AVANGUARDIE STORICHE DELL'ARTE

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Visitate le seguenti sale:

 

Sala 1: ASTRATTISMO Sala 2: CUBISMO Sala 3: DADAISMO Sala 4: FAUVISMO Sala 5: FUTURISMO Sala 6: SURREALISMO

ASTRATTISMO

"Il parco degli idoli" di Paul Klee 

 

Con il tramonto del razionalismo muta il ruolo dell'artista, che non raffigura più la realtà, ma la "crea" direttamente. I linguaggi delle avanguardie interrompono la continuità con la tradizione e propongono profondi cambiamenti nei codici di rappresentazione.

Il termine "avanguardia"

Derivato dal linguaggio militare - in cui indicava il reparto che precedeva il grosso di una colonna per spianargli la marcia - il termine "avanguardia" passò gradualmente in Francia (avant-garde) nella seconda metà del XIX secolo a identificare dapprima movimenti politici, poi orientamenti culturali di tendenza progressista o comunque innovatrice nei confronti della tradizione e della cultura ufficiali.

Ben presto esso fu adottato dal settore delle arti figurative nelle varie accezioni con cui solitamente e non senza ambiguità si indicano quei movimenti estetici tendenti ad imporsi come "avanzati" nei confronti della situazione culturale in atto. In tal senso rientrerebbe sotto la definizione di avanguardia ogni operazione artistica visibilmente in antitesi con la tradizione; avanguardia sarebbe tutto ciò che si presenta come "nuovo", al di fuori degli schemi abituali, e per tanto in grado di sconvolgere i così detti benpensanti (non a caso troviamo il termine nel secolo scorso con accezione politica, per intendere quello che oggi definiremmo "di sinistra"). Arte di avanguardia può quindi essere considerata antitesi di arte reazionaria, di conservatorismo, di accademismo, di arte borghese. Tuttavia il termine è venuto ad assumere progressivamente una connotazione sempre più precisa, per indicare un certo numero di operazioni estetiche di carattere eversivo sviluppatesi nei primi decenni del Novecento. L’avanguardia in tal senso circoscrive un ben determinato periodo storico, che affonda le sue radici negli ultimi sprazzi del Simbolismo ottocentesco e si sviluppa attorno ai vari movimenti che presero il nome di Astrattismo, Cubismo, Dadaismo, Fauvismo, Futurismo e Surrealismo (per tali movimenti si parla più precisamente di "avanguardie storiche", per distinguerli dalla "neoavanguardia" che si afferma nel secondo dopoguerra), operanti più o meno fino alla soglia degli anni trenta, estinguendosi progressivamente ma non senza lasciare tracce profonde nel costume e nel gusto letterario e non. I movimenti di avanguardia del primo novecento abbracciano ogni tipo di espressione artistica; agiscono per così dire a livello sociale, non sfuggendo a volte a implicazione d’ordine politico. L’esigenza di eversività, di sovversione nei confronti di strutture ritenute logore, di "distruzione" come base logica di ogni rinnovamento, conduce a gesti spesso clamorosi; per la prima volta l’artista rifiuta il suo pubblico: cessa di adularlo, di servirlo, come più o meno aveva fatto in passato, e lo insulta, lo pone di fronte a oggetti incomprensibili, opere illeggibili, prodotti di una irrefrenabile soggettività, in cui domina soltanto la esigenza individuale ad esprimersi. L’avanguardia trova sviluppi praticamente in tutta l’area europea, anche se Parigi funge più che mai da perno intorno a cui ruotano tutte le varie esperienze continentali. Dai sintomi precorritori di un Laforgue o di un Jarri, attraverso Mallarmè e poi Apollinaire e Bréton, la letteratura conduce la sua battaglia accanto alle arti figurative, che con Cézanne, Picasso e Braque da un lato, Kandinskij e Klee dall’altro, sviluppano prima il Cubismo poi l’Astrattismo; e accanto alla musica, che concilia in questo spirito tendenze tecnicamente esposte come la Scuola Viennese (Schoenberg, Berg e Webern) e di Stravinskij. L’avanguardia italiana è solita identificarsi con il Futurismo (che trova anche in Russia una sua stagione felicissima), al di là del quale finiscono per prevalere forme più moderate o esigenze diverse, ma che con Marinetti e Boccioni trova momenti di intensa partecipazione. L’eredità dell'arte di avanguardia è molteplice. Dopo di essa si è soprattutto venuto instaurando un nuovo modo di porsi di fronte al prodotto artistico, non più inteso come depositario di valori assoluti o di verità rivelate, ma come qualcosa di strettamente connesso col suo creatore e al suo fruitore ad un tempo. L’uomo vi entra con tutto ciò che in lui vi è di contraddittorio e di imprevedibile, ma anche con perfetta coscienza di tutto ciò che lo circonda, lo muove e lo commuove, dalla sfera psicologica a quella ideologica. Lo spirito dell’avanguardia, si può dire, è sopravvissuto alla contingenza, riproponendo spesso istanze operative che, se pur prive della primitiva integrità, della forza originaria, riescono non di rado a sommuovere il nostro precario equilibrio culturale.

CUBISMO

"Picasso" di Pablo Picasso

 

DADAISMO

Nuova "Merzpicture" di Kurt Schwitters

 

FAUVISMO

"I tetti di Collioure"   di Henri Matisse

 

FUTURISMO

"Mercurio passa davanti al sole" di Giacomo Balla

 

SURREALISMO

"Vivente una vita tranquilla" di Salvador Dalì

 


Prodotto da Enzo Di Certo & Maria Sivilli

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