L'ISTOGRAMMA

lunedì 11 marzo 2002

Dobbiamo ammettere che, agli albori della nostra esperienza, l'istogramma era un perfetto sconosciuto, o quasi. D'altronde, non avevamo un programma specifico per elaborare, effettuavamo pose di scarsi 30 secondi (ed in Altazimutale con l'LX200 era già un miracolo!) e salvavamo, con la vecchia gloriosa NCC245 della DTA, in GIF...era già un miracolo riuscire a vedere qualche cosa che non ci pareva vero.

Poi abbiamo iniziato ad elaborare le riprese fatte, sempre con la stessa camera, ma nel frattempo ci eravamo muniti di derotatore, la somma/media di immagini migliorò notevolmente la situazione, ma l'istogramma rimaneva sempre un perfetto sconosciuto.

Dobbiamo ammetterlo: dopo averne capito l'importanza, le cose sono andate decisamente migliorando. Oggi, quando elaboriamo, la visualizzazione dell'istogramma è sempre presente e ci condiziona molto, ovviamente in modo estremamente positivo (sia ben chiaro: utilizziamo praticamente sempre Astroart). Grazie a questo importante strumento di supporto si possono capire molte cose. Prima di tutto, però, ripetiamo a scanso di equivoci cos'è l'istogramma:

E' la rappresentazione grafica dei valori dei pixel che compongono l'immagine; in ascissa abbiamo la scala dei valori dei pixel ( da 0 a 256/4096/16384/65536 a seconda che la camera digitalizzi a 8/12/14/16 bit), mentre in ordinata è rappresentata la "quantità" dei pixel che corrispondono ad un determinato valore. Viene da se che ogni immagine ha un suo istogramma e, azzarderemmo, oggetti pari per dimensioni ed intensità luminosa hanno un istogramma tipico molto simile.

Grandi Nebulose (M42/M17) e Galassie (M31/M33) molto luminose hanno istogrammi belli pienotti e ben distribuiti da sinistra a destra, con una guglia a sinistra e via via discendente verso destra.

Grandi Nebulose (Testa di Cavallo/Rosetta) e Galassie (M101) debolmente luminose, presentano istogrammi stretti e a forma di guglia.

Piccoli oggetti, la stragrande maggioranza, avranno rappresentazioni molto simili alla precedente ma con leggere differenze.

Pianeti e Luna avranno, generalmente, istogrammi pienotti e spesso a forma di onda.

Gli istogrammi così descritti già sono sinonimi di immagini ben riprese e ben pretrattate; ricordiamo che stiamo parlando di immagini definitive, cioè già frutto di medie/somme e/o immagini esposte per 10/20/30 minuti ed oltre consecutivi.

Se siamo, quindi, contenti del "nostro" istogramma, possiamo passare alle inevitabili successive elaborazioni, ma con calma e raziocinio...nel menù Filtri.

I FILTRI

 

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