISOGNO DI ME ?

Chi ha bisogno di me?
La montagna non ha bisogno dell’alpinista che la conquisti.
Le stelle non hanno bisogno dell’astronomo che le scruti e le classifichi.
Una goccia di rugiada non ha bisogno del poeta che la canti.
Un panorama non ha bisogno del fotografo che lo fissi nell’immagine.
Io ho bisogno del cibo. Ma il cibo non ha bisogno di me.
Io ho bisogno del vestito. Ma il vestito può fare a meno di me.

Dunque, non sono gli oggetti che hanno bisogno di me.
Ci sono, invece, i valori che hanno bisogno di me.
Non esiste la generosità in astratto.
La generosità, per esistere, ha bisogno di una persona che la pratichi.
Non esiste la bellezza in astratto. Esiste una creatura bella.
Non esiste la sincerità in astratto. Esiste una persona sincera.

Ecco chi ha bisogno di me.

La bontà, la lealtà, l’umiltà, la dignità, la povertà, la pace, la giustizia 
hanno bisogno di me, per venire al mondo.

 

ALESSANDRO PRONZATO

 

OGNI POSSESSO UNA LIMITAZIONE


Tutto ciò che accumuliamo per noi stessi ci separa dagli altri;

il nostro possesso è la nostra limitazione.

 

RABNIDRATNAH TAGORE

 

 torna ai titoli


IL CALENDARIO

PREPARAZIONE ALLA SOLENNITÀ
Domenica 5 agosto – Domenica 12 agosto - Domenica 19 agosto
ore 18.00 S. Messa Festiva a Montuglio

 

Novena in preparazione alla Solennità
Lunedì 6 agosto
ore 20.00: a Rezzonico: S. Rosario - S. Messa  – Confessioni

Martedì 7 agosto
ore 9.00: in Parrocchia: S. Rosario - S. Messa
dalle ore 10.00: Visita ammalati
dalle ore 14.30: Benedizione delle Famiglie a Maso e Camnasco

Mercoledì 8 agosto
ore 9.00: a Carcente: S. Rosario - S. Messa – Confessioni
ore 10.30 - 11.30: Benedizione delle Famiglie a Carcente
dalle ore 14.30: Benedizione delle Famiglie a Carcente
ore 20.00: a Roncate: S. Rosario - S. Messa – Confessioni

Giovedì 9 agosto
dalle ore 10.00: Visita ammalati
dalle ore 14.30: Benedizione della Famiglie a Treccione
ore 20.00: in Parrocchia: S. Rosario – S. Messa

Venerdì 10 agosto
ore 9.00: a Treccione: S. Rosario - S. Messa – Confessioni
dalle ore 10.00: Visita ammalati
dalle ore 14.30: Benedizione delle Famiglie  S. Martino
ore 20.00: in Parrocchia: S. Rosario - S. Messa

Sabato 11 agosto: Orario solito


Domenica 12 agosto
FESTA DI SAN ROCCO A CARCENTE
ore 9.00: S. Messa a Carcente (sospesa a S. Martino)
ore 15.00: Preghiera
al termine: INCANTO DEI CANESTRI

Lunedì 13 agosto
ore 9.00: in Parrocchia: S. Rosario – S. Messa
in Parrocchia: ore 20.00
CELEBRAZIONE COMUNITARIA DELLA PENITENZA

Martedì 14 agosto
ore 9.00: in Parrocchia: S. Rosario - S. Messa
CONFESSIONI NEL POMERIGGIO

MERCOLEDÌ 15 AGOSTO 2001

SOLENNITÀ DI MARIA ASSUNTA IN CIELO
ore 8.00: Confessioni a S. Martino
ore 8.30: S. Messa a S. Martino
ore 10.00: S. MESSA SOLENNE CANTATA IN PARROCCHIA
al termine: INCANTO DEI CANESTRI
ore 20.00: S. Messa in Parrocchia
ore 20.30: PROCESSIONE CON LA STATUA DELLA MADONNA
dal Piazzale della Chiesa al Piazzale del Comune e ritorno
ore 21.00: ESTRAZIONE BIGLIETTI SOTTOSCRIZIONE A PREMI

 

Giovedì 16 agosto
ore 10.00 S. Messa a Carcente
ore 20.00 S. Messa a Roncate

 

Venerdì 17 agosto
ore 9.00 S. Messa a Treccione
ore 20.00 S. Messa in Parrocchia

Sabato 18 agosto
ore 17.00 S. Messa prefestiva a Lucena
ore 18.30 S. Messa prefestiva in Parrocchia

ALTRI APPUNTAMENTI

Sabato 8 settembre: INIZIO ORARIO INVERNALE
S. Messa Feriale: ore 17.00 (Carcente e Treccione: ore 9.00)
S. Messa Prefestiva a Lucena: ore 16.00
S. Messa Prefestiva in Parrocchia: ore 17.30
S. Messa Vespertina (domenica sera): ore 18.00

Domenica 9 settembre: FESTA DI S. CROCE A TRECCIONE
ore 9.00: S. Messa a Treccione (sospesa a S. Martino)
ore 14.00: momento di preghiera ai piedi della Santa Croce
al termine: INCANTO DEI CANESTRI

Mercoledì 19 settembre: INIZIO CATECHISMO MEDIE

Giovedì 20 settembre: INIZIO CATECHISMO ELEMENTARI

Venerdì 5 ottobre: Tutti i primi venerdì del mese
ore 16.00: ADORAZIONE EUCARISTICA in Parrocchia
ore 17.00: S. Messa in Onore a Maria

Domenica 7 ottobre: FESTA DELLA MADONNA del ROSARIO
Sabato 6: S. Messa prefestiva in Parrocchia: SOSPESA
ore 10.30: S. Messa Solenne in Parrocchia
al termine: INCANTO DEI CANESTRI

Giovedì 1 novembre: SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI
ORARIO SOLITO DELLE S. MESSE
ore 14.00: Visita al Cimitero di S. Martino
ore 15.00: Visita al Cimitero di S. Maria

Venerdì 2 novembre: TUTTI I DEFUNTI
ore 10.00: S. Messa a S. Martino – Visita al Cimitero
ore 15.00: S. Messa in Parrocchia (se bel tempo al Cimitero)
ore 20.00: S. Messa in Parrocchia

Domenica 11 novembre: FESTA DI S. MARTINO
ore 9.00: S. Messa a S. Martino
ore 14.30: Momento di preghiera in ricordo del Santo
al termine: INCANTO DEI CANESTRI

Sabato 8 dicembre: SOLENNITÀ IMMACOLATA CONCEZIONE

Venerdì 7: ore 16.00: S. Messa prefestiva a S. Martino
S. Messa prefestiva in Parrocchia: SOSPESA
ore 9.00: S. Messa a Lucena
al termine: INCANTO DEI CANESTRI
ore 14.30: Momento di preghiera

Domenica 16 dicembre: FESTA DI S. LUCIA A GALLIO
Sabato 15: ore 16.00: S. Messa prefestiva a S. Martino
ore 9.00: S. Messa a Gallio
ore 14.30: Momento di preghiera in Onore della Santa
al termine: INCANTO DEI CANESTRI

Lunedì 31 dicembre 2001
ore 17.30: in Parrocchia – SOLENNE S. MESSA CON RINGRAZIAMENTO

 torna ai titoli

 


1° COMUNIONE 2001

clicca qui per la foto di gruppo !

Si corre sempre il rischio di ripetersi, ricordando le grandi Feste che toccano la nostra Comunità, quando si ricordano la Prima Comunione e la Cresima.

Non è forse sempre uguale a se stessa la nostra vita, i nostri impegni, le nostre responsabilità? Non sono forse sempre «le stesse cose» che abbiamo da fare? La nostra vita non pone davanti a noi le solite scelte?

Allora diventa veramente importante considerare sempre qualcosa che abbiamo già vissuto come qualcosa di veramente importante, perché in quel momento si sta giocando parte della nostra vita; in qual momento si sta realizzando il progetto della nostra vita.

Così è, allora, ricordando gli undici, bambini e bambine, che domenica 10 giugno hanno fatto un passo importante nella loro vita, di cristiani e di persone: si sono nutriti per la prima volta di Gesù Eucarestia. La nostra comunità, ancora una volta, si è resa partecipe di questo grande evento.

Un grande evento che non può restare solo una bella parola, ma che deve diventare un grande impegno.

Ogni anno siamo sempre qui a ripeterlo; ogni anno si vedono i bambini della Prima Comunione tutti emozionati (per fortuna, almeno loro!), che si guardano intorno con gli occhi spalancati di chi cerca negli adulti un appoggio, un sorriso, uno sguardo benevolo, che voglia dir loro: «Va bene, continua così, è giusto!». Ogni anno questi bambini e bambine vivono una festa grande, una festa che, per mille aspetti, tocca tutti (anche quelli che a Messa non ci vanno più, perché si sentono «grandi»!); ogni anno questi bambini e bambine vivono un aspetto della Comunità molto confortante: tutti attorno a loro, tutti attenti a loro.

Questo, se vogliamo, è l’aspetto sereno e fiducioso della Festa.

Ora arriviamo alla parte “dolente”.

Per molti, per tanti della nostra Comunità tutto si ferma qui: una bella festa, qualche fotografia in compagnia dei parenti, un bel pranzo, quattro chiacchiere fra amici e conoscenti, .... poi tutto ritorna alla normalità. Perché noi adulti siamo abilissimi a mentire, a noi stessi e ai bambini. Per poco più di un’ora siamo capaci di stare in Chiesa, di seguire la Messa (ma fino a che punto?), di mostrare, a chi ci osserva, una certa “sicurezza” di comportamento, di mostrare disinvoltura nelle «cose di chiesa».

Ma la nostra menzogna dura poco: la domenica seguente non si vede già più nessuno. Tutto finito, tutto passato.

Forse qualcuno si offenderà quando leggerà queste poche righe, ma ci sono bambini che non sono mai venuti a Messa la domenica durante tutto l’anno, hanno ricevuto la Comunione e poi non si sono più visti. E’ giusto? E’ così che si deve continuare? E’ questo il comportamento che una Comunità Cristiana deve accettare senza dire niente? E’ questa la nostra testimonianza di Cristiani adulti?

Credo che tutti ricordiamo il passo del Vangelo, dove Gesù, esasperato dal comportamento ipocrita dei suoi connazionali, li ammonisce come «sepolcri imbiancati, fuori belli, ma dentro pieni di marciume».

E’ sempre duro ammetterlo, ma siamo anche noi quei farisei, così belli fuori, così ordinati ed eleganti, ma dentro siamo pieni di marciume, di ipocrisia e di falsità.

Nessuno di noi avrà il coraggio di cambiare?

Don Lucio

 torna ai titoli

 


TITOLO 5

GREST 2001

Come ogni anno nella nostra Parrocchia si è svolto il GREST. E’ iniziato l’11 giugno ed è proseguito per le tre settimane successive..

I partecipanti, ragazzi dai 6 ai 14 anni, sono stati davvero molto numerosi, un boom di iscritti: eravamo più di 60 con la voglia di passare del tempo insieme e con tanto desiderio di divertirsi, liberi finalmente dagli impegni della scuola.

II tema principale di quest’anno era lo sport grazie al quale i ragazzi sono stati maggiormente coinvolti. Queste tre settimane sono state animate da divertenti giochi che fortunatamente, con le belle giornate, si sono sempre svolti all’aperto.

Oltre a trascorrere il tempo in oratorio, due volte alla settimana ci recavamo o a Cavarz o al Pian del Lac. Qui il gioco principale è stato «Numeri» e come ogni anno è stato il più gettonato.

Ci siamo divertiti anche a giocare con l’acqua e più di una volta siamo tornati a casa tutti lavati!

II Grest oltre a gioco, svago, divertimento ha compreso anche il momento della preghiera, animata dall’inno «Oggi Quamicigioco» con l’accompagnamento dal vivo del chitarrista Andrea.

Tutti, intonati e meno, ci siamo esibiti in un canto “quasi armonioso”!

Ogni partecipante con il suo libretto di preghiera poteva seguire la riflessione di gruppo, mentre per quella personale a casa utilizzava il “tiro a segno” per l’esame di coscienza (speriamo che qualcuno l’abbia fatto!).

Come da consuetudine, divisi in due gruppi, i Verdi (foulard verde e cappellino bianco) e i Fucsia (foulard fucsia e cappellino verde), ci siamo battuti sportivamente fino all’ultimo giorno per ottenere il maggior numero di punti, anche se i ragazzi durante le gare hanno capito che vincere non è tutto. Così i giochi si sono svolti soprattutto per divertirsi insieme e non necessariamente per ottenere il punteggio più alto. La vittoria comunque è andata alla squadra Fucsia !!!

Un aspetto positivo di questa esperienza è stato quello di imparare a stare con gli altri rispettandoli e rispettando le regole del vivere insieme (anche quelle scomode che non piacciono).

Tanti sono stati i partecipanti alla gita di Gardaland. Anche se il viaggio è stato abbastanza lungo siamo stati ben contenti di passare una giornata in un parco di divertimenti dove ognuno poteva scegliere i giochi più emozionanti.

Ritornando al Grest, tra i vari giochi hanno avuto grande successo la “caccia al Tesoro" e la “caccia all’oggetto” che non hanno coinvolto solo noi ma anche le persone del paese che si sono prestate ad assecondarci.

Ogni giornata è stata vissuta intensamente, ma la festa “più più più più . .  . . .  bagnata e abbuffata”  è stata quella dell’ultimo giorno.

Vedere (le foto!) per credere !!!

Da parte degli animatori e del Don queste giornate hanno richiesto parecchio impegno ampiamente ricompensato nel vedere la felicità, la gioia, la contentezza sui volti dei ragazzi.

Ora l’avventura del Grest 2001 si è conclusa, ma abbiamo fiducia che nei ragazzi rimanga lo spirito di sportività e lealtà che ha accompagnato queste tre settimane.

Arrivederci al prossimo anno con tante nuove idee e proposte di giochi e divertimenti!

Michela e Alessandro

Il Grest  . . . “per la prima volta”

Verso la metà di Giugno è iniziato come ogni anno il Grest. I temi proposti erano: l’amicizia, lo stare insieme e l’essere consapevoli di un posto dove il divertimento è assicurato. Lo slogan recitava: QUAMICIGIOCO, una piccola parola ma ricca di significato. Quest’ anno vi hanno partecipato circa sessanta ragazzi di età compresa fra i 6 e i 14 anni che, divisi in due squadre i FUXIA e i VERDI si sfidavano alla conquista della vittoria finale.

La settimana iniziava con dei giochi in oratorio, proseguiva con le gite al Pian Del Lago e a Cavarz dove il gioco più acclamato era “numeri”,  ma si facevano altri giochi, come scalpo, bandiera e muraglia cinese che coinvolgevano tutti i ragazzi.  Altri giochi come Caccia all’oggetto e Caccia al Tesoro venivano fatti in giro per S. Maria.

Ma il giorno più atteso è stato senz’altro il 28 giugno, giorno della gita a Gardaland.

Quest’esperienza ci ha fatto scoprire i più coraggiosi, come Don Lucio, che hanno affrontato il “terribile” Blu Tornado.

L’esperienza del Grest è finita con una festa in oratorio dove ci siamo divertiti molto, soprattutto quando è venuto il momento dei “gavettoni”.

Colgo l’occasione per ringraziare Don Lucio, Michela, Alessandro, e tutti i ragazzi che hanno partecipato al Grest per avermi accolto a braccia aperte nelle loro attività pur essendo di Acquaseria. Quest’ esperienza, nuova per me, mi ha giovato molti insegnamenti, tra cui la responsabilizzazione e la bellezza dello stare insieme.

Grazie e spero in una prossima opportunità nel 2002.

 

Moira Capelli, Acquaseria



 

Da più parti mi è stato chiesto di poter continuare l’esperienza del Grest anche alla fine dell’estate, partendo dalla fine di agosto e comprendendo la prima settimana di settembre.

Accolgo la proposta, ma chiaramente tutto verrà rimandato nell’estate del 2002. Per ora vorrei solo ricordare un’altra data importante per i ragazzi: il MEETING DEI GREST sarà domenica 9 settembre.

Arrivederci all’anno prossimo !!!!

don Lucio

 

 torna ai titoli

 


Immagini e devozione dell’Assunta
nella Chiesa Parrocchiale
di Santa Maria Rezzonico

I La chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta, posta sulla via che conduce alle frazioni montane, offre da una gradinata semicircolare e addossata esternamente all’abside, un suggestivo panorama del borgo di Rezzonico e della sponda orientale del lago.

Il portale dell’edificio, in marmo bianco, è sormontato da una lunetta con il dipinto murale molto deteriorato della Madonna Assunta. L’interno, ad una sola navata, è ornato da numerosi affreschi di epoche diverse. Sull’arcone trionfale è raffigurata la Vergine in cielo, «... circondata da una fitta corona circolare di graziose testine di Angeli, . . . , mentre due Angeli sostengono [con una mano] la corona regale sopra la testa della Vergine gloriosa [e con l’altra un ramo di palme] . . . ». Ai lati, sopra un piano di nubi, Angeli musicanti l’accompagnano festosi mentre gli Apostoli, posti più in basso sullo sfondo di un paesaggio collinare, osservano stupiti l’evento. L’arcone si apre su uno scenario di altissimo valore artistico e religioso. Infatti le pareti e la volta del presbiterio conservano un importante ciclo di affreschi raffiguranti undici episodi della Vita di Maria: dalla Nascita, sulla parete di sinistra, all’Incoronazione sulla parete di fondo.  

Nell’Incoronazione la Madonna, riccamente vestita conformemente al suo ruolo di Regina Coeli, viene incoronata da Gesù e da Dio Padre e su di Essi aleggia la bianca colomba dello Spirito Santo.

La pala dell’altare maggiore, impreziosita da una cornice lignea intagliata e dorata, raffigura la Vergine con le mani giunte in preghiera, con lo sguardo rapito in cielo, che ascende entro una nube luminosa dove sono disposti Putti e Angeli musicanti. Nella parte inferiore gli Apostoli, presso il sepolcro vuoto, sgomenti alzano gli occhi verso la Madonna. Fronde di alberi (forse di ulivo) e, sulla destra, cespugli di rose incorniciano l’Assunzione, mentre una veduta paesaggistica del lago congiunge lo spazio celeste con quello terreno.  

Entrando in questo «Santuario Mariano» il visitatore scopre in Maria un’inesauribile sorgente di speranza e ricorre a Lei fiducioso per ottenere grazia, riconoscendo la potenza della sua intercessione presso Dio Padre.A tale proposito non si può dimenticare la celebre preghiera di San Bernardo che, nel Paradiso dantesco, supplica la Vergine    «... in te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s’aduna quantunque in creatura è di bontate... », affinché venga concesso, per divina grazia, di contemplare Dio, suprema beatitudine e di preservare dal ricadere mai più nel peccato.

Il culto di Maria, anche grazie all’opera dell’Abate di Chiaravalle è diventato un elemento importante della coscienza cristiana. Nella tradizione sia della Chiesa Occidentale sia di quella Orientale, l’Assunta fu venerata fin dai primi secoli. Dopo anni di religiosità colma di disperazione e di angosce per la propria sorte nell’aldilà, la figura della Vergine si propone come un sicuro porto di salvezza in quanto madre di Gesù che è fratello di tutti coloro che credono in lui. Maria diviene la madre di ognuno di noi. Ella è mediatrice tra l’uomo e Dio come l’immagine familiare della madre che intercede presso il Padre onde ottenere qualcosa per i propri figli; però non sostituisce Gesù Cristo che è l’unico mediatore tra noi e il Padre. La Madonna è aiuto e sostegno perché ciascuno possa compiere la volontà del Signore.  

Questa festa Mariana, la più importante, ebbe origine a Gerusalemme già dal secolo V sotto il nome di «Dormizione»; fu accolta a Roma nel secolo VII. Secondo la fede cattolica l’Assunzione è l’entrata di Maria Vergine, come già risorta, nella gloria del cielo. L’assunzione corporale fu dichiarata verità di fede da Pio XII con la Bolla «Munificentissimus Deus» del 1° novembre 1950 (però nulla è stato definito circa la morte di Maria).

La teologia vede il significato dell’Assunzione nella risurrezione e Ascensione di Gesù; infatti la Vergine rappresenta l’anticipazione dell’umanità pienamente redenta. La Chiesa ha stabilito la celebrazione alla data del 15 agosto e invita a pregare recitando il Santo Rosario e l’«Angelus Domini».

In una pagina dell’«Eco del Lario» del 1945, in occasione della festa patronale, si legge:
«Favorita da un tempo splendido e da una grande affluenza di forestieri si è tenuta la nostra festa patronale dell’Assunta .... Per la prima volta dalla fine della guerra furono ripristinati i fuochi d’artificio e i vari caratteristici falò che accendendo le rive del lago, i poggi e i monti nell’oscurità della notte annunciarono ai paesi vicini e lontani la gioia serena di un popolo in festa. La quale è solo l’inizio delle celebrazioni Mariane che culmineranno nella «Madonna d’ottobre...».

Anche ai nostri giorni la Solennità dell’Assunta è celebrata con un grande afflusso di fedeli, di villeggianti provenienti dai paesi vicini.

 torna ai titoli

 

 


La visita dei giovani di Sarajevo

 GIOVANI DI SARAJEVO IN TREMEZZINA

«Presento con gioia, agli amici della Zona Tremezzina, questo bel gruppo di giovani dell’Arcidiocesi di Sarajevo. Grazie per accoglierli, con simpatia, nelle vostre famiglie e nelle vostre parrocchie.

Farà loro un gran bene vivere con voi, dal 7 al 21 luglio, sul meraviglioso lago di Como, come già hanno fatto decine di ragazzi durante la terribile guerra in Bosnia. A nome di tutti grazie!

Questi 20 giovani, accompagnati da Suor Genoveva Raijc, condivideranno l’attività dei vostri oratori. Essi riporteranno una esperienza preziosa per le parrocchie dove loro vivono».

In queste parole dell’Arcivescovo di Sarajevo, Cardinale Vinko Puljic, indirizzate alla Chiesa che è nella Tremezzina, sono presenti le ragioni dell’iniziativa.

Si è voluto offrire un’esperienza di accoglienza umana ed ecclesiale ad un gruppo di giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, tutti studenti delle scuole superiori o d’università, qualcuno già laureato in cerca di lavoro, impegnati nelle parrocchie di Sarajevo e delle cittadine vicine.

In Bosnia il cattolicesimo è fortemente minoritario, la realtà degli Oratori è agli inizi, c’è bisogno dunque di formare giovani educatori perché sappiano intrattenere i bambini più piccoli con giochi ed attività ricreative finalizzate. Nulla di più utile, in questi casi, che imparare a farlo direttamente sul campo, approfittando dell’ospitalità generosa di alcune parrocchie ed oratori che in Tremezzina continuano le attività anche nei mesi estivi.

Potrebbe forse sembrare cosa da poco aver aperto a questi giovani le nostre case e le nostre chiese, ma se si pensa alla terribile esperienza della guerra vissuta, a tutte le privazioni subite, alla aggressività accumulata, ai problemi esistenziali della ricostruzione, alla mancanza di lavoro generalizzata, al desiderio di normalità, alla voglia di vivere e di sperare nel futuro di cui i giovani non debbono essere privati, si riesce a capire l’importanza dell’iniziativa. Questi giovani erano ragazzini o adolescenti dal ‘91 al ‘95, anni di guerra: quella tragica esperienza nessuno gliela farà mai dimenticare, solo potranno compensare con altre esperienze di vita positive.

E questa certamente lo è. E’ stato preparato per loro un programma intenso e vario dove non sono mancate gite, appuntamenti sportivi, ricreativi e tempo libero perché potessero anche godere di una salutare vacanza. Tra l’altro quando sono arrivati non si conoscevano tra loro perché sono stati scelti in parrocchie e quartieri diversi, ripartono come gruppo affiatato e composito.

E come succede sempre quando si fanno le cose con semplicità, ci si accorge che le esperienze non sono mai a senso unico. Chi accoglie all’inizio è preoccupato di dare e di dare almeno il necessario, poi s’accorge che l’ospite è un dono e svela nelle comunità dove è passato dei doni già presenti, solo da riconoscere: apertura, attenzione all’altro, disponibilità al servizio, amicizia e comunione. Qualità messe in atto da tutte le realtà che hanno permesso di realizzare l’iniziativa di accoglienza. Dulcis in fundo, l’aspetto finanziario: l’operazione è costata 4.500.000 di lire per le spese di viaggio che sono state coperte per due terzi con la vendita del riso, parte del resto con contributi vari, mentre le spese di soggiorno sono state sostenute dalle famiglie e dalle parrocchie ospitanti.

Perché, da parte nostra, non pensare di restituire la visita magari l’estate prossima?

 

Commissione Caritas Zonale

VENTI GIOVANI DI SARAJEVO 
NOSTRI OSPITI IN ORATORIO

16 luglio, ore 18
Registro tra le ragazze sedute davanti alla porta dell’oratorio un’allegra ed insolita agitazione, nonché una inattesa premura nell’aiutarmi a scaricare la macchina. Michela, Marzia, Moira, Valentina mi precedono festose nella stanza del “caminone” dove le giovani mamme avevano già sistemato tutto per la cena. Nel salone i grandi tavoli erano già stati apparecchiati. Profumi e sapori di cibi buoni e di leccornie mandate da diverse persone facevano pregustare una cena speciale.

Ore 18.30
Le mamme riferiscono di un “cicchetto” di don Lucio che afferma: «Quando ci sono ospiti si fa come i frati: se sono soli pane e acqua, se c’è gente si offre il meglio. Dove sono le bibite?». Già, dove sono? Qui si va ad acqua del rubinetto e a vino nostrano, sembrava d’aver strafatto acquistando due cartoni di acqua frizzante!! Grazie, don Lucio. Questa volta ha proprio ragione lei, anche se a giudicare dalla stazza di alcuni frati . . . ! E le bibite compaiono in abbondanza, perché si sa che troppa acqua fa marcire anche il fondo delle barche!

Ore 18.45
Ultima controllatina di don Lucio che si accerta di ogni cosa, poi va nel campo da gioco per definire i dettagli con le ragazze incaricate dell’accoglienza degli amici bosniaci.
L’impazienza tra le ragazze aumenta, ma a ben osservare, più si avvicina l’ora dell’incontro, più vengono colte da una malcelata quanto normalissima timidezza.

Ore 19.10
Sono arrivati!
Il gruppo dei giovani di Sarajevo scende dal pullman posteggiato sul sagrato della chiesa, li accoglie don Lucio che corre loro incontro mentre le nostre impazienti fanciulle, . . .  dove sono finite? Già, dove sono? Eccole sedute, l’una vicina all’altra, su un tavolo nel corridoio a dirsi “dai, vai tu; no, no, io sto qua!”. Ma basta un semplice cenno di invito per vederle uscire di corsa, capelli al vento e sorrisi solari. Che bell’età e che care ragazze!

Ore 20.00
Dopo una conoscenza sommaria, un veloce giro turistico nei dintorni, finalmente a tavola!
Su un tavolo tutti i giovani di Sarajevo, sull’altro di fronte le nostre cinque intrepide ragazze (nel frattempo era arrivata anche Veronica), sole. Proibito mescolarsi, era scontato. E invece no!
Un’intesa di sguardi tra i due tavoli e subito le nostre ragazze si sono trovate sedute tra i giovani lasciando alle mamme il compito di far compagnia alle suore e a don Renzo Scapolo. L’atmosfera si anima subito, grazie anche alle buone pietanze sommamente gradite da tutti. Abbuffata sorprendente delle nostre cinque ragazze che hanno spazzato da sole una pentola di passato di verdura e un’intera teglia di insalata di riso! Le loro mamme sappiano regolarsi, d’ora in poi.

Ore 20.30
Un applauso caloroso accoglie l’arrivo di don Lucio e qualcuno riempie anche a lui il piatto con quello che era rimasto. Intanto, ai tavoli si svolgono le prove di conversazione bilingue, interrotte dall’arrivo dei calciatori pronti per la partita di pallone: Alessandro, Stefano, Fabio, Omar, Igor, Andrea, Youness, Alberto.

Ore 21.30
Dopo un faticosa organizzazione, finalmente inizia la partita: scendono in campo due formazioni miste. Seguono sugli spalti numerosi spettatori inneggianti alla squadra che, per l’occasione, era diventata quella del cuore. Le prime gocce di pioggia arrivano a partita ormai terminata ma non guastano l’allegria generale che vince anche la stanchezza dei nostri giovani ospiti che, da giorni ormai, stanno vivendo un programma piuttosto intenso.

Ore 23
E’ l’ora dei saluti e dell’arrivederci. A tutti i giovani di Sarajevo viene regalato un foulard o una cravatta di seta offerti apposta per loro e che accettano con gioia evidente.
Buonanotte, laku noc, doviotenja. I saluti risuonano nella notte, mentre l’ennesimo forte temporale di questo luglio stravagante svuota la piazza.
Questa la cronaca, sicuramente incompleta, di una bella serata in parrocchia.

Lucia

 torna ai titoli

 

 


TITOLO 8

ANAGRAFE PARROCCHIALE

Hanno raggiunto la Casa del Padre:

1. Bruni Renato, di anni 75, deceduto il 11-4-2001

2. Brenna Tranquilla, di anni 84, deceduta il 14-4-2001  (S. Martino)

3. Bolgiani Renato, di anni 68, deceduto il 28-4-2001

4. Pellegrino Vincenzo, di anni 69, deceduto il 11-5-2001

5. Pelizzari Romeo, di anni 71, deceduto il 28-6-2001

6. Riva Maria, di anni 88, deceduta il 6-7-2001

7. Ruga Angelo, di anni 85, deceduto il 12-7-2001 (S. Martino)

 

Hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo:

1. Rava Carlo, di Moreno e di Cavallari Anna,

battezzato il 14-1-2001

 

Si sono uniti in Matrimonio:

1. Riva Guido Carlo con Ciaponi Silvia, il 30 giugno 2001


MARIA ASSUNTA IN CIELO

PREGA PER NOI !

 torna ai titoli

 

torna alla home page

indice bollettino