Per non dimenticare

Osservatorio sui delitti
del comunismo in Italia

I Gruppi di Azione Partigiana


Il 16 aprile del 1970 una voce si inserì nel canale audio del Telegiornale e, captata in alcune zone d'Italia, proclamò:

"Attenzione! Sono i GAP che vi parlano! È nata una nuova resistenza di massa, è nata la ribellione operaia al padrone e allo Stato dei padroni ... sono nate le Brigate Rosse e si sono ricostituite le brigate GAP ... le brigate partigiane, i lavoratori, i braccianti, gli studenti rivoluzionari marceranno compatti e uniti fino alla vittoria!"

Animatore dei ricostituiti GAP, si seppe dopo, era l'editore Giangiacomo Feltrinelli, nome di battaglia Osvaldo, che all'epoca aveva 47 anni.

Ricco di famiglia aveva messo ingegno e capitali al servizio dell'eversione internazionale, di cui era frequentatore abituale.

Due anni dopo, il 15 marzo del 1972, morì a causa dello scoppio di alcuni candelotti di dinamite con i quali voleva far saltare un traliccio dell'alta tensione a Segrate.

I suoi funerali furono l'occasione per inscenare una manifestazione di protesta contro i servizi segreti che avrebbero organizzato l'esecuzione.

Più tardi in un covo delle Brigate Rosse fu trovato un nastro registrato con il racconto del complice che quella notte si trovava con Feltrinelli, il quale confermava come la morte dell'editore avvenne proprio a causa dell'esplosione della dinamite con la quale intendeva far saltare il traliccio.

La tecnica del "depistaggio di massa" era stata inaugurata.

Nella sua attività clandestina il nome di Feltrinelli si affianca a quello degli assassini genovesi del Gruppo XXII ottobre.

Questo gruppo (che prese il nome semplicemente dalla sua data di fondazione, il 22 ottobre del 1970) fu fondato da Mario Rossi e da Augusto Viel.

Organizzò uno dei primi sequestri a scopo di autofinanziamento, quello di Sergio Gadolla, il quale, dopo il pagamento del riscatto fu rilasciato.

il 26 marzo del 1971 Rossi e Viel condussero l'assalto a un portavalori. Costui, Alessandro Floris, oppose resistenza e fu barbaramente assassinato. Una celebre foto immortalò l'attimo in cui il Rossi sparava al povero portavalori ormai a terra.

Giangiacomo Feltrinelli, che era in contatto con il Gruppo XXII ottobre, nascose Augusto Viel a Milano dopo l'assassinio e di qui lo aiutò ad espatriare a Praga.

In Cecoslovacchia avevano trovato rifugio diversi terroristi di sinistra, tra cui Giulio Paggio e Paolo Finardi della Volante Rossa.

Il nome dato da Feltrinelli alla sua formazione terroristica, i G.A.P., è il medesimo che durante la resistenza si erano dati i gruppi di partigiani che agivano nelle grandi città del Nord.

Uno dei più noti gappisti fu Giovanni Pesce, nome di battaglia Visone, dal paese in cui nacque, Visone d'Asti, nel 1918.

Costui nel 1967 pubblicò per la "Giangiacomo Feltrinelli Editore" un volume dal titolo "Senza Tregua - La Guerra dei GAP".

In questa opera, ristampata nel 1973 e nel 1995, Pesce racconta, facendosene vanto, l'interminabile sequenza di attentati, assassinii, sabotaggi e ferimenti che egli e i suoi compagni compirono a Torino e a Milano dal 1943 al 1945.

Ciò che più impressiona nella narrazione è la consapevolezza che i gappisti avevano di operare su iniziativa personale, e talvolta addirittura in contrasto con le stesse direttive impartite da coloro che si erano autoproclamati capi della resistenza.

"Ho preso la mia decisione. Agirò senza chiedere l'ordine al comando" (pag.46 dell'edizione del 1995).

"Nel pomeriggio si riunirà il Comitato di liberazione piemontese ... Approverà o sconfesserà la mia iniziativa ?" (pag.48)

Neppure le rappresaglie che i tedeschi compivano in esecuzione delle feroci leggi di guerra costituivano remora per i gappisti. Anzi, Pesce afferma che essi le provocavano volutamente, al fine di mostrare la brutalità del nemico!

"Le rappresaglie non possono fermare la nostra azione" (pag.45).

"La nostra legge ... è di non dar tregua al nemico. Di non farsi intimidire dal nemico. È l'unico modo per mantenere in efficienza le nostre forze e far capire al nemico l'inutilità della sua ferocia" (pag.260).

Solo leggendo queste pagine e andando a ristudiarsi tutta la storia dell'eversione di sinistra nei vari paesi del mondo e nei vari decenni di questo secolo e del precedente si può comprendere appieno la genesi e il significato del terrorismo che ha insanguinato l'Italia negli anni '70 e '80.