Per non dimenticare

Osservatorio sui delitti
del comunismo in Italia

Prima Linea


Nel dicembre del 1976 l'organizzazione terroristica Prima Linea rivendica per la prima volta due attentati, uno all'Associazione Industriali di Monza e uno al Corriere della Sera.

Nell'aprile 1977 si tiene a Scandicci, in una canonica, una riunione di fondazione di Prima Linea. Vi partecipano decine di ex militanti di Lotta Continua e di Senza tregua (da notare l'omonimia di questo gruppo con il titolo del libro di Giovanni Pesce già ricordato parlando dei G.A.P.).

Da allora fino al 1979 è tutto un susseguirsi si attentati, rapine, agguati, assassinii, commessi spesso da personaggi non entrati in clandestinità, ma dalla doppia vita. Studenti, impiegati o operai e al tempo stesso spietati assassini.

Tanto la follia comunista ha stravolto le menti di migliaia di giovani!

Poi, il 29 gennaio 1979, terroristi di Prima Linea uccidono il giudice Emilio Alessandrini, di 37 anni. Comandava il gruppo degli assassini Marco Donat Cattin, figlio dell'ex ministro democristiano Carlo Donat Cattin (famoso per le sue posizioni "socialmente avanzate").

Da allora tutta Prima Linea entra in clandestinità, non vi è più posto per i dilettanti dell'omicidio, occorrono veri professionisti.

Donat Cattin prende parte anche all'assassinio del vigile urbano Bartolomeo Mana e del barista Carmine Civitate.

Poi si pentirà. Non prima peraltro di essere riparato in Francia con l'aiuto di qualche componente governativa. Arrestato, condannato a soli 11 anni ne sconta -in qualità di collaboratore - ancora meno, per l'esattezza 7. Muore un anno dopo la liberazione, in un incidente d'auto.

Altri delitti commessi da Prima Linea:

21 settembre 1979 a Torino, viene colpito l'ingegner Carlo Ghiglieno, responsabile della pianificazione alla FIAT:

11 dicembre 1979 ancora a Torino, uomini di Prima Linea irrompono nell'Istituto di amministrazione aziendale Valletta e gambizzano cinque insegnanti e cinque studenti.

Nel 1980 vengono uccisi il giudice Guido Galli, il dirigente dell'ICMESA Paolo Paoletti, l'autonomo William Vaccher, accusato di essere un confidente della polizia.

2 maggio 1980 a Roma uomini di Prima Linea sparano all'architetto Sergio Lenci, progettista della nuova ala del carcere di Rebibbia.