Il
Giornale
della Parrocchia
Bollettino
Informativo della Comunità - Anno 2001
- Numero 3
Sinodo:
comunione e corresponsabilità La comunione ecclesiale Il popolo di Dio Il sacerdozio comune Preghiera del Sinodo |
preparazione al Natale 2001 |
11
settembre 2001 Lettera di Padre Costanzo Donegana La risposta del Prof. Mario Palmaro |
infanzia
negata riflessioni sulla pubblicità |
Anagrafe
Parrocchiale Hanno raggiunto la Casa del Padre Hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo |
SINODO
: COMUNIONE E CORRESPONSABILITA'
NATALE 2001 La nostra Diocesi si sta preparando a vivere il Sinodo, momento importante per la vita della chiesa locale. Vorrei presentare, allora, ciò che il Vescovo di Como, Mons. Maggiolini, ha scritto a proposito di questo evento. Anche se non riguarda direttamente la Solennità del Natale, credo utile comunque fermarsi e riflettere su ciò che il Vescovo scrive. |
||
1. La comunione ecclesiale La «sinodalità» (cioè il far sinodo, il camminare insieme) - che è il concetto immediatamente richiamato dallevento Sinodo - è una concretizzazione della più vasta categoria di comunione (communio, Lumen Gentium 4) che, senza dubbio, è una prospettiva assai rilevante benché non unica per interpretare correttamente lecclesiologia del Concilio Vaticano II. Mediante la sinodalità, quindi, si manifesta lessenza stessa della vita della Chiesa, la comunione, che certamente è premessa e fondamento alla più alta forma possibile di corresponsabilità di tutto il Popolo di Dio nella vita della Chiesa particolare. Non è inutile, a questo punto, sottolineare la differenza che intercorre tra corresponsabilità e collaborazione. Cè una corresponsabilità di tutti i battezzati - in nome della propria fede - nella missione della Chiesa; e cè la collaborazione - in nome della Chiesa di alcuni alla ministerialità propriamente detta (per es. quella dei ministri ordinati). A volte si rivendica un riconoscimento per la corresponsabilità, mentre di per sé questa non deve aspettarsi nessun mandato ecclesiale o nessun invio in missione per essere attuata o valorizzata nella Chiesa. Ciò che si richiede a chi opera nella corresponsabilità è di conservare sempre, anche nel modo di agire, la comunione con la Chiesa, adempiendo con diligenza i doveri ai quali si è tenuti. Altre volte si rivendica come diritto la collaborazione, mentre questa per sua natura è una concessione da parte della autorità ecclesiastica. Tutti i ministeri, incarichi o funzioni che sono esercitati in comunità a struttura organica o gerarchica (diocesi, parrocchia) appartengono allarea della collaborazione e dipendono da un invio in missione da parte della competente autorità della Chiesa. Ma torniamo al nostro discorso. Dire che la Chiesa è comunione significa dire che essa è segno di un incontro (dono) spirituale delluomo con il Dio Trinità (comunione verticale) che apre il singolo allamore per i fratelli (comunione orizzontale). La comunione con il Dio-Trinità è il fondamento della comunione tra gli uomini. Questultima, quindi, è manifestazione della prima. Comunione verticale e orizzontale sono dimensioni che si dilatano e crescono in modo direttamente proporzionale e si alimentano reciprocamente. Ciò significa che non può esserci vero amore-comunione con il Dio-Trinità che non apra a un vero amore-comunione con i fratelli e, reciprocamente, non può esserci un vero amore-comunione per i fratelli che non conduca ad un vero amore-comunione con il Dio-Trinità.
|
2. Il Popolo di Dio Limmagine della Chiesa come Popolo di Dio ha un ampio retroterra nellAntico Testamento. Israele è il popolo legato a Dio da un patto di alleanza; Israele è il popolo della elezione e delle promesse. Tale immagine è stata sviluppata, poi, nel Nuovo Testamento dove la Chiesa appare come il nuovo popolo che Dio si sceglie, al quale trasferisce tutti i privilegi di Israele e al quale si lega con unalleanza che si fonda sul sangue di Cristo. La categoria di Popolo di Dio viene utilizzata dal Vaticano II come complementare - non sostitutiva - a quella di corpo di Cristo e come chiave fondamentale di comprensione dellaspetto umano, visibile, della Chiesa. Lecclesiologia del Vaticano II, pertanto, parte dal concetto chiave di Chiesa-comunione di tutta lumanità in Cristo e la vede realizzata nel popolo di Dio della Nuova Alleanza che ha per capo Cristo, secondo il piano universale di salvezza del Padre che si manifesta in modo pienamente chiaro e irrevocabile nella missione di suo Figlio. Con la missione dello Spirito, poi, conserva perennemente la sua validità nel tempo e nello spazio fino alla fine del tempo, quando Dio sarà tutto in tutte le cose. Il Popolo di Dio, dunque, in cammino nel tempo, altro non è che la manifestazione terrestre del mistero della Chiesa. La categoria di Popolo di Dio offre agio ad almeno due considerazioni. Anzitutto, circa il rapporto, tra pastori e fedeli si può rilevare che, se è vero che la gerarchia precede gli altri fedeli - perché è per essa che i fedeli accedono al Corpo di Cristo eucaristico - daltro canto, è pure vero che pastori e fedeli hanno ununica e comune meta: lunione con Cristo. Da questo punto di vista emerge il senso della diversità nellunità. In secondo luogo, la categoria di Popolo di Dio veicola lidea della pari dignità pur nella diversità. Si pensi, a titolo di esempio, alla grande e varia articolazione del popolo che appartiene, però, ad una sola nazione (uomini, donne, giovani, anziani, ecc.). Così, nella Chiesa, tutti i membri sono accomunati dalla pari dignità fondata sul battesimo e derivante dalla comune appartenenza. Il Popolo di Dio che, come ogni altro popolo, necessita di essere strutturato in ruoli, uffici, responsabilità, ecc. non sopporta differenza quanto a dignità dei suoi membri. La differenza nel Popolo di Dio è a livello funzionale e non a livello di dignità. La dignità, è, precisamente, lessere Figli di Dio che, per nessuno è diritto o privilegio ma, per tutti, è dono.
|
3. Il sacerdozio comune Il Popolo di Dio in marcia verso la patria celeste è un popolo interamente - cioè in tutti i suoi membri - sacerdotale, che realizza la sua consacrazione e santità mediante la celebrazione dei sacramenti, e testimonia il suo attaccamento a Cristo mediante lo spirito di fede della comunità e leffusione multiforme dei doni dello Spirito. È illuminante il documento conciliare nel quale il magistero si pronuncia esplicitamente sul sacerdozio «comune». Nella nuova alleanza, ogni sacerdozio proviene dal sacerdozio di Cristo, unico e sommo Sacerdote. Mediante la rinascita battesimale e lunzione per opera dello Spirito Santo, tutti i fedeli sono consacrati (vedi lunzione col Crisma nel rito del Battesimo) per diventare santuario spirituale e sacerdozio santo. Tutti i credenti in Cristo, dunque, sono abilitati ad offrire a Dio - esistenzialmente e non solo ritualmente - offerte spirituali: lofferta, cioè, della propria esistenza fatta sotto limpulso dello Spirito Santo. Tutti i fedeli si accostano agli altri sacramenti in virtù della dignità conferita dal battesimo; la loro preghiera e il loro rendimento di grazie portano la stessa impronta ecclesiale e sacerdotale. Essi trasmettono il messaggio di Cristo mediante la loro vita santa; il loro distacco dalla mentalità mondana e la loro carità fattiva incarnano lo spirito di sacrificio... Ora, dice il Concilio, questo sacerdozio comune - che è di tutti i battezzati e il sacerdozio ministeriale «differiscono essenzialmente e non solo di grado». Ma si aggiunge subito dopo: «sono tuttavia ordinati luno allaltro, poiché luno e laltro, ognuno a suo modo, partecipano dellunico sacerdozio di Cristo». Non vi è, dunque, opposizione né antagonismo. Cè reciproco servizio nelledificazione comune e nel cammino verso il regno. Tanto più che, si noti, il sacerdozio ministeriale non fa venir meno quello comune. Si tratta quindi fatta salva la differenza essenziale, di una diversa modalità di partecipazione allunico sacerdozio di Cristo che non conferisce una maggiore dignità: solo una maggiore responsabilità e impegno nella testimonianza e nel servizio. In questo senso, pertanto, il Vaticano II ha inteso ridestare nei laici la coscienza viva del posto che essi occupano - devono occupare - nella Chiesa e della loro missione e responsabilità nel mondo. (continua)
|
PREGHIERA DEL SINODO Signore Gesù, Dio della memoria, della comunione e della profezia, fa che la nostra Diocesi si rinnovi nella fede ricevuta e nella vita cristiana, così da poter diventare annuncio terso e seducente per coloro che ignorano o hanno rifiutato le ragioni più profonde di vivere. Signore Gesù, Dio della storia e dellintimo del cuore, fa che il Sinodo segni per la nostra Diocesi una ripresa di entusiasmo e di generosità, di saggezza e di pace, così da stimolarci tutti alla santità e alla missione, ritrovandoci fratelli nella comunità, così da renderci pronti e lieti nellaffrontare coraggiosamente tempi di crisi che possono rivelarsi sorprendenti per la crescita nella fede e nella carità. Madonna di Tirano, intercedi per le nostre famiglie. Madonna del Soccorso, intercedi per tutte le vocazioni cristiane Alessandro Maggiolini, Vescovo |
La Novena del Natale sarà celebrata nelle Messe della settimana, da Lunedì 17 a sabato 22 dicembre, rispettando i giorni delle S. Messe nelle Frazioni.
Lunedì 17:
Martedì 18:
Mercoledì 19:
Giovedì 20:
dalle ore 10.00: VISITA AMMALATI E ANZIANI
Domenica 23:
|
ore 24.00: S. MESSA DI MEZZANOTTE NELLA NASCITA DEL SIGNORE
Domenica 6 Gennaio 2002 |
ALTRI APPUNTAMENTI
Domenica 16 dicembre 2001 - S. LUCIA a Gallio Lunedì 31 dicembre 2001
Domenica 3 febbraio 2002 - S. APOLLONIA a S. Martino Domenica 10 febbraio 2002
Mercoledì 13 febbraio 2002 - MERCOLEDÌ DELLE CENERI
Giovedì 21 marzo - Venerdì 22 marzo - Sabato 23 marzo
|
I fatti capitati in questa data e tutto ciò che ne è seguito, meritano
da parte nostra una grande riflessione come cristiani e come uomini. Ma
per fare ciò nel modo più obiettivo possibile, è giusto avere dei contributi;
presento questi due, apparsi sul «Il Settimanale» della Diocesi di Como.
Possiamo così avere del materiale su cui riflettere, senza dimenticare
che siamo dei cristiani.
|
LA LETTERA DI PADRE COSTANZO DONEGANA Ma gli Stati Uniti dAmerica sono innocenti? Sono un missionario del Pime, oriundo della diocesi di Como (Moltrasio) e mi trovo a Sáo Paulo, in Brasile. Le scrivo per una riflessione fraterna e senza nessuna volontà polemica. Ricevo sempre «Il Settimanale» e lultimo numero arrivato nelle mie mani è il 35. Ho seguito quanto avete pubblicato sugli attentati terroristici negli USA e mi ha lasciato una certa perplessità. Giustamente deprecate il terrorismo fondamentalista che ha provocato quella tragedia e lo considerate un attacco, non solo contro gli USA, ma contro lOccidente in generale. Però non ho trovato nessuna parola sulle responsabilità degli USA e dellOccidente in tutta la questione. Si è detto che dopo l 11 settembre il mondo non è più come prima; ma senza una seria e onesta riflessione ed esame di coscienza da parte di tutti continuerà purtroppo come prima. A Bin Laden, che demonizza lOccidente risponde Bush dividendo manicheisticamente il mondo in bene e male e mettendosi dalla parte del bene e sfidando: Chi non sta con noi in questa lotta è contro di noi(e contro il bene, naturalmente). Gli Stati Uniti sono stati vittima di una barbarie, nessuno lo nega. Ma sono così innocenti? Non sarebbe meglio dire che la guerra in corso è fra due fondamentalismi: quello musulmano, che mette la sua fede al di sopra di ogni diritto e quello del capitalismo, la cui legge suprema è il mercato, al quale sacrifica tante vittime (paesi o continenti interi). La politica internazionale americana nega sistematicamente la morale e il diritto nelle relazioni fra i popoli. I principi della morale sono contenuti nelle dic La politica degli Stati Uniti vive una contraddizione profonda: allinterno è ispirata ai valori (democrazia, libertà, diritti civili) che ne hanno fatto un grande paese democratico; ma allestero segue la ragion di stato machiavellica. Il principio supremo è difendere gli interessi dello stato americano. Basti pensare ai suoi amici, che possono, secondo le convenienze, diventare nemici: i casi più recenti e clamorosi sono Hassan Hussein, Bin Laden e i talebani (che servivano quando cera da combattere la Russia comunista e aprire il territorio a un gasdotto che evitasse di passare attraverso lIran e adesso sono il demonio). Quanti dittatori violenti e corrotti gli Stati Uniti hanno appoggiato in America Latina e Africa? Roosevelt giustificava lappoggio al sanguinario dittatore nicaraguense Anastasio Somoza con lespressione: È figlio di buona donna, ma è il nostro figlio di buona donna (le ho risparmiato lespressione originale). Penso che abbia sentito parlare della Scuola delle Americhe, una scuola militare americana a Panama, che per decenni ha formato i militari responsabili dei regimi dittatoriali in America Latina. Come vede, non sono casi isolati, ma un piano programmato. Non si può dimenticare la lotta intrapresa dagli Stati Uniti contro la teologia della liberazione, vista come arma politica del marxismo contro la proprietà privata e il capitalismo (Dichiarazione di Santa Fé). È di quel periodo lafflusso ingente di Riguardo al diritto. Quando si è creato il Tribunale Penale Internazionale, per giudicare i responsabili dei delitti di genocidio, quelli contro lumanità, i delitti di guerra e di aggressione, solo sei paesi si sono rifiutati di firmare la convenzione: Yemen e Stati Uniti (è interessante in che compagnia si sono messi...). In materia di interventi militari, negli ultimi 20 anni gli Usa hanno attaccato Granada, la Libia, Panama, la Somalia, Haiti, lAfghanistan, il Sudan e la ex Iugoslavia. Hanno ripreso lidea dello scudo stellare senza ascoltare le proteste quasi unanimi del resto del mondo. Gli Stati Uniti hanno deciso e stanno attuando la loro azione militare in Afghanistan ignorando completamente lONU (insignita in questi giorni del Nobel della pace). Pare proprio che si considerano lunico potere del mondo. Le chiedo scusa se mi sono dilungato troppo e se ho abusato della sua pazienza. La mia intenzione è di tentare una lettura più equilibrata, che ci permetta una riflessione seria sui fatti dell11 settembre per impararne la lezione e, chi sa?, tentare un cammino nuovo per un mondo diverso. Con amicizia. Padre COSTANZO DONEGANA
|
LA RISPOSTA DEL PROF. MARIO PALMARO No, ma hanno il diritto di difendersi e ... sono loro a difenderci La lunga lettera di Padre Costanzo solleva numerose questioni: proverò ad affrontarle senza la pretesa di risolverle tutte. 1. Gli Stati Uniti sono innocenti? Rispondiamo subito che gli Usa non sono senza macchia, come vedremo più oltre. Ma lo stesso si deve dire di tutti gli Stati di questo mondo. Lobiezione rivela uno slittamento logico: il diritto-dovere di una nazione di difendersi da un ingiusto aggressore non è subordinato al fatto di essere uno Stato perfetto. Di fronte alla minaccia rappresentata dal terrorismo, e allatto di guerra bestiale consumato l11 settembre, gli Stati Uniti avevano il sacrosanto diritto di difendersi e di difenderci, ricorrendo alluso della forza. 2. Gli Stati Uniti sono fondamentalisti? In realtà gli Usa sono limpero del relativismo, ed è anche questa la ragione per cui una buona fetta dellIslam disprezza lOccidente: lo considera depravato ed edonista. Relativista è gran parte della cultura liberal americana. Ma proprio i tragici fatti dell11 settembre hanno svelato una sorprendente America sotterranea -fatta di milioni e milioni di persone- che crede ancora in valori così fuori moda da noi: il senso di nazione, il coraggio, la disponibilità a dare la propria vita per gli altri, la preghiera, la convinzione che la morte non è lultima parola 3. La politica internazionale americana è quasi sempre ispirata alla difesa degli interessi nazionali, ma questa non è unanomalia. Ci sarebbe da meravigliarsi del contrario. Gli Usa sono una democrazia, e il Presidente deve rispondere al popolo: se egli agisse come una dama della San Vincenzo vi sarebbero tutti i presupposti per il suo impeachment. Un sovrano assoluto, un imperatore: costoro potrebbero decidere una politica assolutamente disinteressata, anche controproducente per i propri sudditi ma altruistica: ma quel modello di governo è stato soppiantato dal laicissimo Stato moderno. Questa è la realtà, che costituisce un problema reale non solo per gli Usa, ma per ogni Stato moderno: in passato - prima della secolarizzazione del diritto - si pensava che ogni sovrano dovesse rispondere delle sue azioni a Dio, e al Dio cristiano. Nel `900 i governi hanno iniziato a sciogliersi da questo vincolo, e sono arrivate le camere a gas e i gulag. Da questo punto di vista stanno molto peggio gli europei, che lanno scorso hanno avuto paura perfino di richiamarsi a Dio nel definire la Carta di Biarritz. Gli americani, almeno, continuano a chiedere a Dio di benedire lAmerica, il Presidente può anche invitare i cittadini a pregare. 4. Ciò non toglie che gli Usa abbiano spesso fatto del bene nel mondo, al di là dei loro interessi economici e spesso pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane: il 70% degli aiuti umanitari nel mondo proviene dagli Usa. Se il nazismo fu 5. La teologia della liberazione è una dottrina condannata dalla Congregazione per la dottrina della fede. Essa rappresenta una deviazione marxista della dottrina sociale della Chiesa, ed è spesso servita per armare le mani della povera gente, istigandola alla rivoluzione comunista violenta. Meno male che questa teoria, come tutte le cose umane, sta passando di moda. 6. Gli Stati Uniti, dicevamo, hanno le loro colpe. Si può concedere a Padre Costanzo che alcune azioni militari, alcune omissioni, alcune scelte da lui citate ad esempio siano censurabili, talvolta perfino esecrabili. Purché non si tragga la conclusione affrettata che il fatto stesso di usare lesercito, o di dotarsi di armi difensive siano condotte inaccettabili. Tuttavia, le colpe vere degli Stati Uniti sono piuttosto altre, e sono colpe di cui gli antiglobal e i pacifisti (anche cattolici), chissà perché non parlano mai. Mi riferisco alle politiche antinataliste avviate dallepoca di Lindon Jonson - successore di J .E Kennedy - per contenere forzosamente la popolazione mondiale: limposizione della contraccezione ai Paesi poveri, della sterilizzazione di massa, dellaborto legale su scala planetaria, dellaborto chimico sperimentale, del femminismo come grimaldello contro la stabilità della famiglia. Una politica ferocemente 7. Un piccolo corollario: chi detesta gli Usa cominci a togliersi le scarpe da tennis griffate, lasci perdere hamburger e patatine, la smetta di fare la coda per vedere i violentissimi e volgari film doltreoceano, riscopra Chopin al posto di Marylin Manson e di Madonna . . .. Un po di coerenza minima, please. 8. Penso sia bene concludere ricordando che il problema del male nel mondo è ineliminabile. Il male sia come propensione di ogni uomo a peccare, sia come sofferenza che caratterizza lesistenza, sia come male ingiusto inflitto da un uomo ai suoi simili. Gesù si immerge in questa realtà salvandoci non dalla sofferenza, ma nella sofferenza. Ciò significa che la realizzazione di un mondo in cui non vi siano più violenze, omicidi e guerre e così via, è unutopia. E la Chiesa non insegue utopie. Ciò non significa arrendersi e anzi è di sprone a operare con la preghiera e le azioni per promuovere la pace, come Giovanni Paolo II ci insegna. Ma senza dimenticare che di Paradiso ce nè uno solo, e non è su questa terra. MARIO PALMARO
|
« La Vergine rechi conforto e speranza a quanti soffrono a causa del tragico attentato terroristico, che nei giorni scorsi ha ferito profondamente lamato popolo americano. A tutti i figli di quella grande Nazione dirigo, anche ora, il mio pensiero accorato e partecipe. Maria accolga i defunti, consoli i superstiti, sostenga le famiglie particolarmente provate, aiuti tutti a non cedere alla tentazione dellodio e della violenza, ma ad impegnarsi a servizio della giustizia e della pace». Giovanni Paolo II Frosinone, 16 settembre 2001, alla recita dellAngelus |
Non sono una patita della televisione, apprezzo alcuni programmi ed alcuni giornalisti, penso che sia uno strumento utile e valido a patto che si usi il telecomando con criterio e si vigili costantemente con senso critico. Da sempre la pubblicità è lanima del commercio, quindi non cè da meravigliarsi se attraverso immagini apparentemente innocenti passano dei messaggi a dir poco diseducativi e strumentalizzanti. E il caso di due pubblicità che vanno in onda in questi giorni. La prima. Appare un bel bambino, di circa otto anni e sullo sfondo unauto. «Quando sarò grande voglio la macchina di papà. Farò girare la testa a tutte le ragazze! Finalmente potrò portare in giro la mia! Dovrò metter su famiglia . Beh, pur di guidarla!». Scompare il bimbo sognante e balza in primo piano unauto fiammante di una nota casa automobilistica. La seconda. La musica anticipa la vista di un bel quadretto famigliare.Tutti sono intenti agli addobbi natalizi. Lalbero è già sfavillante di luci e ghirlande, la bimba ha tra le mani la statuetta di Gesù Bambino, dietro a lei i due genitori sono affaccendati. Ben visibile tra le mani della mamma spicca una bella scatola di dolci Ricciarelli. La musica si fa avvolgente, la bimba si avvicina al presepio, ha sempre in mano Gesù Bambino, ora con grande delicatezza lo depone nella culla ...., no, cosa dico! Lo adagia sopra un morbidissimo biscotto, naturalmente un Ricciarello! Nelluno e nellaltro caso appare unevidente strumentalizzazione a fini consumistici dei bambini, della famiglia e persino del Natale.
Per contrasto associo queste immagini ad altre che in questi stessi giorni
mi hanno colpito. Si tratta di corrispondenze degli inviati dei T.G. nazionali
da Kabul. La guerra delle mine continuerà a mutilare le sue vittime, per lo più bambini, anche quando la guerra dei bombardieri, degli eserciti e dei terroristi di ogni banda sarà, si spera, finita. Inoltre nei due fronti contrapposti, quello dei Talebani e quello dellAlleanza del Nord combattono anche dei ragazzi dai 12 anni in su. Sempre in Afghanistan 25 bambini su 100 non arrivano a 5 anni di età. E tanto per stare nella vicina area asiatica, si stima che in Mongolia vi siano circa 4.000 bambini di strada che, per scaldarsi e ripararsi, si rifugiano nei tombini, in pratica vivono nelle fogne. Di che colore saranno i sogni dei bambini afghani, mongoli e angolani ? Sogneranno lauto di papà o i Ricciarelli che fan da culla a Gesù Bambino? Lucia
|
Hanno raggiunto la Casa del Padre: 1. Barili Bice, di anni 82, deceduta il 2-8-2001 2. Sambruna Luigi, di anni 79, deceduto il 5-8-2001 3. Botta Salvatore, di anni 92, deceduto il 16-8-2001 (S. Martino) 4. Torri Primo, di anni 86, deceduto il 21-8-2001 5. Gitti Felice, di anni 57, deceduto il 30-9-2001 6. Gitti Ugo, di anni 92, deceduto il 4-10-2001 7. Selva Franco, di anni 75, deceduto il 10-10-2001 8. Curti Bice Martina, di anni 91, deceduta il 15-10-2001 9. Saglio Rosa, di anni 85, deceduta il 25-10-2001 (S. Martino) 10. Protti Lina, di anni 81, deceduta il 16-11-2001 (S. Martino) 11. Pelizzari Renato, di anni 71, deceduto il 22-11-2001 12. Arrighi Maria, di anni 87, deceduta il 25-11-2001
Hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo: 1. Cusaro Laura, di Fabio Andrea e di Meroni Cristina, battezzata il 29-7-2001 2. Meroni Lisa Maria, di Maurizio e di Pizzi Monica Maria, battezzata il 5-8-2001 3. Balatti Camilla, di Luca e di Saraceno Marianna, battezzata il 16-9-2001 4. Marieni Agata, di Geremia e di Sala Laura, battezzata il 21-10-2001 5. Gerletti Elisa, di Giovanni e di Bruni Sandra, battezzata il 21-10-2001 6. Bruni Cristina, di Fabio e di Giudice Paola, battezzata il 25-11-2001
|