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Il problema dell’inquinamento luminoso

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Il Porto di Salivoli nel quadro dell'inquinamento luminoso a Piombino

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vedi testo L.Reg. Toscana
 

"Inquinamento luminoso" e’ per molti un’espressione ancora sconosciuta, ma rappresenta già da anni un gravissimo problema per tutti coloro che s’interessano dell’osservazione del cielo, sia a livello professionale sia amatoriale.

Cos’è l’inquinamento luminoso

L’inquinamento luminoso e’ un disturbo alle osservazioni del cielo causato dagli impianti d’illuminazione artificiale.

Gran parte della luce dei lampioni stradali e dei fari d’illuminazione di parcheggi, impianti sportivi, impianti industriali, ecc. Sono costruiti in modo da disperdere gran parte della luce verso il cielo, e non a terra, dove e’ necessaria l’illuminazione. Questa luce crea un disturbo irrimediabile alla fotografia astronomica.

Perché combattere l’inquinamento luminoso?

Apparentemente questo sembra essere un problema che riguarda solo un piccolo gruppo d’appassionati d’astronomia. Perche tutti dovrebbero essere interessati?

Vediamo allora alcune conseguenze dell’inquinamento luminoso.

  1. gli ostacoli alla ricerca scientifica: e’ sempre più’ difficile fare astronomia professionale. Gli scienziati sono sempre alla ricerca di nuovi siti non inquinati: l’Italia ha costruito il telescopio nazionale "Galileo" sulle iSole Canarie, l’ESO (European Southern Observatory) sulle Ande, mentre i maggiori telescopi statunitensi sono sulle iSole Hawaii. Il problema si sta estendendo alla radioastronomia, sempre più disturbata dalle frequenze usate per le telecomunicazioni (ad esempio, per i telefoni cellulari).
  2. il risparmio energetico: ecco un argomento che interessa davvero tutti. La luce proiettata in cielo, e’ energia sprecata.. Non serve a nessuno disperdere verso l’alto una cosi’ elevata percentuale della luce prodotta dagli impianti d’illuminazione. Per avere un’idea di quanta energia è inutilmente dispersa, basta guardare le foto notturne riprese di dai satelliti nelle aree più industrializzate del mondo: Stati Uniti, Europa e Giappone.
  3. l’osservazione del cielo: un diritto di tutti. Il valore culturale della conoscenza del cielo e’ inestimabile. Pensiamo al ruolo dell’astronomia nella storia: dai miti legati alle costellazioni ai monumenti costruiti da antiche civiltà con particolari orientamenti per prevedere e riconoscere importanti fenomeni astronomici (solstizi ed equinozi, congiunzioni d’astri, eclissi, ecc.).

Non dimentichiamo inoltre il diritto di ognuno di noi a conoscere l’universo che ci circonda: pensiamo ai milioni di persone che hanno seguito il passaggio della cometa Hale-Bopp, o i sempre affascinanti spettacoli delle eclissi di Sole e di Luna. Noi astrofili conosciamo bene lo stupore di coloro che vivono nelle grandi città quando scoprono la bellezza del cielo stellato, a cui sono del tutto disabituati. Molti bambini piccoli ignorano l’esistenza delle costellazioni, ed alcuni scambiano la Luna piena per un’insegna pubblicitaria.

Quali i provvedimenti possibili?

Sia ben chiaro che nessun astrofilo e’ cosi sprovveduto da chiedere l’oscuramento delle città, ne pretendiamo di intervenire sugli impianti regolati da norme specifiche sull'antinfortunistica.

Alcuni interventi sono pero’ possibili: il più sensato e’ l’adozione d’opportuni sistemi d’illuminazione pubblica correttamente orientati verso il basso, i quali, oltre a non inquinare il cielo, consentono un importante risparmio energetico.

Un altro provvedimento importante e’ la tutela dei siti astronomici: impedire la costruzione di fari d’illuminazione nelle vicinanze degli osservatori astronomici, sia professionali sia amatoriali.

Il provvedimento riguarderebbe in particolare quelli che sono ormai diventati il "nemico n° 1" d’ogni astrofilo: i fari ed i laser pubblicitari delle discoteche! (vedi foto).

Cosi come da decenni esistono i parchi e le riserve naturalistiche, perché non istituire i "parchi delle stelle?". Gli astrofili non chiedono molto: solo un po’ d’oscurità’ intorno agli osservatori astronomici per dare a tutti un’occasione di ammirare il cielo stellato.

Questi argomenti non riguardano questioni astratte che interessano solo la comunità scientifica: su questo problema esiste un disegno di legge in discussione al senato, alcune amministrazioni comunali hanno adottato provvedimenti per la limitazione dell’inquinamento luminoso (la prima è stata Frosinone), ma sono state soprattutto le regioni gli enti più attivi nell'adozione di provvedimenti in materia d’inquinamento luminoso.

Le regioni che hanno approvato leggi che introducono normative per le limitazione dell'inquinamento luminoso sono: Veneto, Val d’Aosta, Toscana, Lombardia.

Fondamentale è stato il contributo del CAAT (Coordinamento Associazioni Astrofili Toscane) per promuovere l'approvazione della legge da parte del consiglio regionale Toscano, presentata a cura del gruppo consiliare dei Verdi.

Da segnalare l'ultima iniziativa - in ordine cronologico - stavolta a livello nazionale, la presentazione del disegno di legge (su iniziativa del gruppo parlamentare dei verdi) dal titolo:

  • inserimento del cielo stellato nel patrimonio naturale del paese
  • Norme per le aree protette in materia d’inquinamento luminoso e d’istituzione dei "punti d’osservazione astronomica"