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LE BARRIERE ARCHITETTONICHE E CULTURALI
Partiamo dall'assunto che in una società democratica i diritti di tutti sono tutelati. Ci accorgiamo però che questa affermazione non è poi tanto vera se entriamo più nel particolare. Lo storico letterato Guicciardini metteva al centro del concetto di "discrezione", quale fondamento della scelta pratica del politico, l'analisi e la cura del "particulare". Ma gli amministratori di Avigliano, paese di circa 12.000 abitanti, avranno studiato il Guicciardini? Chi scrive pensa di no, giacché alla cura del particolare, e con questo intendo le fasce più deboli della società come i disabili, non dedicano un attimo del loro tempo politico. Nel comune di Avigliano, con una pianta organica di oltre 100 persone, lavorano non più di 3 o 4 disabili a dispetto di quanto prevede la legge n.68 del 12 marzo 1999 secondo cui imprese o enti con più di 50 dipendenti devono contare in organico il 7% di occupati disabili. Ad Avigliano non esiste un pulmino dotato di sollevatore per carrozzelle ma esiste la macchina per pulire e bagnare le strade dato che gli spazzini sono passati tutti a un livello superiore: guidano la macchina pulitrice. L'edificio del Comune è praticamente inaccessibile a persone disabili o anziane visto che è pieno di scale e senza ascensore. Si rilasciano con molta facilità e a persone deambulanti i contrassegni per il parcheggio invalidi. Manca un punto di riferimento materiale al quale i disabili possano rivolgersi per qualsiasi esigenza. Potrei continuare ma mi fermo qui. In un comune così piccolo "l'analisi del particolare" si può fare. GIULIO ROMANIELLO
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