Comunicato-denuncia del Comitato Politico per l'Astensione ai Referendum
Dopo il pronunciamento della Consulta che ha dichiarato l'ammissibilità
per sette quesiti abrogativi, alcuni dei quali chiaramente lesivi di principi
costituzionalmente protetti, da più parti è stata avanzata
la richiesta di accorpare il voto per le regionali e per i referendum in
un'unica data.
Laddove si dovesse procedere in tal senso, il CO.P.A.R. denuncia sin
da ora la violazione dell'art. 48 Cost., nel quale si afferma che il voto
è segreto.
Gli elettori, infatti, che volessero partecipare alla consultazione
elettorale per le regionali, sarebbero costretti a manifestare esplicitamente
la loro volontà di astenersi attraverso il rifiuto delle schede
per i referendum. Una forma d'identificazione e, quindi, una forma di pressione
indebita in grado di condizionare le scelte di comportamento permesse dall'art.
75 della Cost. per la sola consultazione referendaria.
Gli elettori debbono essere lasciati liberi di votare o di astenersi
senza che si possa in qualche modo risalire, costringendoli ad un atto
pubblico, ad esplicite manifestazioni di volontà.
Invitiamo quindi gli Organi istituzionali preposti a non cedere alla
tentazione di alterare l'esito della consultazione referendaria con atti
lesivi dei diritti civili e politici dei cittadini.