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COS’È LA DONAZIONE DI PLASMA?
Il sangue è composto per il 45% circa di cellule,
la parte corpuscolata, e per il 55% circa di plasma, la parte liquida.
Le funzioni del plasma sono numerose. Mantiene costante il volume
di sangue circolante, da ai tessuti e alle cellule sostanze prevalentemente
di tipo nutritivo e di regolazione (ormoni, vitamine), raccoglie tutte
le sostanze di rifiuto derivanti dal metabolismo delle cellule e le elimina
attraverso le reni e il sudore, interviene nei processi di difesa immunologica
e nelle coagulazioni.
Oggi è possibile effettuare una donazione mirata (aferesi);
cioè solo di alcuni componenti del sangue e, tra questi, il plasma.
Nell’aferesi (termine greco che significa l’atto del "portar via"),
attraverso l’uso di moderni apparecchi, i separatori cellulari, si ottiene
dal sangue del donatore soltanto quella componente ematica di cui si ha
necessità in quel particolare momento, restituendogli , contemporaneamente,
i restanti elementi. Ciascun separatore cellulare centrifuga o filtra istantaneamente
il sangue che defluisce da un braccio del donatore trattenendo il componente
ematico necessario e restituendogli il rimanente. Con il prelievo in aferesi
si ottengono concentrati cellulari o plasmatici più ricchi e quindi
più idonei per un’efficace terapia trasfusionale di supporto.
Una volta raccolto, il plasma viene conservato diversamente dal
sangue intero e dai concentrati di globuli rossi, essendo congelato (se
a temperatura inferiore a 30° C, può essere utilizzato per un
periodo massimo di 12 mesi).
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CHE COS’È L'AUTOTRASFUSIONE?
È una procedura trasfusionale che si realizza mediante
predeposito, recupero perioperatorio, emodiluizione.
Il più utilizzato è il predeposito che è una
tecnica trasfusionale che consiste nel prelevare il sangue da un donatore
che sarà anche lo stesso ricevente, allo scopo di compensare le
perdite ematiche che si possono verificare nel corso di interventi chirurgici
programmati.
In questa situazione si provvede al prelievo di unità di
sangue dal paziente, in fasi successive, fino a raggiungere la quantità
prevedibilmente necessaria, alcuni giorni prima dell’intervento in modo
da consentirne l’eventuale utilizzo. Il sangue così ottenuto viene
conservato secondo le metodiche tradizionali e quindi restituito, in caso
di necessità, durante l’operazione.
I principali vantaggi dell’autotrasfusione consistono nell’eliminazione
delle reazioni di incompatibilità e del rischio di trasmissione
di malattie infettive; nella riduzione del rischio di immunizzazione da
antigeni diversi, con possibili manifestazioni a distanza; nel considerevole
risparmio di sangue che è possibile conseguire, soprattutto per
quanto riguarda i gruppi più rari.
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QUALI VANTAGGI HO AD ISCRIVERMI
ALL‘AVIS?
Un nostro slogan recita: donare sangue: una scelta per
gli altri, una scelta per se stessi. In questa essenza c’è la risposta
alla domanda. A livello individuale si ha la gratificazione morale di concorrere
alla soluzione di un grave problema e l’orgoglio di appartenere ad una
componente attiva del volontariato socio-sanitario, decisiva per la costruzione
del sistema trasfusionale. Inoltre, donare regolarmente sangue garantisce
al donatore un controllo costante del proprio stato di salute attraverso
visite mediche ed accurati esami di laboratorio, eseguiti ad ogni prelievo.
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CON QUALE DENARO FUNZIONA L’AVIS?
L’AVIS è una associazione di volontari che sostiene
economicamente la propria azione con i rimborsi, stabiliti da un decreto
ministeriale ed erogati per convenzione con le Aziende Sanitarie, delle
spese sostenute per la promozione della donazione, l’invio dei donatori
ai Centri Trasfusionali e/o per la raccolta diretta delle unità
di sangue.
Altre fonti di finanziamento sono costituite da contributi di Enti
Locali e donazioni private.
Essendo una associazione di volontariato nesssun socio, impegnato
nell’associazione a qualunque titolo e con qualunque funzione, percepisce
compensi.
Sono stipendiati tutti i dipendenti che svolgono un lavoro permanente
nel’associazione.
Come previsto dalla legge sul Volontariato n. 266/91, tutti i volontari
sono assicurati.
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OGNI ANNO SENTO PARLARE DI CARENZA
ESTIVA, MA NON CI PENSANO I DONATORI?
La carenza di sangue nei mesi estivi è purtroppo
un dato di fatto, per cui storicamente in Italia in questi mesi, ma ora
anche nel corso dell’intero anno, si rilevano nelle regioni forti contrazioni
nella raccolta a fronte di un fabbisogno stabile, poiché la partenza
per le vacanze interrompe drasticamente i consueti flussi di raccolta.
La donazione dei donatori abituali non è sufficiente a scongiurare
il pericolo della carenza, creando seri problemi per i malati.
Per questa ragione AVIS, da anni ha avviato un’attività di
sensibilizzazione nei confronti della popolazione per garantire l’afflusso
dei donatori a intervalli regolari presso le strutture trasfusionali, e
ridurre il ricorso alle donazioni occasionali che sono un fattore di rischio
per la sicurezza delle trasfusioni.