Il
Giornale
della Parrocchia
Bollettino
Informativo della Comunità - Anno 2002
- Numero 3
ENUCLEAZIONE DEI TEMI DEL SINODO
Nell’annunciare gli argomenti precisi da trattare - poiché ci accingiamo a celebrare un Sinodo a orizzonte volutamente parziale, e dunque tematico anche se la pastorale è tale per cui un aspetto rimanda inevitabilmente al tutto -, mi attengo fedelmente alle indicazioni emerse dalla consultazione previa: e ciò non per gregarismo, ma per la felice constatazione di un accordo profondo tra quanto è stato suggerito e ciò che ritenevo utile sottoporre a esame. L’enunciazione degli argomenti è sintetica e in parte problematica. Qualche espressione che può sembrare imperativa va intesa semplicemente come suggerimento. Prego di attenersi al settore pastorale che viene indicato, poiché si intende arrivare a uno strumento di lavoro che rispecchi il più possibile gli orientamenti che giungeranno dalla comunità cristiana: da tutti i credenti, cominciando dai più semplici e abbandonati al Signore Gesù. La fiducia riposta incondizionatamente nei sacerdoti, nei consacrati e nei cristifideli laici più chiaroveggenti e leali e amanti della Chiesa fin dalle prime battute del Sinodo, mi dispone ad attendere risposte consonanti con quanto lo Spirito suggerisce pure a me. |
Sappiamo bene quante critiche sono state mosse alla parrocchia. Nella nostra condizione diocesana la vogliamo considerare ancora - sempre più - come un cardine pastorale che deve avviarsi a diventare missionario per convertire i battezzati e arrivare a tutti gli abitanti del territorio.
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a) La parrocchia quale grande famiglia, va vista come avvio e come traguardo
di tante attività umane e cristiane: scuola, lavoro, svago, eccetera.
b) La parrocchia è chiamata a rinnovarsi stabilendo cammini di conversione e di maturazione della fede: coinvolgendo i genitori nella iniziazione cristiana dei figli; programmando itinerari di formazione cristiana per i giovani, con proposte esigenti; attuando il primo annuncio della fede agli adulti che si sono allontanati dalla fede e dalla Chiesa; valorizzando lapporto dei laici non solo come collaborazione ma anche nel discernimento e nella progettazione pastorale.
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c) Ogni parrocchia deve orientarsi a unintegrazione con le altre comunità parrocchiali, con i servizi diocesani e con le realtà associative, quando entra in campi di impegno in cui da sola non riesce a esprimersi: catechesi del post-cresima, ritiri in vista della scelta vocazionale; partecipazione dei diciottenni agli esercizi spirituali organizzati dalla diocesi con relativa preparazione; presenza orientante nella scuola; attività di servizio ai poveri; organizzazione di conferenze di lettura critica cristiana dei fatti pubblici e così via. d) A questo scopo deve prendere consistenza e incisività il Consiglio Pastorale Zonale (accanto a quello parrocchiale) e devono attivarsi con impegno rinnovato gli incaricati zonali di settore: sacerdoti e laici. Se non assumiamo con coraggio questa dimensione interparrocchiale, rischiamo di moltiplicare le attività affossandoci in tentativi falliti. E parlare di dimensione interparrocchiale non significa elefantiasi della parrocchia maggiore che assorba le altre, ma spirito di servizio che fa crescere insieme tutte le comunità. |
LA FAMIGLIA CRISTIANA DA RISCOPRIRE
a) Occorrerà proporre - con strumenti adeguati - momenti di conversazione e di preghiera nelle case. Tenendo conto anche dei vari anniversari dei diversi membri: matrimonio, nascita, battesimo, cresima; i fatti lieti e anche quelli dolorosi, come malattie, lutti, eccetera. b) E da prevedere una preparazione al matrimonio che si avvicini al tema vocazionale già nella fase preadolescenziale e si intensifichi più avanti. La formulazione dellitinerario e la trattazione dellargomento dovrà attingere alla rivelazione prima che alle scienze umane. E si allargherà, possibilmente, alla complessiva visione cristiana. E prevedrà spunti di impegno pratico caritativo. c) Ci si impegnerà a curare particolarmente i gruppi familiari che spesso sono luoghi di catechesi, di ripresa di fiducia, di preghiera. Dove si vede lopportunità, si predisponga una scuola di formazione cristiana per genitori. d) Si presti attenzione prioritaria alle famiglie che vivono, magari con sofferenza, la loro condizione sacramentale. Inoltre, si terranno vicine le famiglie che vivono in condizione irregolare conducendole a una mentalità e a una sensibilità cristiane, senza dare loro limpressione di minimizzare la rottura di un patto con il Signore, con il coniuge e con i figli eventuali. e) Si organizzino iniziative che attuino una collaborazione efficace da parte delle famiglie perché siano aiutate le scuole a essere veramente se stesse, si prevengano sorprese in fatto di compagnie devianti, di droga, eccetera. |
FORMAZIONE E COMPITI DEL PRESBITERO
a) Latteggiamento di fondo che deve esprimersi è ancora quello di una fede che si traduce in cordiale lealtà. Se il sacerdote interviene a educare alla fede la comunità cristiana, questa deve pur dire come vuole i propri preti e che cosa attende prioritariamente da loro: dire con delicatezza e rispetto della persona e riserbo che vinca ogni ostentazione, ma dire. b) Urge una ripresa robusta della pastorale vocazionale. Che è responsabilità di tutti e non soltanto di un gruppo di specialisti. Una Chiesa senza o con pochi preti, è una Chiesa malata. c) Il Seminario dovrà lasciarsi interrogare sul lavoro educativo che svolge e recare alla comunità cristiana un proprio apporto spirituale e culturale di freschezza dovuta alla identificazione con il Signore Gesù, buon Pastore, che i seminaristi dovranno assumere preparandosi a diventare presbiteri. Comunque, il Seminario dovrà essere considerato da tutti come il cuore della diocesi: con affetto, con la preghiera, con laiuto economico. d) Occorrerà valutare i tempi e i modi del ministero che i sacerdoti prestano ai loro fedeli: celebrazioni eucaristiche, disponibilità cordiale e vasta per le confessioni, devozioni popolari, presenza visibile in chiesa per la preghiera, eccetera. e) Forse bisognerà prendere con maggiore serietà limpegno dellaggiornamento teologico e culturale dei sacerdoti anche con corsi residenziali, possibili presenze alle lezioni in Seminario, bibliografia suggerita durante lanno, e così via. f) Si impone una vicinanza della comunità ai suoi preti: una vicinanza che li aiuti nello svolgimento della loro missione sacerdotale - es. scambio di idee sulla predicazione, aiuto per la conduzione delloratorio, gestione amministrativa - anche con richiami personali incoraggianti e sinceri, e soprattutto con un sostegno che permetta al prete di fare ciò che deve senza onerarsi di tante supplenze. |
Ho dato quasi soltanto dei titoli su cui riflettere davanti al Signore e scambiarsi le impressioni che ancora nascano dallo Spirito e confluiscano nello strumento di lavoro. Non chiedo altro: continuate con la saggezza e la alacrità che avete manifestato fin ora nello Spirito. Il Signore Gesù ci accompagni. Ci assista la Madonna Assunta che onoriamo nella Cattedrale, la Madonna apparsa a Tirano alla quale affidiamo particolarmente le nostre famiglie, la Madonna venerata nel Santuario del Soccorso, che invochiamo soprattutto per le vocazioni sacerdotali e di particolare consacrazione. Ci assistano i nostri cari Santi Patroni e tutti i Santi fioriti nella nostra Chiesa benedetta e dolcemente impegnativa.
Servatis de iure servandis |
La Novena del Natale sarà celebrata nelle Messe della settimana, da Lunedì 16 a lunedì 23 dicembre, rispettando i giorni delle S. Messe nelle Frazioni. Lunedì 16: ore 17.00 - S. Messa a Rezzonico nella Novena - Confessioni
Martedì 17: ore 17.00 - S. Messa in Parrocchia nella Novena
Mercoledì 18: ore 17.00 - S. Messa a Roncate nella Novena - Confessioni Giovedì 19: dalle ore 9.30 - VISITA AMMALATI E ANZIANI ore 17.00 - S. Messa in Parrocchia nella Novena Venerdì 20: ore 9.00 - S. Messa a Treccione nella Novena - Confessioni - dalle ore 10.00: VISITA AMMALATI E ANZIANI ore 17.00 - S. Messa in Parrocchia nella Novena
ore 20.30 - Parrocchia CELEBRAZIONE COMUNITARIA DELLA PENITENZA Sabato 21: ore 17.30: S. Messa in Parrocchia Prefestiva Domenica 22 dicembre : ORARIO SOLITO Lunedì 23: ore 17.00 - S. Messa a Mastena nella Novena
- Confessioni
dalle ore 15.00 alle ore 18.00: CONFESSIONI IN PARROCCHIA dalle ore 21.00 : TOMBOLATA NEL SALONE PARROCCHIALE ore 24.00: S. MESSA DI MEZZANOTTE NELLA NASCITA DEL SIGNORE Mercoledì 25 dicembre 2002 ore 9.00 S. Messa (frazioni alte) ore 10.30 S. MESSA SOLENNE NEL NATALE DEL SIGNORE ore 18.00 S. Messa Vespertina
ore 10.00 - S. Messa in Parrocchia Martedì 31 dicembre 2002 ore 17.30 - S. Messa in Parrocchia Prefestiva SOLENNE RINGRAZIAMENTO DI FINE ANNO LUNEDI 6 Gennaio 2003
Grande FESTA In oratorio PER TUTTI dalle ore 14.30 alle ore 17.00 ALTRI APPUNTAMENTI Domenica 8 dicembre 2002 - IMMACOLATA a Lucena ore 17.30 - S. Messa Prefestiva in Parrocchia Domenica 8: ore 9.00 - S. Messa a Lucena al termine: INCANTO DEI CANESTRI Nel pomeriggio: ore 14.30 - Preghiera del Rosario Domenica 15 dicembre 2002 - S. LUCIA a Gallio Domenica 15: ore 9.00 S. Messa a Gallio ore 14.00: Momento di preghiera in Onore della Santa al termine: INCANTO DEI CANESTRI Domenica 9 febbraio 2003 - S. APOLLONIA a S. Martino ore 9.00: S. Messa a S. Martino ore 14.30: Preghiera in Onore della Santa al termine: INCANTO DEI CANESTRI
CARNEVALE FESTEGGIATO IN PARROCCHIA
ore 15.00 e ore 20.00: S. Messa in Parrocchia Imposizione delle Ceneri S. Martino: tutto spostato a domenica 9 marzo Giovedì 10 aprile - Venerdì 11 aprile - Sabato 12 aprile SANTE QUARANTORE IN PARROCCHIA |
NELLA CHIESA SERVI PER VOCAZIONE
« DUE GIORNI GIOVANI »
Qui, 400 giovani, tra cui appunto noi quattro ( Igor, Paolo, Sara, Vera) rappresentanti della zona Tremezzina abbiamo partecipato alla «2 Giorni Giovani» dal tema: Nella Chiesa servi per vocazione. Dopo il raduno di tutti i gruppi nella palestra comunale, ha avuto inizio laccoglienza in cui i reduci della GMG di Toronto ci hanno resi partecipi della loro esperienza, colorandone la descrizione con diapositive e canti. Ci siamo poi calati nel tema della giornata con la presentazione di alcuni simboli di unione e vocazione, facendo risuonare le voci di M.L. King, Francesco e Chiara dAssisi, madre Teresa di Calcutta. Dopo la cena al sacco ci siamo incamminati, sfidando il freddo e sulle note degli inni delle due Giornate Mondiali trascorse (Roma e Toronto), verso la chiesa parrocchiale per vivere la Veglia Missionaria con il nostro Vescovo. Qui siamo stati accolti, e riscaldati, dalle semplici, ma profonde parole di suor Petronilla, missionaria nel Guatemala, che ci ha trasmesso il suo messaggio di fede come impegno, cresciuto nella famiglia. La cerimonia è proseguita con la lavanda dei piedi di 8 giovani come segno di grande umiltà: aiutare gli altri e ammettere di averne bisogno.Prima di ricevere il Mandato Missionario abbiamo ascoltato le parole del Vescovo che ci ha incoraggiato con una forte esortazione. La serata si è conclusa sotto le note delle «Sentinelle del Mattino», gruppo musicale che collabora con la Commissione Giovanile Diocesana, accompagnate dai nostri canti a squarciagola, sfrenati balli e trenini. Per far sentire viva la nostra presenza nelle Valli Varesine, ci siamo divisi tra tutte le Parrocchie della Zona per passare la notte. Noi, allalba delle 2 di notte (!!!) siamo stati festosamente accolti dal parroco di Cittiglio, soprannominato affettuosamente «GB» e dai suoi giovani. Dopo poche ore di sonno, ma unabbondante colazione, eravamo tutti pronti per affrontare una nuova giornata. Questa si è aperta con le parole, che molti di noi stenteranno a dimenticare, dello psicologo E. Aceti, che ci ha parlato prima di tutto come credente trasmettendoci lidea che una sola è la nostra vocazione: lamore. Su questi temi abbiamo lavorato divisi in gruppo in cui, parlando delle nostre esperienze come giovani in una realtà di Chiesa, abbiamo formulato alcune domande a cui il signor Aceti ha pazientemente risposto.
A conclusione di questa «2G» è stata celebrata la messa con la proposta della Caritas Diocesana per il servizio civile femminile e i «Laboratori della fede» rivolti a noi giovani. Anche se secondo noi è difficile rendere partecipi fino in fondo chi non ha vissuto questa esperienza di fede e comunione, speriamo di avervi trasmesso un po delle nostre emozioni e di aver invogliato qualche giovane ad unirsi a noi per la 2G del prossimo anno.
Igor, Paolo, Sara, Vera
Dal discorso del vescovo ai giovani: «Ragazzi, abbiate il coraggio di distinguervi da ciò che avete intorno, da un mondo che vi obbliga a essere tutti uguali, che vi invita al piattume. E questo non per dire che siete superiori, ma per dire che avete scoperto la gioia vera» |
S. Messa Sezionale degli Alpini
nella Chiesa di S. Maria Assunta
Domenica 20 ottobre 2002, una data importante per il Gruppo degli Alpini
di S. Maria Rezzonico: si è celebrata la S. Messa Sezionale dellANA di
Como proprio nella Chiesa di S. Maria Assunta. Erano presenti, oltre alle
Autorità, ben 93 gagliardetti, rappresentanti dei rispettivi gruppi (la
sezione di Como comprende 120 gruppi, per un totale di 7200 alpini iscritti).
La piazza della Chiesa fin dalle prime ore del mattino era gremita di Penne Nere provenienti da vari paesi della provincia. Puntuale alle 10.15 è iniziato il cerimoniale con lAlzabandiera, la posa della corona e gli onori ai Caduti. In Chiesa attendeva il cappellano Padre Felice Zanotti, il frate francescano che accompagna ogni manifestazione ufficiale della nostra Sezione. Tutti i presenti hanno avuto modo di conoscerlo, soprattutto di sentire la sua forte personalità di uomo e di alpino nella sua breve e intensa omelia, che ha toccato aspetti drammatici del mondo di oggi, ma anche fatti esaltanti come la vicenda umana di don Carlo Gnocchi, cappellano durante la ritirata di Russia. La corale parrocchiale, sotto la direzione del maestro Antonello Giardelli, ha intercalato i vari momenti della funzione religiosa con lesecuzione di famosi canti alpini, mettendo maggiormente in risalto la particolare occasione. Momenti di forte commozione hanno accompagnato la lettura della Preghiera dellAlpino, che rivolta a Maria e recitata in una Chiesa a Lei dedicata, ha toccato tutti, anche chi non è Alpino. Al termine della cerimonia tutti si sono ritrovati nel salone parrocchiale dove il rinfresco ha permesso gli ultimi saluti. È doveroso un ringraziamento particolare a don Lucio (anche lui un Alpino) che con la sua grande disponibilità ha permesso al Gruppo Montagna di Rezzonico di poter celebrare per la prima volta la S. Messa Sezionale. Alla Corale, a nome di tutto il Gruppo, rivolgo un pensiero riconoscente per il profondo impegno dimostrato nelleseguire canti alpini anche di notevole difficoltà.
PREGHIERA DELLALPINO Sulle nude rocce, sui perenni ghiacciai, su ogni balzo delle Alpi ove la Provvidenza ci ha posto a baluardo fedele delle nostre contrade, noi, purificati dal dovere pericolosamente compiuto, eleviamo lanime a Te, o Signore, che proteggi le nostre mamme, le nostre spose, i nostri figli e fratelli lontani e ci aiuti ad essere degni delle glorie dei nostri avi. Dio Onnipossente, che governi tutti gli elementi, salva noi armati come siamo di fede e di amore. Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della tormenta, dallimpeto della valanga; fa che il nostro piede posi sicuro sulle creste vertiginose, sulle diritte pareti, oltre i crepacci insidiosi, rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra patria, la nostra bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana. E Tu, Madre di Dio, candida più della neve, Tu che hai conosciuto e raccolto ogni sofferenza e ogni sacrificio di tutti gli Alpini Caduti, tu che conosci e raccogli ogni anelito e ogni speranza di tutti gli Alpini vivi e in armi, tu benedici e sorridi ai nostri battaglioni.
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Tornano i bastimenti da terre assai lontane....
Le immagini diffuse dalla televisione non sono diverse da quelle che provengono abitualmente dai Paesi del Corno dAfrica o dallUganda, tanto per citarne altri a caso. Che le fa dolorosamente diverse è il Paese di provenienza, così caro a noi Italiani se si pensa che, subito dopo la seconda guerra mondiale, lArgentina ha accolto unondata di mezzo milione di nostri emigranti. Per loro quella Terra ha rappresentato il sogno di una vita migliore,la Merica, appunto. Ho tra le mani alcune lettere di emigranti (1887-1922) della prima generazione da cui traggo qualche passaggio che mi sembra significativo per capire coshanno vissuto, nel bene e nel male, molti nostri compaesani. Carissimo padrone, ....adesso voglio dirvi che ho saputo da quelli ultimi che sono venuti che avete ricevuto una lettera senza nemmeno una parabla (parola) e io vi domando perdono che ce ne inposso niente perchè io avevi scritto la mia lettera come si deve, solo che sono fidato di un mio paisano celò data di inpostarmela e mia tolto fuori la lettera scritta e ci a messo dentro un foglio di carta bianca. Adesso voglio dirvi che sono contento che sono venuto in Merica, sarebbe stato meglio che fossi venuto due o tre anni preima, perchè in Merica si gode buon tempo, se non fosse che si deve travagliare come le bestie, di un ave maria a laltra... (Bonasaires, 17 febbraio 1887) Caro Padre e Madre, ....vi mando questi 300.23 lire, io credevo di poter mandare almeno il viagio, ma nel mese di setembre o avuto la febre e non o lavorato. Volete sapere cosa faccio non so nanche cosa dirvi perchè sa da farne di tutte le sorte sichè alora voialtri bevete il vino, ma in questi giorni ne o bevuto anchio che seri bambo, lo bevuto gratiss in una casa dun varese.Vi dico solo che là lavoravi quando ne volevi e invece qua se si vole mangiare si a da lavorare pegio che le bestie e cambiare la pelle dei ditti qualche volte. Altro non so che cosa dirvi...Sono il vostro figlio Filippo. (20 novembre 1899) Carissimo Padre, ....vi fo sapere che siamo tutti di buona salutte e che il sete di giugno ho spedito seimila seicento lire quando che rivano me li meterete alla banca a mio conto e se avete bisogno qualche cosa doperate un pocco di quei seicento lire..... Sono vostro figlio Lorenzo. (1916) Cara cugina e famiglia, ....anche qui in Argentina cè una miseria a bastante grande. Tutto dipende per la guera però speriamo che si finirà presto. Noi altri lavoriamo qui vicino a esperanza distante quindici kilometri in un paeselo de campagna a fare i matoni il padrone è il mio fratelo e io lavoro a contratto un tanto per mille a fare i matoni tante volte lavoro notte e giorno come un disperato, però i interessi miei vano abastante male.... ( Santa Fe, 25 aprile 1916) Carissimi tutti, ....anche in Argentina cè una miseria da tempo mai vista, un poco per la guerra un pocco perchè la raccolta del frumento allè bruciatto quasi tutto per la secca, aora anche la raccolta del granoturco lè perduto e poi dopo anche gli interessi vanno come il diavolo però pazienza basta la salute... Lorenzo. (1917) Carissima mia amica, ...io ti dico che in questa merica mè tocato fare un poco di tuto però adeso siamo contenti perchè la buona salute la ghè y anche il lavoro e se dio vuole un qualche giorno anse incontrera ancora.Ciau, ciau. Alma. (Esperanza, 17 settembre 1922).
Gli emigranti di seconda e terza generazione hanno costruito la loro fortuna e quella dellArgentina lavorando duramente, con tenacia e passione in un Paese ricchissimo di risorse. Ancor oggi circa metà della popolazione è di origine italiana. Ma purtroppo, secondo i dati ufficiali del maggio scorso, 18 milioni e mezzo di persone su 36 milioni è povera, dei poveri gli indigenti sono 9 milioni. Che cosa ha scardinato il sistema? Numerosi sono i fattori allorigine del tracollo economico: linsostenibile peso del debito estero, gli sperperi pubblici, le privatizzazioni selvagge che hanno comportato la svendita del patrimonio dello Stato, il profondo germe della corruzione. La crisi, come scrivono i vescovi, non è solo economica e politica, ma è di ordine morale. E urgente formare le coscienze. Oggi ambasciate e consolati europei sono presi dassalto. Il sogno di migliaia di discendenti di emigrati è di riattraversare lOceano in direzione opposta rispetto a padri e nonni. Ottenere il passaporto europeo significa sperare in una vita migliore.
Lucia Bruni
Il Centro sarà frequentato da circa 120 ragazzi ai quali verranno offerti differenti servizi educativi. Tra le varie possibilità fondamentale sarà comunque lapprendimento di un lavoro. |
Hanno raggiunto la Casa del Padre:
1. Mazza Botta Olga
2. Gualdi Armando
3. Bongiasca Antonietta
4. Torri Giuseppe
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Hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo:
1. Cagni Francesca
2. Zanatta Francesco
3. Santini Giorgio
4. Albini Thomas |